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Autore: Sarachan89    21/08/2007    7 recensioni
Quando Draco espresse un desiderio non credeva di certo che si sarebbe trovato tra i piedi una fata pronta ad esaudire i suoi desideri! Peccato che la fata sappia essere più testarda del giovane Malfoy e, a volte, decisamente più dispettosa, quasi pasticciona. Riuscirà Draco a vedere il suo desiderio realizzato?
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 21

Capitolo 21

“Giorno 2:

La tempesta si scatena”

Gli spiriti del vento vagarono per tutta la notte per poter portare l’informazione che il loro signore aveva chiesto loro e, alla fine, uno di loro riuscì a trovare il ragazzo.

Il giovane era sveglio e sembrava in buone condizioni. Non vi erano ferite sul suo corpo, non avevano ancora cominciato a torturarlo.

Lo spirito dell’aria si chiese per quale motivo avessero aspettato così a lungo. Le urla che il vento aveva trasportato provenienti da quel luogo nei mesi precedenti erano segno che chi dimorava in quell’antico maniero non era qualcuno che si faceva troppi scrupoli nell’uccidere e nel torturare.

Per quale motivo il ragazzo non era ancora stato ferito? A quale crudele tortura avevano intenzione di sottoporlo?

Non c’era motivo di temere per la sua sorte. Se il suo signore lo stava cercando poteva significare solo una cosa. Lo avrebbero salvato.

Bisognava fare in fretta, il messaggio doveva arrivare il prima possibile, doveva sbrigarsi.

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Quando i primi raggi di sole entrarono nel grande salone dove Draco era tenuto prigioniero, Lord Voldemort fece il suo ingresso nella stanza con Malfoy senior e Bellatrix Lestrange al suo fianco.

“Benvenuto giovane Malfoy. E’ un piacere averti qui con noi.”disse il Lord.

“Il piacere è tutto tuo.”disse Draco guardandolo con astio cercando di nascondere la paura che provava in quel momento.

“Dovresti scegliere meglio i tuoi alleati giovane Malfoy. Credi davvero che quel buono a nulla di Potter e quello sciocco di Silente verranno a salvarti?”disse l’Oscuro Signore.

“Sono più che certo che verranno.”disse Draco.

“Non credo che lo faranno. Tu per loro non conti nulla. Sei solo un serpeverde, figlio di un mangiamorte, nemico giurato di Potter. Cosa vuoi che gliene importi se tu sei scomparso?”disse Voldemort.

“Tu non sai quello che dici. Loro verranno e mi porteranno via.”disse Draco.

“Anche se il tuo prezioso Harry venisse fin qui dubito che riuscirebbe a salvarti.”disse Voldemort.

“Considerando che ti ha già affrontato e sconfitto cinque volte non mi sembri la persona più adatta a fare commenti del genere.”disse il serpeverde chiedendosi da dove stava prendendo tutto questo coraggio.

“Ti offro un’ultima possibilità. Unisciti a noi e avrai salva la vita.”disse il Signore Oscuro.

“E diventare un burattino nelle tue mani? No, grazie. Preferisco la morte.”disse Draco dandosi mentalmente dell’idiota per aver detto che preferiva la morte. Non credeva di avere manie suicide così forti. Se avesse scelto meglio le parole forse sarebbe riuscito a guadagnare qualche istante di vita in più per permettere ad Harry di riuscire a tirarlo fuori da quella brutta situazione.

“Non morirai Draco. Non ancora. Un’esca morta non ha più alcuna utilità.”disse Voldemort.

Le parole di Voldemort colpirono Draco come uno schiaffo. Harry sarebbe caduto in trappola solo per salvare lui. Se fosse successo qualcosa a Harry sarebbe stato solo colpa sua.

“Tu sei un mostro!”disse Draco.

“Nell’attesa del grande salvatore del mondo magico puoi divertirti un po’ con lui Bellatrix ma non esagerare. Deve rimanere vivo e non deve impazzire.”disse l’Oscuro Signore.

“Sei contento nipote? Ora passerai un po’ di tempo con la tua cara zietta.”disse la mangiamorte.

“Sarai anche mia zia ma di certo non di ti definirei cara.”disse Draco.

“Mi ferisci piccolo Draco.”disse la donna mettendosi una mano sul cuore.

“Te lo ha mai detto nessuno che hai una pettinatura orribile? Se ti fossi fatta colpire da un fulmine avresti ottenuto un risultato migliore.”disse il serpeverde.

“Come osi? Piccolo moccioso impertinente la pagherai. Crucio!”disse Bellatrix.

Le urla di dolore di Draco si diffusero nella sala. Per quanto avrebbe resistito, per quanto sarebbe riuscito a sopportare la maledizione prima di crollare?

Il biondino non lo sapeva, l’unica cosa che poteva fare era sperare che gli aiuti arrivassero presto.

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Nello stesso istante in cui Voldemort varcava la soglia della stanza in cui Draco era tenuto prigioniero, uno spirito del vento comparve nell’ufficio di Silente davanti ad Aaron.

“Ho trovato il ragazzo.”disse lo spirito.

“Come sta?”chiese Aaron.

“E’ vivo e non è ferito per ora. La tortura non era ancora iniziata quando me ne sono andato.”disse lo spirito.

“Dove si trova?”chiese l’elfo.

“Si trova in un luogo protetto da barriere di ogni genere. Persino per uno spirito come me è difficile penetrarvi. Non può essere localizzato su una mappa.”disse lo spirito.

“Come facciamo a raggiungerlo?”chiese Aaron.

“La mia conoscenza ti appartiene, signore dei venti.”disse lo spirito toccando con un dito un punto sulla fronte dell’elfo.

“Ora conosci la posizione, ora sai ciò che ho visto. Sbrigati lord Whisperwind. Quelli che lo tengono prigioniero non lo lasceranno in pace ancora per molto. Se vuoi salvarlo devi agire entro domani o per lui potrebbe essere troppo tardi.”disse lo spirito.

“Grazie dell’aiuto.”disse l’elfo.

“Se avrai bisogno di altro chiama. La mia gente accorrerà in tuo aiuto.”disse lo spirito per poi dissolversi nel nulla.

“Aaron dove si trova Draco?”chiese Harry.

“Come ha detto lo spirito è un posto ben sorvegliato. Ci sono barriere di ogni tipo attorno a quel luogo. E’ quasi impossibile entrarvi. Dobbiamo escogitare un piano.”disse l’elfo.

“Sei l’unico a sapere come è fatto quel luogo. Come facciamo ad aiutarti?”chiese Minerva.

“Non possiamo chiedere aiuto a quella dannata fata?”chiese Piton.

“Faye è fuori gioco. Il Consiglio non le permetterà mai di tornare. Dobbiamo riuscire a cavarcela da soli.”disse Aaron.

“Come è fatto il luogo dove tengono Draco?”chiese Harry.

“Ve lo mostro subito.”disse l’elfo proiettando un ologramma del luogo dove il serpeverde era tenuto prigioniero.

“Sono già stato lì. Lo spirito del vento aveva ragione. Quel luogo è molto sorvegliato.”disse Piton.

“Come fa a conoscerlo?”chiese Pansy.

“Chi credi che sia la spia nelle linee nemiche?”chiese il professore ironicamente.

“Lei è la spia? Se mio padre lo sapesse gli verrebbe un colpo. L’ho sentito parlare molte volte con mia madre della spia e lei non è mai stato incluso nella lista dei possibili sospetti.”disse la serpeverde.

“Qualche idea su quando e su come entrare?”chiese Blaise.

“Per quanto riguarda il quando, è da escludere che si possa provare durante il giorno. Dobbiamo aspettare che il buio ci offra un po’ di copertura.”disse Aaron.

“Ci rimane sempre il problema del come? Se solo riuscissimo a trovare un modo per entrare passando inosservati…”disse Harry.

“Mi sembra piuttosto vecchio come maniero. Non potrebbe avere qualche passaggio segreto che collega il maniero con la foresta circostante?”chiese Hermione.

“No, non penso ce ne sia uno.”disse Piton mentre Aaron rifletteva.

“Non esiste un modo per passare oltre le barriere che lo proteggono?”chiese Hermione.

“Solo chi possiede il marchio può passare, le barriere respingono automaticamente chiunque altro.”disse il professore.

“Forse un modo c’è.”disse Aaron.

“Spiegati Aaron.”disse Silente.

“Le fate dei desideri possono attraversare qualsiasi tipo di barriera. Per la maggior parte delle fate si tratta di un potere innato ma ce ne sono alcune che non possiedono questo potere perciò devono servirsi di un incantesimo che le rende invisibili alle barriere. In parole povere, con questo incantesimo acquisiscono il potere di passare attraverso le barriere senza che queste oppongano alcuna resistenza.”disse Aaron.

“Possiamo usare quest’incantesimo ed arrivare a Draco eliminando il problema barriere.”disse Hermione avendo capito cosa avesse in mente l’elfo.

“Forse.”disse l’elfo.

“Cosa vuoi dire con forse?”chiese Hermione perplessa.

“E’ un incantesimo creato apposta per le fate e non so se funzionerà anche con gli esseri umani.”disse Aaron.

“Tentare non nuoce.”disse Silente.

“E’ un incantesimo difficile da imparare. Potrebbero volerci ore.”disse l’elfo.

“Per ora è la nostra unica possibiltà. Se non funziona proveremo un attacco frontale sperando che loro non siano troppo numerosi per le nostre forze.”disse Piton.

“Convocherò immediatamente l’Ordine. Non appena saranno arrivati potrai insegnargli l’incantesimo. Le lezioni si terranno nella Stanza delle Necessità.”disse Silente.

Un’ora più tardi l’Ordine della Fenice al completo si trovava nella Stanza delle Necessità pronto a ricevere le lezioni di Aaron. Quello che non nessuno si aspettava fu il veder entrare un gruppo di studenti capitanati da Harry Potter.

“Potter non potete stare qui. Sono questioni che non vi riguardano.”disse Malocchio Moody.

“Non spetta a lei decidere.”ribatté Harry.

“L’esercito di Silente non ha intenzione di tirarsi indietro proprio adesso. Sappiamo che la battaglia finale è imminente e vogliamo partecipare.”disse Ginny parlando a nome di tutti. L’esercito di Silente al completo era lì per poter combattere e, strada facendo, aveva acquisito due nuovi membri Pansy Parkinson e Blaise Zabini.

“Siete solo degli studenti. Andatevene e lasciate noi adulti ad occuparci di questo.”disse Moody.

“Ron! Ginny! Non vi permetterò mai di partecipare a questa lezione e soprattutto non vi permetterò mai di venire in missione con noi.”disse Molly Weasley.

“Per quanto riguarda Harry, non c’è alcun problema. Silente ha detto che può venire.”disse Remus Lupin.

“Noi non ce ne staremo in disparte.”disse Hermione.

“Professor Whisperwind li mandi via lei, magari la ascoltano.”disse Molly.

“Ragazzi entrate. Non ho la minima intenzione di lasciarvi fuori. Avete diritto almeno quanto i membri dell’Ordine di prendere parte alla battaglia.”disse Aaron sconvolgendo tutti gli adulti tranne Remus e Severus che, avendolo già conosciuto, immaginavano che avrebbe fatto qualcosa del genere.

“Lei non può farlo! Sono solo dei ragazzi! Si faranno ammazzare!”urlò la signora Weasley con il suo classico tono spaccatimpani ben conosciuto dai suoi figli, tutti presenti nella stanza.

“Posso farlo invece. Spetta a me decidere chi può e chi non può imparare questo incantesimo e la avverto che le sue urla non mi intimoriscono per niente. Mia moglie fa molta più paura senza nemmeno dover urlare.”disse Aaron per poi aggiungere con un tono che non ammetteva discussioni mentre l’opinione che i gemelli Weasley si stavano facendo di lui diventava ogni secondo migliore. “Cominciamo la lezione. Chiunque non si impegnerà verrà buttato fuori a calci. Siete avvertiti.”

Prima che tutti riuscissero a padroneggiare l’incantesimo passarono ore. Sorprendentemente quelli che lo impararono più difficilmente furono i membri più adulti dell’ordine. Fra pause e tentativi il tempo passò velocemente e il sole tramontò. Per le otto di sera tutti erano in grado di eseguire il complicato incantesimo alla perfezione.

“Come facciamo a raggiungere il luogo?”chiese Harry mentre si preparavano alla partenza.

“Volando. Raggiungeremo il luogo a cavallo delle nostre scope. Ci fermeremo a distanza di sicurezza poi procederemo a piedi.”spiegò Moody che ormai aveva rinunciato alle lamentele.

“Harry e se noi utilizzassimo lo stesso metodo che abbiamo usato l’anno scorso per andare al ministero?”chiese Hermione.

“Testral?”chiese Harry.

“Esattamente. Sono meglio delle scope per coprire grandi distanze.”disse Hermione.

“Esercito di Silente potete scegliere. Chi vuole viaggiare su un manico di scopa segua l’Ordine, chi preferisce viaggiare con un testral segua me.”disse Harry andando verso la Foresta Proibita. L’idea di usare i testral ebbe successo solo per Harry, Ron, Hermione, Luna, Neville, Ginny, Blaise e Pansy. Tutti gli altri preferirono le scope, tutti tranne Aaron.

“Tu come viaggerai?”chiese Pansy.

“Volando.”rispose l’elfo.

“Con cosa?”chiese la serpeverde.

“Con queste.”rispose mentre due ali angeliche comparivano sulla sua schiena.

“Come hai fatto?”chiese Pansy guardando le ali a bocca aperta.

“Potere di famiglia.”disse l’elfo per poi urlare “Si parte!” mettendosi in testa al gruppo per guidarlo.

Tre ore dopo raggiunsero la loro destinazione, si divisero in gruppi e, dopo aver recitato l’incantesimo, oltrepassarono le barriere.

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Lo spirito del vento con cui aveva parlato Aaron osservò con attenzione quello che stava accadendo. Se messer Whisperwind e i suoi alleati si fossero trovati in pericolo li avrebbe avvertiti.

Dopo aver detto all’elfo dove si trovava il ragazzo scomparso aveva fatto ritorno al maniero e aveva assistito alla tortura del biondino che ora era privo di sensi e pieno di ferite. Aveva sperato che lo salvassero come aveva fatto per tutti quelli di cui aveva sentito le grida ma questa volta era diverso. Se Aaron Whisperwind stava cercando il ragazzo, lo spirito poteva continuare a sperare nella salvezza del prigioniero.

Lo spirito vide i membri dell’Ordine avvicinarsi alle guardie senza farsi notare e metterle fuori gioco, vide tutti gli alleati dell’elfo entrare nel maniero, li vide arrivare davanti all’ingresso del salone dove si trovava il ragazzo.

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Aaron spalancò le porte ed entrò nel salone seguito a ruota da Harry, dall’ES e dall’Ordine.

“Benvenuti nella mia umile dimora.”disse Voldemort.

“Sono venuto a riprendermi Draco, Tom. E’ me che vuoi, lui non ti serve.”disse Harry.

“Harry, Harry, Harry è sempre un piacere vederti.”disse Riddle.

“Dov’è Draco?”chiese Harry stringendo la bacchetta.

Voldemort indicò la parete alla sua sinistra. Draco era lì, incantenato al muro, privo di sensi e sanguinante. La rabbia dentro Harry crebbe.

“Innerva.”disse Voldemort puntando la bacchetta verso Draco che nel giro di qualche secondo aprì gli occhi.

“Non vorrai che si perda tutto lo spettacolo?”disse l’Oscuro Signore mentre un vasto gruppo di mangiamorte entrava nel salone.

“Per ogni sua ferita, tu ne riceverai una molto più dolorosa. Questa volta chiuderemo la partita una volta per tutte. Preparati perché sarà la tua fine.”disse Harry per poi alzare la bacchetta verso Riddle e urlare “Expelliarmus!”

L’incantesimo di Harry, un semplice incantesimo di disarmo, segnò l’inizio della battaglia proprio allo scoccare della mezzanotte.

La tempesta era scoppiata e Harry e gli altri si trovavano nell’occhio del ciclone.

Ciao a tutti! Cm va?

Scusate il ritardo ma mi sono presa una piccola pausa per ferragosto.

Tornando alla storia, Harry e gli altri sono arrivati a Draco e la battaglia finale ha avuto inizio. Il terzo giorno sta cominciando e da tutt'altra parte Faye si prepara ad incontrare il Consiglio. Cosa succederà?

Passiamo alle risposte alle recensioni.

x gokychan: grazie per la recensione.

x zizela: grazie mille per aver commentato. Che te ne pare di questo secondo giorno?

x animablu: grazie per il commento. Che ne dici di questo capitolo?

x DarkPoison: so che Harry è molto impulsivo in genere ma visto che l'ho ambientata al sesto anno e che alla fine del quinto lui ha perso Sirius ho pensato che sarebbe stato meglio fargli imparare qualcosa dalla battaglia del ministero.

Grazie a tutti per aver commentato.

Baci Sarachan89

  
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