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Autore: Writers    01/02/2013    5 recensioni
Si erano amati da sempre, forse.
Erano solo amici, ma poi il cuore ha fatto la sua parte.
Lei però, è incinta di un licantropo e non c'è la fa.
Lui sconfitto, pensa di non farcela.
Pochi baci, poco tempo per stare insieme.
E poi ... fine o no?
«“Harry.” Mi chiamò, alzai il capo. “Harry, ti prego, non piangere. Lo so che io sono morta, ma non ti abbattere, troverai la persona che amerai davvero. Ero la persona sbagliata per te, mi dispiace. Ricorda Harry, devi essere forte io sarò con te. Avrai sempre un posto nel mio cuore, la sinistra. La parte più grande, perché tu sei grande. Spero che anche tu ricambi il mio sentimento, ma Harry… non pensarmi e vedi che ti passerà. Ti amo.” Disse sorridendo, mentre io iniziai a singhiozzare più forte.» -Dal 'Capitolo XIII'
Genere: Fluff, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Si era seduta vicino a me.
Si era seduta vicino a me.
Avanti, Harry, non farti strani complessi mentali, era solo perché l’unico posto rimasto era il tuo, o no?
Mi girai verso di lei guardandola.
La sua espressione era da comiche, ma era affascinante.
Si girò di scatto verso di me, facendo oscillare i suoi capelli neri, che le andarono tutte in faccia.
“Piacere Harry.” Dissi sorridendole.
“Ciao Harry, io sono Sara.” Disse “Come avrai già capito dal professore.” Continuò alzando gli occhi al cielo.
“Già.” Dissi senza qualcos’altro da dire.
Avanti Harry, inventa una scusa.
“Ehm.. Sei nuova?” Domandai.
Idiota.
“Ma dai?” Rispose facendo una smorfia alquanto strana.
“Da dove vieni?” Continuai, facendo finta di non aver sentito la sua risposta.
“Italia.” Disse sorridendo.
Che bel sorriso.
“Wow, a me piace l’Italia.” Dissi sorridendole, facendo formare le fossette ai lati della bocca.
“Styles, Harvey, smettetela!” Disse il professore sbattendo una mano sulla cattedra.
Mi ammutolì all’istante, tornando a guardare il libro.
Sentì lo sguardo di Sara addosso, alquanto imbarazzante.
Sbuffai “Hai finito?”
Si morse il labbro, sussultando.
L’avevo colta alla sprovvista.
“Scherzavo.” Dissi sorridendo, per non ridere.
Le toccai un braccio e vidi buio.
Una ragazza che barcollava leggermente, vestita in un modo non proprio buono, camminava per la strada; sparando stronzate.
La riconobbi, era Sara.
Ma c’era qualcosa di strano…
Una figura le si avvicinava, lentamente.
Era un umano, questo è certo.
I suoi occhi azzurri scintillavano nella notte.
Occhi azzurri, occhi azzurri, occhi azzurri.
Tomilson.
Alzai la testa al cielo e vidi che c’era la luna piena, merda.
Ritornai a guardare la scena che si presentava ai miei occhi.
Stava per ucciderla.
Un grido acuto rimbombò per le mie orecchie e poi basta.
Vidi di nuovo buio e poi ritornai in classe.
“Louis.” Sussurrai.
“Louis? Lo conosci?” Disse sorridente la ragazza al mio fianco.
“Oh.. Diciamo di sì.” Dissi, sperando che la campanella suonasse.
Diedi una veloce occhiata all’orologio: 9.59.
Perfetto, un minuto.
Chiusi gli occhi e la campanella suonò.
Sorrisi trionfante, prima di uscire velocemente dalla classe alla ricerca di Tomilson, ma Liam mi si presentò avanti.
“Ciao, piccolo sensitivo.” Disse sorridendo.
“Smettila di sfottermi solo  perché sono un anno più piccolo di te” Dissi sbuffando, continuando la mia corsetta.
“Dove vai?” Disse bloccandomi per il polso, stringendomelo.
“A cercare quel bastardo di Tomilson. Con permesso.” Dissi staccando la sua presa dal mio polso.
Continuai la mia camminata, quando la scena che mi si presentò davanti era rivoltante.
Sara e Zayn si stavano baciando in un modo troppo poco casto.
Feci una smorfia di disgusto per poi voltarmi dall’altra parte.
Vidi degli occhi azzurri osservarmi, con un sorriso beffardo in volto.
Mi avvicinai a lui “Tomilson.”
“Styles.” Rispose sorridendo.
Sbuffai “Stai lontano da Sara” gli dissi schietto, non mi piaceva girare intorno ai concetti.
“Perché? Altrimenti il sensitivo si arrabbia?” Disse facendo il ‘labbruccio’.
Si, come no.
“si.” Risposi.
“E che mi fai? Vediamo.” Disse sorridendo.
Lo presi per la maglietta e lo sbattei sugli armadietti, facendo un rumore assordante.
Tutti si bloccarono, guardandoci.
“Questo.” Dissi fra i denti per poi lasciarlo.
Mi diressi verso l’aula di biologia.
Ma sentì lo stesso cosa mi disse Tomilson “Stupido, sono molto più forte di te!”
Sorrisi, basta crederci.
 

Il pomeriggio – Casa.
Ero seduto sul divano a guardarmi le mani, sbuffando.
Quando vidi qualcosa: sulle mie mani c’erano altre mani più piccole di un bianco candido, sulla mano sinistra c’era una lametta e l’altra era girata verso i polsi.
Poi il movimento della sinistra fu veloce, un taglio sul polso del destro.
Dopo di che le mani scomparvero.
Mi alzai di scatto dal divano.
“Adesso è anche autolesionista, oltre ad essere nei guai.” Mi disse con un sopracciglio alzato, Niall.
“Già.” Dissi passando una mano nei capelli.
“Avanti amico, smettila di fare il depresso e non pensare a lei.” Disse dandomi una pacca sulla spalla “Stasera pub.” Continuò sorridendo.
Non ci penso neanche.
“Oh, si invece che vieni.” Disse corrugando le sopracciglia.
Poi sorrise “C’è anche lei.”
Se ne andò lasciandomi lì, imbambolato, nel salone.
C’è anche lei, c’è anche lei.
Queste parole adesso occupavano la mia mente.
Poi una lampadina si accese nella mia mente.
Potevo salvarla dalle grinfie di Tomilson.
“Che pub sia, Niall!” urlai.
Lo sentì ridere.
Si prospetta una serata emozionante.
 



***
Scusate il ritardo, picciridde.
Allora, che ne pensate? Vi piace?
Io sono indecisa se metterlo nel cesso,
oppure nel cestino, che decidete?
Aha, a parte gli scherzi, che ne pensate?
Ringrazio le quattro recensioni dello
scorso capirolo, thanks so much! *:
E soprattutto:
TANTI AUGURI HAZZA.
Wow, 19 anni. Come crescono in fretta.
*si asciuga una lacrimuccia*
Ok, adesso vado!
Fatemi sapere che ne pensate eh!
Pace,
Writers.
 
Nel prossimo capitolo:
“Che ti avevo detto io?”
“Fanculo, Styles.”

  
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