Capitolo
VI: Attimi di panico
In
un campo di addestramento militare romano, ai confini della città, un
uomo, seguito da un gruppo di ragazzi, stava discutendo col il capo militare di
alcune questioni.
-quindi
lei è venuto qui solo per portare questi ragazzi per addestrarli
personalmente?!- chiese il funzionario.
-si
signore. Chiedo di poterli portar via oggi stesso- disse l’uomo pelato e
con un lungo pizzetto che gli dava un aspetto saggio e autorevole.
-anche
la donna?- chiese un po’ dubbioso l’interlocutore indicando la
donna che faceva parte del gruppo. Ovviamente alle donne non era permesso di
far parte dell’esercito romano, il loro compito era stare a casa e
accudire la prole e le faccende domestiche.
-certo
signore, lei sarà la nostra serva per il periodo di allenamento- fu la
prima cosa che gli venne da dire, facendo irritare non poco la ragazza, che
dovette essere calmata dai compagni.
-e
così sia! Andate! Prendete dal campo tutto ciò di cui avete
bisogno!-
-grazie
signore!- ringraziò, si inchinò ed uscì dalla tenda dove
stavano parlando, seguito sempre dai ragazzi.
-tu
sei Jura vero!? Uno dei dieci maghi sacri!- disse d’un tratto il ragazzo
albino.
-si,
ma tu chi sei? Perché ci hai seguito?- chiese Jura.
-io
sono Lyon Bastia, sono un mago anche io!- disse lui porgendo la mano per
presentarsi.
L’uomo
la strinse e presentò i ragazzi con lui.
-noi
veniamo dalla gilda di Lamia Scale e questi sono Sherry, Yuka e Toby- indicando prima la donna, poi il ragazzo dai capelli
blu e poi lo strano tipo con le orecchie –visto
che non hai dove andare potrai stare con noi fino a che non avremmo capito cosa
è successo e perché ci troviamo qui- e sorrise al ragazzo.
-grazie!-
si inchinò lui in segno di gratitudine.
-ora
cosa dobbiamo fare Jura? Di certo non ci metteremo ad allenarci in questi modi
barbari- fece Yuka guardandosi intorno.
C’erano
una moltitudine di giovani futuri soldati che veniva istruiti secondo le usanze
del tempo e a cui veniva spiegate le principali strategie di attacco.
-no
ovviamente non lo faremo, ma dovevo inventarmi qualcosa per uscire da quella
situazione- l’uomo non era riuscito a trovare una scusa migliore quando
dei soldati li avevano bloccati mentre stavano vagando per la città. Se
non avesse inventato il fatto di essere un soldato e quelli i suoi discepoli,
probabilmente avrebbero dato loro diversi problemi. Però non poteva
certo immaginare che con quella scusa sarebbe stato portato proprio in un campo
di addestramento…
-dobbiamo
trovare una soluzione al problema!- disse Lyon, inseritosi in fretta nel
gruppo.
Sherry
intanto lo osservava con occhi sognati. Il ragazzo albino aveva un certo
fascino e lei ne era rimasta abbagliata.
-è
questo amore!- si portò le
mani al petto e si perse negli occhi di Lyon.
-torniamo
in città intanto!- decretò infine Jura, facendo strada.
Una
villa romana…
-sommo
Ichiya, la prego si fermi!- fu l’urlo di un ragazzo biondo che correva
dietro un ometto bassino dalla folta capigliatura
arancio, che aveva tutte le intenzioni di denudarsi e farsi un bagno nelle
terme private della villa.
Al
seguito dei due c’erano altri due ragazzi, uno di carnagione scura e
l’altro un ragazzino sempre biondo. A guardare quei quattro rincorrersi
come bambini c’era la ragazza che era stata la soluzione ai loro
problemi: Jenny.
La
ragazza di una bellezza senza pari, era bionda e portava sempre un fiore tra i
capelli, e grazie alla sua bellezza che si erano salvati quando, entrati di
nascosto in un villa, le guardi di suddetta villa volevano arrestarli, ma non
lo fecero, perché li scambiarono per i proprietari.
-la
volete finire voi?!- urlò lei contro il gruppo. Si era stancata di vederli
giocare, e voleva al più presto uscire di lì –volete
provare a capire dove diavolo ci troviamo?! E perché siamo conciati
così?!- si infervorò, riferendosi più che altro al fatto
che erano tutti così adulti.
-Jenny su calmati…-
tentò di calmarla il ragazzo abbronzato.
-no
che non mi calmo Ren!!-
-non
te la prendere con noi però…- fece il
ragazzino biondo.
-e
tu chi saresti scusa?!- chiese la bionda.
-il
mio nome è Eve, piacere- si presentò.
-e
perché ci hai seguiti?- chiese l’altro ragazzo biondo.
-non
lo so…sentivo di doverlo fare…-
si grattò la testa Eve.
-poco
importa ora…Hibiki, fai qualche ricerca!-
ordirò la ragazza.
Il
biondino utilizzò la sua magia, Archivio, e riuscì in poco tempo
a reperire le informazioni che gli servivano.
-siamo
nell’antica Roma…-
-come
abbiamo fatto a finire nell’antica Roma?!- chiese Ren.
-non
lo so…continuo a cercare…-
disse lui continuando la sua ricerca grazie alla magia, fino a che non
scoprì tutto, ma proprio tutto, quello che stava sfuggendo a tutti i
maghi presenti in quell’epoca.
-ma
che diav…?!- disse lui, completamente
sconcertato dal risultato della sua ricerca.
-che
succedere Hibiki!- chiese serio l’omino basso che corrispondeva al nome
di Ichiya.
-siamo
finiti qui per una sfida propostaci da Fairy Tail, e fino a qui tutto normale…- disse lui guardando i suoi compagni che
annuirono –però…nel tragitto che
ci ha portati qui, qualcosa nella magia del Master Makarov deve essere andato storto…e ora abbiamo perso parte dei nostri ricordi!-
-parte
dei nostri ricordi?!- dissero in coro i ragazzi.
-ecco
perché siamo così adulti!- constatò l’unica ragazza
del gruppo –Hibiki non puoi fare niente per
farla tornare!?- chiese lei preoccupata.
-certo,
è un gioco da ragazzi!- disse lui, praticando la sua magia sia su se
stesso che sugli amici, una magia di ri-upload dei
ricordi perduti.
Dopo
pochi minuti i cinque maghi si guardarono tra loro, ancora un po’
spaesati, per poi scoppiare in un urlo di gioia!
-ce
l’hai fatta!!- disse Ren, ricordando tutto quello che gli era successo.
-oooh Eve!! Finalmente ti riconosco!!- disse Jenny
abbracciando felice il compagno di gilda.
-questo
si che è un ottimo parfume- disse rilassato Ichiya.
-ora
però c’è un problema più grande!- continuà Hibiki.
-e
quale sarebbe?!- chiese preoccupato Eve.
-se
non troviamo gli altri, non potrò fare lo stesso incantesimo. È
un incantesimo che richiede la vicinanza e soprattutto se non riusciamo a
radunarli e ad eseguirlo su tutti contemporaneamente non potrò garantire
che il potere magico basti…- si
rammaricò il ragazzo.
-allora
non ci resta che cercare tutti e radunarli!- disse Jenny.
-non
sarà facile…in fondo non ci conosciamo a
vicenda, perché i loro ricordi sono fermi all’infanzia…dobbiamo
trovare un piano!- sentenziò infine Hibiki, confabulando con gli amici
per trovare una strategia…
Altra
villa romana…
-siete
pregati di combattere!- fece un uomo di nobili apparenze.
-non
me lo faccio ripetere!!- Natsu era già pronto a battersi.
Il
rosa non poteva chiedere di meglio. Anche se erano stati di nuovo fatti prigionieri,
questa volta gli era andata bene: gli era stato chiesto di battersi con Erza,
per diletto di un nobile.
-No
Natsu fermati! Invece di perdere tempo con queste cose dovremmo trovare una
soluzione!- disse Gray tentando di far calmare l’amico.
-Lluvia la pensa come lui…-
disse la blu abbassando lo sguardo imbarazzata.
-non
capisco perché quel pazzo ha tutta questa voglia di combattere contro
una sua amica, ma non è di certo questo il momento per farlo!!- si
arrabbiò Lucy.
-se
è questo che vuoi, allora battiamoci!- furono le parole di Erza, che
smontarono completamente ogni possibile tentativo di dissuadere il Dragon
Slayer.
Lo
scontro ebbe inizio. Natsu si scaraventò contro Erza alzando i pugni
infuocati e la rossa non perse tempo a equipparsi con
la sua armatura resistente al fuoco, bloccando l’amico.
Non
era certo il genere di scontro che il nobile si sarebbe aspettato di vedere,
tanto che rimase completamente sorpreso e spaventato. Quelle non erano persone
normali, dovevano per forza avere a che fare con gli dei.
I
due ragazzi nel frattempo non accennavano a dar segni di stanchezza. Pugni,
calci, ruggiti di fuoco e colpi di spada, non mancava nulla!
Gray
stava a guardare lo scontro con estrema serietà e accanto a lui
c’era una Lluvia che più che guardare la battaglia, guardava lui
con occhi sognanti. D’altra parte c’era Lucy che era sempre
più sconvolta dalle persone che si trovava attorno. Prima
nell’arena coi leoni, ora in quella villa, quelli non erano ragazzi
normali, erano mostri!
Però
non erano soli, c’era qualcuno che li osservava da lontano, da molto lontano…
Era
Cana che con la sua divinazione stava assistendo allo scontro preoccupata,
sperando che il suo gruppo facesse in tempo a fermali, prima che i due ragazzi
si distruggessero a vicenda.
Fine…
Scusate
per il piccolo capitolo, e probabilmente ci saranno anche errori qua e
là, perché ho dato una rilettura veloce…anche
il titolo del capitolo non mi convince per niente, ma sono agli sgoccioli con
gli esami, Lunedì finalmente avrò finito, e volevo giusto non
lasciar passare troppo tempo tra una storia e l’altra, ma il mio tempo
è davvero ridotto ç_ç
Domani
o dopo domani prometto che aggiornerò di nuovo perché Mai
è già all’opera (non so come fa lei xD),
diciamo per aiutarmi a scusarmi per il megaritardo! :D
Dalla
prossima settimana la mia fantasia tornerà a lavorare a ritmi decenti,
promesso! Ma per ora abbiate pazienza e pietà ç_ç
Se
dovessero esserci errori gravi vi prego di dirmelo davvero xD
che correggerò! xD
Alla
prossima!!
NicoRobin92
& Mai Valentine