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Autore: Demolition    29/01/2013    0 recensioni
Per l'Huntbastian Week.
● Firsts
● School Days: professor!sebastian / student!hunter
● Genderswap : Hanna Clarington / Sebastienne Smythe
Genere: Fluff, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hunter Clarington, Sebastian Smythe
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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I capelli castani raccolti in  una coda di cavallo che le sfiorava le spalle, la gonna abbastanza alzata da scoprire maliziosamente le ginocchia magre, un velo di lucidalabbra alla ciliegia: era  la classica brava ragazza ammirata da tutti, la figlia che tutti vorrebbero, un’atleta fantastica, una studentessa modello.
E Hanna Clarington lo era davvero, una studentessa modello. La prima del suo anno, cheerleader, presidentessa del Club della Castità, amatissima rappresentante di istituto, attiva contro il bullismo dilagante nei corridoi del liceo, era difficile non amarla. Alta, magra e di bell’aspetto, era molto amica delle due capo cheerleaders, nonché le ragazze più popolari della scuola: Jenny Sterling e Nickayla Duval.
Tutte le ragazze del liceo ammiravano le tre amiche, i giocatori di football facevano a gara per uscire con loro, le altre cheerleaders le adulavano; eppure Jenny, Nickayla e Hanna erano delle ragazze piuttosto tranquille, socievoli e gentili anche con gli studenti alla base della piramide sociale del liceo, i cosiddetti sfigati.
«Robert mi ha chiesto di uscire» annunciò Jenny a pranzo, infilzando distrattamente una patata e portandola alla bocca.
Al tavolo delle cheerleaders, Nickayla rischiò di strozzarsi con la sua insalata scondita.
«Vuoi dire quel Robert?» chiese, tossendo con forza e scuotendo i lunghi capelli corvini.
«Il quarterback, sì» ammise Jenny con un sorriso timido.
«Suppongo sia carino» si complimentò Hanna, arrossendo appena e guardando con preoccupazione il volto sconvolto di Nickayla. 
«Supponi? E’ tipo…. fighissimo» esclamò, guardando Hanna come se fosse pazza.
Jenny scoppiò a ridere, passando distrattamente una mano tra i capelli biondi.
«Sarai mica lesbica, Hanna?» chiese scherzosamente, dandole una pacca sulla schiena.
«Scherzi? E’ uscita con più ragazzi di me» si lagnò Nickayla, lasciando perdere la sua insalata.
«Non è una gara» ribatté Hanna, a disagio.
«Stavo solo scherzando» le rassicurò Jenny, alzandosi improvvisamente dal tavolo. «Scusate, devo andare…devo vedere Robert» buttò lì come scusa, con un occhiolino malizioso.
«Ci vediamo al Club della Castità?» chiese Hanna.
«Certo» la rassicurò Jenny con un sorriso.
Le due amiche osservarono la bionda allontanarsi, prima di ricominciare a chiacchierare.
«Credi che Robert chiederebbe a me di uscire?» bisbigliò Nickayla, con una vena di preoccupazione nella voce.
Hanna scoppiò a ridere e aprì la bocca per rispondere che no, Robert non avrebbe mai chiesto a una come Nickayla di uscire, ma un’immagine la fermò. Una ragazza, una bella ragazza con due grandi occhi verdi sottolineati da un’ abbondante dose di mascara e eyeliner. I capelli castani scuri erano tenuti sciolti disordinatamente sulle spalle coperte da una t-shirt scura. Portava una montagna di braccialetti su ciascun polso e l’attenzione di Hanna si posò su due belle gambe di una magrezza impressionante coperte a malapena da una minigonna scura. Il suo naso era piccolo e all’insù, i lineamenti delicati le conferivano un’eleganza notevole.
«Che c’è?» chiese Nickayla, notando la distrazione di Hanna.
«Chi è quella?» chiese la ragazza, indicando la ragazza dagli occhi verdi.
«Oh…. quella» sbuffò la mora, osservandola con espressione indecifrabile «E’ arrivata oggi, non so come si chiami.»
«Sebastienne» mormorò una cheerleader al fianco di Hanna.
«Come scusa?» chiese lei, confusa.
«Sebastienne, si chiama Sebastienne Smythe.»
 
 
 
«A me non piacciono le ragazze» sbiascicò ansimante, mentre Sebastienne le lasciava una scia di baci sul collo.
«No affatto» ghignò la ragazza ironicamente, accarezzandole le cosce sotto la divisa da cheerleader.
Hanna Clarington era una studentessa modello. O per lo meno lo sarebbe stata se non avesse incontrato Sebastienne Smythe.
Era successo così, un giorno, si erano sedute una accanto all’altra alla lezione di scienze. Sotto gli occhi sconvolti di Hanna, Sebastienne aveva tirato fuori dalla borsa una bottiglia di Courvoisier, bevendone dei grandi sorsi con nonchalance, come se non fosse nel bel mezzo di una complicata spiegazione sul sistema nervoso.
«Sei pazza?» le aveva chiesto Hanna, sgranando gli occhi.
«Quando ero in Francia me lo bevevo a colazione, principessina» le aveva risposto Sebastienne con un ghigno, prendendo un altro sorso dalla bottiglia.
«Se ti vede, ti espelle» la aveva ammonita Hanna, indicando il professor Lewis con un gesto vago della mano, ma continuando a guardare la compagna di banco con un sorriso incredulo.
«Non lo farà, mia madre pagherà e lui chiuderà un occhio» le aveva confidato la francesina, con un occhiolino malizioso.
Senza smettere di sorridere Hanna aveva sfilato la bottiglia dalle mani di Sebastienne e, senza farsi vedere dal professore, la aveva infilata nello zaino.
«Cosa…?» aveva balbettato la ragazzina, confusa.
«Dovresti fare la brava ragazza» la aveva provocata Hanna, giocando con una ciocca della sua coda di cavallo.
«Sai cos’altro facevo in Francia?» le aveva chiesto a quel punto Sebastienne, sfoderano un sorrisetto preoccupante.
Hanna aveva scosso la testa, tornando ad osservare il professor Lewis disegnare un neurone alla lavagna; ma quando si era ritrovata una mano di Sebastienne tra le cosce, era sobbalzata, arrossendo furiosamente.
«Sei pazza?» le aveva chiesto, allontanando quelle dita fredde dalle sue gambe.
Sebastienne si era limitata a sorridere, sorniona. Come se avesse letto nella mente di Hanna. Come se fosse consapevole di quanto quel tocco era piaciuto alla cheerleader.
E così i giorni seguenti si erano ritrovate compagne di banco in quasi tutti i corsi, corsi che Hanna non riusciva più a seguire, mentre arrossiva e stringeva con forza la sua divisa per non cedere alle provocazioni di Sebastienne.
Finché un giorno non si erano ritrovate nello stesso bagno, al primo piano.
«Ti rifai il trucco, principessina?» l’aveva provocata la francese con il solito ghigno.
Hanna non aveva fatto in tempo a risponderle a tono, ad allontanarla per l’ennesima volta, a ricordarle che non era affatto interessata a lei, a mentire per l’ennesima volta. Hanna non aveva fatto in tempo perché Sebastienne aveva chiuso la porta a chiave e si era voltata verso di lei, abbracciandola forte. Con enorme sollievo di Hanna, l’aveva baciata a lungo, accarezzandole dolcemente la schiena, sotto la divisa da cheerleader.
Le pause tra una lezione e l’altra erano diventate le loro preferite: Hanna inventava le scuse più fantasiose con Nickayla e Jenny e poi si fiondava nel loro bagno, dove Sebastienne la aspettava, col suo solito sorriso furbo sulle labbra rosse.
«Non mi piacciono le ragazze» ripeteva sempre Hanna come promemoria, mentre lasciava che le mani di Sebastienne esplorassero il suo corpo.  
  
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