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Autore: Harry_Wife    30/01/2013    1 recensioni
Greta Moretti è una diciassettenne italiana dai lunghi capelli ramati e dagli occhi grigi, amante della lingua inglese decide di fare una vacanza in un college Londinese. Ma all'ultimo minuto l'amica con cui dovrà andare in vacanza di studio le da buca.
E ora lei si ritrova come compagno di stanza Zayn Malik. Che succederà?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Greta*
 
“Cosa?! Ehi Giorgia non mi prendere in giro!” Dissi scazzata.
“Non ti prendo in giro giuro! Sinceramente avrei preferito farne a meno mia cara!” Crollai a terra come se fossi un peso morto.
“E ora come faccio?” Urlai all’auricolare.
“Io cosa ne so! Potresti andarci da sola!” “Da sola? Mi prendi in giro?
“Giorgia, tesoro mio bello, stiamo parlando di tre mesi a Londra come posso andare da sola?!” La sentii sbuffare.
“Ci vai, punto! Scusa ma ora devo andare, mi devo fare altri test, ciao!”
“Ciao” Dissi sconcertata.
Ecco com’era la mia situazione attuale: Io, Greta Moretti (Sì, proprio come la birra) ragazza di 17 anni sarei dovuta andare per tre mesi a Londra da sola. Perché da sola? Beh, perché l’amica con cui sarei dovuta andare si era rotta una gamba e le era stato vietato di venirci. Neanche fosse una vera e propria vacanza! Cioè sì lo era, ma era una vacanza di studio presso un college londinese. Ormai non potevo più chiedere a nessun altro di accompagnarmi, perché l’aereo sarebbe partito il 16 giugno (si sarebbe tornati poi il 16 settembre proprio per l’inizio della scuola) e oggi era il 14, sempre di giugno.
Quindi ora sarei dovuta andarci da sola. E avrei addirittura condiviso la stanza con qualcuno che non conoscevo. E, da ciò che ho letto, mi stavo dirigendo in un college misto anche di camere, cioè potrei ritrovarmi a dormire con un ragazzo! “Perché sempre tutto a me accade?! Maledetta sfiga!”.
“Tesoro allora?” Mia madre si affacciò alla porta della mia stanza e mi guardò stranita, trovandomi a terra.
“Giò non viene”
“Questo vuol dire che andrai da sola?”
“Già”
“Bhe su dai, conoscendoti farai amicizia con tante persone” Mi sorrise per tranquillizzarmi, anche se notai un filino di preoccupazione nei suoi occhi grigi, come i miei.
“Spero, su lasciami in pace che faccio la valigia!” Mi alzai e le feci cenno di andarsene e chiusi a chiave la porta. Chiusi gli occhi, come per raccogliere le idee, e iniziai a preparare il necessario per il viaggio. Poco più di un’oretta e finii la valigia riempiendola con tutto ciò che mi era passata per la mente.
Passai le due giornate in completa depressione. “Che avrei fatto se avessi avuto un ragazzo per compagno di stanza?” Mi continuavo a torturare con quest’idea. Avremmo avuto addirittura il bagno in comune.
Arrivò l’ora di partire e salutai la mia famiglia all’aeroporto con un caloroso abbraccio, più che caloroso direi che mi stavano stritolando, ma dettagli.
Presi l’aereo e dopo un’ora e mezza di volo atterrai a Londra. Scesi, aspettai le valigie e presi un taxi che mi avrebbe portato al college.
L’ora della verità stava per giungere. Scesi dal taxi e mi ritrovai di fronte un’imponente costruzione dell’epoca vittoriana ritinteggiata da poco di bianco. Davanti c’era un piccolo prato, ben curato, pieno di fiori colorati sparsi qua e là.
Entrai nell’edificio e mi diressi verso la segreteria. Feci una coda di circa venti minuti, oggi c’erano gli arrivi dei nuovi ‘studenti’. Appena mi avvicinai alla cabina mi ritrovai di fronte una donna sulla cinquantina, dai capelli corti, ricci e tinti di rosso. Dello stesso colore erano le sue labbra striminzite. Invece gli occhi nocciola erano marcati da un ombretto azzurro acceso in completo contrasto con il rossetto. La signora mi squadrò dalla testa ai piedi e fece una smorfia di superiorità. “Iniziamo bene…
“Salve, sono appena arrivata, il mio nome è Greta Moretti”
“Ah sì, salve, la stavamo aspettando, firmi pure questi documenti che provano il fatto che tu sia arrivata e anche questo..” Disse indicandomi un altro foglio
“Che, in caso tu ti faccia male, non verrai risarcita perché non sotto i nostri controlli”. Vogliono portare sfiga?
“Ok” Presi la biro firmai tutti i fogli dopo averli attentamente letti.
“Fatto” Dissi porgendoglieli.
“Bene, ecco le tue chiavi, la tua stanza è la 129, si trova al secondo piano. È l’ultima camera, non ti puoi sbagliare” Mi buttò le chiavi in mano e mi congedò con un segno della mano.
“Grazie” Dissi sorridendole, ma mi snobbò completamente, perché occupata a squadrare la sua nuova vittima da maledire.
Seguii le istruzioni della segretaria e dopo aver passato decine e decine di camere arrivai all’ultima che era situata proprio di fronte a me. Entrai tranquillamente facendo i miei comodi e appena fui dentro mi ritrovai un ragazzo moro senza maglietta che faceva gli addominali. Spalancai la bocca. “Ovviamente con tutta la fortuna che avevo mi ritrovai come compagno di stanza un ragazzo. Però, che ragazzo!” Lo fissai mentre si allenava. Aveva una carnagione leggermente scuretta, ciò indicava che non era proprio un londinese. Aveva dei capelli castano scuro, con il ciuffo biondo tirato su. Gli occhi erano grandi e scuri, contornati da ciglia lunghe. Sembrava un fotomodello. “Beh dai, così tanta sfortunata non lo sono..” Aveva un fisico pazzesco, in più, facendo gli esercizi gli si vedevano perfettamente i frutti di ore e ore in palestra.
Il ragazzo mi guardò velocemente, ma come se non avesse visto bene, si rigirò verso di me e mi guardò stranito. Divenni paonazza. “Ora penserà che io sia una depravata innamorata del suo corpo” Beh, effettivamente lo ero. Il ragazzo si tolse le cuffiette e mi fulminò con lo sguardo.
“E tu? Che ci fai in camera mia?!” "camera sua?"
“Ehm no, questa sarebbe anche camera mia” Accennai un sorriso ma sembrò farlo infuriare.
“Come camera tua?! Io dormo da solo! Vedi di sloggiare!” Mi irritai.
“ ‘Vedi di sloggiare’ lo dici a qualcun altro. Comunque se non ci credi, sono affari tuoi. Poi vedi? Ci sono due letti, questo vuol dire che tu hai un compagno di stanza e quella persona sono io, capito piccolino?” Dissi sarcasticamente.
“Ci deve essere stato un errore” Disse lui sbraitando e uscendo dalla stanza, per lo più dandomi una spallata.
“Conoscendoti farai amicizia con tante persone” Feci eco alle parole che mi disse mia madre due giorni prima. Vorrei sotterrarmi. “Beh ora tolgo i vestiti dalla valigia” Dissi come per auto-comandarmi. Aprii l’armadio che sarebbe dovuto essere il mio ma trovai dei vestiti. “Probabilmente del ragazzo”. Allora mi diressi verso l’altro armadio e lo aprii. Anche quello pieno di vestiti. “Ma che diavolo?
In quel momento ritornò il ragazzo in camera, ancora senza maglietta, e si buttò sul letto non degnandomi nemmeno di uno sguardo.
“Allora? Avevo ragione io, eh? Comunque qual è il mio armadio?” Lui si girò verso di me e mi disse
“Pretendi addirittura un armadio?! Già mi rubi la mia stanza e ora pretendi un armadio?” Mi disse, se ne avesse le capacità in questo momento mi starebbe ammazzando.
“Sì, sai è anche la mia di stanza” Lui mi snobbò.
“Bene, allora terrò tutto dentro le valigie contento? Così vado anche in giro stropicciata” Lui continuò a non calcolarmi, cosa che mi fece infuriare ulteriormente. Mi sedetti sul letto e iniziai a guardarmi attorno: Nella stanza c’erano due letti, uno nella parete opposta rispetto all’altro (vicino c’erano dei comodini) e nello stesso modo erano posizionati gli armadi. Entrambi erano di legno, anche un po’ mangiucchiato dalle tarme. La parte della mia stanza era spoglia, invece quella del ragazzo era piena di poster di cantanti sconosciuti e vari oggetti sparsi qua e là. La porta del bagno era situata dalla mia parte e esattamente a metà, nella parete a cui erano appoggiate le testate dei letti, c’era una grande finestra che faceva entrare molta luce.
“Tu come ti chiami?” Dissi al moro, non so per quale stupido motivo continuassi a cercare di instaurare un rapporto con lui. Mi guardò e disse
“Zayn Malik”
“Oh, io sono Greta Moretti”
“Non te l’ho mica chiesto, comunque sei italiana?” respirai profondamente per non mandarlo a quel paese.
“Sì, sono qui per un viaggio di studio” Dissi sorridendogli. Zayn mi guardò e rise e aggiunse un
“Ma che sfigata” "Sfigata? Sfigata IO?" Lo fulminai con lo sguardo e non so quale dio lo abbia protetto non facendomi esplodere. “Ringrazia, stronzetto
Mi misi nel letto. Non so perché ma fare anche solo un’ora di aereo mi stravolgeva. Da sotto le coperte mi tolsi la gonna e la maglietta e rimasi in intimo. Nonostante fosse giugno non riuscivo a dormire senza coperte. Buttai i vestiti sul comodino e mi accoccolai nel letto. In poco tempo riuscii ad addormentarmi, dimenticandomi, anche solo per qualche oretta, di quello stronzo del mio compagno di stanza.
 
*Messaggio Autrice*

Holaaaaaaa
Ed eccomi qui con una nuova FF! :D
Sta volta su Zayn! Yeeeeeah!
Se ne avete voglia, date un’occhiata alla mia quasi completa FF ‘Ero sola prima di incontrare i suoi occhi’ in cui c’è la storia con Niall.
Recensite, recensite e recensite!
Vi lascio,
Un bacio, F.
 
  
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