Capitolo due: soddisfazioni a Londra
Aprii gli occhi e rimasi a fissare il soffitto. Sentivo Matt respirare pesantemente vicino a me, ancora addormentato. Eravamo grandi amici, ci conoscevamo da un sacco di tempo; aveva tre anni più di me ma era ancora un bambinone. Ci trovavamo nella nostra stanza di un hotel di Londra, eravamo arrivati la sera prima da Pocklington. Oggi mi doveva portare a fare un giro per le strade di quella fantastica città, non stavo più nella pelle. Mi rigirai nel letto e rimasi a fissarlo, era un bel ragazzo, biondo, occhi scuri, fisico asciutto e un viso fantastico. Strano che fossimo solo amici, ora che ci pensavo. Mi appoggiai a un gomito, continuando a guardarlo, aspettando che si svegliasse.
Dopo cinque minuti mi stufai e lo scossi dolcemente, sussurrando:-Piccolo Matt? Svegliati, devi andare a scuola.-Adoravo prendere per il culo la gente.
Aprì gli occhi e ghignò:-Chi è che chiami piccolo, bambina?-chiese ironico.
Gli feci la linguaccia in risposta, scoppiò a ridere e mi circondò con le braccia. Mi accoccolai sul suo petto, come quando eravamo bambini, godendomi il suo profumo inebriante.
-Meglio muoversi.-mormorai, alzandomi dal letto e dirigendomi verso il bagno. Mi fu accanto in un attimo, mi mise una mano sul fianco e l'altra sotto il mento, alzandomi il viso per guardarmi negli occhi. Sorrise, il sorriso che tanto adoravo, e mi lasciò andare; gli diedi un pugno scherzoso sul bracco e andai in bagno.
Un paio d'ore dopo...
Stavamo girando per le strade di Londra, quando sentii delle urla di ragazze. Girammo l'angolo e le vidi, un'orda di ragazze schiamazzanti, con in mano migliaia di CD e bloc notes. "Le donne!" imprecai fra me e me. Dimenticavo sempre che lo ero anch'io.
-Cos'è tutto questo casino?-chiesi a Matt.
Fece una smorfia-Ci sono i One Direction...-
Spalancai gli occhi, non era possibile, ma erano peggio del prezzemolo!!!
-Pensavo fossero americani...-lanciai un'occhiata torva in direzione di tutte quelle Directioners londinesi.
Scosse la testa, alzando gli occhi al cielo:-Purtroppo sono inglesi.-Presi il loro ultimo disco dalla borsa, l'avevo preso per regararlo alla mia migliore amica, e ora mi ci potevo divertire. Recuperai un pennarello indelebile.-Aspettami qui.-dissi.
Mi guardò, curioso:-Che intenzioni hai?-
Sorrisi:-Lo vedrai presto...-Sgomitai tra la folla, sistemandomi i capelli e togliendo il tappo al pennarello. Ora me la sarei goduta, mi sarei vendicata di sti cinque morti di figa. Sbottonai la camicetta e mi atteggiai a "fan sfegatata", li raggiunsi, nonostante i tremila agenti e tutto il seguito.
-Ehi ragazzi!-gridai in italiano, facendomi notare. Si girarono verso la voce di quella che probabilmente era l'unica ragazza italiana del gruppo. Mi squadrarono da capo a piedi, valutandomi, repressi la voglia di tirargli una ginocchiata nelle palle, e sorrisi. Si avvicinarono, amichevoli, era il mio momento:-Siete delle merde.-dissi in inglese. Presi il cd, ci scrissi sopra “5 shits” e lo gettai ai loro piedi. Mi godetti per un attimo le loro facce atterrite. Poi mi girai e andai verso Matthew, mentre la folla di ragazze si spostava come se avessi la peste. Chissà se avrebbero mantenuto la facciata amichevole, o se come tutti i personaggi famosi, si sarebbero rivelati degli stronzi ipocriti. Le directioners cominciarono a urlarmi insulti tipo: “Vaffanculo, troia” o “Tornatene in Italia, fascista!”. Non ci feci caso, tirai Matt per il braccio e ci avviammo verso il suo pub preferito.
La sera stessa
Uscii dal bagno in slip e canottiera, non ero imbarazzata, ci conoscevamo da troppo. Matthew era disteso sul letto, ubriaco, dopo aver fatto una gara di bevute con un suo amico.
Rimase a fissarmi, stranamente lucido, per così tanto tempo che alla fine mi innervosii:-Che c'è?-chiesi, scorbutica.
Sorrise:-Sei stata fighissima, oggi.-
Ridacchiai, compiaciuta:-Lo so.-Mi stesi vicino a lui e lo strinsi a me.
-Sei fantastica...Una mina...-ridemmo insieme. Quest'espressione l'aveva presa da me, che a mia volta l'avevo ereditata da Gaia. Premette le labbra sulla mia fronte e ci addormentammo così, abbracciati.
La mattina dopo...
Ero fuori dall'hotel da sola, sapevo che Matt non sarebbe resuscitato prima dell'una.
A metà della via sentii qualcuno urlare:-Troiaaa!!!-sorrisi, conoscevo quella voce.
Mi girai e venni travolta da Gaia che mi circondò con un abbraccio soffocante. Ridacchiai:-Ehi, che ci fai qui, zoccola?-
-I miei mi hanno lasciato venire, sono nel tuo stesso hotel.-era raggiante, come me.
Feci un sorriso a trentadue denti:-Ti va di andare all'Hide Park?-annuì. Cominciai a guidarla tra le strade di Londra ma presto ci perdemmo. Arrivammo in Sidney Street, la gente passava senza degnarci della minima attenzione. Ci avvicinammo a un gruppo di ragazzi che parlavano fra loro, tre con il cappuccio alzato, due con dei berretti da baseball e gli occhiali da sole, uno fumava. Toccai la spalla a uno di quelli con il berretto e i Rayban:-Scusate, sapete dirci da che parte è...?-Non finii la frase. Il ragazzo si era voltato, sorpreso. Era Louis Tomlinson. Non potevo crederci, ma che avevo fatto di male nella vita?! Mi riconobbero subito e dalle facce non parevano molto contenti di vedermi. Gaia era rimasta sbalordita, indecisa se ridere o piangere.
-Ah, siete voi-dissi, sprezzante-Come non detto tornate pure dalla mammina...-
Gaia mi pestò un piede e si avvicinò a quei cinque deficienti, con una loro foto in mano:-Mi fate l'autografo?-Loro sorrisero, lusingati.
-Impara dalla tua amica-fece il pakistano, credo si chiamasse Zayn Malik.
Gli feci la linguaccia e tirai la mia amica per un braccio:-Andiamo.-dissi fermamente.
-Dove te ne vai, stronzetta? Non sai nemmeno dove ti trovi...-mi derise Harry.
“Fottuto frocio, fai tanto il fighetto quando non sei altro che un coglione!!!”pensai fra me e me.
-Preferisco finire all'inferno, piuttosto che chiedere a voi.-E feci per andarmene.
-Dai, non fare così-sussurrò Gaia-Ti prego, restiamo un po' con loro...-
La guardai come se fosse impazzita, rimanere con quegli idioti?! Ma stava facendo lo sguardo da gatto con gli stivali e sapeva che non sarei potuta resistere. Avrei avuto i sensi di colpa. Così grugnii in risposta, anche se sapevo che era un grosso errore...
SPAZIO AUTRICE
Ciao, belle!!!
Direi che come secondo capitolo è un po' meglio, no?
Ho visto che un paio di persone mi seguono...ma non ho ancora ricevuto nessuna critica o recensione...Mi fareste il grosso favore di dirmi che ne pensate? Se è una merda la cancello, non voglio occupare posto inutilmente.
Al prossimo capitolo, ragazze!!!
Baci, T.D.<3