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Autore: wjlliamsfaith    30/01/2013    1 recensioni
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Questo è quello che mi accade ogni giorno.
Mi chiamo Daphne Brown, ho 17 anni, sono italiana. Si, il mio cognome è inglese preso da mio padre, mia madre è italiana.
All'età di 15, io e la mia famiglia ci siamo trasferiti a Londra per il lavoro di papà.
Genere: Commedia, Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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‘Non volevo che mi facevano male, non volevo cadere di nuovo a terra, non volevo che mi ritenevano una sfigata del cazzo, non volevo che mi picchiavano, di nuovo.’

Oddio suonarono al campanello e io stavo morivo dalla voglia di scappare..

‘’Daphne, stai calma, pensa che sia mio padre o  mio fratello, non pensare che sono loro, spera.. Se ti picchiano, ti difendo io, tranquilla.’’ mi tranquillizzò, abbracciandomi e dandomi un bacio sulla fronte.
Suonarano nuovamente al campanello, Daphne tremava, Niall stava andando ad aprire.. fino a quando si bloccò davanti alla porta e chiese:
‘Chi è?’ con una voce tranquilla.
‘Devo dare due lettere a un certo ragazzo, Niall, Niall Horan.’ rispose lo sconosciuto.
Niall venne verso Daphne e le disse:
‘Rilassati, è il postino’.
Niall andò ad aprire alla porta, firmò il foglio e prese le due lettere chiudendo la porta e andò a posarle sul tavolo..
‘Non apri quelle lettere?’ chiese ancora tremando, Daphne.
‘Le apro dopo.. Ma perché tremi? Era solo il postino.’ chiese Niall preoccupato..
‘Tu non sai cosa vuol dire essere picchiati da cinque bulli ogni giorno.
Tu non sai cosa vuol dire perdere un padre per via di un incidente.
Tu non sai cosa vuol dire sentire piangere la propria madre e desiderar morire.
Tu non sai cosa significa tutto questo’.
rispose, in lacrime, alzando la voce di un ottavo per poi cadere a terra in ginocchio e rinchiudersi in sé stessa.
Niall, non sapeva cosa dire, gli formarono gli occhi lucidi, si inginocchiò e abbracciò la ragazza debole.
‘Scusa, non sapevo che dietro a un sorriso nascondevi tutto questo.’ disse Niall, sottovoce, pentito di tutto quello che le ha fatto.

Normalmente, un  bullo non può mai sapere cosa significa picchiare una ragazza o un ragazzo ogni giorno senza sapere niente della sua vita.

‘Pensi che queste semplici scuse mi fanno dimenticare tutto quello che ho passato?!’ rispose Daphne.
Niall si avvicinò alla ragazza, le tolse una ciocca di capelli che le passava per la guancia, alzò quel viso bagnato dalle lacrime e la baciò.
Daphne si sentiva morire, o meglio al settimo cielo, le farfalle nel suo stomaco, il suo sorriso vero mentre lo baciava, le loro lingue che danzavano.
Si amavano quei due, Daphne aveva una certa cotta per Niall prima che la iniziava a picchiare, dopo che lui era diventato uno stronzo di primo grado, Daphne aveva perso quella speranza di avere un futuro insieme con lui.


Ora tutto questo si è avverrato.

Il giorno dopo, Daphne aveva dormito bene, anche perché era rimasta a dormire a casa di Niall.
Si svegliò da un bacio sulla guancia da quel principe di Horan, si sentiva il profumo della colazione che le aveva preparato, Daphne si alzò dal letto e lo baciò, non un bacio normale, ma vero..
‘Buongiorno principessa’ disse Niall con un sorriso a trentadue denti.
Quel sorriso perfetto, poi.
‘Giorno amore.’ disse Daphne con una voce tenerissima.
‘Che vocina meravigliosa.’ si meravigliò Horan.
‘Oggi niente scuola?’ chiese Daphne dopo che si girò a guardare che ora erano, esattamente le 10.
‘Niente scuola, noi due, soli, in questa casa, a coccolarci.’ disse Niall, avvicinandoci pian piano a carponi sopra la ragazza per poi arrivare sul viso e baciarla.
‘Ti sei svegliato bene oggi, si vede.’ le disse Daphne baciandolo.
‘Ma perché distruggi i nostri momenti romantici?!’ disse Niall facendo una faccia da cucciolo.
Che tenero, era da strapazzare di baci.
‘Scusa.’ fece Daphne con una faccina triste.
‘Chi ti ha chiesto di chiedermi scusa? Ma io ti mangio quando sei così tenera.’ e la ribaciò.
Daphne prese Niall per i fianchi e lo portò sul letto, accanto a lei, lo  abbracciò e passarono il tempo a coccolarsi.

Finalmente Daphne poteva sorridere, con un sorriso vero, non con un sorriso falso e per poi piangere la notte.
Ma non era ancora finito quel terrore, perché gli altri quattro suoi amichetti, non sapevano di questa loro relazione.




HOLAAA.
SCUSATE IL RITARDO, MI DISPIACE TANTISSIMO, VI HO FATTO UN CAPITOLO PIU' LUNGO, VI PIACE?
APPREZZO TUTTE LE VOSTRE RECENSIONI E AMO VOI LETTRICI.
CI VEDIAMO AL PROSSIMO CAPITOLO, BELLE. 

  
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