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Autore: LilyGlover    22/08/2007    3 recensioni
E se Harry scoprisse che Piton ha scritto una ninnananna? E se scoprisse anche che l'ha dedicata ad un persona molto legata ad Harry?? E se ci aggiungessimo un figlio che finora era segreto, un nuovo amore per Harry, molta passione tra Ron e Hermione, un incendio, un pasticcio combinato da Harry e Ron nell'ufficio di Silente, una battaglia a Hogwarts contro Mangiamorte e Dissennatori, novità sul passato di Piton, e altri avvenimenti...?? Cosa ne verrebbe fuori?? Sicuramente un quinto anno indimenticabile per il Trio migliore di tutta Hogwarts!!!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lullaby2

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                     ^^Figli&Provette^^

Il giorno dopo, Harry, Ron e Hermione si trovarono in Sala Grande per la colazione. Ron era ancora su di giri per la ninnananna di Piton; Harry, invece, era soltanto desideroso di venire a capo di questo "mistero", mentre Hermione continuava ad avere un'espressione contrariata.
"Puòsapeechèunva?" le biascicò Ron con la bocca piena di porridge.
"Come?" rispose Hermione, altezzosa, il tovagliolo sulle ginocchia e la schiena ben dritta.
Ron inghiottì e riformulò la frase:
"Si può sapere che c'è che non va?"
"Niente. E' solo che non mi va che vi andiate a cacciare nei guai per uno stupido rotolo di pergamena" disse Hermione.
Harry alzò gli occhi al cielo e né lui né Ron si presero la briga di risponderle.
Durante la mattinata, i Grifondoro del quinto anno avevano due ore di Storia della Magia, un'ora di Divinazione e un'ora di Incantesimi.
Le prime ore, il professor Ruf si occupò di una classe sonnecchiante, senza accorgersi nemmeno che Neville russava molto rumorosamente; l'ora successiva, la professoressa Cooman decise per una volta di lasciar perdere Harry, che ormai non si proccupava più quando lei prediceva la sua morte, prendendo invece di mira Gregory Goyle, il quale, nonostante la stazza, tremava ogni volta che la Cooman si avvicinava al suo tavolino; infine, Vitious cominciò a raccontare di quando un alunno gli aveva lanciato involontariamente un incantesimo che cancella la vista, e l'ora passò velocemente tra una chiacchierata e l'altra.
A pranzo, Ron era letteralmente al settimo cielo: subito dopo dovevano recarsi nei sotterranei per le due ore di Pozioni pomeridiane.
Quando entrarono nell'aula di Piton, Ron stava addirittura saltellando.
La pozione che il professore diede loro da preparare era ancora più complicata di quella del giorno prima. Finalmente, mentre Neville respirava affannosamente, Ron si voltò verso di lui e disse ad alta voce:
"Hai dimenticato gli occhi di rospo, Neville."
Come previsto, Piton scattò alla velocità di un fulmine.
"CHE COSA CREDI DI FARE, WEASLEY? SAI BENISSIMO CHE NELLA MIA AULA I SUGGERIMENTI SONO VIETATI!!! DIECI PUNTI IN MENO A GRIFONDORO!"
Ron stava sul bordo della sedia, proteso verso il tavolo, gli occhi che fissavano il professore, in attesa di qualcosa in più... che non arrivò.
Il ragazzo si voltò verso Harry, furioso.
"Ha tolto punti a Grifondoro!! E basta! Non mi ha messo in punizione!" sussurrò.
Harry alzò le spalle.
"Non ha funzionato. Proveremo con qualcos'altro."
Ron annuì, non ancora del tutto convinto.
Ad un certo punto, la voce di Neville implorò:
"Ragazzi, per favore, datemi una mano...!"
La sua pozione stava friggendo e puzzava di acido.
Harry sospirò.
"Credo che tu abb..." cominciò a dirgli, ma…
"POTTER!!!! CHE COSA HO APPENA DETTO??? PUNIZIONE ANCHE STASERA, NEL MIO UFFICIO ALLE OTTO!"

“Visto?” fece Harry a Ron. “Con me non ha problemi.”

 

*

 

Harry bussò alla porta dell’ufficio di Piton.

“Avanti.”

Appena entrato, Piton disse, acido:

“Vedo che questa volta hai trovato un modo un po’ più decente di fare irruzione nel mio ufficio.”

Harry non disse niente e preferì fissarsi le scarpe.

“Bene, Potter. Questa sera ho un lavoro diverso da darti: devi analizzare tutte le pozioni nelle provette, per poi attaccare un’etichetta con il nome corrispondente” spiegò Piton.

Il ragazzo annuì, cercando di mostrare un volto sicuro, ma in realtà sentiva le gambe sprofondargli nel pavimento. Era una frana in quella materia… come diavolo faceva a capire quali erano le pozioni che analizzava??? E cosa bisognava fare per analizzarle???

Sulla scrivania di Piton c’erano già una cinquantina di provette, ognuna di un colore diverso e ognuna dal contenuto differente. Il professore se ne stava seduto dietro la scrivania, facendo segno a Harry di avvicinarsi.

“Lavorerai in piedi, Potter” lo informò.

Harry e Piton si fronteggiavano, ai lati opposti della scrivania.

Il ragazzo prese, con mano tremante, una provetta piccola, a forma di tubo, dal contenuto color porpora. Si sentiva lo sguardo di Piton addosso, e questo lo innervosiva parecchio. Quando gli lanciò un’occhiata, vide che stampato sul volto del professore c’era un ghigno, a metà tra il malvagio e il divertito.

Harry stappò la provetta. E ora??? si chiese.

Se l’avvicinò al naso e provò ad annusarla. Profumava… un misto tra fragola e lampone.

Lanciò un altro sguardo a Piton, che sembrava più divertito che mai. Certo, pensò, chissà quanto se la gode a vedermi così in difficoltà.

Non sapeva che fare. Resto lì impalato, a fissare la boccetta con sguardo vuoto.

Piton si schiarì la gola.

“Hai intenzione di restar qui fino a domattina, Potter?” disse con asprezza.

“Ehm…” biascicò Harry.

“Vedi di darti una mossa.”

Il respiro di Harry si faceva sempre più irregolare. Che diavolo doveva fare??????

“Ecco…mmm…potrebbe essere… la Pozione Rossa?” azzardò.

Piton fece una smorfia.

“Quanto sei imbranato, Potter. Hai sparato il primo nome che ti veniva in mente, giusto? E poi, siccome la pozione è color porpora, hai pensato che fosse indubbiamente la Pozione Rossa, dico bene? Mi dispiace deluderti, Potter, ma la Pozione Rossa ha un nome decisamente inappropriato, siccome è blu scuro. Questa, per tua informazione, è la Bevanda dell’Amicizia.”

Harry non disse una parola. Prese un’etichetta dal mucchietto e scrisse sopra il nome.

Dopodiché afferrò un’altra provetta, color verde acqua.

Fece come prima, la stappò e l’annusò: non aveva odore.

Allora fece un tentavo alquanto azzardato: provò ad infilarci dentro il mignolo. Appena toccata  la superficie della pozione, lanciò un grido di dolore e lasciò cadere la provetta per terra.

Piton si alzò di scatto e gli corse incontro, mentre Harry gemeva. Era come se avesse toccato la lava… non c’era nulla, al mondo, di più ardente. La pelle del mignolo si stava staccando.

L’insegnante gli afferrò la mano e mormorò qualcosa di incomprensibile, con la bacchetta puntata. Ci fu un lampo di luce grigiastra e il dito tornò come nuovo.

“Accidenti a te, Potter! La prossima volta infilaci la lingua dentro, così forse posso smettere di sopportarti!” sbraitò Piton. Poi guardò il pavimento, dove la provetta si era infranta e la pozione sfrigolava sulla pietra.

Con altri due colpi di bacchetta, Piton sistemò tutto. Infine tornò a sedersi sulla sedia, mentre Harry restava immobile, furioso con il professore per il lavoro che gli era stato assegnato.

“Quella era la Pozione Ardente, come avrai capito. Fortunatamente, ho un’altra provetta tra le mie scorte…altrimenti l’avresti pagata cara, Potter, per avermela distrutta” disse Piton con disprezzo.

Harry chiuse gli occhi e sospirò. Conta fino a dieci, si disse, conta fino a dieci…poi riaprì gli occhi e prese un’altra provetta, color nocciola.

Decise di ripetere sempre lo stesso procedimento, ma senza sfiorare la pozione neanche con un’unghia.

Quindi l’annusò…e fece una smorfia disgustata.

“Che c’è, Potter?” domandò pigramente Piton.

“E’…è quest’odore…mi dà la nausea” borbottò.

Piton sbarrò gli occhi, continuando a fissare Harry.

Quest’ultimo trasalì.

“Ehm…cosa succede?” chiese il ragazzo timidamente.

“Per un momento mi sembravi…” cominciò Piton con un sussurro, ma poi fu come se si risvegliasse da un sonno profondo e riprese a parlare con la sua voce acida: “Nulla. Continua il tuo lavoro, Potter.”

Harry guardò Piton con aria confusa e fece per riprendere in mano la provetta, ma furono interrotti da qualcuno che bussava alla porta.

“Avanti.”

La porta si aprì e nell’ufficio entrò…Albus Silente. Era sorprendente quanto quest’uomo fosse imponente: era come se la stanza avesse un altro aspetto, con Silente dentro. Impressionante.

Ma Silente non era solo: dietro di lui c’era un ragazzino magro, dalla carnagione olivastra, con i capelli neri e gli occhi azzurri; indossava l’uniforme di Hogwarts dei Serpeverde, ma Harry non l’aveva mai visto prima. Aveva un’aria sperduta e impaurita.

“Buonasera, Harry” lo salutò Silente, un po’ sorpreso di vederlo lì. Poi si rivolse a Piton:

“Severus, vieni fuori, dobbiamo parlare.”

Piton era sempre più strano. Aveva un’espressione diversa dal solito… sempre indecifrabile, però. Harry non riusciva a capire che cosa stava succedendo.

“Tu resta qui dentro, Potter.”

I tre uscirono e si richiusero la porta alle spalle.

Harry era confuso e spiazzato. Fece per avvicinarsi alla porta per ascoltare, quando improvvisamente si ricordò della ninnananna. Quello era il momento giusto!! Si avviò verso la scrivania, aprì il primo cassetto (cercando di non far rumore…) e tirò fuori il rotolo di pergamena. Poi richiuse il cassetto e si infilò la pergamena nella tasca interna della divisa.

Ce l’aveva fatta.

Si avvicinò alla porta in punta di piedi e ci appoggiò l’orecchio. Silente stava parlando.

“…e così l’ha smistato in Serpeverde, mi sembra giusto, no?”

“Sì, preside” mormorò Piton.

“Bene. Allora, questa sera, John, andrai nel tuo dormitorio… lui ti mostrerà dov’è…” proseguì Silente.

Harry cercò di schiacciarsi ancora di più contro la porta…e quello che sentì lo lasciò senza fiato.

Non poteva essere.

Quando poi sentì i passi avvicinarsi, si allontanò dalla porta con un salto e vide Piton e il ragazzo (probabilmente era lui John) entrare nell’ufficio.

“Puoi andare, Potter” lo informò Piton. Harry rimase a bocca aperta. “Quello che hai già fatto può bastare. Buonanotte.”

Praticamente lo spinse fuori dalla stanza e gli chiuse la porta in faccia.

Harry rimase immobile due secondi, poi si voltò di scatto e prese a correre, diretto verso la Sala Comune. Non vedeva l’ora di dirlo a Ron e Hermione.

Quando il ritratto della Signora Grassa si aprì, Harry entrò dentro con talmente tanto vigore che si girarono tutti.

Ma lui non ci fece caso; si avvicinò immediatamente ai suoi due migliori amici.

“Allora, Harry, l’hai presa?” bisbigliò Ron.

“Sì, ma… non è tutto.”

“Che altro c’è?” domandarono Ron e Hermione all’unisono.

Harry sospirò.

“Pronti?”

I due annuirono.

“Piton ha un figlio.”

 

Ed ecco il secondo chappy!!!!!!!!!!!Spero l’abbiate letto volentieri!!!

xsourcream: ti ringrazio di avermi fatto notare gli errori, comunque volevo solo precisare che non è che proprio non conosca l’inglese…lo studio a scuola, ascolto i film con i sottotitoli, leggo i libri di Harry Potter… è solo che la parola “Lullaby” non l’avevo mai trovata, e siccome nel testo che ho scaricato era scritta con la “e”, pensavo fosse giusto così… QUINDI MI SCUSO CON TUTTI!!!

xladymarie: certo che ci saranno dei flashback!!! E anche molti!!

Un grazie anche a Summers84,  summer_hermione, Draias e Kary91

  
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