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Autore: Taiga_02    31/01/2013    1 recensioni
Dopo il crollo del laboratorio n^5, Envy e gli altri Homunculus decidono di controllare gli Elric più da vicino usando l'ottavo uomo artificiale che Dante ha preso sotto la sua protezione apposta per l'occasione.
Quest'Homunculus cambierà radicalmente la vita dei due fratelli, ma... Nella storia ci sarà una svolta che stravolgerà totalmente il suo mondo!
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Envy, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non appena la ragazza aprì gli occhi, la prima cosa che sentì fu una sensazione di freddo premerle sulla schiena, provocandole un brivido fastidioso lungo tutto il corpo.
Era distesa senza vestiti su un lettino metallico al centro di una stanza bianca, lei era coperta da in lenzuolo bianco a fissare una luce bianca. Tutto era bianco.
Mentre lei era li, immobile, dei passi si avvicinavano, un vociare calmo e composto li accompagnava  e, poco dopo, entrarono due uomini ed una donna.
Il ragazzo dai capelli lunghi e verdi si avvicinò e, osservandola, disse -Ma guardatela, l'ottavo petalo del fiore, la nostra ottava sorellina...- 
La donna dal corpo sinuoso rise -Quella persona ha detto che dobbiamo darle un nome... Ma i sette vizi ci sono già tutti... Tu che ne dici?- si rivolse al ragazzo grassoccio e basso accanto a lei.
- Posso mangiarla?- Domandò mordicchiandosi l'indice sinistro, ma la donna gli diede uno schiaffo sul collo, rimproverandolo -No, sciocco. Lei non si mangia... E levati quel dito dalla bocca!-
-Comunque dobbiamo darle un nome...- Riprese il ragazzo snello appoggiandosi al letto metallico.
-Ma a che le serve un nome? È solo uno strumento in mano a quella persona per tenerli d'occhio!- 
Sbuffò la terza a braccia conserte.
La ragazza, ancora distesa, rifletteva: sapeva di essere solo un oggetto creato per gli scopi della persona che l'aveva creata.
Lei era stata tirata fuori dal portale dopo anni di agonia e tristezza ed era debitrice a quella persona per averla salvata da quei giorni di solitudine e avrebbe fatto di tutto per aiutarla.
Non ricordava chi le avesse dato quella vita imperfetta, senza una fine e senza uno scopo, ma sapeva che Quella Persona l'aveva presa sotto la sua ala protettrice e non le importava il motivo, lei sarebbe stata il suo mezzo per ottenere ciò che desiderava. 
I tre rimasero a discutere ancora per una buona mezz'ora, ma non conclusero nulla.
Durante la loro discussione, la ragazzina, che fino a quel momento non aveva aperto bocca, emise un flebile sospiro e, mettendosi a sedere coperta dal lenzuolo, iniziò a giocherellare distrattamente con un filo che penzolava da uno dei lembi del pezzo di stoffa.
Subito dopo alzò gli occhi verde smeraldo e, guardando i tre individui, si carezzò il tatuaggio presente dietro il suo orecchio destro dicendo con voce profonda -Laisha...- 
I tre si voltarono increduli e la donna chiese -Cosa?-
-Laisha...- li guardò inespressiva con gli occhi spenti -Il mio nome... È Laisha...-.
Durante la loro discussione, la ragazzina, che fino a quel momento non aveva aperto bocca, emise un flebile sospiro e, mettendosi a sedere coperta dal lenzuolo, iniziò a giocherellare distrattamente con un filo che penzolava da uno dei lembi del pezzo di stoffa.
Subito dopo alzò gli occhi verde smeraldo e, guardando i tre individui, si carezzò il tatuaggio presente dietro il suo orecchio destro dicendo con voce profonda -Laisha...- 
I tre si voltarono increduli e la donna chiese -Cosa?-
-Laisha...- li guardò inespressiva con gli occhi spenti -Il mio nome... È Laisha...-.
Dopo il crollo del "Laboratorio n^5" gli Homunculus decidono di controllare gli Elric più da vicino con l'ottavo uomo artificiale che Dante ha preso sotto la sua protezione apposta per quest'occasione. 
Quest'Homunculus cambierà radicalmente la vita dei fratelli. 
*Scusate, non sono brava con i riassunti >.<*

Non appena la ragazza aprì gli occhi, la prima cosa che sentì fu una sensazione di freddo premerle sulla schiena, provocandole un brivido fastidioso lungo tutto il corpo.Era distesa senza vestiti su un lettino metallico al centro di una stanza bianca, lei era coperta da in lenzuolo bianco a fissare una luce bianca. Tutto era bianco.

Mentre lei era li, immobile, dei passi si avvicinavano, un vociare calmo e composto li accompagnava  e, poco dopo, entrarono due uomini ed una donna.Il ragazzo dai capelli lunghi e verdi si avvicinò e, osservandola, disse -Ma guardatela, l'ottavo petalo del fiore, la nostra ottava sorellina...- La donna dal corpo sinuoso rise -Quella persona ha detto che dobbiamo darle un nome... Ma i sette vizi ci sono già tutti... Tu che ne dici?- si rivolse al ragazzo grassoccio e basso accanto a lei.- Posso mangiarla?- Domandò mordicchiandosi l'indice sinistro, ma la donna gli diede uno schiaffo sul collo, rimproverandolo -No, sciocco. Lei non si mangia... E levati quel dito dalla bocca!-. -Comunque dobbiamo darle un nome...- Riprese il ragazzo snello appoggiandosi al letto metallico.-Ma a che le serve un nome? È solo uno strumento in mano a quella persona per tenerli d'occhio!- Sbuffò la terza a braccia conserte.

La ragazza, ancora distesa, rifletteva: sapeva di essere solo un oggetto creato per gli scopi della persona che l'aveva creata.Lei era stata tirata fuori dal portale dopo anni di agonia e tristezza ed era debitrice a quella persona per averla salvata da quei giorni di solitudine e avrebbe fatto di tutto per aiutarla.Non ricordava chi le avesse dato quella vita imperfetta, senza una fine e senza uno scopo, ma sapeva che Quella Persona l'aveva presa sotto la sua ala protettrice e non le importava il motivo, lei sarebbe stata il suo mezzo per ottenere ciò che desiderava. 

I tre rimasero a discutere ancora per una buona mezz'ora, ma non conclusero nulla.Durante la loro discussione, la ragazzina, che fino a quel momento non aveva aperto bocca, emise un flebile sospiro e, mettendosi a sedere coperta dal lenzuolo, iniziò a giocherellare distrattamente con un filo che penzolava da uno dei lembi del pezzo di stoffa.Subito dopo alzò gli occhi verde smeraldo e, guardando i tre individui, si carezzò il tatuaggio presente dietro il suo orecchio destro dicendo con voce profonda -Laisha...- I tre si voltarono increduli e la donna chiese -Cosa?-. -Laisha...- li guardò inespressiva con gli occhi spenti -Il mio nome... È Laisha...-

 

Spazio Autrice!

Salve!!^^ Questa è la mia prima fanfic, spero vi piaccia! commentate e fatemi sapere cosa ne pensate! :)! Buona lettura!

  
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