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Autore: bells swan    29/01/2013    3 recensioni
Bella Swan, ragazza carismatica, è fidanzata con Jacob Black.
Edward Cullen, stimato uomo d'affari, è sposato con Tanya Denali.
Cos'hanno in comune Bella e Edward? Niente, a parte poche ore di sesso settimanali...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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“Alice, chi è quel ragazzo?” Con gli occhi, non smetto di seguire affascinata i movimenti del ragazzo che sta conversando con il cameriere.
Alice conosce tutti, qui a Forks; conoscerà pure lui.
“Chi, Bella?”
“Quello lì, che sta parlando con Jacob” osservo, indicandolo timidamente con l’indice.
Ha dei magnetici occhi verdi, le labbra non troppo sottili che si muovono a rallentatore, per i miei occhi; gesticola, le dita lunghe ed affusolate, il pomo d’Adamo che si muove ritmicamente, l’espressione glaciale. Ha i capelli di un caldo color bronzo, folti, che scompiglia passandosi ripetutamente la mano fra i capelli. Adesso che lo osservo meglio, noto che non è un ragazzo. È un uomo. Un bell’uomo, c’è da dire.
Alice ride. “Quello è mio fratello” annuncia.
Mi volto improvvisamente verso di lei. “Tuo fratello? Il londinese? Quello che è appena tornato a Forks?” chiedo incredula.
“È americano, Bella, ha solo vissuto a Londra per dieci anni.”
Fisso incredula lei per qualche secondo, voltandomi nuovamente verso di lui e studiandolo con attenzione. Non si assomigliano per niente.
“Bella, è fidanzato.”
La voce di Alice mi giunge come da lontano, mentre mi risveglio da una specie di trance. “Come?”
“A Londra ha conosciuto una ragazza, Tanya, e si è ufficialmente fidanzato. Quindi…” Lascia la frase in sospeso, lanciandomi un’occhiata eloquente.
“Quindi cosa?” ribatto io, fintamente curiosa. Rido, una risata finta generata a coprire la mia delusione nello scoprire che Edward è proprietà privata. “Alice, tuo fratello è un bell’uomo, lo stavo fissando per constatare la cosa, ma nulla di più” spiego, mentendole.
Alice sorride. “Ne sono felice. Sai, mio fratello è un uomo onesto… Non tradirebbe mai Tanya, anche perché è una ragazza molto carina. Hanno molto in comune.”
“Ah sì?” chiedo, stavolta realmente curiosa.
“Sì. Lei è una bravissima studiosa, vuole diventare psicologa e sta realizzando il suo sogno. Edward ha frequentato la sua stessa università anche se ha scelto di studiare una diversa materia. E poi, amano gli stessi libri, la stessa musica... Sono entrambi molto belli, li invidio come coppia” conclude soprappensiero.
“Quanti anni ha, lei?”
“Mmh... credo sia più piccola di Edward di cinque anni, quindi facendomi il calcolo... Edward ha ventisette anni... meno cinque... Ventidue!” esclama infine.
Annuisco, ritornando a fissarlo. “Capisco” sussurro. Faccio un cenno con la testa verso Edward. “Come mai conosce Jacob?”
“Credo gli stia offrendo un lavoro nel suo ospedale... Jacob è una brava persona, e ho suggerito a mio fratello − che ha bisogno di qualcuno nel suo ufficio − proprio lui. So che il sogno di Jacob è diventare un bravo medico ma magari può iniziare ad occuparsi delle scartoffie di Edward per iniziare, no? Così manderà a quel paese quell’idiota del suo capo, lo paga troppo poco!”
Annuisco ancora, i miei occhi su di Edward e Jacob, i quali si stanno stringendo la mano. Jacob si volta; nello stesso momento, gli occhi di Edward si posano su di me.
Sussulto spaventata dalla possibilità di essermi resa ridicola davanti a un uomo come lui.
“Edward!” esclama Alice, avendo visto che il fratello si è voltato verso di noi.
Mi tranquillizzo: quella vicino a me è sua sorella, dopotutto!
Sorridendo, Edward si avvicina a noi, il passo deciso e sicuro. “Alice, che fai qui?” chiede, baciandola sulla guancia.
Non sento la risposta di Alice, non quando gli occhi di Edward si sono fusi con i miei.
 
 
Ripongo pensierosa la cipria nella pochette che mi sono portata, chiudendo la cerniera, pronta a ritornare in sala.
“Sei bellissima.”
Prima che io potessi voltarmi per raggiungere la porta della toilette, sento due braccia avvolgermi da dietro, un intenso profumo maschile penetrare le mie narici, invadendomi i sensi.
Chiudo gli occhi, senza bisogno di alzare lo sguardo verso l’enorme specchio dei lavelli per capire di chi si tratta. “Tua moglie ti ha lasciato tre secondi da solo? Sono sconvolta” sussurro, il piacere che già scorre nelle mie vene.
“Mmh…” Affonda il volto nell’incavo del mio collo, annusando il profumo della mia pelle.
“Edward, non possiamo” mormoro a bassa voce, e tuttavia gemendo quando avverto la sua erezione contro le mie natiche.
“Dicevi questo pure l’altro giorno. E ieri. E stamattina, anche, prima che io me ne andassi da casa tua.”
“Qualcuno potrebbe entrare” continuo, lanciando una veloce occhiata alla porta.
“È chiusa” sussurra Edward, mordendomi il lobo dell’orecchio facendomi gemere di dolore.
Le mie resistenze stanno per cedere. C’è un codice che seguo sempre: mai farlo quando c’è Jacob vicino. E Jacob, questa volta, potrebbe essere pure dietro la porta.
Mi allontano improvvisamente, fissandolo torva. “No, Edward. Non ho voglia di farlo con il mio fidanzato a tre passi da me” sentenzio decisa.
Edward si avvicina di un passo, l’erezione che preme visibilmente dentro il tessuto dei pantaloni di lino. “Ma io voglio, Isabella. E nonostante affermi il contrario, lo vuoi anche tu.”
A separarci è solo un passo, che compie facendomi scontrare con la porta della toilette.
“Si tratterebbe di violenza se mi costringi” noto quando preme il suo corpo contro il mio.
“Non ho bisogno di costringerti,” annuncia, passando lentamente e con leggerezza l’indice sulla mia coscia “ma posso essere violento, se lo desideri.”
Bruscamente, alza la mia gamba, costringendomi a circondargli il fianco. Tira su il tessuto del vestito, scoprendo la mia coscia e osservando che porto le autoreggenti.
“Sei sempre stata piena di risorse, Bella” mormora divertito, il suo dito che va alla ricerca del mio centro.
“E tu sei sempre stato pieno di te stesso” ribatto io, fissandolo con un lampo di sfida nei miei occhi.
Scuote la testa, il sorriso sghembo che tanto odio sul suo volto. “Ma come, non mi hai sempre detto che ami tutto di me? Pregi e difetti?” domanda fintamente ingenuo, prendendo ad accarezzarmi con fermezza.
“L’ho detto dopo che tu mi hai sverginato. Da quel giorno è passato tanto tempo; adesso l’unica cosa che provo per te è il malsano desiderio di fare sesso. Non conti più niente per me, Edward.” Correggo le sue parole fissandolo derisoria.
“Ah, davvero?” chiede, il sopracciglio inarcato, stringendo fra i polpastrelli il mio clitoride, facendomi gemere di dolore. “Dimmi un po’, Bella, se con me è solo sesso perché non ti limiti a farti fottere da Jacob? Non ti sa soddisfare come ti soddisfo io, vero?” domanda, il sorriso sul suo volto più ampliato.
Con uno scatto, lo spingo via da me, spingendolo dentro i singoli bagni e facendolo sedere sul water coperto dalla tavoloccia.
“E tu perché non ti limiti a scoparti Tanya?” chiedo, salendo su di lui a cavalcioni, infilando una mano dentro i suoi pantaloni e accarezzando il suo pene senza dargli tempo di capire nulla.
Edward chiude gli occhi, poggiando la testa alla cassetta per l’acqua, il pomo d’Adamo che fa su e giù. Attratta dal movimento, mi abbasso e con la lingua lo lambisco, godendo nel sentirlo gemere più forte.
“Tanya non ha le tue stesse doti... manuali. Né orali, soprattutto” sussurra, rispondendo alla mia domanda.
“Devo prenderlo per un complimento?” chiedo, la mia bocca vicino al suo orecchio, i denti che ne mordono il lobo.
Edward impenna il bacino contro la mia mano,  la sua che mi scosta i capelli scoprendo una spalla.
“Assolutamente” sussurra, mordendomi la pelle del collo.
“Niente succhiotti, Edward” lo avverto con tono serio tirandogli i capelli e spingendo, di conseguenza, la sua testa indietro per poterlo fissare negli occhi.
“Cazzo Bella, non posso baciarti, non posso farti succhiotti...” si lamenta, alzando gli occhi al cielo.
“Che direbbe Tanya se ti trovasse un succhiotto nel collo?” domando, inarcando un sopracciglio.
Edward sorride. “Niente.”
Purtroppo, so che ha ragione.
“Be’, per tua sfortuna Jacob arriverebbe a lasciarmi, cosa che non voglio assolutamente” ribatto io, lasciandolo andare.
“Io non so cosa ci trovi in lui. Davvero, Bella” mormora Edward, sorpreso nel vero senso della parola.
“Io non so nemmeno cosa ci trovo in te, quindi...” rispondo con un sorriso, scrollando le spalle.
“Ah-ah” ribatte piccato.
Mi alzo improvvisamente, togliendo la mano da dentro i suoi pantaloni. “Devo andare” annuncio.
“E mi lasci così?” chiede sconvolto, l’erezione che preme sicuramente dolorosa nei boxer.
“Chiama Tanya” propongo, scrollando le spalle. Mi lavo le mani, lanciandogli un’occhiata: sta cercando di nascondere l’erezione, cosa molto difficile. Sorrido, prendendo la pochette. “Ciao, Edward” mormoro, prima di uscire dalla toilette delle signore.
 
 

Spazio autrice

 
Ci sono due cose che vorrei spiegarvi:
1)Bella non è gelosa, né di Tanya né di qualsiasi altra donna. Per Edward prova solo attrazione e rancore. 2)Edward non è un puttaniere. È sposato con Tanya e la tradisce - e questo lo rende già un bastardo - ma noi tifando per la coppia Bella/Edward non possiamo che essere felici del fatto per una volta è lei quella che subisce, invece di essere sempre Bella. Comunque sia, chiarisco che tradisce Tanya solo con Bella.
Detto questo, volevo anche ringraziarvi per l'affetto che avete mostrato sin dal primo capitolo a questa nuova, inusuale, storia. Spero davvero di non deludervi!
 
 
 
   
 
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