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Autore: Mimiwitch    30/01/2013    4 recensioni
Dal capitolo 4:
“Quindi che farai ora?” le domandò lui, forse per sviare dall'argomento amore.
“In che senso? Per il mio amore non corrisposto? Nulla” rispose sorpresa.
“Rimarrai ad ammirarlo da lontano? Senza dirgli nulla? Senza nemmeno provarci?” la interrogò incredulo.
“Sì, sì e sì. E' mio amico e la ragazza che ha invitato è una mia cara amica, una ragazza fantastica. Sono felice per loro. Anche se remotamente avessi delle speranze non mi metterei mai tra loro!”
I due rimasero in silenzio dopo l'affermazione di Katie.
Lei si sentiva in imbarazzo.
Dire cose del genere ad alta voce, di notte, a George.
Dal capitolo 28:
“Mi dispiace, Katie” esclamò dopo, serio.
“Per cosa?”
“Per averti ridotto in questo stato. Non sono stupido!” aggiunse interrompendola, dato che lei aveva aperto bocca per controbattere.
“Mi vergogno di quello che ho fatto, ma ho dovuto” continuò imperterrito.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Katie Bell, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Natale era ormai vicino, come annunciava il freddo gelido che li attorniava nel cortile, e nella lettera che la signora Weasley aveva mandato a Katie, disse che sarebbe stata molto felice se suo figlio avesse potuto partecipare al pranzo natalizio alla Tana. L'invito era ovviamente esteso anche a lei, diceva la pergamena.
Katie la mise nella tasca della veste, pensierosa.

Le sarebbe piaciuto che George passasse il natale in famiglia, ma era pronto? A stare in mezzo ai suoi cari, nel luogo in cui era cresciuto con Fred, dove ogni cosa era impregnata dei loro ricordi?
Per ricostruire un altro po' di George, capì che doveva prepararlo anche a quello.

Un pomeriggio mise la foto di lui e Fred, che era il suo tesoro, nelle sue mani. I minuscoli George e Fred di diciassette anni gli sorrisero. Il suo doppio si toccò l'orecchio, incredulo che il suo reale non l'avesse più, Fred gli mandò un sorriso da orecchio a orecchio.
La foto tremò nelle sue mani poi, con un singhiozzo, scoppiò a piangere. I gemelli cartacei si ripararono dalla pioggia di lacrime con le braccia. Fred lo guardò commosso poi abbracciò George. Sembrava che il suo gemello nella foto volesse fargli capire che gli voleva bene, che era con lui. Anche il George della foto piangeva abbracciando il fratello.

Lui continuava a guardarli e a singhiozzare, a strofinare la foto con la mano, quasi desiderando di essere assorbito dentro, di potersi ricongiungere a Fred in qualche modo.
Ricordi quando mi inviasti quella foto?” domandò Katie sedendosi al suo fianco sul divano. George rimase assorto sulla foto.
Era l'estate del '95. Credevi che avrei riempito Fred di baci, ma non gliene diedi mai nemmeno uno” continuò a raccontare, un po' imbarazzata. George alzò lo sguardo e la guardò, sorpreso.
Oh sì, e ricordo che lo dissi al Fred della foto” disse Katie puntando il minuscolo gemello, “e lui fece finta di offendersi mentre il piccolo George lo prendeva in giro. Come avreste fatto voi due, dal vero.”

Fred e George seguivano i loro discorsi e iniziarono a spintonarsi per attirare l'attenzione di Katie; vedendo che la cosa sembrava divertire George, i due presero a saltare e fare gli idioti come a volergli tirare su il morale. E un sorriso balenò tra le lacrime. Per aiutarlo a tirare fuori il dolore, ogni giorno visionavano insieme una delle foto che la signora Weasley le aveva mandato, e George raccontava tutte le storie che gli ricordavano. Piangeva, ma singhiozzando riusciva comunque a raccontare tutto e a volte sorrideva dei pasticci che lui e Fred combinavano.

A quattro anni provammo a fare una pozione per far diventare Percy divertente. Solo che era troppo cauto e non volle bere, così la facemmo bere a Ron. Diventò completamente giallo, poi iniziò a ridere e correre per la stanza come un matto. Noi ci rotolammo in terra dalle risate, ma la mamma non fu così divertita. Fred disse che sarebbe stato bellissimo se fosse stato Percy a fare il matto. L'ha sempre trovato troppo serio.”
“A otto anni Fred aveva pienamente capito che la mamma non riusciva a distinguerci e lo trovava fantastico. Continuavamo a scambiarci facendola uscire di testa; è stato per questo che la mamma ha iniziato a mettere le lettere sui nostri maglioni di natale. Ma noi ci scambiavamo anche i vestiti perciò non aveva molto senso” rivelò mostrandole una foto di lui e Fred a otto anni. Sorridenti vicino ad un albero di natale, entrambi senza i denti di sopra, indicavano i maglioni con una G e una F. Solo che la F l'aveva George e la G, Fred. Avevano già quelle loro piccole differenze nei comportamenti a otto anni.

A 11 anni arrivò la nostra lettera da Hogwarts e potemmo avere le nostre prime bacchette. La prima cosa che facemmo fu sfidarci a colpi di incantesimi; solo che ovviamente non sapevamo ancora controllare la magia e alla fine ci nascondemmo dalla mamma, io con il naso a grappolo d'uva e Fred con le orecchie come orologi a cucù.”

Più raccontava dei suoi ricordi più sorrideva. Alla fine scoppiò in una risata. Una risata roca e rugginosa, ma col cuore. Era la prima vera risata che emetteva da tempo. La prima senza Fred.
Sembrò rabbuiarsi, come se si sentisse in colpa. Sbatté le foto sul tavolo lì vicino e si chiuse in camera sua. Katie lo trovò rannicchiato davanti allo specchio. Si accucciò accanto, cauta.

George, non c'è nulla di male a ridere. Fred vorrebbe che tu ridessi.”
Non ho il diritto di essere felice. Non ho il diritto di ridere se lui non c'è più. Lui non può farlo! E' morto!” esplose tirandosi su e iniziando a spaccare gli oggetti che gli capitavano sottomano. Un soprammobile frantumò il vetro di una cornice lanciando le schegge in aria. Le lenzuola e il materasso vennero scagliati lontano, cadendo disordinatamente sul pavimento. Strappò le cornici dai muri spaccandoli con forza a terra. Rovesciò i tavolini, gettò i libri di qua e di là facendoli schiantare contro le pareti.
Sembrava che non ci fossero stati progressi, che quei sei mesi fossero stati vani.

Katie rimase in piedi, ferma a fronteggiare la sua furia e quando uno dei libri lanciati la colpì in viso non si scansò e non disse nulla. George si accorse del rivolo di sangue che le scendeva dalla fronte, ferita dalla punta del libro, e si bloccò. Lei lo guardava dritto negli occhi.
Sai una cosa? E' un bene che Fred non possa sentirti infamarlo in questo modo! Stai dicendo che non puoi essere felice perché lui non lo vorrebbe? Fred ti amava più di ogni altra persona al mondo e tu lo stai uccidendo davvero parlandone così” esplose furiosa senza più trattenersi. George, con gli occhi lucidi, stava fermo ad ascoltarla.

Una volta mi confidò che lui sapeva della tua insicurezza e delle vostre differenze caratteriali. Credi che non vorrebbe che tu fossi felice? Che non desidererebbe che la tua vita fosse magnifica, piena d'amore e di risate? Per come io ho conosciuto Fred sono sicura che per ogni lacrima che versi, lui ne versa un'altra ovunque si trovi” continuò accorata.
Continuava a osservarla in silenzio, rapito dalle sue parole, pensieroso.

Se fosse stato il contrario...se Fred ti fosse sopravvissuto, tu avresti voluto che si distruggesse nel dolore come fai tu o che continuasse a ridere e far ridere la gente?”
George, asciugandosi le lacrime, fissò il suo riflesso nello specchio. Quello gli restituì lo sguardo addolorato e perso.

Non avrei mai voluto che Fred sopportasse questo dolore. Non avrei sopportato che il suo sorriso si spegnesse.”
Ed è quello che di sicuro pensava anche lui. Il vostro affetto era reciproco, eravate l'uno la metà perfetta dell'altro.”

Lui tornò a rannicchiarsi mogio vicino allo specchio, scheggiatosi nella furia. Le fece segno di avvicinarsi. Quando si fu adagiata al suo fianco le asciugò il sangue che colava dalla fronte con la manica.
Scusami. Non volevo ferirti. E' solo che questo dolore è incontenibile, mi corrode da dentro. Sento un buco nero al posto del cuore.”
Ti fa male perché sei vivo. Perché il tuo cuore sta lottando per amare ancora. Finché batterà saprai che potrai sempre rialzarti, potrai provare ancora gioia, amore, dolore, tristezza, rabbia e felicità. Io credo che anche per Fred tu dovresti sforzarti di vivere alla grande. Cosa pensi che ti dirà se lo raggiungerai vivendo una vita di dolore e lacrime fino a consumarti?”
Di sicuro mi darebbe dell'idiota.”
E se invece tu vivessi una vita piena, in cui ogni secondo ha avuto un significato, amato, amando, ridendo e gioendo della vita, lui non credi che ti ringrazierebbe? Per aver vissuto anche un po' per lui?”

Lui annuì piano.
Allora, George, vivi una, due, cinque, cento vite. Dai un valore ad ogni secondo. Fallo rivivere ancora.”
Il sorriso di George, molto più uguale a quello di Fred di quanto fosse mai stato, balenò sulle sue labbra.


La mattina di Natale si materializzarono nel cortile della Tana. Non aveva avvisato nessuno, così al rumore della Materializzazione, i visi di tutti apparvero alla finestra. Le facce gioiose e incredule scomparvero in un lampo e con un rumore fragoroso la porta venne sbattuta con forza, mentre la famiglia al completo si precipitava fuori. Rimasero tutti in attesa, i respiri che si condensavano in bianche nuvolette aspettando un cenno, una parola.
Buon Natale” sbottò George, sorridente, allargando le braccia.

I Weasley si tuffarono ad abbracciarlo, diventando un ammasso unico di capelli rossi. Un chiacchiericcio intenso, singhiozzi e risate salivano dal centro dell'abbraccio. Katie notò che, come lei, anche Fleur, Hermione e Harry si erano tenuti in disparte, commossi. Fleur forse per paura che le schiacciassero il vistoso pancione. Una donna affascinante, che le venne presentata come Andromeda Tonks, stava sull'uscio tenendo in braccio un bimbo coi capelli azzurri, Teddy, il figlio di Remus e Tonks.

La signora Weasley riemerse dal mucchio e la strinse in un abbraccio mozzafiato.
Grazie” le singhiozzò all'orecchio. Katie ricambiò il suo abbraccio, dandole delle pacche sulla schiena. George intervenne a salvarla.
Mamma! La stai strozzando! Su, andiamo dentro che qui si gela” mormorò staccandola piano da Katie e precedendo tutti in casa con la madre sottobraccio. Katie veniva dietro ed esaminava le sue reazioni. George era calmo e non sembrava mostrare reazioni negative alla vista della sua casa.
Lo vide perdersi in pensieri suoi mentre vagava con lo sguardo di qua e di là. Si soffermò un secondo su un orologio bizzarro le cui lancette avevano i nomi dei Weasley; la lancetta con George era puntata su “casa”, quella con Fred su “perduto”.
Si sedettero nella rustica cucina e fecero onore al pranzo della Signora Weasley. Questa stava seduta vicina a George e gli riempiva il piatto di continuo, commossa.

Fu una grande festa, a cui Katie non era abituata.
Essendo figlia unica, non aveva mai percepito quel calore così intenso a Natale, di piccole cose che ti fanno sorridere. Risate diverse che si mescolano una con l'altra, voci che si sovrastano, decine di portate, giochi in compagnia e migliaia di regali. La signora Weasley, che fino all'ultimo aveva creduto nel loro arrivo, le aveva preparato un maglione alla Weasley, rosso intenso. George, che ne indossava uno blu, glielo infilò a forza, ridendo, dato che la faceva sembrare un grosso pomodoro.
Lei lo trovò molto natalizio.

A fine sera si sedette con la Signora Weasley, Hermione, Fleur, Ginny e la signora Tonks a prendere una tazza di cioccolata. Harry, Percy, e il signor Weasley erano seduti nel divano a discutere di politica o affari del ministero. Ron e Bill confabulavano di Quidditch con George, Charlie mostrava un modellino di drago al piccolo Teddy Lupin che si era fatto spuntare i capelli rossi come i Weasley.
Kingsley, il primo ministro Kingsley, apparve prima di mezzanotte tra l'euforia generale.

Katie dovette sopportare le battutine di Ginny e le occhiate furbe e sornione che Hermione le lanciava quando si voltava a guardare verso George.
Lei si era informata della gravidanza di Fleur.

Nascierà a Masgio!” squillò contenta la donna. Era, se possibile, ancora più bella del solito.
Sapete già il sesso?” chiese contenta. I bambini sapevano portare un sacco d'amore.
Non. Ma Bill disce che non importa. Sarà una sorpresa per tuti!”

La Signora Weasley continuava a chiederle se sarebbero rimasti a dormire.
Se George se la sente di restare lui può rimanere. Io devo rifiutare, mi spiace” rispose decisa. Non se la sentiva di rimanere in quell'ambiente famigliare di cui non faceva parte. Fleur era sposata con Bill e incinta del loro primo figlio. Hermione era la fidanzata di Ron. Harry il fidanzato di Ginny. Lei era l'infermiera di George, nient'altro. Non poteva illudersi che sarebbe entrata a far parte di quella meravigliosa famiglia.

Cos'è che ti spiace?” chiese George apparendole alle spalle.
Le rubò la tazza di cioccolata dalle mani e ne bevve un grosso sorso, prima di ridargliela dato che lei gli tirò l'orecchio. Hermione fece di nuovo quella faccia.
Molly Weasley prese la palla al balzo.

Stavo dicendo a Katie che sarebbe bello se restaste a dormire qui” disse speranzosa.

Katie era certa che George avrebbe risposto di no, che non se la sentiva.
Certo che rimaniamo qui a dormire” replicò lui, tranquillo.
Vuoi dire che tu rimani! Io davvero non posso” ribatté lei veloce, spegnendo il sorriso sul viso di Molly.
Tu non puoi lasciarmi solo!” proferì lui, ferito.
Non sei da solo! Sei qui con la tua famiglia, una dozzina di persone staranno con te!” replicò decisa Katie, fissandolo negli occhi.

Non puoi abbandonarmi! Ho bisogno di te!” protestò George alterato. Sembrava non gli importasse che le donne in cucina, e adesso anche gli uomini in salotto, ascoltassero quelle parole. Non aveva tentennato un attimo a dirle, non ne era minimamente imbarazzato. Katie evitò di guardare verso Hermione e Ginny perché già con la coda dell'occhio le vide scambiarsi un sorriso emozionato.
Se tu non rimani io non rimango. Mamma dovrà farsene una ragione” mormorò cupo. Molly Weasley seguiva la scena tesa e la vide intristirsi alle ultime parole del figlio.
Stava usando la carta dei sensi di colpa! Subdolo e manipolatore George.

Respirando a fondo, acconsentì a rimanere. George l'abbracciò felice per le spalle, Molly Weasley sorrise.
È deciso. Aggiungo una branda in camera di Ginny” saltò su emozionata.
No, mamma. Katie dorme con me” la corresse George, trattenendola nel suo abbraccio. Katie assunse una intensa colorazione rossa, in tinta col suo maglione.
La signora Weasley si girò incredula e mezzo arrabbiata.

Spero tu stia scherzando, George” lo fulminò con una tipica occhiata alla Molly.
No. Io e Katie abbiamo già dormito assieme” rivelò innocentemente lui.

A quelle parole Ginny saltò su a dare pacche sulla spalla alla sua “futura cognata”, Hermione nascose il viso dentro la tazza con un sorrisetto imbarazzato, Fleur mormorò un: “c'est l'amour”, la signora Tonks guardò il lampadario visibilmente interessata e Molly Weasley arrossì e squadrò sbigottita prima George sorridente poi lei ormai col viso a fuoco.
No, signora Weasley, non si faccia idee sbagliate. Non è quello che pensa” balbettò mettendo le mani avanti. Dopo che ebbe sgridato George e furono riusciti a convincerla che non c'era stato niente tra loro se non un rapporto puramente medico, e che George l'ebbe praticamente supplicata facendola sentire in colpa, la donna acconsentì a farli dormire in camera insieme, anche se ancora un po' dubbiosa.
Katie era certa che si sarebbe precipitata ogni cinque minuti in camera con delle scuse.
Ron, saputolo, ebbe la mezza idea di chiederle di poter dormire con Hermione, ma quest'ultima, che aveva capito il suo pensiero, lo colpì in testa col cucchiaino.

La camera che era stata dei gemelli era piccola, ma ospitale, con due letti, due comodini, una scrivania e una piccola cassettiera. George entrò dentro senza esitare, studiando la sua vecchia camera con un sorriso malinconico. Lei rimase sulla porta, sentendo che quello era un luogo caro per lui.
-Ecco perché non volevo rimanere.-

George la tirò dentro e le indicò il suo letto. Lei lo buttò fuori per cambiarsi. Sdraiata dentro il letto caldo e morbido, con il pigiama prestatole da Ginny, Katie faticava un po' ad addormentarsi.
George? Posso dirti una cosa?” domandò nel silenzio della casa.
Lui rispose con un mugugno alla sua destra, dall'altro letto.

Non sono a posto a dormire nel letto di tuo fratello.” Si sentiva a disagio a pensare di dormire nel letto di Fred, di profanare il suo spazio col suo corpo.
No” mormorò George. “Quello è il mio. Questo era di Fred.”

Katie si strinse nelle coperte, imbarazzata al pensiero di dormire nel letto dove George aveva sognato notte dopo notte tutta la sua vita. Perché George l'aveva fatta dormire nel suo letto e non in quello di Fred? Che non volesse metterla a disagio? O forse non voleva che nessuno, a parte lui, toccasse le cose del fratello. George parve accorgersi dal suo mutismo dei pensieri di lei. Lo vide puntellarsi sul gomito per sollevarsi e guardarla, anche se era buio.

Ti ho fatto dormire nel mio letto perché non volevo che tu pensassi di essere una sorta di sostituta di Fred” rivelò sottovoce.
Eh? Che cosa significa?”
Tu mi stai sempre accanto, e ho iniziato a pensare che forse tu pensi di essere per me una sorta di surrogato di Fred. Una persona al quale attaccarmi in mancanza di mio fratello. Ma non è così. Ho pensato che se ti avessi fatto dormire qui, nel letto di Fred, questa convinzione si sarebbe rafforzata e così ti ho dato il mio letto.”
Il ragionamento di George la spiazzò. Era parecchio contorto.

Io non ho mai pensato di star sostituendo Fred. Nessuno potrebbe farlo. Non avrei mai la presunzione di pensarlo.”
Oh” disse lui, sentendosi sciocco, “volevo solo che fosse chiaro. Tu sei Katie e stai con me come Katie.”

Lei si sentì imbarazzata da morire. Cosa le stava dicendo nell'oscurità notturna, nella sua vecchia camera?
Stavo pensando che tutto questo mi ricorda molto i nostri incontri al pozzo dei segreti. Quando ci confidavamo i nostri segreti, senza vederci in viso. Sembrano passati secoli” confessò George nell'oscurità.
Sono passati secoli, avevamo 15 e 16 anni, eravamo piccoli e insicuri.”
Donna di ghiaccio?” mormorò poco dopo.
Dimmi, uomo del mistero.”
Grazie.”
Non c'è nulla di cui ringraziarmi.”
Vuoi venire al Ballo con me?” aggiunse lui subito dopo. La risata di Katie venne interrotta da Molly che entrò a sorpresa spalancando la porta, dicendo di voler offrire loro un cioccolatino della buona notte.

Katie venne costretta a restare per tutte le vacanze natalizie, da un subdolo George e da un'insistente Molly Weasley. Dopo un breve viaggio al San Mungo per prendere dei vestiti e avvisare il Guaritore Fawley, non le venne più data occasione per lasciare la Tana.
Con Ginny chiacchierava di Quidditch. Hermione era davvero interessata alla sua carriera da Guaritrice, sapendo quanto sforzo e studio ci fosse dietro. George si divertiva a darle fastidio e a metterla in imbarazzo davanti alle altre donne, visto che si era accorto delle loro occhiatine. Molly la intratteneva di continuo con le sue chiacchiere e aveva insistito per insegnarle a lavorare a maglia.

Stava proprio cercando di capire il punto rovescio che la donna cercava di spiegarle, mentre sedevano placidamente in salotto insieme a Fleur, Hermione e la signora Tonks, quando George venne a cercarla, portando un po' di neve e di freddo con sé. Le disse che erano tutti risaliti fino alla collina per una partita a Quidditch e aspettavano solo lei. Gli fece notare che era già impegnata.
Non essere sciocca, Katie. Vai fuori a divertirti. Possiamo lavorare a maglia questa sera” esclamò convinta Molly. Grata dello svago, appoggiò il suo lavoro su un tavolino e si fiondò su in camera a prendere cappotto e sciarpa.

Mentre cercava in giro per la camera, George aveva il vizio di spargere vestiti e oggetti tutti alla rinfusa, il suo sguardo venne attirato ancora una volta da Fred, che saltava su e giù nella cornice per farsi notare.
Era una grossa foto dei gemelli quando avevano undici anni, aveva stimato. Avevano entrambi la divisa di Hogwarts e brandivano fieri le loro bacchette, con un buffo taglio a caschetto. Da quando aveva messo piede in quella stanza aveva notato che Fred cercava di attirare la sua attenzione con ogni mezzo possibile, come aveva appena fatto; George invece, imbarazzato dal fatto che lei e il vero George dormissero assieme, si nascondeva sempre dietro la cornice.
Si avvicinò per guardarlo in viso; doveva alzare la testa. Fred, contento che lei gli desse attenzione, le sorrise. Era proprio carino, già da piccolo.

Che cosa c'è, Fred?” chiese alla foto. Sapeva di essere pazza a parlare con una foto, ma Fred sembrava davvero intenzionato a volerle dire qualcosa. Si indicò poi girò su sé stesso mostrandole la schiena.
Katie pensò che volesse solo farle qualche scherzo. Rigirandosi deluso, vide che lei non aveva capito. Continuò a ripetere la scenetta tre o quattro volte senza successo. Lo vide portarsi le mani alla testa, esasperato.
George apparve da dietro la cornice per dargli una mano, rosso in volto e teso. Indicò prima sé stesso poi Katie, poi afferrò Fred e lo voltò di spalle. Avendo capito il messaggio, emozionata, staccò la cornice sotto lo sguardo attento dei gemellini, la voltò e trovò una lettera attaccata sul retro, che staccò con mani tremanti. Fred e George si strinsero la mano, soddisfatti.

Il vero George spalancò la porta in quel preciso momento.
Ti sei persa? Cosa stai...” Notò la cornice poggiata per terra e Katie che lo guardava agitata, con la lettera in mano. Gliela tese, la mano ancora malferma.
L'intestazione diceva: “Per Forge, da Gred”
George la fissò attonito per alcuni istanti, poi con un gesto deciso l'aprì.
Lo osservò mentre gli occhi scorrevano sulla lettera, tristi, umidi, sempre più emozionati, ogni tanto illuminati da un sorriso. Quando finì di leggere stava piangendo e ridendo. Le passò la lettera e lei, un po' titubante, ci si tuffò dentro.

Caro George,
perché stai leggendo questa lettera? Smettila immediatamente! Quante volte ti ho detto di non prendere le mie cose? E i vestiti, i fumetti, la mia bellezza...

Sei ancora qui a leggere? Allora credo proprio di essere morto, non si spiega altrimenti come mai tu non sia ancora caduto a terra, fulminato dall'incantesimo anti spioni che ci ho gettato sopra...niente fumo né scariche elettriche? Sono morto.
Son sicuro che stai pensano a quanto poco da me sia scriverti una lettera post-mortem e hai perfettamente ragione. Non ho nulla da dirti di quanto tu già non sappia.
O almeno così credevo, fino a oggi.

E' successo qualcosa oggi che mi ha spinto a prendere piuma e carta e scrivere questa sorta di testamento mentre tu dormi ancora un po' sottosopra.
Ho rischiato di perderti, George. Hai perso solo un orecchio, ma sarebbe bastato così poco per dirti addio definitivamente. E la cosa mi ha sinceramente sconvolto. Unita alla tua pessima battuta sul romano.
Come sai non ho paura della morte, so bene che prima o poi toccherà anche a me. Ma non mi ero mai soffermato a pensare che tu potessi morire, George, e lasciarmi da solo. Son stati solo pochi attimi, ma ho davvero assaporato il terrore, per la prima volta.

Il pensiero successivo è stato: e se morissi lasciando George da solo? Sappiamo tutti e due che io sono quello più duro e coraggioso, oltre che più bello, e che quindi tu senza di me entreresti in uno stato larvatico e depressivo. Ecco cosa mi ha spinto a scriverti: motivarti. Perché non posso farlo di persona.
Sono di sicuro morto da eroe, probabilmente mentre uccidevo Voldemort in persona trafitto però allo stesso tempo dal suo incantesimo, vittorioso e martire. Bello e tragico. Vero? Eh, lo so. Spero tu mi abbia fatto costruire una statua in giardino, la pretendo. Trenta metri, di oro puro. Puoi sciogliere le spillette di Percy per farla.

Ovviamente ogni cosa che possiedo è tua e mi auguro che tu non abbia dato fuoco al negozio o alla casa nella tua follia. Tornerò dall'aldilà se hai osato.
Desidero solo poche cose da te: promettimi che non cadrai in depressione auto distruggendoti e arrivando qui all'improvviso dopo aver vissuto da schifo; ti prenderò a calci se lo farai. E sappi che nell'aldilà avrò stivali in ferro. Non piangere troppo, le lacrime rovinano il nostro viso e dato che sei rimasto l'unico a poter sfoggiare tanta bellezza hai il dovere di sorridere.

Voglio che tu rida sempre e ancora, è un ordine. E devi creare gli scherzi più meravigliosi mai inventati, devo riuscire a sentire le risate fin qui. Poi voglio che tu ti trovi una donna in gamba e ti sposi, beh non subito, non ho idea di quanti anni tu abbia al momento. Insomma goditi la vita, poi sposati e fammi un favore, chiama il tuo primo figlio maschio come me, raccontagli delle nostre avventure e crescilo con la passione degli scherzi. Sarà adorabile, anche se mai come me.
Vediamo che altro: ah sì, ti autorizzo a farti passare per me se mai finirai ad Azkaban o se dovrai dare dei soldi a qualcuno. Sarà bello avere la fedina penale sporca anche dopo morto.

Dai sempre fastidio a Percy, quando quell'idiota tornerà a casa. Oh tornerà, e potrai prenderlo in giro. Ho sempre amato infastidire Percy, è così semplice.
Di' a mamma e papà che li amo, ma che non sono minimamente dispiaciuto per averli sempre fatti arrabbiare. Nemmeno un po'. Mi dispiace di essermi fatto scoprire tutte le volte.
A tutti i nostri amici e familiari che voglio loro un gran bene.
E ad Angelina...no, non dirle nulla. Lo sa già.

Ti avevo detto poche cose? Mentivo! Sono morto e tu devi assecondare le mie ultime volontà.
Ti voglio bene, George; credo che l'ultima volta che te l'ho detto fosse a undici anni, quando avevamo paura di finire in case diverse e ci siamo ripromessi di essere sempre amici. Prima ancora che fratelli. Anche se l'idea di scambiarci le case ti giuro ancora mi solletica la fantasia. Sarebbe stato fantastico e avrebbe mandato la McGranitt fuori dai gangheri.

Sei la parte migliore di me, George. Se vivrai appieno io vivrò ancora, attraverso te. Ah, stai russando, hai rovinato il mio unico momento sdolcinato. Grazie mille.
Un ultima cosa: raggiungimi solo dopo aver goduto della vita. A cento trent'anni circa. Così tu sarai un vecchio bacucco e io sempre il più bello.
A non tanto presto,
con infinito affetto,

Tuo, bellissimo e fantasmagorico, Fred”

Katie singhiozzò piano, sorridendo tra le lacrime. George piangeva quietamente.
E' così da Fred. Farti ridere mentre stai piangendo” mormorò lei guardandolo negli occhi. Si abbracciarono. Rimasero aggrappati l'uno all'altro singhiozzando piano e ridendo.
George? Katie? Harry e Ginny sono venuti a cercar....cosa state facendo?” urlò Molly salita per chiamarli, fissandoli mentre si abbracciavano in atteggiamento intimo, da soli, in camera. Impiegarono mezz'ora per spiegarle la situazione visto che continuava a interromperli per sgridarli e altre due ore per farla smettere di piangere dopo che le ebbero parlato della lettera di Fred.
Quella notte guardò verso il quadro dei gemelli prima di addormentarsi e vide Fred sorriderle grato, prima di sparire oltre la cornice, dietro a George.



Note:

Ciao!

Siamo vicinissimi alla fine.

Cosa ne pensate della lettera di Fred? Certo che nasconderla dietro alla cornice...ho pensato che i piccoli gemelli nella foto fossero i custodi e che abbiano cercato di attirare l'attenzione di George quando stava alla Tana, ma che lui non vi avesse fatto caso, perché troppo depresso.

Vi lascio nuovamente il link del video che ha creato SilverKiria:

http://www.youtube.com/watch?v=jun5Q8QhaMY&feature=youtu.be Grazie ancora.

Un abbraccio a tutti

Mimì

  
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