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Autore: HippieLippie    30/01/2013    1 recensioni
Alzò lo sguardo subito dopo aver terminato il sesto capitolo del libro, scorgendo il tramonto dietro la villetta vicina.
Catturò quell’immagine con la sua macchina fotografica.
Riguardando la foto scorse alla finestra della casa un ragazzo senza maglia che stava svuotando degli scatoloni.
Diresse lo sguardo nuovamente alla finestra senza darlo a vedere e trovò quel ragazzo moro e dalla pelle olivastra apparire e scomparire in continuazione, intento a spostare e svuotare scatole su scatole, asciugandosi di tanto in tanto la fronte sudata.
Sorrise senza motivo a quella scena, alzandosi dalla panca per cambiare gli abiti per uscire a fare una passeggiata.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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..Welcome to my life..




Si era fatto tardi, ormai anche l’ora di cena era sfumata e la fame non si era presentata, così, come appuntamento solito delle nove di sera mi misi alla finestra per scattare nuove fotografie.
C’era qualcosa di strano però, quella sera, che catturò la mia attenzione.
Zayn - sono figo - Malik era alla sua finestra a fare lo stesso come settimane fa, quando arrivò in città, e non era a scoparsi una come al solito.
Rimasi sbalordita dalla sua presenza in casa non solo per dormire, così lo fissai, voltando però lo sguardo prima che i nostri occhi si scontrassero.
Mi sentivo come sotto i riflettori, sentivo che qualcuno mi stava guardando, o meglio, il moro mi stava guardando.
Cercai di far finta di niente continuando a ricercare particolari da fotografare, ma il silenzio della sera venne interrotto da un voce flebile, quasi malata.
-          Andiamo Melanie, so che mi hai visto. Non fare finta di nulla.
-          Se anche fosse, Zayn? E poi, se non volessi vederti invece?
-          Ce l’hai ancora con me per prima? Andiamo, stavo semplicemente scherzando!
-          Certo, come no.
-          Dico sul serio. Come vedi stasera sono a casa.
-          Ovviamente, non ti eri fatto la scorta pensando ti dicessi di sì, ma, ahimè, mi hai sottovalutata Zayn Malik.
-          Me l’aspettavo la tua risposta. Non sei come le altre.
-          Vorrei ben vedere. Non appartengo al gruppo delle oche che ti scopi di solito, sono spiacente.
-          Perché mi rispondi così male?
-          E come dovrei risponderti, visto il tuo comportamento da stronzo?
-          Io non sono stronzo.
-          Ma ti sei bevuto il cervello?! Prova guardarti allo specchio guardando il tuo comportamento e non se il tuo ciuffo è a posto ogni tanto. Capiresti perché ti do dello stronzo, forse.
Un gelido silenzio si fece spazio in quei dieci metri nemmeno che ci separavano, facendomi continuare tranquillamente a scattare, mentre il moro aveva poggiato sul comò la sua macchina e aveva abbassato lo sguardo, come se avesse capito che avevo ragione.
Dopo poco lo vidi sparire chiudendo la finestra. Mi si formò un nodo alla gola pensando che potesse essere diretto da qualche troietta della città, ma non ci badai e scesi di sotto, ricordandomi di non aver chiuso a chiave le porte prima di salire nella mia stanza.
Prima di scendere le scale feci tappa al bagno dove presi un elastico e legai i miei lunghissimi capelli che iniziavano a darmi fastidio.
Chiusi la porta d’ingresso principale e mi diressi a quella sul retro, ma venni colta di sorpresa da una figura maschile appoggiata ad essa che fumava una sigaretta.
-          Stronzo, mi hai spaventata.
-          La gentilezza.
-          E spegni quella sigaretta che entra il fumo in casa, se stai lì. Oppure esci, il che sarebbe meglio, se vuoi finirla.
-          Solo se vieni qui vicino a me.
-          D’accordo, ma solo se me ne offri una, io le ho finite.
-          Ohoh, nuovi scoop sulla Fox.
-          Non ricominciare a fare lo stronzo o torno di sopra e adios.
-          Senti, smettila ok? Stavo soltanto scherzando. Tieni.
-          Grazie.
Mi sedetti sulle scale accanto a lui, come una delle prime sere che era arrivato, e i ricordi di quel ragazzo ormai inesistente riaffiorarono alla mia memoria, provocandomi un lieve sorriso.
-          Che hai da sorridere Fox?
-          Nulla.
-          No, tu ora me lo dici.
-          Altrimenti?
-          Altrimenti questo.
Molla la sigaretta nel posacenere spostando anche la mia e inizia a farmi solletico, facendomi arrendere per non morire.
-          D’accordo Malik, hai vinto, mi arrendo! Ora smettila però, se vuoi saperlo!
-          Non smetterò fin quando non hai parlato!
-          Va bene! Allora.. - continuavo a ridere come una forsennata cercando di concludere una frase di senso compiuto - pensavo a quella sera in cui eravamo seduti qui e al ragazzo che eri quando ti ho incontrato, che ora non c’è più.
Si fermò di colpo, aveva il viso a pochi centimetri dal mio.
Mi fissava, come dispiaciuto, come se sapesse a cosa mi riferissi, come se avessi ragione, come se si fosse reso conto di aver fatto una stronzata.
Come se nei miei occhi ci fosse quello che entrambi abbiamo sempre cercato.
Si scostò da me lasciandomi andare, ridandomi la mia sigaretta e riprendendo la sua, aspirando più volte prima di ricominciare a parlare, dandomi anche il tempo di cancellare i pensieri che avevano occupato la mia mente mentre i nostri sguardi s’incrociavano.
-          Non è vero io..
-          Si Zayn, quel ragazzo non esiste più.
-          No. Cioè si. Cioè non lo so! Voglio dire, ora sono qui.
-          Sei qui facendo lo stronzo di sempre, perché non hai nulla da fare.
-          No io.. io vorrei ma.. non posso.
-          Posso fare l’amica se vuoi ora. Puoi parlarmene.
-          Non credo sia..
-          Non ti chiamerò più stronzo fino ala fine della serata.
-          Non vale.
-          Oh si invece!
Gli sorrisi e lui mi ricambiò. Forse gli stavo dando un’opportunità che finora nessuno gli aveva dato: parlare.
Stavo per essere quell’amica di cui aveva bisogno da tempo.
-          non so da dove cominciare.
-          Parti dall’inizio.
-          Ok. Beh, tutto successe l’anno scorso. Ero quel ragazzo dolce, che si preoccupava, che si era innamorato. All’inizio tutto bene lei diceva di ricambiare, diceva che esistevo solo io, diceva che mai si era innamorata come lo era con me. Poi invece…
-          Cosa?
-          Poi la trovai una sera a letto con un altro.
ero andato da lei per farle una sorpresa. Mi aveva detto di essere malata, di non sentirsi bene e che avremmo dovuto rimandare la nostra uscita insieme. Ti suonerà strano ma è stata lei l’ha prima con cui beh.. l’ho fatto. Sentivo che era quella giusta. Poi quando sono arrivato, felice di averle portato un sorriso e dei popcorn, mi ammutolii completamente. Iniziò a blaterare scuse inutili, a inventarsi storie del tipo “non è come pensi” oppure “scusami davvero, non volevo, io amo te”. Ma il giorno dopo la verità è venuta a galla, si frequentava con questo tipo da due mesi ormai, nonostante fossimo insieme da più di un anno. Mi ha mentito, mi ha tradito. E da allora le ho trattate tutte allo stesso modo. Lo facevo per colmare quel vuoto. Come se in qualche modo così facendo mi vendicassi di lei.
Ma non era così. Per lei non esistevo più. E da allora non ho più saputo comportarmi da ragazzo normale, o da amico, o da ragazzo con cui passare le serate a parlare sotto la luna.
-          Lo stai facendo ora.
Lo interruppi. Mi guardò sorridendo.
-          Hai ragione.
Gli sorrisi e lo abbracciai istintivamente. In parte mi sentivo fiera di me per avergli permesso di parlare, di sputare tutto. Ma del resto, l’indomani sarebbe stato come al solito e questo di certo non migliorava le cose fuori da queste scalette.
-          Ora devo andare. Io.. Io devo tornare a casa, si è fatto tardi.
Si alzò frettolosamente, quasi irritato. Si avviò alla siepe per scavalcare e tornare a casa sua, quando di colpo si voltò verso di me.
-          Grazie Smell.
-          Prego, Zayn.
-          Affacciati alla tua finestra tra cinque minuti.
-          Va bene.
Scavalcò entrando nel giardino entrando in casa, io feci lo stesso portando dentro il posacenere e chiudendo la porta a chiave, correndo nella mia stanza.
Mi misi alla finestra e mi ritrovai Zayn alla sua.
Lasciammo entrambi i vetri chiusi e iniziammo a comunicare con dei fogli.
Iniziò lui.
“Hai mantenuto la promessa, non mi hai chiamato Stronzo.”
“Io mantengo le promesse.”
“Pure io. Per questo ti prometto che tra una settimana, alla stessa ora ci ritroveremo come stasera.”
“Ci sto.”
“ogni settimana, stesso giorno, stessa ora. Promesso.”
“promesso.”
“Buonanotte Smell. (Per gli amici, no?)”
“Buonanotte Stronzo. (Per me, no?)”
 
Sorrisi e lui ricambiò quasi esasperato. Avevo ritrovato quel ragazzo perduto forse?
Non lo sapevo, ma l’idea di vedersi sempre allo stesso momento mi piaceva, soprattutto se ogni volta mi avrebbe offerto una sua sigaretta.
Ebbene si, Melanie Fox si concede dei vizi, ogni tanto.




Ciao meravigliosi lettori.
Eccomi, ho già postato il sesto,
non resistevo più.

Cosa ne pensate?
Lasciate le vostre recensioni
ci tengo sul serio.


xoxo, Ally W.

   
 
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