29/01/2013
7 recensioni14° Capitolo: La più bella giornata della nostra vita
Era il 31 Dicembre, la neve cadeva a fiocchi e per Hermione non poteva esserci giornata più splendida. Mancavano appena cinque ore, cinque ore al momento che da così tanto tempo aspettava con tutto il suo cuore. Sotto la doccia pensava, pensava agli anni passati, a tutte le avventure che aveva vissuto e decise che anche quella che sarebbe cominciata, sarebbe stata un’avventura, un’avventura che sarebbe durata una vita intera.Narcissa le stava rifinendo il trucco, leggero e perfetto. Il lungo abito bianco, semplice, con il corpetto stretto e bordato con la pelliccia d’ermellino le cadeva perfetto fino ai piedi che calzavano un’elegante scarpa con il tacco. L’acconciatura, ricca di boccoli, era impreziosita con un filo di perle e fermato con il pettine intarsiato di smeraldi che Ginny le aveva regalato per il suo compleanno. Al collo, la collana che la stessa Narcissa le aveva regalato, e che aveva di nuovo incastonate le originali pietre verdi. Poco dopo era pronta. Il tocco finale erano dei lunghi guanti candidi, il mantello che Draco le aveva regalato e un bouquet di rose bianche.
Davanti all’ingresso del maniero, una carrozza (anch’essa bianca) trainata da sei cavalli (chiaramente bianchi!) la aspettava. Il tragitto fu breve, ma il nervosismo era alle stelle, la paura di inciampare lungo la navata o di fare qualsiasi altro passo falso era altissima. Ad ogni modo la giovane sposa era pronta a fare il suo ingresso nella cattedrale e stringeva la mano della madre dello sposo quasi impedendole la circolazione; la donna però, faceva finta di niente: anche lei era passata attraverso quel momento. Infine la musica partì e a passo deciso le due donne fecero ingresso nella chiesa. Fiori bianchi adornavano ogni angolo, il tappeto verde smeraldo sotto i loro piedi sembrava infinito, ma ciò che, come una calamita obbligava Hermione a tenere gli occhi puntati su di lui era Draco. I capelli biondissimi pettinati perfettamente, il completo nero era perfetto. La cosa che però era più bella era la luce che brillava nei suoi occhi grigi e il sorriso comparso sul suo volto, un sorriso che mai e poi mai era anche solo apparso per un attimo.
La ragazza non ricordò mai tutte le parole che vennero pronunciate, ma alla fine del lungo discorso, un momento particolare rimase impresso nella sua memoria come se non fosse mai passato: il bacio, il bacio che nessuno mai le aveva dato e che mai più le fu dato. Un bacio che rappresentava tutto l’amore che suo (ormai) marito non aveva dato mai ad anima viva; un amore che aveva tenuto in serbo solo per lei.
Quando le campane suonarono e i due sposi uscirono dalla cattedrale, il cielo era azzurro, il sole splendeva e loro camminavano insieme verso una vita perfetta, dove nessun amore avrebbe più potuto dirsi PROIBITO.
Fine
Ecco qui, è finita… Speravo non arrivasse mai questo momento e spero con tutto il mio cuore che vi sia piaciuta. Vi avverto però che è solo la prima e che ho già altre idee per altre storie!Vorrei ringraziare tutte le persone che mi hanno seguita e supportata in questa avventura con i loro consigli e recensioni: siete stati fondamentali!
Perciò grazie di cuore a tutti. Baci & Abbracci,
Giorgia S