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^^Figli&Provette^^
Il giorno
dopo, Harry, Ron e Hermione si trovarono in Sala Grande per la colazione. Ron
era ancora su di giri per la ninnananna di Piton; Harry, invece, era soltanto
desideroso di venire a capo di questo "mistero", mentre Hermione continuava
ad avere un'espressione contrariata.
"Puòsapeechèunva?" le biascicò Ron con la bocca piena di porridge.
"Come?" rispose Hermione, altezzosa, il tovagliolo sulle ginocchia e
la schiena ben dritta.
Ron inghiottì e riformulò la frase:
"Si può sapere che c'è che non va?"
"Niente. E' solo che non mi va che vi andiate a cacciare nei guai per uno
stupido rotolo di pergamena" disse Hermione.
Harry alzò gli occhi al cielo e né lui né Ron si presero la briga di
risponderle.
Durante la mattinata, i Grifondoro del quinto anno avevano due ore di Storia
della Magia, un'ora di Divinazione e un'ora di Incantesimi.
Le prime ore, il professor Ruf si occupò di una classe sonnecchiante, senza
accorgersi nemmeno che Neville russava molto rumorosamente; l'ora successiva,
la professoressa Cooman decise per una volta di lasciar perdere Harry, che
ormai non si proccupava più quando lei prediceva la sua morte, prendendo invece
di mira Gregory Goyle, il quale, nonostante la stazza, tremava ogni volta che
la Cooman si avvicinava al suo tavolino; infine, Vitious cominciò a raccontare
di quando un alunno gli aveva lanciato involontariamente un incantesimo che
cancella la vista, e l'ora passò velocemente tra una chiacchierata e l'altra.
A pranzo, Ron era letteralmente al settimo cielo: subito dopo dovevano recarsi
nei sotterranei per le due ore di Pozioni pomeridiane.
Quando entrarono nell'aula di Piton, Ron stava addirittura saltellando.
La pozione che il professore diede loro da preparare era ancora più complicata
di quella del giorno prima. Finalmente, mentre Neville respirava
affannosamente, Ron si voltò verso di lui e disse ad alta voce:
"Hai dimenticato gli occhi di rospo, Neville."
Come previsto, Piton scattò alla velocità di un fulmine.
"CHE COSA CREDI DI FARE, WEASLEY? SAI BENISSIMO CHE NELLA MIA AULA I
SUGGERIMENTI SONO VIETATI!!! DIECI PUNTI IN MENO A GRIFONDORO!"
Ron stava sul bordo della sedia, proteso verso il tavolo, gli occhi che
fissavano il professore, in attesa di qualcosa in più... che non arrivò.
Il ragazzo si voltò verso Harry, furioso.
"Ha tolto punti a Grifondoro!! E basta! Non mi ha messo in
punizione!" sussurrò.
Harry alzò le spalle.
"Non ha funzionato. Proveremo con qualcos'altro."
Ron annuì, non ancora del tutto convinto.
Ad un certo punto, la voce di Neville implorò:
"Ragazzi, per favore, datemi una mano...!"
La sua pozione stava friggendo e puzzava di acido.
Harry sospirò.
"Credo che tu abb..." cominciò a dirgli, ma…
"POTTER!!!! CHE COSA HO APPENA DETTO??? PUNIZIONE ANCHE STASERA, NEL MIO
UFFICIO ALLE OTTO!"
“Visto?”
fece Harry a Ron. “Con me non ha problemi.”
*
Harry bussò
alla porta dell’ufficio di Piton.
“Avanti.”
Appena
entrato, Piton disse, acido:
“Vedo che
questa volta hai trovato un modo un po’ più decente di fare irruzione nel mio
ufficio.”
Harry non
disse niente e preferì fissarsi le scarpe.
“Bene,
Potter. Questa sera ho un lavoro diverso da darti: devi analizzare tutte le
pozioni nelle provette, per poi attaccare un’etichetta con il nome
corrispondente” spiegò Piton.
Il ragazzo
annuì, cercando di mostrare un volto sicuro, ma in realtà sentiva le gambe
sprofondargli nel pavimento. Era una frana in quella materia… come diavolo
faceva a capire quali erano le pozioni che analizzava??? E cosa bisognava fare
per analizzarle???
Sulla
scrivania di Piton c’erano già una cinquantina di provette, ognuna di un colore
diverso e ognuna dal contenuto differente. Il professore se ne stava seduto
dietro la scrivania, facendo segno a Harry di avvicinarsi.
“Lavorerai
in piedi, Potter” lo informò.
Harry e
Piton si fronteggiavano, ai lati opposti della scrivania.
Il ragazzo
prese, con mano tremante, una provetta piccola, a forma di tubo, dal contenuto
color porpora. Si sentiva lo sguardo di Piton addosso, e questo lo innervosiva
parecchio. Quando gli lanciò un’occhiata, vide che stampato sul volto del
professore c’era un ghigno, a metà tra il malvagio e il divertito.
Harry stappò
la provetta. E ora??? si chiese.
Se
l’avvicinò al naso e provò ad annusarla. Profumava… un misto tra fragola e
lampone.
Lanciò un
altro sguardo a Piton, che sembrava più divertito che mai. Certo, pensò, chissà
quanto se la gode a vedermi così in difficoltà.
Non sapeva
che fare. Resto lì impalato, a fissare la boccetta con sguardo vuoto.
Piton si
schiarì la gola.
“Hai
intenzione di restar qui fino a domattina, Potter?” disse con asprezza.
“Ehm…”
biascicò Harry.
“Vedi di
darti una mossa.”
Il respiro
di Harry si faceva sempre più irregolare. Che diavolo doveva fare??????
“Ecco…mmm…potrebbe
essere… la Pozione Rossa?” azzardò.
Piton fece
una smorfia.
“Quanto sei
imbranato, Potter. Hai sparato il primo nome che ti veniva in mente, giusto? E
poi, siccome la pozione è color porpora, hai pensato che fosse indubbiamente la
Pozione Rossa, dico bene? Mi dispiace deluderti, Potter, ma la Pozione Rossa ha
un nome decisamente inappropriato, siccome è blu scuro. Questa, per tua
informazione, è la Bevanda dell’Amicizia.”
Harry non
disse una parola. Prese un’etichetta dal mucchietto e scrisse sopra il nome.
Dopodiché
afferrò un’altra provetta, color verde acqua.
Fece come
prima, la stappò e l’annusò: non aveva odore.
Allora fece
un tentavo alquanto azzardato: provò ad infilarci dentro il mignolo. Appena
toccata la superficie della pozione,
lanciò un grido di dolore e lasciò cadere la provetta per terra.
Piton si alzò
di scatto e gli corse incontro, mentre Harry gemeva. Era come se avesse toccato
la lava… non c’era nulla, al mondo, di più ardente. La pelle del mignolo si
stava staccando.
L’insegnante
gli afferrò la mano e mormorò qualcosa di incomprensibile, con la bacchetta
puntata. Ci fu un lampo di luce grigiastra e il dito tornò come nuovo.
“Accidenti a
te, Potter! La prossima volta infilaci la lingua dentro, così forse posso
smettere di sopportarti!” sbraitò Piton. Poi guardò il pavimento, dove la
provetta si era infranta e la pozione sfrigolava sulla pietra.
Con altri
due colpi di bacchetta, Piton sistemò tutto. Infine tornò a sedersi sulla
sedia, mentre Harry restava immobile, furioso con il professore per il lavoro
che gli era stato assegnato.
“Quella era
la Pozione Ardente, come avrai capito. Fortunatamente, ho un’altra provetta tra
le mie scorte…altrimenti l’avresti pagata cara, Potter, per avermela distrutta”
disse Piton con disprezzo.
Harry chiuse
gli occhi e sospirò. Conta fino a dieci, si disse, conta fino a dieci…poi
riaprì gli occhi e prese un’altra provetta, color nocciola.
Decise di
ripetere sempre lo stesso procedimento, ma senza sfiorare la pozione neanche
con un’unghia.
Quindi
l’annusò…e fece una smorfia disgustata.
“Che c’è,
Potter?” domandò pigramente Piton.
“E’…è
quest’odore…mi dà la nausea”
borbottò.
Piton sbarrò
gli occhi, continuando a fissare Harry.
Quest’ultimo
trasalì.
“Ehm…cosa
succede?” chiese il ragazzo timidamente.
“Per un
momento mi sembravi…” cominciò Piton con un sussurro, ma poi fu come se si
risvegliasse da un sonno profondo e riprese a parlare con la sua voce acida:
“Nulla. Continua il tuo lavoro, Potter.”
Harry guardò
Piton con aria confusa e fece per riprendere in mano la provetta, ma furono
interrotti da qualcuno che bussava alla porta.
“Avanti.”
La porta si
aprì e nell’ufficio entrò…Albus Silente. Era sorprendente quanto quest’uomo
fosse imponente: era come se la stanza avesse un altro aspetto, con Silente
dentro. Impressionante.
Ma Silente
non era solo: dietro di lui c’era un ragazzino magro, dalla carnagione
olivastra, con i capelli neri e gli occhi azzurri; indossava l’uniforme di
Hogwarts dei Serpeverde, ma Harry non l’aveva mai visto prima. Aveva un’aria
sperduta e impaurita.
“Buonasera,
Harry” lo salutò Silente, un po’ sorpreso di vederlo lì. Poi si rivolse a
Piton:
“Severus,
vieni fuori, dobbiamo parlare.”
Piton era
sempre più strano. Aveva un’espressione diversa dal solito… sempre
indecifrabile, però. Harry non riusciva a capire che cosa stava succedendo.
“Tu resta
qui dentro, Potter.”
I tre
uscirono e si richiusero la porta alle spalle.
Harry era
confuso e spiazzato. Fece per avvicinarsi alla porta per ascoltare, quando
improvvisamente si ricordò della ninnananna. Quello era il momento giusto!! Si
avviò verso la scrivania, aprì il primo cassetto (cercando di non far rumore…)
e tirò fuori il rotolo di pergamena. Poi richiuse il cassetto e si infilò la
pergamena nella tasca interna della divisa.
Ce l’aveva
fatta.
Si avvicinò
alla porta in punta di piedi e ci appoggiò l’orecchio. Silente stava parlando.
“…e così l’ha
smistato in Serpeverde, mi sembra giusto, no?”
“Sì, preside”
mormorò Piton.
“Bene.
Allora, questa sera, John, andrai nel tuo dormitorio… lui ti mostrerà dov’è…”
proseguì Silente.
Harry cercò
di schiacciarsi ancora di più contro la porta…e quello che sentì lo lasciò
senza fiato.
Non poteva
essere.
Quando poi
sentì i passi avvicinarsi, si allontanò dalla porta con un salto e vide Piton e
il ragazzo (probabilmente era lui John) entrare nell’ufficio.
“Puoi
andare, Potter” lo informò Piton. Harry rimase a bocca aperta. “Quello che hai
già fatto può bastare. Buonanotte.”
Praticamente
lo spinse fuori dalla stanza e gli chiuse la porta in faccia.
Harry rimase
immobile due secondi, poi si voltò di scatto e prese a correre, diretto verso
la Sala Comune. Non vedeva l’ora di dirlo a Ron e Hermione.
Quando il
ritratto della Signora Grassa si aprì, Harry entrò dentro con talmente tanto
vigore che si girarono tutti.
Ma lui non
ci fece caso; si avvicinò immediatamente ai suoi due migliori amici.
“Allora,
Harry, l’hai presa?” bisbigliò Ron.
“Sì, ma… non
è tutto.”
“Che altro c’è?”
domandarono Ron e Hermione all’unisono.
Harry
sospirò.
“Pronti?”
I due
annuirono.
“Piton ha un
figlio.”
Ed ecco il
secondo chappy!!!!!!!!!!!Spero l’abbiate letto volentieri!!!
xsourcream:
ti ringrazio di avermi fatto notare gli errori, comunque volevo solo precisare
che non è che proprio non conosca l’inglese…lo studio a scuola, ascolto i film
con i sottotitoli, leggo i libri di Harry Potter… è solo che la parola “Lullaby”
non l’avevo mai trovata, e siccome nel testo che ho scaricato era scritta con
la “e”, pensavo fosse giusto così… QUINDI MI SCUSO CON TUTTI!!!
xladymarie:
certo che ci saranno dei flashback!!! E anche molti!!
Un grazie
anche a Summers84, summer_hermione,
Draias e Kary91