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Autore: justonemorepage    29/01/2013    3 recensioni
Non smettete di sognare, mi potrebbe mancare l'aria
- Io sono diversa -
- Sì amore mio, tu sei migliore -
- Louis che ti succede? -
- Mi succede che sono stufo di questa merda, Annabelle! -
Il loro destino dipende da noi.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5: Fuckin' perfect... or nearly


Ehy, ma mi avete visto? Esatto, sono quello schianto ambulante dai capelli  color cioccolato fondente e occhi verde speranza ossia Jasmine Sanchez! Le mie origini ispaniche trasferitemi grazie a mio padre mi conferiscono un’aria da ballerina di tango, un portamento che Cenerentola si sognava, pelle ambrata anche in dicembre e uno straordinario accento tipico del mio paese di provenienza. Una volta mi hanno scambiata per una modella di Victoria’s Secret, dopotutto non ho niente da invidiare a quelle ragazze se non lo stipendio mensile che potrebbe sfamare l’intero esercito dei Marines e le immancabili estetiste parrucchiere, stilisti e compagnia cantante sempre al loro seguito. Ho ventun anni e frequento  la Oxford University of Arts proprio perché un giorno vorrei diventare la stilista al cui nome Louis Vuitton o Armani si strapperebbero i capelli (forse è chiedere un po’ troppo, eh? ), ma tenermi lontana dai miei fogli da disegno è un’impresa paragonabile a tenere lontano Winnie dal suo barattolo di miele e per arrivare in alto, cari i miei ragazzi, dovete puntare in alto!
Nonostante io possa sembrare una comunissima determinata, forte, intraprendente, bellissima giovane donna, vengo  presa di mira ogni giorno dai nerd della scuola solo perché gli occhi dei più pervertiti cadono puntualmente sul mio bel sederino sodo e ho avuto qualche relazione più di loro, di conseguenza sono la ‘putroccola’ dell’università. Io sono la prova che quelle stupide nonché lunatiche commedie per adolescenti in piena tempesta ormonale sono la più immensa montagna di balle che l’uomo abbia mai architettato nei suoi duemila anni di esistenza: la bella della storia non è sempre stronza.  Prima credevo che avere un bell’aspetto fosse un pregio, ma mi hanno fatto cambiare idea.
 
-          Ehy Sanchez, non ti ho trovato nei bagni, stamattina – cantilena uno
-          Finiscila Jackson, perché invece di dare fiato a quella bocca fetida non ti lavi? Oh dimenticavo… gli animali non amano l’igiene! –
-          Faresti meglio a stare zitta dato che non so quanta roba igienica possa essere entrata in quelle mutande – replica il mio
-          Considerando che non ci sei ancora entrato tu mi metto il cuore in pace, ci si vede in giro, ACS! – lo saluto con un gesto della mano senza voltarmi
-          E che vorrebbe dire ‘ACS’? –  mi urla dal fondo del corridoio
-          Alito che stende o… animale con sudiciume. La seconda è un po’ azzardata  ma il mio cervello non ha tempo da perdere a trovarti soprannomi, anche se è uno spasso. Scegli quale significato preferisci, Jesse! – rispondo facendo capolino dalla porta dell’aula d’arte sottolineando Jesse
 
E…  BINGO! Lui odia il suo nome, infatti lo ha sostituito con uno secondo lui più figo: Kile. Forse perché dopo aver visto ‘LOL – Pazza del mio migliore’ ha avuto un lampo di genio e l’unico povero neurone che non è riuscito ad evacuare dal suo cervello ha pensato che darsi il nome del protagonista lo avrebbe reso come lui. Quasi lo compatisco, il mio povero Jesse! Scusa caro, ma è davvero troppo divertente scoprire cose infime dall’archivio della scuola!      
Dov’ero rimasta? Ah sì, la mia aula d’arte! Come definirla… beh, sicuramente è il mio luogo sacro, è il posto dove posso veramente tirar fuori il mio talento. In questo mi aiuta molto un angelo sulla cinquantina, caschetto biondo con occhi azzurro terso, bassino e con un cuore enorme, ladies  and gentlemen: Mrs Rose Springs!
 
Già, anche il suo nome ispira simpatia, per me lei è un modello, è un po’ la madre che non ho mai avuto. E te la ritrovi lì intenta a dare qualche pennellata in giro per la tela. È come vedere danzare una ballerina in un certo senso:
-          Buongiorno  Mrs Springs, come va? – chiedo raggiante
-          Bene, cara, bene… -
-          Professoressa Springs…. Sta… sta bene sul serio? – mi avvicino alla cattedra
-          Lei sta… piangendo – sibilo con aria confusa quasi facendo diventare gli occhi delle fessure
-          Sicura di non avere niente? – mi guardo in giro
-          E perché ci sono solo io in classe? Sono le nove e tre quarti: la lezione dovrebbe essere iniziatnìa da un pezzo –
Nessuna risposta.
-          Professoressa? –
-          Jasmine, non chiamarmi così –
-          E perché? Lei è la mia insegnante preferita dopotutto –
Le tremavano le mani. Quando mi chiamava col mio nome intero voleva dire che qualcosa non andava proprio, e per non far andare le cose con lei queste ultime dovevano essere delle peggiori. Poi rispose:
-          Perché da oggi non sarò più una tua professoressa  -

 
   
 
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