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Autore: LadySweet    29/01/2013    4 recensioni
Ciao! =) Eccomi con un'altra storia su Berubara! =) Questa volta i nostri personaggi sono catapultati in un'epoca diversa. Siamo nel tardo medioevo in Inghilterra. Una ragazza sta scappando da casa. Un ragazzo ha una missione importante, e mille ostacoli da superare per portarla a termine. Primo fra tutti:lei.
Spero di avervi incuriosite! =) Si accettano naturalmente recensioni e critiche costruttive! =) Mi raccomando ditemi cosa ne pensate così so se continuare o meno! =) Grazie! =)
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao! =) Ebbene si, sono tornata! Mi dispiace di essere stata lontana per tanto tempo, ma problemi di svariata natura si sono accavallati, subito dopo le vacanze natalizie. Ma adesso che la situazione si sta rimettendo, eccomi qui, con un nuovo capitolo! =) Buona lettura! =)

Ero li, seduta sul mio baule, a rimuginare su quello che era appena successo e su come sistemare la situazione. Mi sentivo sospesa a metà. Ero troppo lontana dalla casa di John e Mary, ma non ero nemmeno a due passi dalla città. Non sapevo che direzione prendere perché non avevamo seguito le vie principali. Non so quante volte mi maledissi per non essere mai uscita prima alla scoperta del mio regno. Con i gomiti poggiati sulle cosce, e il mento poggiato sulle mani, me ne stavo immobile, a guardare bruciare i resti della carrozza. Non riuscivo a spiegarmi chi poteva aver architettato quel agguato. La motivazione però era abbastanza plausibile: IO! Forse ci avevano seguiti. Magari erano uomini di mio padre che si erano insospettiti. Forse erano uomini di quel verme schifoso che mi stava cercando. Oppure... Un'altra idea mi saltò in mente:che fossero uomini di André? No, decisamente improbabile! Non sapeva che direzione avessi preso, o dove avessi soggiornato in questi mesi. Un'idea assolutamente da scartare. Perché continuava a venirmi in mente? Perché non riuscivo a cacciarmelo dalla testa? Perché non riuscivo a farmene una ragione? L'avevo allontanato, consapevole che quella scelta aveva spezzato i nostri cuori. Mi ero imposta di non illudermi su un futuro insieme, e adesso mi mettevo a fantasticare che lui avrebbe mandato degli uomini a cercarmi perché mi rivuole indietro?? Assurdo! Quando la carrozza fu incenerita completamente, decisi di spegnere quel fuoco, prima di incendiare l'intero bosco. A quel punto dovevo prendere una decisione: non era la prima volta che mi trovavo a viaggiare da sola, non sapendo dove andare. E per fortuna nel mio baule avevo tutto quello mi serviva. Già, ma con quel peso dietro ci avrei messo il doppio del tempo. Mi guardai intorno: eravamo venuti da destra, così con forza e coraggio presi il mio baule e me lo strascinai lungo il sentiero. Da qualche parte avrebbe portato. Trascinarsi quell'affare dietro fu più scomodo e irritante del previsto, per non parlare della quantità spropositata di polvere che si lasciava dietro, e del rumore. Mi dovetti fermare più volte per riposarmi. Continuando con quel passo, non avrei mai raggiunto un ipotetico villaggio entro la sera. Mentre facevo queste considerazioni, sconsolata, e ancora preoccupata per la sorte ignota dei miei amici, sentì un rumore di ruote. Mi alzai e affacciandomi sul sentiero, vidi da lontano arrivare un carro. Una volta che fu abbastanza vicino, vidi che alla guida del carro c'era un vecchio signore che trasportava un grosso mucchio di paglia. Mi misi in mezzo alla via per costringerlo a fermarsi, e così fece.
-Ma siete impazzita?? Mettervi in mezzo al sentiero??
-Vi prego signore ho un disperato bisogno di aiuto! Ho subito un agguato! La mia carrozza è stata bruciata e il mio accompagnatore rapito!
-Santo cielo Milady! Siete ferita?
-No sto bene, ma devo raggiungere un posto il prima possibile. Vorreste aiutarmi?
-Dove dovete andare?
-A villa Lamia! Voi sapete dove si trova?
-Ma certo! Posso portarvici io!
-Non sapete che enorme gioia mi date! Ho solo il mio baule con me...
-Venite, lo caricheremo sul carretto. Potrete viaggiare seduta accanto a me, e quando vorrete riposare, questa paglia è delicata come piume!
-Vi ringrazio infinitamente!! Quanto tempo ci vorrà secondo voi ad arrivare? - chiesi mentre l'anziano signore caricava il mio baule.
-Se procediamo a passo spedito, domani mattina saremo li! - Salì per primo, e poi mi diede una mano a salire, e ripartimmo. Dopo qualche minuti di silenzio chiese: - posso sapere come vi chiamate?
-Diane.
-Permettete, cosa andare a fare in quella casa Diane? Voi conoscete la reputazione del padrone di quel posto?
-Si, la conosco, e credetemi, se non fosse una questione molto importante e delicata, non avrei mai intrapreso questo viaggio.
-MI avete detto che avete subito un agguato... ma da chi?
-Ecco io non lo so... Ci eravamo fermati per una brevissima sosta, e io ero andata al laghetto poco distante per sciacquarmi il viso, e quando sono tornata ho trovato la carrozza in fiamme e il mio povero cugino sparito!
-Dev'essere stato terribile!!
-Infatti. Ma ditemi, voi dove eravate diretto, prima che io vi facessi allungare il vostro viaggio?
-Oh, non vi date pensiero Milady, non dovevo andare molto distante da dove siete diretta voi. Ho allungato solo di un ora.
Rimanemmo in silenzio per non so quanto tempo. Mi guardavo intorno e cercavo di memorizzare tutti i dettagli che vedevo. Nel caso fossi dovuta fuggire da quella casa, almeno non mi sarei persa del tutto. La mia mente era lontana. Pensava a cosa poteva essere successo; al perché lei non si era accorta di nulla. A chi poteva aver organizzato tutto quanto; che fine avessero fatto Axel e Victor. Pregai con tutta me stessa che fossero ancora vivi. Pensai a cosa dire o fare una volta arrivata alla villa. E inevitabilmente il mio pensiero finì a lui: chissà cosa stava facendo o provando in quel momento. Se sentiva la mia mancanza, o se mi aveva già dimenticata. Venni distratta dai miei pensieri quando sentì il carretto fermarsi.
-Milady, questa è casa mia. Per stanotte sarete mia ospite. Entrò in casa e una giovane donna, forse della mia stessa età accolse l'uomo.
-Padre, ben tornato a casa! Oh, ma chi è questa giovane?
-Mi chiamo Diane. Ho subito un agguato in mezzo al bosco e vostro padre si è gentilmente offerto di accompagnarmi fino alla mia destinazione, non lontana dalla sua.
-Oh, povera cara, venite dentro! Dev'essere stata un'esperienza tremenda per voi! Non temete, qui adesso siete al sicuro!
La ragazza, che scoprì chiamarsi Aschley, fu subito premurosa con me. Ci sedemmo a tavola, e mangi un ottima zuppa di cereali. Poi, mi prestò una delle sue due camice da notte, e condivise il letto con il padre, cedendo a me la sua stanza. Data la buona notte, rimasi sola con i miei pensieri. Iniziai a valutare logicamente tutte le possibili ipotesi riguardo a quanto accaduto quel mattino.
Dunque... al castello nessuno sapeva che ero scappata, e in questi mesi di assenza non sono mai riusciti ad arrivare a me: quindi gli uomini di mio padre non possono essere. Quell'essere immondo non credo che possa essere stato, insomma, ci siamo visti si e no una volta, a casa mia per giunta; i suoi uomini non sanno nemmeno come mi chiamo! Gli uomini di André non sarebbero mai stati così brutali e maleducati... e conoscendoli avrebbero fatto decisamente più rumore. L'unica ipotesi rimasta è l'attacco di briganti. Magari pensavano di trovare del denaro o dei gioielli... ma ahimè non hanno trovato nulla e per dispetto hanno bruciato la carrozza. Ma perché rapire Axel e Victor? Per ricattare le famiglie forse? O forse per ricattare me?”
La testa mi scoppiava, tanto che alla fine mi addormentai.
Il mattino seguente, Aschley mi svegliò. Era l'alba. Suo padre stava già facendo colazione. La ragazza mi chiese se avessi riposato bene, e li nella sua stanza, mi aiutò a lavarmi. Dopo aver mangiato qualcosa, la ringrazia tanto e, rimontata sul carretto, io e il padre, ripartimmo.
-Milady, siete sicura di aver riposato bene questa notte? Il vostro volto stanco dice il contrario.
-In effetti questa è stata una notte piena di pensieri impegnativi e poco piacevoli...
-Avete problemi di cuore?
-No. Purtroppo in questo periodo non ho tempo di pensare all'amore. Ho cose più importanti per cui lottare adesso.
-Ma mia cara, cosa c'è più impostante dell'amore?
-Il mio futuro, la mia felicità...
-E questo l'amore non ve lo può dare? Riflettete: quando una persona è innamorata, e ha la persona giusta accanto, si pensa inevitabilmente al futuro, si è felici. Con l'amore si vive una vita piena!!
Sorrisi e guardandomi intorno ripensai a quelle parole, che dentro di me avevano avuto il potere di rimettere tutto in discussione...
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Bene, spero non vi siate dimenticate di me, e della mia storia! =) Ad ogni modo, risolti tutti i problemi una volta per tutte (finalmente) avrete degli aggiornamenti più rapidi, promesso! =) Alla prossima!1 =)

   
 
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