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Autore: annies    29/01/2013    10 recensioni
Oddio, non che fosse gelosa di Zayn, perché diciamola tutta, Olly non era minimamente interessata ad un amico di suo fratello per di più, vanitoso e insopportabile, ma non sopportava nient'altro che quella Perrie con i suoi orecchini Chanel e le extensions evidenti: entro Capodanno avrebbe dovuto farla scappare a gambe levate.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Odi et amo'
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Epilogo
 
Due anni dopo

Last Christmas
I gave you my heart


«Ecco, lo sapevo, siamo in ritardo! Come puoi sempre essere così imbranato? - starnazzò Olivia dalla porta del bagno mentre aspettava il suo fidanzato ancora di fronte allo specchio - Sei peggio di una donna!»
Conosceva Zayn ormai da parecchio, e sapeva benissimo che non si sarebbero sbrigati presto: peccato che all'appello mancassero solo loro due e tutti li stavano aspettando da circa due ore.

«Ma non vedi come ho i capelli? Cioè sembro un carciofo» esclamò Zayn con una vocetta da checca isterica. Non si era neanche vestito ancora tant'è che era ancora a petto nudo e attorcigliato ai fianchi aveva semplicemente uno striminzito asciugamano bianco, che, purtroppo per Olly, evidenziava tremendamente i muscoli scolpiti del pakistano.
Olivia sospirò profondamente per non perdere la calma: erano due anni che vivevano insieme ed erano due anni che ogni volta che dovevano uscire Zayn le faceva perdere tempo. Ormai quasi ci aveva fatto l'abitudine; si appoggiò allo spigolo della porta con il fianco destro e pensò seriamente di spararsi un colpo dritto in testa.

«Cioè tu ancora ti devi svegliare? Zayn ci siamo svegliati alle otto, è impossibile che tu alle due non sia ancora pronto! Harry ci pesterà, io ti avviso!» esclamò l'irlandese con un tono leggermente isterico.
Il pranzo di Natale sarebbe dovuto iniziare più di un'ora prima e, tra l'altro, avrebbero dovuto cercare per tutta Londra per trovare casa di Harry, abilmente situata in un posto imprevedibile.

«Olivia, ti prego non farmi pressioni! Piuttosto, la prossima volta questo gel mettilo per fare il gelo di mandarino, forse sarà più utile a te che a me!» sbuffò lui, girandosi verso la sua ragazza e sorridendo.
Due anni, due anni in cui avevano fatto tante, troppe cose: Zayn aveva provato a trasferirsi a Mullingar da Olly in modo che lei potesse finire la scuola con lui accanto, ma non c'era riuscito troppo bene a causa dei tour e delle signing continui; avevano trascorso un'estate in Kenya e Olly aveva avuto il coraggio anche di presentarlo al padre Bobby come suo fidanzato ufficiale. Appena l'irlandese aveva compiuto vent'anni, si era trasferita a casa di Zayn a Londra per frequentare il College.

«Zayn, ti prego» lo ammonì seria lei, cercando di mantenere un'espressione corrucciata ma non riuscendoci neanche un po': quando si trovava di fronte al suo bel ragazzo non riusciva a trattenere il sorriso. Certo, c'erano stati i momenti in cui aveva voluto tornarsene a Mullingar, anche i giorni in cui l'avrebbe volentieri buttato dal balcone, ma era incredibile come dopo cinque minuti tutto tornasse come prima, e forse anche meglio.
«Vieni qui» le intimò il ragazzo, aprendo le braccia e stringendo Olivia come se non la vedesse da mesi. 
«Non mi abbracciare a tradimento perché lo sai che non ci casco» rise Olly, accoccolandosi sul suo petto e lasciandogli un lieve bacio sulla clavicola sporgente.
«Cazzo, e io che pensavo di riuscirti ad abbindolare - la prese in giro Zayn, stringendo le mani sui suoi fianchi e baciandole la fronte - dai, mi dò una pettinata e andiamo»
Olivia annuì stringendo forte il suo ragazzo: adesso l'invito a casa di Harry suonava lontano e di disturbo. Avrebbe voluto passare il Natale soltanto in compagnia di Zayn, magari sul divano a mangiare porcherie e a guardare qualche film demenziale del genere che piaceva a loro. 
Per il compleanno di Olly erano rimasti a casa e avevano passato la giornata così, accoccolati sul divano, lei con la testa sulla sue gambe e lui con gli occhi costantemente su di lei. Erano una bella famiglia, si amavano e si completavano a vicenda, e questo appariva strano, dato che fino a qualche anno prima avevano progettato di distruggersi.

«Sei sicura di voler andare a casa di Harry? Credo ci sia Perrie» Zayn parlava con sincerità, neanche lui avrebbe voluto andare a casa del suo migliore amico. Non perché fosse da Harry, per carità, ma perché gli andava di prendere una pausa da tutto e da tutti dopo il duro lavoro di quell'anno, e soprattutto perché ci sarebbe stata anche l'oca bionda, stretta in uno dei suoi soliti Chanel.
«Dobbiamo andare, Mr Malik, ci sarà anche mio fratello e lo sai che non me lo perdonerebbe» sussurrò Olly, pensando proprio a quello stupido di Niall: da quanto tempo non lo vedeva? Da poco, da veramente poco. Veniva quasi sempre a dormire a casa loro, e la maggior parte delle volte era così ubriaco che dormiva sul pavimento invece che sul letto. 
«Liam porta Emilia, la sua nuova ragazza italoamericana, ancora non l'ho conosciuta» disse Zayn, liberando Olly dall'abbraccio non prima di averle stampato un bacio sulle labbra.
In effetti Liam ultimamente era sparito per via di Emilia: una ragazza conosciuta a Miami con la quale si era messo insieme durante uno degli ultimi tour in America. 

«Non mi piace molto questa Emilia, l'ho vista una volta e sinceramente non mi pare tutto sto granché, io sono di gran lunga molto meglio» si vantò Olivia - prendendosi in giro da sola - guardandosi le unghia rovinate a causa del suo continuo mangiarle.
«Eh, però sei mia, guarda che casualità» disse Zayn, prendendo con la sinistra le guance di Olly e baciandola con violenza. La sentiva sua da sempre, come se prima di Olly non avesse avuto nessuno, come se non conoscesse altra persona che lei. 
Certo, le fan dei One Direction non avevano preso bene la notizia della rottura con la magnifica Perrie delle Little Mix: non riuscivano ad amare la sorella di Niall come ragazza di Zayn, ma tutto alla fine si era risolto, bastava solo non curarsi dei commenti cattivi, delle foto colme di odio.

«E tu? Tu con Perrie come farai?» disse la bruna ignorando apparentemente le parole precendenti di Zayn, sebbene le avesse prese e impresse a fuoco nel suo cuore. 
Era sua, completamente sua. Sua dal primo giorno, sua sin da quando avevano litigato sull'autostrada, sua sin da quando Zayn l'aveva presa e baciata sulla neve. Sua, semplicemente.

«Non ho bisogno di guardare Perrie, cretina» rise lui, dandole un buffetto e infilandosi velocemente un maglioncino azzurro: tutti i colori gli stavano meravigliosamente, ma il rosso e l'azzurro, con la sua carnagione ambrata risaltavano persino il colore scuro delle sue iridi.
Olly scese velocemente le scale, abbandonando Zayn in bagno - sicura che in pochi minuti sarebbe scesa - e si specchiò non troppo accuratamente all'ingresso: aveva un semplice vestito color prugna, stretto sulle cosce e più o meno fino al ginocchio. Un paio di decollète forse troppo alte le fasciavano i piedi da bambina - appena trentasei centimetri - mentre i capelli scuri erano legati in uno chignon alto sulla testa: si era ripromessa di non andare troppo elegante a quella cena, ma Zayn le aveva regalato quel bellissimo vestito e non aveva potuto trattenersi.

«Non sono bellissimo?» chiese vanitoso Zayn, scendendo le scale di corsa e catapultandosi verso la ragazza. L'afferrò per le spalle e la scosse: sembravano una coppia di migliori amici quando facevano così, ma la cosa bella in un rapporto non era forse anche questa?
«Zayn, mi fai male, idiota!» esclamò Olly scrollandosi Zayn di dosso: quando faceva in quel modo era insopportabile, la trattava come se fosse un maschio e di conseguenza incapace di sentire dolore.
«Dai, amore, lo sai che scherzo» rise lui, prendendole di nuovo le guance e baciandola delicatamente. 
Olly l'abbracciò, carezzandogli leggermente una guancia, constadando che non s'era fatto neanche quella mattina la barba, cosa che l'irlandese odiava profondamente. Odiava il fatto che le irritasse la pelle soltanto quando la sfiorava.

«Devi farti la barba, perché sennò non ti bacio più» disse staccandosi dall'abbraccio e mettendosi a braccia conserte, con il broncio.
«Ma non eravamo in ritardo?» provò a giustificarsi lui grattandosi la nuca, da perfetto imbranato. Era davvero, davvero pigro in tutto, anche quando qualcosa lo riguardava personalmente: figurarsi se aveva tempo per farsi la barba, che poi ultimamente purtroppo aveva preso a piacergli.
«Per questa volta sei scusato» disse Olly, sistemandogli i bottoncini del cardigan scuro.
Uscirono velocemente, tirandosi dietro la porta e dirigendosi verso la Bentley Continental di Zayn, caso raro dato che Olivia preferiva sempre spostarsi con la sua amata Mini Cooper, Zayn guidava anche peggio di lei, il che era tutto dire.
Proprio la ragazza si vide costretta a mettersi seduta sul posto del passeggero - la solita superbia di Zayn e la gelosia nei confronti della Bentley l'avevano sempre vinta - e ad osservarlo mentre cercava di capire come funzionasse il cambio: proprio uguale a Michael Schumacher.

«Cerchiamo almeno per stavolta di arrivare sani e salvi?» domandò sarcastica Olly, guadagnandosi un bufferro sulla guancia. 
Erano proprio adorabili quei due insieme, vero?

Arrivarono a casa di Harry che erano già le tre e mezza, e tutto quel che c'era di commestibile era già stato mangiato da Niall. Restavano soltanto delle bietole e delle lenticchie schifose, che Olly e Zayn furono costretti a mangiare: a tavola c'erano proprio tutti. Emilia e Liam, Eleanor e Louis, Harry a capotavola con la sua fedele compagna - la forchetta - e Niall che cercava di nascondere da sua sorella l'ultimo pezzo di pollo rimasto. 
Perrie era messa in un angolo, che giocava con una foglia di lattuga manco fosse una tartaruga: aveva guardato malissimo Olly e Zayn appena erano arrivati, non perché fossero arrivati in ritardo, ma probabimente proprio perché fossero lì.

«Ma vi siete persi?» chiese Harry, infilzando la forchetta in un pasticcino alla crema e portandoselo tutto in bocca, masticando rumorosamente.
Incredibile come i maschi fossero maleducati in campo di cibo: meno male che tutti erano amici fra di loro - tranne poche persone a caso - perché le figuracce sarebbero state assurde.

«Styles, in un posto più sperduto sta casa di merda potevi comprarla» si lamentò Zayn, guardando schifato le bietole senza olio rimaste nel suo piatto.
«Però è davvero bella, fratello, devi ammetterlo che è diecimila volte più bella della tua» lo pizzicò il riccio, lanciando una breve occhiata ad Olivia, che parlava con suo fratello.
Da quando stavano insieme il suo amico metà pakistano era cambiato radicalmente: preferiva un film a casa che uscire ed andare in discoteca ad ubriacarsi, portava Olly a fare shopping e addirittura avevano passato un weekend come coppia a Bradford a casa dei suoi genitori.

«Ma smettila, hai un giardino che sembra una topaia» scherzò Zayn, dandogli un pugno sulla spalla.
«Hai intenzione di sposarla?» domandò improvvisamente Harry, puntandogli lo sguardo addosso.
L'aveva fatto a posta: sapeva benissimo che ancora era presto per entrambi, ma sapeva altrettanto bene che Zayn l'avrebbe fatto senza esitare. Aveva visto che Olly sarebbe stata quella giusta. Dove Zayn aveva lacune, Olivia era pronta a comargliele e dove Olly mancava di protezione, Zayn era sempre disponibile a spaccare la faccia a chiunque.

«Non voglio parlarne qui.»
Olly si girò di scatto verso i due amici, lasciando perdere per un attimo Niall che ingurgitava la montagna di cibo che aveva accumulato sul suo piatto e guardò perplessa Zayn: perché lui ed Harry stavano parlando sottovoce? E soprattutto perché sentiva uno strano presentimento?

«Cosa stai tramando? Non è che per caso mi tradisci?» incalzò Olivia, assumendo un'espressione contrita e sospettosa: ormai era diventata abitudine anche quella sua espressione.
«Si, ti tradisco con Harry» disse serio Zayn, cercando di avvicinarsi alla sua fidanzata, ma rimanendo amaramente deluso dato che al posto di un bacio ricevette soltanto uno schiaffo sulla bocca.
«Come osi!» esclamò lei, offesa. 
La scena era davvero comica: per quanto assurda la risposta di Zayn fosse stata, Ols c'era cascata come una pera, a causa della sua continua gelosia nei confronti del pakistano.

«Si, ti tradisco ogni giorno con Harry, poi con Louis e poi con tutti gli altri» rise il ragazzo, continuando a prendersi gioco di lei davanti a tutti. 
Provò ad avvicinarsi di nuovo ad Olivia, incassando per la seconda volta un insuccesso: stavolta si beccò un sonoro schiaffo sulla guancia, forte tanto da lasciargli l'impronta delle cinque minuscole dita di Olly sul viso. 

«Ti odio» disse lei, mettendosi a braccia conserte e allontanando la sedia da quella di Zayn.
Almeno due volte al minuto avevano queste discussioni infantili, tanto che ormai Malik non ci faceva più caso e anzi, coglieva l'occasione per prenderla in giro e divertirsi un po'.

«Signori e signori, questa è la donna che voglio sposare» sorrise lui, bloccandole le spalle e afferrandole il viso con entrambe le mani: tutti restarono in silenzio, fino a quando Niall non emise un rutto sonoro. Era questa la famiglia che Olivia Horan, s'era scelta, e quelle - ne era abbastanza sicura - sarebbero state le persone che avrebbe sempre avuto accanto. Fino alla fine.


FINE 

__________



Sto per piangere. No ragazze, io sto per PIANGERE. E' finita. E' finita la STORIA INFINITA. AHAHAH, da quanto tempo è che scrivo questa fanfiction? Credo più o meno da Aprile 2012, e adesso che siamo nel 2013 e Olivia fa quasi un anno, boh .. mi viene davvero da piangere. E' la prima volta che finisco seriamente una fanfiction, per cause che tutt'oggi sconosco, non ne ho mai completata una, ma sin dall'inizio sapevo che questa sarebbe stata la prima. L'idea della fanfiction in sé è molto, molto banale: onestamente, quante storie su Zayn - e sugli altri - avete letto così? Tante, e sono davvero lusingata che voi, SESSANTAQUATTRO PERSONE abbiate seguito la mia storia. Ho partorito finalmente la mia ZALIVIA, e credo che tutte voi siate rimaste contente dell'Epilogo. Non è niente di che, sia chiaro, ma non volevo esagerare. Essendo che la storia praticamente era già finita per me con lo scorso capitolo, questo è stato soltanto per regalarvi(ci) un ultimo momento Zalivia. 
Devo ammetterlo, mi è piaciuto davvero tanto scriverlo, perché ormai Zayn ed Olly sono diventati parte di me, mi sono davvero affezionata a scrivere di loro e ai loro personaggi, tanto che quasi mi dispiace finire qua 'Come ammazzare la fidanzata del tuo peggior nemico e vivere felici'.
Va bene, parto con i ringraziamenti e poi vi lascio in pace:
RINGRAZIO:
1) Erika e Roberta, le mie migliori amiche che sicuramente staranno leggendo e che devono promettere di dimenticarsi immediatamente del fatto che io stia dedicando loro uno spazio in questa fan fiction: vi voglio bene, ma questo lo sapete già e quindi evito di ripeterlo altre 200 volte.
2) harrys, che è stata d'aiuto in questo periodo anche se probabilmente non leggerà questa dedica dato che credo non segua questa storia. Lu, grazie per avermi dedicato una tua fanfiction, grazie veramente di tutto l'aiuto e di tutti i complimenti che continui a farmi. Sei forte.
3) jas_ per aver fatto il primo banner della storia, dopo grazie ad egg___s ho imparato a farli da sola anche se non con lo stesso risultato (credo).
4) Charlie che è sempre d'aiuto. Ormai è da un po' che ci conosciamo e che ci "recensioniamo (?)" rispettivamente le fanfiction, ho imparato a volerti bene davvero e ti stimo come persona. Grazie per tirarmi sempre su il morale con le tue recensioni bellissime.
5) Voi sessantaquattro lettrici che mi avete portato tanta, tantissima felicità, non so più come ringraziarvi, a voi il VENTUNESIMO e DEFINITIVO ringraziamento. Vi voglio bene.
6) Giorgio, vabbè, tu non hai fatto niente, non sai neanche dell'esistenza della fanfiction ma ti ringrazio lo stesso, perché tu sei tu, e io sono io. 
7) I miei ragazzi, i One Direction: fonte di ispirazione, fonte di vita, di rassicurazione e momento di conforto nei momenti brutti. Vi amo con tutto il mio cuore ormai da due anni, e non ho intenzione di lasciarvi neanche pagata.
Basta, ho scritto abbastanza, non posso vedere tutto sto rosso nella pagina, sembra che io abbia fatto una strage (AH-AH CHE BATTUTA DI MERDA), bhu, basta, vi saluto. Spero che voi continuiate a seguire le mie storie, dato che ho postato e posterò sempre altre fanfiction.
VI MANDO UN BACIO ENORME COME AL SOLITO,
Ari


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