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Autore: Ukki    30/01/2013    8 recensioni
Shirou Fubuki, il mite albino con un sorriso dolce perennemente stampato sul viso...
Terumi Afuro, il biondino incapace di fidarsi delle persone e di accettare i propri sentimenti...
Atsuya Fubuki, un fratello iperprotettivo con cui non è facile avere a che fare, ma con un cuore più grande di quel che sembra...
Shinobu Takanashi, un personaggio che nella serie animata appare solo per un battito di ciglia... le andrà bene essere così sottovalutata?
Questo non è un racconto d'avventura, non è un fantasy e neanche un giallo: è solo la storia di quattro ragazzi coinvolti in situazioni più grandi di loro.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Afuro Terumi/Byron Love, Hayden Frost/Atsuya Fubuki, Shawn/Shirou, Sue/Shinobu
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Shirou sentiva il cuore battere all'impazzata nel petto.

"Non svenire, non svenire, non svenire..."

Eppure la testa gli girava così tanto... forse perché Terumi, in piedi davanti a lui, con quel suo fisico perfetto stretto in uno smoking, era la persona più sexy del mondo... Pensieri decisamente poco casti per quell'occasione.

Il biondo sorrise e ammiccò.

- Non preoccuparti, - sussurrò - stanotte ci divertiamo quanto vuoi -

Il vento portava fino a loro le note di una musica dolce, il profumo dei fiori e anche qualche petalo di rosa che un bimbo di circa tra anni con i capelli salmonati si divertiva a lanciare verso Shirou.

Una bambina della sua stessa età avanzava accanto a lui reggendo tra le mani un cuscinetto di raso su cui erano poggiati due luccicanti anelli dorati.

Tanto l'albino quanto il biondo sentirono il cuore balzare in gola.

- Signori, siamo qui riuniti oggi per celebrare il matrimonio di questi due giovani -

"Adesso muoio, muoio sul serio. Sono sopravvissuto a un pazzo padre assassino, ma a questo... mi viene un infarto..."

La mano di Shirou si intrecciò alla sua e Terumi si sorprese nel vederlo sorridere dolcemente come al solito. Ma non era mai minimamente nervoso, quel ragazzo?

E invece l'albino era nervoso, eccome se era nervoso: semplicemente, era bravo a non darlo a vedere.

- Vuoi tu, Terumi Afuro, prendere questo ragazzo come tuo legittimo sposo e amarlo e rispettarlo finché morte non vi separi? -

"E perché sono qui secondo te?"

- Lo voglio - sorrise il biondo radioso.

- E tu, Shirou Fubuki, vuoi prendere questo ragazzo come tuo legittimo sposo e amarlo e rispettarlo finché morte non vi separi? -

La stretta sulle mani del biondo si accentuò. Terumi ridacchiò silenziosamente "Allora anche tu sei nervoso".

- Lo voglio - rispose l'albino con quella sua voce mielata.

- Se qualcuno tra i presenti ha una valida ragione per evitare questo matrimonio, parli ora o taccia per sempre -

Lo sguardo che Shinobu rivolse ad Atsuya comunicava più di mille parole, che però potevano essere sintetizzate in un semplice periodo:

"Se ti azzardi ad alzare quella mano, quando usciamo ti strozzo"

Il rosa decise che era meglio dare ascolto alla moglie, e poi non poteva dare un così cattivo ai suoi figlioletti: così piccoli sarebbero già stati capaci di strangolarlo se avesse fatto star male "Shirou-Oji-chan"("oji" dovrebbe voler dire "zio" in giapponese N.d.A.).

E poi c'era Raperonzolo. Dopo sei anni che il biondino frequentava suo fratello, Atsuya aveva imparato (spesso a sue spese) che, nonostante l'aspetto femmineo, contrariare Terumi era un errore mortale.

Perciò, dopo un ragionamento che per lui era più lungo del normale, decise di starsene buono buono in silenzio.

La bimba dai capelli rosa si avvicinò al biondo e gli tirò delicatamente un lembo dei pantaloni.

"Ehi, te ne stai dimenticando? Adesso è il mio turno"

Il ragazzo le sorrise. No che non se n'era dimenticato, la rosettina poteva stare tranquilla.

- Permettimi -

Prese la mano sinistra di Shirou tra le sue e gli infilò con dolcezza la fede all'anulare. Era palese che l'albino stesse per scoppiare a piangere, ma con le ciglia imperlate di lacrime ricambiò il gesto.

Terumi non aspettava altro. Il bacio che seguì, per quanto leggermente poco casto data la situazione, fece commuovere tutti i presenti, e Shinobu avrebbe giurato che persino il suo caro maritino stesse versando qualche lacrimuccia di nascosto.

- Dài, e ammettilo che questa cosa ti tocca! - lo incitò scherzosamente.

- No, - piagnucolò lui - piango perché d'ora in poi io e quel biondino saremo ufficialmente cognati e non me lo potrò più togliere dai piedi! -

- Ehi, - la donna lo schiaffeggiò senza farsi vedere - che esempio pensi di dare ai tuoi figli? Un po' di contegno! -

- Tanto i miei figli lo sanno che io e Raperonzolo non ci sopportiamo -

- Bè, anche un deficiente l'avrebbe capito. Non passa giorno senza che tu gli faccia accidentalmente cadere qualcosa addosso e lui si vendichi rovinandoti l'albero di Natale - osservò Shinobu alzando un sopracciglio.

- Con questa storia dell'albero di Natale! I miei capelli sono normali, punto e basta! -

- Se fossero normali i bambini non ci avrebbero appeso le palline colorate lo scorso Natale! -

I due adorabili coniugi vennero altrettanto amabilmente zittiti dall'anziana vicina di casa e dalla sua inseparabile schiera di felini, che per l'occasione indossavano un papillon.

- Ora sei tutto mio, Shirou-chan - mormorò Terumi quando si separarono, fissando il marito con quel suo sguardo felino.

- Teru-chan... mi stai facendo paura, sai? -

Il sorriso del biondo si accentuò.

- Fai bene ad avere paura -

Quel discorso venne pronunciato talmente a fior di labbra che i due sposi erano sicuri di essere stati gli unici a udirlo, ma in realtà qualcun altro c'era.

Questo qualcun altro, per la precisione due bimbi dai capelli color salmone, era però talmente giovane che non si sarebbe reso conto di ciò che aveva appena ascoltato per molto, molto tempo. E quando lo capirono, i ragazzini decisero di non raccontare niente al loro papà, perché sapevano che altrimenti si sarebbero resi parzialmente responsabili di un “Terumicidio”, ma questa è un'altra storia.

La storia di Shirou e di Terumi, di Atsuya e di Shinobu, di K e della sua setta, la nostra storia finisce così, in un soleggiato giorno di primavera, perché se è vero che dopo la quiete viene sempre la tempesta, è altrettanto certo che più il temporale è violento, più l'arcobaleno che lo segue sarà luminoso.

 

Angolo dell'autrice... diciamo che “angolo” è un po' un eufemismo ^^'':

D'accordo, è finita davvero TwT

Mi dispiace che l'epilogo sia così corto, ma mi andava di fare qualcosa di alquanto fluff. Spero di esserci riuscita ^^

Ok, adesso le spiegazioni: premetto che un matrimonio non si svolge davvero così e che non credo che le unioni tra omosessuali siano attualmente permesse in Giappone, ma se non avessi fatto terminare la mia fanfiction in questo modo mi sarei sentita incompleta ^^''

Atsuya: E parlare delle nozze tra me e Shinobu-chan, invece?

No, vi ho fatto diventare genitori, accontentati di questo.

Che altro dovevo dire? Ah sì, so di aver saltato la parte della dichiarazione ufficiale del matrimonio, ma “Io vi dichiaro marito e marito” suonava malissimo ^^''

E adesso, i ringraziamenti:

Questa long è dedicata a tutti voi: a quelli che recensiscono, a quelli che leggono ma rimangono in silenzio, a quelli che seguono e ricordano, a quelli che hanno messo la mia fic tra le preferite.

Tutti i miei kisses non basterebbero per ringraziarvi e per farvi capire quanto mi abbiate resa felice, quanto mi abbiate aiutato a migliorare e quanta fiducia in me stessa mi abbiate donato, ma non posso darvi di più, quindi...

Kisses a tutti, ci vediamo nelle mie e nelle vostre storie <3

Kouri

  
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