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Autore: Birbi_alex    29/01/2013    9 recensioni
Con lui doveva andare diversamente, lui era diverso. E in un certo senso ero diversa anche io.
Perché da quando l’avevo conosciuto mi sembrava di impazzire, non mi era mai capitato di avere la pelle d’oca solo perché qualcuno mi sfiorava ma con lui era così. Non ero mai stata quel genere di ragazza che si invaghiva di un ragazzo solo per la sua bellezza, e non lo ero tutt’ora perché in effetti Zayn non era solo quello, era anche simpatico e intelligente, dolce ma serio, misterioso quanto espansivo. Sapeva chiudere i discorsi con le sue frecciatine anche meglio di me, e parlare con lui era quello che aspettavo in tutta la giornata.
Anche dopo essermi svegliata presto, non aver bevuto il mio caffè, aver assistito a lezioni noiosissime, vedere il suo sorriso e i suoi occhi riusciva a cambiarmi la giornata e renderla migliore.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 44

 

POV ZAYN
 

- quindi quando dico che le prime e le seconde dovranno comportarsi bene durante la gita d’istruzione a Berlino, dico sul serio ragazzi – esclamò la preside forse la decima volta quel mattino.
Aveva riunito gran parte degli studenti della scuola nell’aula magna per parlarci delle gite che avremmo fatto quell’anno, e come se non bastasse erano ormai tra quarti d’ora buoni che parlava solo ed esclusivamente di quello dei primini.
L’unica cosa positiva era che avevo seduti alla mia sinistra Niall e a destra Liam, anche se il secondo era indaffarato a messaggiare ogni venti secondi quasi.
Mi sedetti più comodamente, slittando appena in avanti per appoggiarmi meglio allo schienale della sedia e abbassai lo sguardo alle mie braccia incrociate dalla noia.
Se tutto quel tempo non mi avesse permesso di saltare ore di lezione sarei sicuramente uscito dalla stanza, ci mancava poco che mi addormentavo.
Però nonostante tutto quel momento mi ricordò fine Dicembre dove io e Scarlett eravamo stati chiamati un sabato mattina per fare gli Open Day, e di quando avevamo anche discusso per il nostro primo bacio.
Non riuscivo ancora a capacitarmi di come avessi mai fatto a rifiutarla al tempo, non rendendomi conto di che ragazza fantastica fosse.
Che stupido.
Per fortuna eravamo riusciti a risolvere tutto, a mettere da parte i nostri errori, e davvero non potevo esserne più felice.
Averla al mio fianco mi rendeva felice.
Mentre la preside continuò a elencare ogni dettaglio della gita a Berlino feci per chiudere un attimo gli occhi dalla stanchezza ma sentii qualcosa colpirmi la testa.
Sussultai appena sentendo altri piccoli pizzichi colpirmi alla nuca, finché vidi chiaramente delle piccole palline di carta volare malamente a lato della mia testa prima di cadere a terra.
Ok, chi è che si stava divertendo tanto?
Mi girai per capire da dove diamine arrivassero tutte quelle palline e vidi subito Louis e Scarlett dieci file più indietro salutarmi divertiti facendomi scuotere la testa.
Loro non sarebbero mai cambiati.
Notai anche Harry vicino a Louis e invece Camille vicino a Scar, mentre quei due teppisti erano occupati ad arrotolare dei pezzettini di carta che lui aveva sulla gamba per poi tirarmeli addosso.
Battei appena le mani teatralmente in una smorfia come a complimentarmi negativamente con loro, accentuando le risate sul viso della mia ragazza che sorrise scaldando anche me.
Lei in risposta mi indicò portandosi poi le mani sulle guancie imitando una persona che dormiva, come a ricordarmi di quanto fino a poco prima stessi per addormentarmi.
Le feci una linguaccia che lei ricambiò e poi scoppiammo a ridere entrambi, finché anche Niall al mio fianco si accorse del nostro scambio e salutò gli altri con la mano contento.
- ora ragazzi attenzione, vorrei parlare del viaggio d’istruzione per le terze e le quarte.. – disse finalmente la preside al microfono catturando la nostra attenzione, dato che ci girammo tutti verso di lei compreso Liam che alzò lo sguardo dal telefono.
- per quest’anno è prevista una gita di due giorni – e già quello bastò per farci elettrizzare – ..a Parigi – concluse mandando effettivamente in delirio ogni neurone che ci fosse rimasto.
Mi scambiai uno sguardo eccitato col biondo accanto a me e sorrisi al pensiero di poter tornare di nuovo in quella città stupenda, dato che ci ero già andato una volta con mia sorella Rosaline ma solo per un giorno.
- la partenza è prevista il 3 Maggio – ovvero tra poche settimane tra l’altro – alle cinque di mattina da Victoria Station, a quel punto dopo tre ore di viaggio arriverete nella capitale in Francia e alloggerete in un hotel tre stelle, il 5 Maggio prenderete il treno da là alle due di mattina e tornerete per la mattina qua a Londra – continuò a dire forse non dando troppa importanza alla cosa.
- il costo di tutto è stato già estratto dalla vostra retta annuale, dovrete solo portare da firmare a casa un foglio col permesso per i genitori che vi verrà distribuito in seguito – disse ancora e noi non potemmo che annuire.
- l’hotel dove alloggerete comprenderà di prima colazione, pranzo e cena, camere doppie e sistema di pulizie adeguato.. – ci informò e Niall a sentir parlare di così tanto cibo si animò un attimo, sorridendo come tutti i presenti alla sola idea – a proposito, le camere saranno divise in due piani, uno maschile e uno femminile, è severamente vietato quindi la dispersione di voi ragazzi per i corridoi o nei dormitori sbagliati – si raccomandò anche se sentii degli sbuffi pesanti provenire un po’ da tutta la sala.
- godrete di una visita guidata alla Torre Eiffel, all’arco del trionfo e per le vie principali della città – ci disse e non riuscii a non pensare a me e Scarlett scorrazzare per quelle viuzze strette e francesi che tanto avevo adorato al tempo, in un sorriso.
- e faccio tutte le raccomandazioni necessarie anche a voi di terza e di quarta, nonostante ci siano dei maggiorenni tra voi, di comportarvi con la massima serietà e rispetto che merita ogni persona e monumento che incontrerete, preferirei che questa scuola fosse ricordata positivamente dall’hotel dove alloggerete – continuò in altre chiacchiere, pregandoci in ogni modo di comportarci bene, non riuscendo però molto a catturare l’attenzione dell’intera scolaresca.
- in ogni caso se volete sapere altro, tutte le informazioni potete trovarle nella circolare che girerà domani mattina nelle classi – concluse quando ormai si era levato un leggero chiacchiericcio tra gli studenti che però lei non considerò più di tanto.
Sarebbe stata una delle gite più divertenti di tutti i tempi, questo era sicuro.
Due interi giorni in un altro paese con i miei migliori amici e la mia ragazza, cosa c’era di meglio?
Detto ciò la preside cominciò a parlare del viaggio per le quinte ma non me ne curai troppo, date le parole confuse che Niall mi stava urlando nell’orecchio.
- oddio ti rendi conto?! Parigi! In Francia! – esclamò senza ritegno passandosi le mani sulla faccia come a testare che non si stesse sognando tutto.
- amico, preparati a uno sballo totale – ribattei io dandogli una pacca sulla spalla divertito al sol pensiero.
Continuò a urlacchiare incredulo e dopo poco si aggiunse anche Liam, e davvero tra i tre non seppi chi fosse più eccitato.
Parigi era sicuramente una città stupenda, piena di arte, monumenti, buon cibo, anche solo l’aria che si respirava lì era speciale.
E poi andarci insieme ai miei amici era il massimo che potessi chiedere, sapevo già che ci saremmo divertiti come dei pazzi.
D’un tratto sentii come fino a poco prima delle palline colpirmi la testa, allora mi girai nuovamente e stavolta incontrai quattro sguardi, non solo due.
- avete sentito?! – chiese Harry alludendo al discorso della preside, sorridendo felice.
- oh puoi dirlo forte! – risposi relativamente a bassa voce, gli sarebbe bastato leggere il mio labiale per capire cosa stessi dicendo.
- farete meglio a venire voi tre, sognatevi di rinunciare – si intromise Lou puntandoci un dito contro, sebbene non avessimo la minima idea di non andare.
- certo che veniamo! Ti sei bevuto il cervello?! – sbottai con ovvietà facendolo ridere, e quando spostai lo sguardo su Scarlett la trovai a guardarmi con un accenno di sorriso che io accentuai per catturare la sua attenzione, cosa che non mi fu troppo difficile.
Quel giorno era vestita come ai primi giorni in cui l’avevo conosciuta a Novembre, con un paio di jeans di un appariscente blu shock, le sue superga nere ai piedi e una felpona grigia sopra una canotta scura, ed era bellissima lo stesso.
Non era neanche truccata molto, i capelli erano sciolti e mossi sulle spalle con semplicità, ma era comunque unica e speciale.
Non mi sarebbero di certo voluti dei vestiti particolari o un’acconciatura meno curata del solito per farmi cambiare idea su di lei, in ogni caso non ci sarei riuscito.
Mi bastava vedere il suo sorriso e i suoi occhi che non capivo più niente, figuriamoci poi quando cominciava a scherzare con me in quel suo modo unico.
Ero proprio cotto, cavolo.
Rimasi forse troppo tempo a guardarla adorante ma lei non mi disse nulla, mantenne il contatto visivo con una forza che non credevo avrebbe trovato, riuscendo anche a non arrossire quella volta.
Quando finalmente la preside ci diede il via libera per tornare nelle nostre classi io, Niall e Liam raggiungemmo subito gli altri all’uscita dell’aula magna, e avrei voluto prendermi a schiaffi per aver pensato anche solo un secondo che Scarlett fosse meno carina così, perché era stupenda.
Come sempre.
- allora, ditemi che non sono l’unico che sta andando fuori di testa per la gita a Parigi! – esclamai raggiungendo il gruppetto di quattro ragazzi e appena vidi Scar di spalle non esitai un attimo, la abbracciai da dietro passandole le braccia attorno ai fianchi e le stampai un bacio sulla guancia, e dopo un momento iniziale dove allarmata si girò appena colpita, incrociò le dita delle sue mani alle mie sulla sua vita.
La conoscevo abbastanza per sapere che stesse arrossendo di sicuro in quel momento, allora come se non bastasse avanzai un altro poco facendo aderire il mio petto alla sua schiena e posando poi la testa sulla sua spalla, stringendola di più a me.
Il cuore mi esplose nel petto quando divertita voltò la testa verso la mia ricambiando il bacio sulla guancia che le avevo dato io in precedenza, lasciando qualche secondo il naso a solleticarmi la pelle.
- comunque no, non sei l’unico – mormorò distrattamente e solo in quel momento tornai con i piedi per terra, ricordandomi della domanda che avevo fatto.
- sappi che sarò la miglior guida di tutti i tempi – ribattei sicuro di me, dato che ero già stato in quella città prima d’ora.
- non vorrei dire, ma già ce l’abbiamo la guida turistica – disse lei facendomi scuotere il capo.
- dettagli.. – commentai senza darci troppa importanza ridacchiando e contagiandola.
- dai piccioncini andiamo – ci richiamò Liam schioccandoci le dita davanti agli occhi, e vedendo il resto dei ragazzi cominciare ad avviarsi verso le varie classi fummo costretti a sciogliere l’abbraccio, nonostante io continuai a tenere una mano attorno ai suoi fianchi lasciandola andare avanti prima.
- a Parigi! Con tutte quelle belle ragazze francesi che non vedono l’ora di incontrarmi – squittì Harry estasiato al sol pensiero facendoci ridere tutti.
- ma che dici? Io penso al cibo.. l’escargot, la baghette, le crepes, sai che bontà? – lo contraddisse Niall leccandosi le labbra, neanche avesse davvero tutto quel cibo davanti.
- dai ragazzi, è anche una città piena di storia, non siate così superficiali! – sbottò Liam meritandosi uno spintone da Camille che lo guardò incredula.
- ma se io mi accontenterei anche solo dell’Abercrombie! – disse infatti lei facendoci ridere tutti, e quando Scarlett si allungò verso di lei in un – sì io mi associo a Cam – alzando le mani al cielo con innocenza le pizzicai un fianco indispettito, facendola saltare come una molla.
- ahia Zayn! Ho solo espresso il mio pensiero.. – disse in sua discolpa con un sorrisetto beffardo in viso tanto che dovetti scuotere la testa fulminandola con un’occhiataccia.
- solo io penso alla Torre Eiffel? È da pazzi! – la voce pimpante di Louis ci distrasse dal nostro battibecco, mentre Liam e Niall annuirono alle sue parole.
- a te tutto sembra pazzo – commentai facendolo girare verso di me.
- ha parlato mister normalità – ribatte l’altro e sentii chiaramente Scarlett al mio fianco scoppiare a ridere di gusto.
Avrei pure continuato se non fossimo arrivati alle scale, dove solo io, Scar, Niall e Camille saremmo dovuti scendere, contrariamente agli altri che dovevano salire.
- con te continuo dopo – abbozzò Louis teatralmente puntandomi due dita contro per portarsele poi sotto gli occhi, accentuando le risate della mia ragazza.
Salutai con un cenno di capo anche gli altri due e mi girai pronto a scendere al piano terra, ma quando trovai ancora Scarlett a ridere mi aprii in un sorrisetto divertito – ma hai finito tu di ridere? – scherzai muovendo velocemente le mani sul suo stomaco in qualche secondo di solletico, facendola contorcere tra le mie braccia.
- Malik io ti ammazzo – si lamentò quando le lasciai di nuovo il tempo per prendere fiato, seguendo lei e gli altri giù per le rampe di scale.
- da quante volte l’hai detto penso di essere immortale ormai – ribattei a tono affiancandola di nuovo e posandole come prima una mano attorno ai fianchi.
- non giocare col fuoco, potresti bruciarti – sibilò a denti stretti e fu il mio turno di ridere, sebbene la sua occhiataccia non avesse avuto nulla di buono.
- era una minaccia? – chiesi ridacchiando ancora, attendendo una sua risposta che non tardò ad arrivare – era una promessa – specificò piegandosi in un sorrisetto sinistro, prima che potesse lasciarsi ad una vera e propria risata passandomi stranamente un braccio dietro la schiena.
Approfittai della cosa stringendola a me mentre ormai eravamo arrivati al nostro piano, con davanti il biondo e la sua amica ancora a parlare del viaggio.
Camminai arrancando un po’ i passi fino alla mia classe, dove fummo costretti a sciogliere la presa uno dell’altro a malincuore.
Niall salutò le due ragazze con la mano regalando ad entrambe un sorriso caloroso ed entrando subito in classe, ma quando Scarlett fece per allontanare le mani dal mio petto mi sentii mancare.
- dai ci vediamo dopo – mi salutò distrattamente in un sorriso luminoso, e vedendola fare qualche passo verso la sua aula in fondo al corridoio mi sentii improvvisamente vuoto senza di lei.
- ehi aspetta – la richiamai prendendola per la mano che teneva ancora allungata leggermente verso di me, facendola voltare.
Portai la sua mano sulla mia spalla dolcemente e tirandola appena per i fianchi feci scontrare le nostre labbra in un sospiro, sentendomi subito meglio.
La sentii sorridere sulla mia bocca e come ogni volta che la baciavo sentii quella stretta al centro del petto, con due paroline lungo la gola che non vedevano l’ora di uscire.
Il suo respiro si infranse contro la mia pelle allora allentai la presa sul suo corpo, capendo che sarebbe potuto bastare quello al momento.
- direi che adesso posso andare – mormorò arrossendo di colpo quando alzando lo sguardo incrociò i miei occhi, ma nonostante avessi annuito non riuscii a lasciarla andare via, tanto che premetti un’ultima volta le mie labbra sulle sue facendola ridere sommessamente.
Batté freneticamente le dita sulla parte scoperta del mio collo ma non mi sentii di troppo, non stavo facendo nulla di male.
A malincuore dopo quell’ultimo contatto fui costretto a guardarla andare via, non prima di averle lasciato un bacio sulla guancia per il quale era arrossita ancora di più, e dovetti tornare in classe.
Ma lasciai la porta socchiusa in attesa di un segno forse, perdendomi nella linea dolce dei suoi fianchi e dei suoi capelli, finché finalmente quando si trovò nella mia stessa situazione aprì appena la porta della sua classe e si girò verso di me in un sorriso, salutandomi con un cenno di capo felice.
A quel punto feci la mia entrata nella mia aula ancora col suo sapore sulle labbra, e probabilmente non riuscii a pensare a nient’altro per almeno dieci secondi, fino a che vidi i miei compagni di classe spostare i banchi in modo strano, dividendoli tutti e formando delle file sospette.
- che state facendo? – domandai non capendo, e la risposta mi arrivò dal professore che entrò proprio durante la mia domanda.
- c’è il compito di geostoria Malik, spero tu ti sia preparato a dovere perché sarà lungo e complesso – disse con un cipiglio acido, sorridendomi in modo inquietante e posando sulla cattedra la sua valigetta con cattiveria.
Merdaccia.
 
 
 


 
 

- mi spieghi come diamine hai fatto a rispondere a tutte le domande se non hai studiato un fico secco?! – esclamò Niall all’uscita di scuola guardandomi male, dato che sfoggiavo un sorriso soddisfatto non da poco.
- sì che ho studiato invece! – ribattei con sincerità vedendolo alzare un sopracciglio in disappunto.
- l’altra settimana era venuta Scar a casa mia e abbiamo studiato tutto il pomeriggio – spiegai vedendolo accennare una risata.
- sì lo so io cosa avete studiato.. anatomia – concluse facendomi scuotere la testa.
Beh più o meno.
- ma piantala! Sul serio abbiamo studiato, chiedilo a lei! – borbottai raggiungendo il cancello della scuola e sorpassandolo, sentendo subito un’arietta fresca soffiarmi addosso.
- resta il fatto che non ci credo neanche un po’ che siete stati degli angioletti caduti dal cielo tutto il tempo, conosco te e conosco Scar, e insieme voi due siete pericolosi – ci apostrofò così piegandomi in una smorfia divertita, tanto che abbassai lo sguardo al marciapiede sotto ai nostri piedi anche se fummo costretti a fermarci per aspettare gli altri nostri amici.
- in ogni caso non saltare a conclusioni affrettate, qualsiasi cosa sia successa.. lei è ancora integra nella sua “purezza” – bofonchiai facendo le virgolette con le dita nell’ultima parola, non sapendo come altro parlarne.
- ah ah! Allora è successo qualcosa! – sbottò e i suoi occhi oceano si illuminarono di una luce nuova, curiosa ma preoccupata allo stesso tempo.
Continuai a fissarlo senza parole, finché mi incitò a continuare con un’occhiata eloquente.
- abbiamo solo.. accennato ai preliminari, se così posso chiamarli – mormorai incrociando le braccia al petto vedendolo saltare sul posto, incredulo.
- cioè? Andiamo Zayn sono tuo amico, puoi parlarne con me – cercò in tutti i modi di tirarmi fuori qualsiasi informazione in più, sapendo che la mia ragazza non avrebbe aperto bocca a differenza mia.
Lo guardai a lungo incrociando i suoi occhi pieni di domande e in effetti riconobbi in lui uno dei miei migliori amici dopotutto, non dovevo avere timore.
- eravamo sul mio letto a studiare e la.. situazione ci è scappata di mano.. – cominciai a dire vedendo il sorriso che gli stava increspando le labbra aumentare sempre più – però ci siamo solo tolti le magliette, stavo per procedere con i pantaloni ma è piombata Jane dal nulla e ha mandato tutto all’aria – conclusi brevemente facendolo scoppiare a ridere pesantemente.
- oh mio Dio sul serio? Tua sorella vi ha beccati?! – esclamò fin troppo ad alta voce per i miei gusti, e quando fui costretto ad annuire lo vidi piegarsi in due dalle risate.
- non ci posso credere, questa la segno tra le figure di merda della storia – continuò a dire tra le risate, e sentirlo ridere piegò anche me in un sorrisetto divertito.
- non c’è niente da ridere, sai? – mormorai imbarazzato mentre lui cercò di riprendere fiato, ma con pochi risultati.
Scossi la testa cercando di non farmi contagiare da quella sua risata divertente e spostai lo sguardo più avanti, notando finalmente la diretta interessata venire verso di noi insieme ad Harry.
Dietro di loro scorsi anche Louis, Liam e Camille, ma quando Scarlett si avvicinò maggiormente mi aprii in un sorriso sincero, sentendo la mascella fare lo stesso movimento fin troppe volte.
- il tuo ragazzo è un genio! Sai perché? Perché nonostante si fosse dimenticato della verifica di geostoria ha risposto a tutto, anche bene tra l’altro! – me ne uscii posando una mano sulla spalla della ragazza che mi guardò colpita, all’inizio disorientata quasi.
- ah sì, e chi è? – domandò con sarcasmo facendo finta di non aver capito, facendo ancora ridere Niall.
- quello che ti sta per farti il solletico – risposi prontamente senza però l’intento di farglielo veramente, ma lei in ogni caso scattò all’indietro impaurita, capendo solo dopo che scherzavo.
Mi guardò male ma poi accennò un sorriso sincero riprendendo l’argomento di poco prima – comunque sul serio hai risposto a tutte le domande del compito? – chiese colpita portando una mano sulla mia vita.
Ogni volta che mi sfiorava sentivo una sensazione di pienezza, quando invece ci staccavamo era come se un pezzo di me se ne andasse lasciandomi vuoto.
- esatto! Quel pomeriggio di studio ha avuto i suoi frutti, visto? – domandai felice dei miei risultati, sentendo Niall alla mia sinistra ridere sommessamente.
- spero sarà lo stesso per me.. – rispose in un sospiro quando però gli altri cominciarono a incamminarsi via da scuola, come a dirci di fare lo stesso.
- sì dai, se ce l’ho fatta io ce la farai anche tu – ribattei per tranquillizzarla prendendole una mano nella mia e incrociando le nostre dita, mentre seguivamo Louis verso casa.
Rise per le mie parole e non oppose resistenza, strinse maggiormente la mia mano distrattamente finché Harry e Liam ricominciarono a discutere su cosa fosse meglio a Parigi tra le ragazze e i monumenti, facendoci ridere.
Come ogni giorno percorremmo la strada con gli altri, e quando arrivò la via di Scarlett ci dividemmo dal gruppo in modo che potessi accompagnarla fino al suo portone.
Continuò a chiedermi che domande ci fossero nel compito di geostoria, che razza di stregoneria avessi fatto per riuscire a sapere tutto, dato che di solito non ero molto sveglio nello studio.
Forse era stata la sua compagnia a imprimermi tutte quelle informazioni in testa, perché quando ero con lei tendevo sempre a memorizzare ogni momento, come se fosse l’ultimo.
E, sfortunatamente, arrivò anche il momento di guardarla entrare nel palazzo lasciandomi così solo.
Fece per infilare le chiavi nella serratura e aprire il portone ma la trattenni chiamandola – ehi, non si saluta più? – domandai retorico accennando anche un faccia da cucciolo che magari avrebbe aiutato.
Scosse la testa divertita e si piegò verso il mio viso per lasciarmi un bacio veloce, ma contro ogni sua previsione salii il gradino che ci divideva in un secondo venendole incontro e facendo scontrare i nostri corpi dato il poco spazio che c’era.
Approfondii quel bacio premendo le labbra e il bacino contro di lei senza volerlo, e come sempre in un sorrisetto ricambiò il contatto allacciando le braccia attorno al mio collo.
Io invece la strinsi a me per i fianchi desiderando di non doverla lasciar andare mai più, mentre cominciò a giocherellare con i capelli corti e neri della mia nuca.
Non mi ci volle molto che la sua bocca si schiuse invitandomi l’ingresso più apertamente e che le nostre lingue cominciassero a rincorrersi tra loro rilasciando qualche debole schiocco.
Cercai di mettermi più comodo nel piccolo gradino del portone che in quel momento ci stava ospitando ma quando una voce si fece dura alle mie spalle scesi immediatamente.
- Scarlett io a differenza tua vorrei entrare in casa, grazie – disse un ragazzo alto e slanciato che riconobbi essere il fratello di Scar, anche per il sarcasmo familiare che usò in quel momento.
- sì ehm.. stavo entrando anche io comunque – balbettò la ragazza arrossendo come al solito, spingendo con la schiena la porta in modo che si aprisse, prima che suo fratello potesse lanciarmi un’occhiata un po’ più sinistra.
- allora tu devi essere Zayn se non sbaglio, giusto? – mi chiese in un tono che non riuscii a identificare se positivo o negativo.
- esatto – risposi annuendo, aspettando che si presentasse – io invece sono Lucas, il fratello di Scarlett – confermò così la mia ipotesi, allungando una mano in modo che la stringessi.
Guardai velocemente la ragazza in attesa all’ingresso del palazzo e poi accennando un sorriso ricambiai la stretta di mano del castano che fu più forte e dura del previsto, sicuramente volontaria.
Feci comunque finta di nulla cercando di alleviare il dolore momentaneo, e quando la mano poderosa si allentò appena sfilai subito la mia portandomela nella tasca della giacca.
- adesso puoi andare, ci penso io a lei.. grazie lo stesso – mi informò con un sorriso inquietante entrando velocemente nel portone, ma riuscii comunque a vedere e ricambiare il cenno di mano che mi rivolse Scarlett prima di sparire dietro il corpo di suo fratello.
Ma possibile che ci dovessero sempre scoprire tutti?
Mi incamminai in silenzio verso casa mia calciando qualche sassolino che trovai lungo la strada, rendendomi conto di quanto fosse stato comprensibile il comportamento di Lucas.
Insomma, non mi comportavo così anch’io col barista che ci provava con Rosaline?
Non ci misi più di cinque minuti a raggiungere il mio palazzo e a salire le scale del condominio fino ad entrare in casa mia, trovando mia madre in cucina.
La informai di come fosse andata bene secondo me la verifica di geostoria e del viaggio a Parigi, poi dopo aver ricevuto da lei un bacio materno sul capo andai in camera mia, stanco di quella giornata.
Ma non feci in tempo a sfilarmi lo zaino dalle spalle e gettarlo per terra che sentii il cellulare vibrarmi nella tasca dei jeans stretti.
Alzai gli occhi al cielo ma quando vidi lampeggiare sul display il nome “La Megan Fox del tuo cuore” non esitai a rispondere in un sorriso.
- dimmi pure – dissi subito aspettando di sentire la sua voce.
- cavolo scusami davvero per prima, anzi scusa Lucas.. lui non sa quello che fa – esclamò parlando velocemente, mangiandosi quasi qualche parola.
- Scar stai calma, ci vuole ben altro per impressionarmi – commentai divertito riaprendo la porta della mia stanza per andare nell’ingresso e posare la giacca sull’appendi abiti.
- sì ma.. è che è un cretino, forse voleva farti paura, che ne so, ma di solito non fa così.. mi dispiace – continuò a dire facendomi ridacchiare.
- e di cosa? Dispiace a me che i tuoi parenti ci debbano sempre trovare in queste situazioni – ribattei divertito passeggiando distrattamente per il salotto, catturando forse anche l’attenzione di mia madre dato che si sporse per guardarmi.
- e a me che ti debbano sempre trattare come se fossi un terrorista, non hai mica ucciso qualcuno – rispose e il tono della sua voce continuò ad essere nervoso e fin troppo dispiaciuto.
- per ora no.. – abbozzai sedendomi sul divano di peso, appoggiando la testa a uno dei tanti cuscini.
- comunque credimi Lucas non farà più una cosa del genere, stai tranquillo – mi promise facendomi alzare gli occhi al cielo.
- ma è normale che faccia così, come anche tuo padre, non vedo dove sia il grande problema – mormorai giocherellando col gancio della mia cintura, a quel punto sicuro che mamma stesse ascoltando il nostro discorso dato che aveva anche spento il televisore per far cadere la casa nel silenzio.
- il problema è che tu sei importante per me e non voglio che tu creda il contrario solo perché ho delle sotto specie di carabinieri in casa – disse piegandomi in un sorriso pieno e felice nel sentirle dire quelle cose, finalmente.
- non mi faccio condizionare da queste cose, se fosse il contrario a quest’ora sarei già emigrato in Messico col primo volo – scherzai sperando di farla rilassare un po’.
- mah lo spero, sicuro che non te la sei presa? – chiese ancora una volta in un tono di voce adorabile.
- no amore, non me la sono presa, giuro – mi lasciai scappare, e solo dopo aver parlato mi resi conto di come l’avevo chiamata – rilassati, ti prego – conclusi cercando di distrarla.
- e va bene.. se lo dici tu.. a domani allora – mi salutò prima di chiudere la chiamata in un sorriso probabilmente, dato che la sua voce mi arrivò più sottile.
Mi alzai dal divano in un sospiro e trovai mia madre a guardarmi sorridente, e prima che potessi chiederle qualcosa si avventò su di me strizzandomi in un abbraccio.
- oh il mio ometto! È la prima volta che ti sento parlare così a una ragazza, si vede che ci tieni – squittì sul mio petto facendomi ridere imbarazzato.
- sì mamma.. ehm, posso andarmi a cambiare adesso e lasciare i tuoi drammi adolescenziali a dopo? – borbottai prendendola per le spalle dolcemente, e quando finalmente annuì guardandomi con quei suoi occhioni neri tornai nella mia stanza, buttandomi comunque sul letto.
Chiusi gli occhi e riuscii solo a vedere il sorriso di Scarlett, il suono della sua voce e poi la mia, chiamarla in quel modo speciale.
Come se non bastasse il cellulare vibrò appena e quella volta fu un messaggio, e quando lo aprii riuscii solo a leggere “Adesso ho capito perché fossi tanto felice quando ti avevo chiamato ‘amore’ quelle poche volte, è proprio bello sentirselo dire. Da te poi è ancora più speciale”.
Sentii di nuovo un calore al petto e sorrisi senza rendermene conto, era forse quello l’amore?
Nah, l’amore era il sorriso di Scarlett.

















Buonsalve!
Questo è stato l'ultimo Pov Zayn della FF çwwwç infatti vi ricordo che mancano quattro capitoli alla fine e che tutti saranno ovviamente in Pov Scarlett.
Si è anche capito di cosa parleranno, in particolare gli ultimi tre.
Volevo mandarvi un bacione, siete DAVVERO stupende e sempre gentilissime con me, sono felice che questa storia vi stia appassionando sempre più, spero continui a farlo.
Aggiornerò lunedì 4, vi aspetto con tanto affetto.
Vi ricordo che potete trovarmi su twitter, sono @birbi_alex.
Un abbraccio a TUTTE! #bye
   
 
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