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Autore: Sagitta90    01/02/2013    1 recensioni
[Tiny Toons]
"Era ora che le cose tornassero normali, come erano sempre state. Perchè Godzilla con la frangetta era svampita, tra le nuvole e magari un tantino pericolosa, ma era sua. E non importava che adesso lei la pensasse diversamente: era una cosa che non sarebbe mai cambiata!"
[MontyXElmyra]
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3: Piccoli dubbi crescono.
 

Inutile dire che Elmyra non riuscì a seguire neanche una parola della lezione del professor Sylvester.
Si sentiva la faccia in fiamme, la cassa toracica che le faceva male, un nodo in gola…
I ragazzi avevano fatto di tutto per evitarle quell’incontro, ma c’era stato poco da fare. Nel profondo Elmyra aveva saputo che non esisteva la certezza che le misure di precauzione ideate da Buster funzionassero all’infinito: era praticamente certo che prima o poi qualcosa sarebbe andato storto e tutta la provvidenzialità del mondo non sarebbe riuscita a tenerla lontana da Monty.
Montana Max non era più il ragazzino che aveva lasciato ad Acme Acres 5 anni prima: era molto più alto e l’ortodonzia aveva fatto miracoli per quei due incisivi laterali, che adesso non sporgevano più dal labbro superiore.
E soprattutto era bello.
Non bello in modo canonico: i suoi lineamenti non si erano addolciti, né era cambiato il suo carattere da quello che aveva sentito (Buster aveva preso le sue minacce sul ridere; un tempo lo avrebbe fatto anche lei, ma non più). Eppure la vista di Monty -sotto il dolore ed il rammarico- le scatenava ancora le farfalle nello stomaco. Si impose di scacciare quei pensieri dalla mente ma ancor prima che potesse applicarsi su quella decisione la campanella suonò nuovamente e la lezione terminò.
Uscire da quella stanza non le era mai sembrato tanto rischioso; e quando una mano le si posò sulla spalla e lei sobbalzò, con il cuore in gola, si rese conto che sarebbe stato ogni giorno più difficile.
Si voltò e rilasciò il fiato: era Hamton.
<<-Sono la tua guardia del corpo per la prossima ora!>> - Elmyra sorrise per la sua gentilezza, ed insieme si incamminarono verso il secondo piano.
<<-Mi dispiace che sia andato tutto a monte. Fifi si sente un sacco colpevole, ma ha detto che da un po’ di tempo Monty era diventato più sospettoso.>> - Le piaceva il modo in cui Hamton parlava di Fifi, come se fosse pronto a proteggerla da qualsiasi tipo di accusa, anche addossandosi la colpa. Era bello che i due riuscissero a superare differenze e difficoltà e ad essere felici.
<<-Non è colpa di nessuno Ham, e di sicuro non di Fifi e Shirley! Probabilmente abbiamo esagerato. Vedrai che non succederà niente lo stesso, anche adesso che sa che sono tornata. Non è che la mia presenza lo abbia mai interessato particolarmente…>> - Suo malgrado si rattristò per quelle parole; e Ham se ne rese conto.
<<-Sai che cosa potremmo fare per tirarti su di morale?>> - Lei lo guardò.
<<-Che cosa?>>
<<-Una festa! Una cosa semplice, per pochi intimi!>> - Apprezzò molto il suo pensiero, e per un secondo pensò anche di accettare, ma poi si rese conto che sarebbe stato ancora più deprimente fare da incomodo alle tre coppie più felici di Acme Acres.
<<-E’ un'idea davvero carina, e mi piacerebbe ma…ecco…sai Hamton…sareste tu e Fifi, Plucky e Shirley…Buster e Babs…>> - Il ragazzo sembrò riflettere sul suo commento, poi capì ed arrossì imbarazzato.
<<-Oh Elmyra...mi dispiace. Era un’idea stupida…>> - Lei rise, sentendosi di colpo più leggera. Non si era resa conto di quanto fosse stata sola fin quando non era tornata; e quei ragazzi che lei credeva l’avrebbero evitata per tutto quello che aveva fatto passare loro, l’avevano invece accolta con entusiasmo e le avevano confessato di aver sentito la sua mancanza.
Lei ci aveva creduto, perché c’era qualcosa in loro -qualcosa in tutta la città- che non contemplava la malizia, le menzogne ed i sotterfugi.
“Eccezion fatta per Monty. C’è sempre bisogno di un cattivo.” Utilizzò un istante per soppesare il suo stesso pensiero.
All’inizio non aveva realmente creduto che lui fosse il cattivo: credeva che fosse soltanto dispotico, immusonito per vocazione, e troppo abituato ad avere tutto per riconoscere le cose davvero importanti. Ma d’altronde era una bambina e ragionava con il cuore.
Guardò l’amico, mentre cominciavano a salire le scale.
<<-Parteciperò al ballo di Natale però! Sono quasi emozionata: a Tarvish Zone non sono mai andata ad una festa!>> - Hamton si tenne al corrimano, ansimando lievemente per i chiletti di troppo.
<<-Come mai? La palestra era piccola? Troppo malandata? Sporca?>>
<<-Oh no, c’era molto spazio, ed era pulitissima! – Forse non troppo, ma rammentando la mania dell’altro per la pulizia si senti in dovere di enfatizzare – Ma sai, io ero nuova, ed ero…triste…non avevo voglia di conoscere altre persone, quindi non avrei saputo cosa farci ad un ballo!>>
<<-Mi dispiace molto. Credevo che Monty fosse più gentiluomo.>> - Lei gli rivolse un occhiata sorpresa.
<<-Certo, sempre gentiluomo come Monty. In quanto Monty. Cioè, pur essendo Monty. Capisci quello che voglio dire?>> - Lei rise di nuovo.
<<-Si, capisco. Grazie di averlo detto.>> - Ham le sorrise sinceramente, il viso arrossato per la fatica.
<<-Professor Duck?>> - Lei annuì.
<<-Professor Duck.>> - Hamton le fece elegantemente strada, ed entrambi entrarono in classe.
 
Fu una lezione entusiasmante; caotica e spettacolare, marcata Daffy Duck. Passò velocemente e senza inconvenienti, ed Elmyra pensò davvero che forse non ci sarebbero stati problemi con Monty.
Quando però lei e Hamton uscirono dall’aula trovarono Plucky ad aspettarli.
Il suo nervosismo traspariva dal modo in cui si guardava attorno, e quando li scorse di diresse verso di loro con un sorriso entusiasta, ridicolmente finto.
<<-Ragazzi! Finita la lezione? Bella lezione? Beh se era bella è un peccato che sia finita! Ham ti volevo parlare della stagione della caccia.>>
<<-La stagione della caccia? Non c’è la stagione della caccia ad Acme Acres.>> - Lei poteva confermare: si era conclusa quando il professor Fudd aveva deciso di essere stanco di battere le foreste. Allora il professor Bunny aveva fondato la scuola, i due si erano dati la mano e amici più di prima.
Plucky inarcò un sopracciglio, visibilmente scocciato.
<<-Va bene, ma la stagione della caccia esisterà pure da qualche altra parte! Magari al coniglio.>> - Hamton annuì.
<<-Hai ragione, è davvero tremendo! Caccia all’anatra, alla volpe, alla lepre…>>
<<-Hamton a noi interessa solo la maledetta caccia al coniglio!!!>> - Lei non ci mise molto ad elaborare il messaggio.
<<-Plucky che cosa sta succedendo? Non mi dire che non sai di cosa sto parlando.>> - Aggiunse vedendo il papero pronto a ribattere. Plucky non era cambiato molto: era più alto, più muscoloso, forse un po’ meno egocentrico, ma recitava sempre come un comodino.
Lo vide chiudere gli occhi, alzare un dito con fare da maestrino e tentare di ricordare una frase probabilmente imparata a memoria.
<<-Plucky!!!>>
<<-Va bene, va bene! Mi ha mandato Shirley: abbiamo un problema.>> - Ham entrò nella conversazione.
<<-Che tipo di problema?>>
<<-Delucidazioni. Vuole sapere perché non se n’è accorto prima.>> - Elmyra capì subito di chi stavano parlando; e credette anche di capire di che cosa stavano parlando, sebbene la cosa fosse talmente assurda da essere quasi inconcepibile.
<<-Gli interessa?>> - Il suo tono avrebbe dovuto essere incredulo e magari anche amaro; eppure quello che le uscì di bocca fu un pigolio estatico e speranzoso. Se i due se ne accorsero non lo dettero a vedere.
<<-Ha intercettato Babs e Buster mentre cambiavano aula e ora li vuole spremere. Credo che sia meglio supportarli.>> - Lei stava per assicurare il suo aiuto ma Plucky le disse.
<<-Tu torna a casa e stai in campana.>>
<<-Ma…>>
<<-Dammi retta! Nessuno pensa che tu gli debba delle spiegazioni. Le prenderà da noi e se le farà bastare! Andiamo Ham!>> - I due la lasciarono li, e si diressero, veloci come fulmini, al piano di sotto.
Per una volta Elmyra Duff non fece di testa sua, non si impuntò, ma dette ascolto ai suoi amici: lasciò la scuola in fretta e furia, dirigendosi verso casa a passo spedito, sperando che i ragazzi non finissero nei guai a causa sua.     
 

***

 
Poche volte nella sua vita era stato tanto furioso. Certo, tutti quelli che lo conoscevano avrebbero obbiettato ad una simile dichiarazione per il semplice fatto che lui era sempre furioso.
Questa volta però era diverso: questa volta non era stato lui a ordire un piano machiavellico alle spalle dei conigli; semmai era accaduto il contrario!
Non sarebbe stato troppo sconvolgente se del piano non avesse fatto parte anche Elmyra Duff.
Perché Monty ne era praticamente certo: tutti quegli episodi che si verificavano da settimane non erano coincidenze; ed il fatto che non avesse notato il ritorno della ragazza fino a quella mattina non era di sicuro un caso!
Era per questo che aveva inchiodato i conigli; ma il suo brillante piano (che consisteva sostanzialmente nel minacciarli, provocarli e metterli sotto pressione, ottenendo così una confessione in piena regola) non stava funzionando.
Buster era poggiato ad un banco, le mani in tasca, l’espressione appena annoiata.
Babs ci era seduta sopra e si limava le unghie in modo molto aristocratico, scoccandogli ogni tanto un occhiata disgustata, accompagnata da un sonoro “puah”.
<<-Ve lo chiedo di nuovo: quale razza di stupida pagliacciata avete macchinato ai miei danni e perché?!>> – Buster rispose come prima: scrollò le spalle e guardò l’orologio al suo polso. Babs si soffiò un unghia, poi lo guardò e rispose.
<<-Ai tuoi danni? Quale danno ti abbiamo arrecato brutto arrogante viziato?>> – Per un secondo Monty quasi si meravigliò di udire un simile tono di voce dalla ragazza.
<<-Duff è tornata!>> – Lei ridusse le palpebre ad una linea sottile.
<<-E allora?>> – Poteva giocare quanto voleva, ma lui non era stupido!
<<-E allora l’avete nascosta per più di due settimane e mi avete fatto tallonare, voglio sapere il perché.>> – L’espressione decisa di Babs vacillò un istante; e fu Buster a prendere le redini.
<<-Monty noi non abbiamo nascosto nessuno e davvero, non abbiamo idea di quello di cui stai parlando.>> – Non sopportava quel tono conciliante! Specialmente quando era perfettamente consapevole di avere ragione!
<<-Quindi mi state dicendo che sono un visionario! Che non vi siete dati i turni per tenermi sott’occhio! Bene, ci posso anche credere; spiegatemi la reazione di The Loon e Le Fume allora!>> – Fu soddisfatto dal vedere che Buster aveva almeno la decenza di arrossire. Babs però, recuperato il sangue freddo, gli piantò un dito sul petto e decretò.
<<-Il modo in cui ci comportiamo con Elmyra è affare nostro. Puoi anche non crederci ma a noi è mancata! Non sapevamo dove fosse, non sapevamo cosa l’avesse fatta andare via e perderla è stato triste! Triste!!! Non andavamo molto d’accordo ma era una di noi, era una Toon! Perché ti interessa tanto il motivo per cui è tornata? Hai paura di dover ricominciare a scappare dalle sue avances? Beh puoi stare tranquillo perché Elmyra non ha nessun interesse a correre dietro a uno come te! Non vuole avere niente a che fare con te dopo tutto quello che le hai fatt…>> - Fu in quel momento che Buster tappò la bocca alla sua ragazza con più veemenza di quanta usava di solito.
Ma non fu abbastanza veloce: Monty capì il senso di quello che Babs stava dicendo senza problemi. Elmyra Duff lo stava evitando volontariamente.
Beh, quella era veramente l’ultima goccia.
Cominciò a gridare talmente forte che i vetri delle finestre presero a tintinnare.
<<-Che cosa le ho fatto io? Io sono sempre stato onesto! Le sue attenzioni mi irritavano e glielo dicevo chiaramente! Perché non vi fate voi un bell’esame di coscienza? Quante volte siete scappati a gambe levate quando l’avete vista arrivare? Quante volte l’avete trattata come una stupida? Non venite a fare la predica a me visto che vi siete sempre comportati nello stesso modo! Se eravate tanto sconvolti perché non siete andati di persona a prelevarla da Tarvish Zone?! Ipocriti, non avete fatto niente perché la vita senza di lei vi andava benissimo; allora adesso non mettete in scena una delle vostre ridicole pantomime facendo di me il responsabile della sua partenza!>> - Non lasciò loro il tempo di rispondere: afferrò la giacca e uscì dall’aula.
Dovette scansare gli altri quattro, che erano rimasti sulla soglia per tutto il tempo, impietriti, ma quando finalmente la strada fu sgombra marciò fuori, nero come una nuvola temporalesca.
Buster e Babs assimilarono le parole del ragazzo e con somma mortificazione si resero conto che non erano poi del tutto false: Elmyra da piccola era una specie di bomba ad orologeria, ed essere nelle sue vicinanze significava pericolo; ciononostante non potevano dire di essersi sempre comportati bene nei suoi confronti.
<<-Ha ragione sai…>>
<<-Babs avevamo dodici anni, anche noi eravamo immaturi e sciocchi. Siamo tutti cresciuti adesso!>> - Lei gli sorrise. Poi guardò la porta dalla quale Monty era uscito.
<<-Lo sai…è assurdo ma…sembra quasi…>>
<<-Che non sappia perché Elmyra lo evita? Anche io ho avuto questa impressione.>> – Buster soppesò la reazione di poco prima.
<<-E in verità Babsy non sembra che stia mentendo. Voglio dire dovrebbe essere un bravo attore per fingere di brancolare nel buio così bene! E Monty è sempre stato un pessimo attore…peggiore di Plucky!>> – Il suddetto papero in risposta tirò un cancellino in testa a Buster. Buster gli tirò dietro il cestino, e in pochi minuti i due si stavano cimentando in una scazzottata degna di un incontro di boxe.
Shirley e Fifi scrollarono le spalle, mentre Ham cercava senza successo di fermarli; ma nell’istante in cui una buccia di banana piena di polvere di gesso finì sulla sua felpa blu anche lui si unì alla zuffa.
Solo più tardi, mentre disinfettava le ferite sul viso di Buster, Babs si rese conto di un particolare a cui non aveva prestato importanza.
<<-Buster…>> - Il ragazzo le prestò attenzione da sotto un occhio gonfio.
<<-Come faceva Monty a sapere che Elmyra si trovava a Tarvish Zone?>>
  
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