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Autore: emotjon    01/02/2013    8 recensioni
Lei, Veronica Adams. 18 anni. Liceo appena finito. Lunghi capelli neri, liscissimi, fino alla vita, e degli occhi verdi in cui perdersi. Bellissima. Non secondo lei. Lei, che si vede brutta, grassa, piena di problemi. Lei che risparmia da una vita per una vacanza a New York con la sua migliore amica.
Loro, i One Direction. In particolare lui, Zayn Malik. C'è da dire altro??
Buona lettura. F.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hola meraviglie mie... lo so, avevo detto che avrei postato a 5 recensioni, ma posto oggi per una ragione ben precisa, okay, forse un paio: primo, è il compleanno di Harry. E siccome non sono riuscita a scrivere niente di sensato tutta la settimana, almeno mando avanti quel poco di buono che sto già scrivendo. Secondo: sono a casa da sola, pc libero. Ragione inutile, se non fosse che in più non ho un fico secco da fare. A voi il capitolo... ci vediamo nello spazio autrice :) Buona lettura, Federica. xx.

 

Capitolo 5.


13 giugno 2012

La mattina dopo mi svegliai per il rumore. Aprii gli occhi con una smorfia e vidi il telefono di Alice lampeggiare sul mio comodino. Okay, che diavolo ci facesse lì non lo sapevo… e non mi importava.

“Alice!”, urlai rimanendo nel letto. “Il telefono!”.

“Oddio, scusami… dormivi? È mezzogiorno”, aggiunse prendendo il telefono e portandoselo all’orecchio con un sorriso. “Ciao Harry”, la sentii dire mentre usciva dalla mia stanza. Sbuffai e nascosi la testa sotto il cuscino, cercando di mantenere il controllo per non uccidere la mia migliore amica.

“Posso?”, mi sentii chiedere dopo una manciata di minuti. Avrei riconosciuto quella voce anche in capo al mondo, nonostante lo conoscessi da un giorno. Zayn. Cazzo. “Veronica? Sei viva? Ti ho portato il caffè più buono di New York…”.

“Entra, idiota… sono mezza nuda e odio il mio corpo ma non ho intenzione di coprirmi, ho caldo”. Sorrisi quando voltandomi verso la porta lo vidi entrare con una mano sugli occhi. “Non mi dire… Zayn Malik in imbarazzo?”, scherzai ridendo.

“Quanto sei vestita?”.

Alzai gli occhi al cielo, ancora sdraiata nel letto a pancia sotto.

“Culottes e reggiseno”, borbottai con uno sbadiglio. Mi voltai di nuovo, e lo vidi guardarmi a bocca aperta, allora feci una smorfia e mi tirai su, tirandogli un cuscino. “Chiudi quella bocca…”.

“Davvero odi il tuo corpo?”, mi chiese con un sorriso sedendosi in fondo al mio letto e passandomi il mio caffè. Alzai gli occhi al cielo e ne bevvi un sorso. Beh, wow. Avrei potuto abituarmici. “Hai intenzione di rispondere, Veronica?”.

Scossi la testa. “No”, mormorai dopo un altro sorso di caffè. “Non sei l’unico con dei gravi problemi di autostima, Malik”, gli feci notare coprendomi con il lenzuolo. Non ero in imbarazzo per lui… ma con me stessa. E di solito non dormivo mezza nuda, nemmeno in estate.

“Vuoi sapere cosa vedo io?”, mi chiese con un sorriso facendomi alzare in piedi e mettendomi davanti allo specchio. Sbuffai, ma Zayn mi strappò il lenzuolo di dosso. “Vedo una ragazza bellissima… e non provare nemmeno a pensare di essere grassa, sei formosa”.

Sorrisi appena e lo guardai dallo specchio.

“Davvero pensi che io sia bella?”, gli chiesi passandomi una mano tra i capelli.

“Senti, non voglio litigare… sei bella, punto. Devi solo ficcartelo in quella testolina cocciuta”, aggiunse regalandomi un sorriso. “E a questo proposito, ho rapito Eleonor per portarti a fare shopping…”.

Alt, chi?

“Chi hai rapito, scusa?”.

“La ragazza di Louis, fa la modella… pronta a passare il pomeriggio con lei?”.

“Perché lo stai facendo?”, gli chiesi bloccandomi sulla porta della mia camera da letto. Lui mi rivolse un sorriso e si chinò per darmi un bacio sui capelli. “Zayn, perché? Perché io?”.

“Perché mi stai aiutando a dimenticare tu sai chi”, mormorò abbracciandomi.

Dio, prima o poi mi sarei sciolta in uno di quegli abbracci. Sorrisi. Ero contenta di aiutarlo, qualunque cosa stessi facendo. Perché la verità era questa: non sapevo nemmeno io cosa avevo fatto il giorno prima per fargli dimenticare, anche se in parte, Perrie.

“E va bene… dammi il tempo di vestirmi”, borbottai cercando di non scoppiare a ridere. Gli diedi un bacio sulla punta del naso, lasciandolo di sasso, per poi correre in bagno. Misi un vestito lungo fin sopra al ginocchio e le ballerine, e lasciai i capelli sciolti, nonostante il caldo. Un velo di mascara e di rossetto e mi precipitai in salotto.

“Ehi, tu devi essere Veronica”, mi disse una ragazza castana, occhi da cerbiatta e un sorriso mozzafiato. Mi incupii, ma cercai di non darlo troppo e vedere, e le strinsi la mano. “Via quelle scarpe se vuoi uscire con me”, aggiunse con un sorriso.

“Tu devi essere Eleonor”, le dissi con un sorriso. “Cos’hanno queste scarpe?”.

“Sono basse, e ti fanno sembrare più bassa”, mi disse semplicemente. Cazzo. Non ci avevo mai pensato. Sorrisi e me le tolsi, buttandole nel bidone. Eleonor e Zayn scoppiarono a ridere. Io feci loro la linguaccia e venni soccorsa da Alice, che sbucò dal nulla con un paio di scarpe col tacco.

Sue, ovviamente.

“Le ho anche in verde, in viola, e in giallo… erano in saldo”, aggiunse con un sorriso enorme sul volto. Non sapevo se per le scarpe o per Harry. Sospettavo la seconda.

“Lascia perdere… quante scarpe ti sei portata dall’Italia? Voglio vederle”, la interruppe Eleonor battendo le mani e saltellando sul posto, come una bambina piccola. Scossi la testa e mi infilai una scarpa, salendo di dieci centimetri.

“Porca carota”, borbottai rischiando di cadere cercando di mettere la seconda scarpa. Zayn mi prese al volo, e mi ritrovai i suoi occhi nei miei. Le labbra a un millimetro le une dalle altre.

Avrei voluto annullare la distanza.

Mi avvicinai di mezzo centimetro, poi venimmo interrotti da Eleonor. Tempismo perfetto, ragazza. “Dovremmo andare, Veronica”, mi disse dalla soglia della cucina. Ma la cosa che mi sorprese fu la reazione di Zayn. La scacciò con un gesto della mano, continuando a guardare me.

Allora El si eclissò facendo spallucce.

“Come fai?”, mi chiese sfiorandomi la guancia con un dito, dalla tempia al mento.

“A…?”.

Per un momento mi sono dimenticato di tutto, esistevi solo tu”, mormorò posando le labbra contro la mia fronte. Sospirai. “Dovresti andare”, mi disse dopo un attimo allontanandosi. “Sei bellissima”, aggiunse con un fil di voce guardandomi camminare verso il salotto.

Un fil di voce.

Ma io l’avevo sentito.

“Andiamo El?”, chiesi alla ragazza di Louis passandomi una mano tra i capelli. Lei annuì con un sorriso e mi prese sottobraccio, con un sorriso che valeva più di mille parole. Da quel sorriso riuscii a capire che lei aveva capito tutto.

Capiva l’effetto che mi faceva Zayn. Perché Louis le faceva lo stesso effetto.

 

“Sono in camera mia”, dissi a Alice senza nemmeno degnarla di uno sguardo una volta tornata dallo shopping con Eleonor. Era stato un pomeriggio intenso. Ma era come se fossi assente.

Per un momento mi sono dimenticato di tutto, esistevi solo tu.

Le parole di Zayn vorticavano nella mia mente come impazzite.

“Va tutto bene?”. La voce di Alice mi riportò alla realtà, allora scossi la testa, ma sorridevo. “Mi ha detto Zayn che un pomeriggio con El poteva essere intenso, ma sembri stremata…”.

“Quando sei sparita con El per farle vedere le scarpe… sono quasi caduta per mettere le mie, e Zayn mi ha presa al volo”, le spiegai sdraiandomi sul mio letto, fissando il soffitto.

“E…? Vi siete baciati?”.

Alt. “Non sai niente?”, le chiesi mettendomi a sedere. Lei mi guardò confusa. “Da quanto non controlli facebook? Deve essere pieno di quella foto orrenda”, aggiunsi alzando gli occhi al cielo.

Alice tirò fuori il telefono e si collegò a internet, per poi alzare gli occhi su di me. Completamente a bocca aperta. “Perché non mi hai detto niente?”, mi aggredì ridendo sedendosi sul letto, gli occhi che luccicavano.

“Lascia perdere Ali… ah, mi ha detto che esistevo solo io”, aggiunsi dopo un attimo.

“Che? Quando?”.

“Quando mi ha salvata dalla caduta rovinosa sul pavimento della cucina… ah, e mi ha anche detto che sono bellissima”, aggiunsi, ricordandomene improvvisamente. “Non me l’aveva mai detto nessuno, non con quel tono di voce…”.

“Mi spieghi che diavolo fai ancora qui?”, mi interruppe la mia migliore amica guardandomi dritta negli occhi. Sbuffai, non se ne parlava. “Sei stracotta di lui, e lui è stracotto di te…”.

“Non se ne parla… vado a farmi una doccia”, la fermai dandole un bacio su una guancia. La sentii sbuffare, ma non mi disse altro. Discorso chiuso, non avrei parlato con Zayn di quello che provavo, anche perché non lo sapevo nemmeno io.

Mi buttai sotto la doccia, cercando di schiarirmi le idee, ma dopo venti minuti ero messa peggio di prima. E, per non so quale motivo, mi veniva anche da piangere. Oh, bene insomma. Infilai un paio di pantaloncini e una canotta e tornai in camera mia, i capelli ancora umidi.

Mi bloccai vedendo Liam seduto sul mio letto.

“Ciao”, mormorai con un sorriso.

“Ehi, ciao”, mormorò di rimando. Inarcai un sopracciglio, come a chiedergli cosa ci facesse lì. Insomma, era strano. “Ho parlato con Zayn”. Mi irrigidii. “Non mi ha chiesto lui di venire, tranquilla”.

Non riuscii a dire una parola. Mi limitai ad annuire.

“Ti ha detto di Perrie, credo che non l’avesse mai detto a nessuno al di fuori di noi e della sua famiglia”, mi disse Liam mentre mi sedevo di fianco a lui, sul mio letto. “E credo che si sia innamorando di te, per questo sono venuto”.

Sorrisi appena. “Sei venuto perché credi che Zayn si sia innamorato di me dopo due giorni?”, gli chiesi, quasi scoppiando a ridere. Liam annuì, più serio che mai. Allora cercai di tornare seria, più o meno. “E…?”.

“Se provi le stesse cose che penso che provi lui… ti pregherei di non fargli del male”, mi disse prendendomi una mano e stringendola appena. “Ha già sofferto troppo nella sua vita…”.

“Liam, io non so cosa provo per lui”, lo interruppi chiudendo gli occhi.

“Oh, io penso che tu lo sappia invece”.

“Ti giuro, non so…”.

“Ti batte forte il cuore quando lo vedi, anche solo quando senti dire il suo nome… l’hai baciato ieri. E non dire che era solo per le fan, io non ci casco”, aggiunse prendendomi il mento con due dita e costringendomi a guardarlo negli occhi. Chiusi i miei, ma dopo un attimo li riaprii con un sorriso.

Come diavolo faceva a leggermi dentro in quel modo?

“Ho bisogno di tempo per pensarci”, mentii.

“Non mi fai fesso, Veronica”, ribatté Liam ridendo. Gli diedi un bacio su una guancia e mi legai i capelli, ancora bagnati, poi infilai un paio di scarpe da ginnastica e uscii dalla mia stanza, seguita dalla risata di Liam.

“Ali, io esco!”, urlai rivolta verso la cucina. Quasi non mi schiantai contro Harry. “Voi due mi dovete una spiegazione…”, aggiunsi prendendo la borsa. “Ma lascerò correre se sapessi dov’è Zayn”. Feci gli occhi dolci. Il verde dei miei occhi nel verde di quelli di Harry, per un istante.

“Davvero non sai dov’è? Pensaci, Veronica”, mi disse lui picchiettandosi un dito sul labbro inferiore, senza smettere di sorridere.

Risi e gli diedi un bacio su una guancia, poi uscii di corsa, quasi volai giù per le scale, e chiamai un taxi. Sorrisi e mi rilassai contro il sedile, ci sarebbe voluto un po’ per portarmi dove volevo, così chiusi gli occhi.

 

“Signorina, siamo arrivati”, mi sentii dire dopo un’eternità.

Aprii gli occhi e mi ritrovai a Time Square. Pagai il tassista e mi guardai intorno per un po’. Finché non lo vidi. Praticamente in mezzo alla strada, con il telefono tra le mani. L’espressione confusa.

L’indecisione è una brutta bestia. Scrissi quell’sms al volo, e lo inviai. Aspettando la sua reazione. Zayn sorrise e si passò una mano tra i capelli, per poi guardarsi intorno, senza vedermi. Allora? Devi dirmi niente?

Un minuto e mi arrivò la sua risposta.

Sai, Veronica, potrei denunciarti… mi segui?

Pensavo avessi più fantasia, Malik., risposi dopo un attimo. Lo vidi scoppiare a ridere e iniziai ad avvicinarmi, attenta a non farmi vedere. Era troppo divertente. Un attimo dopo mi venne in mente una delle loro canzoni. Truly, madly, deeply, I am…, scrissi con un sorriso.

Mi stavo avvicinando ancora, quando scoppiai a ridere alla sua risposta.

Ma per fortuna Zayn non se ne accorse.

Foolishly completely falling, lessi ridendo.

Stava al gioco. Non ci potevo credere.

Oh, Dio, mi avrebbe uccisa un giorno o l’altro. Ma sarei morta col sorriso sulle labbra almeno. Misi il telefono in tasca e mi avvicinai ancora, fermandomi a un paio di metri da lui.

Poi gli presi la mano libera e la strinsi appena, facendogli prendere un colpo. “Non volevo spaventarti”, gli dissi, evitando di guardarlo negli occhi. Lui rise e mi strinse la mano, ma senza dire una parola. “E’ passato Liam”, mormorai dopo un attimo.

“Te l’ha detto? Vatti a fidare dei migliori amici…”.

“Non me l’ha detto… mi ha detto che pensava di sapere cosa provassi, e mi ha detto che secondo lui provo le stesse identiche cose che provi tu, mi sembrava di parlare col mio psicologo…”, aggiunsi ridendo.

Zayn alzò gli occhi al cielo, per poi fissarli nei miei. “Penso di volerti bene”, lo sentii dire dopo un attimo. Fu come se mi cascasse il mondo addosso, e gli lasciai la mano di scatto, gli occhi sgranati. “Veronica…”.

“Mi vuoi bene?”, lo interruppi ridendo. Isterica come non mai.

“Sì, ti voglio bene, ma non come amica”, aggiunse Zayn sfiorandomi una guancia. Inclinai la testa da un lato, incoraggiando le sue dita a continuare. Persa nel mio paradiso personale.

“Quindi?”.

“Praticamente non ti conosco… ma abbiamo tutta l’estate, no? Non te ne andrai da New York solo perché ti voglio bene, spero”, scherzò spostandomi una ciocca di capelli, che doveva essere sfuggita alla coda improvvisata, dietro l’orecchio. Sorrisi e chiusi gli occhi.

“Anch’io ti voglio bene”, mormorai abbracciandolo.

La bugia più grande della mia vita.

“Se i miei sentimenti dovessero cambiare, sarai la prima a saperlo”.

“Promesso?”, gli dissi sciogliendo l’abbraccio per guardarlo negli occhi.

“Promesso”, ripeté Zayn dandomi un bacio all’angolo della bocca. Alzai gli occhi al cielo e gli diedi un bacio a stampo. “Già, non ho sentito niente”, mentì sorridendomi.

“Nemmeno io”, mentii abbracciandolo di nuovo e posando le labbra contro il suo orecchio. Sarai stata in quella posizione, con lui, e in quel luogo, per tutta la vita, se fosse stato possibile.

 

 

Hola di nuovo tesori miei. Oggi è il primo febbraio... cè, ma ci rendiamo conto? E' il compleanno di Styles. Evviva :) okay, non sono troppo entusiasta, stanno crescendo. E a volte vorrei che il tempo di fermasse, che loro rimanessero piccoli per sempre. Che si fossero fermati ai provini di X Factor... okay, scusate lo sfogo. La smetto.

Comunque, cercando di tornare alle cose serie... che ne pensate del capitolo??? Beh, io penso che finalmente siamo ad una svolta. Più o meno. Zayn le vuole bene. Lo so, non uccidetemi, vi prego. Le cose cambieranno nei prossimi capitoli. Che ne pensate di Veronica comunque? E di Zayn? E di Liam? Beh, diciamo che in qualche modo dovevo inserire anche gli altri nella storia no? E Liam ha la parte del migliore amico, me gusta mucho.

Continuo a 5 recensioni (con più di dieci parole, non ho intenzione di considerare minimamente i commenti brevi, sarò inflessibile.)... se arrivano. Se no pubblico prima, a sorpresa :)

Ah, quasi dimenticavo... come al solito GRAZIE a chi legge, recensisce, a chi ha messo la storia tra le preferite/ricordate/seguite and co. Mi sento quasi una poliglotta a scrivere un po' in italiano, un po' in spagnolo e un po' in inglese. Good (appunto). Beh, meglio se mi dileguo.

Alla prossima meraviglie. xx Federica.

#HappyBirthdayHarry

#STAYSTRONG

   
 
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