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Autore: LyStyles    01/02/2013    3 recensioni
“Una delle più grandi BoyBand di tutti i tempi ha annunciato la sua divisione, i One Direction, dopo aver passato l'ultimo anno facendo il loro Tour mondiale ha annunciato che in data 13 Luglio 2017 finiva la loro avventura.
Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan e Zayn Malik, Hanno deciso di porre fine al fenomeno che per 7 anni ha appassionati e coinvolto adolescenti di tutto il mondo.
I cinque ragazzi non hanno però intenzione di lasciar il mondo della musica, come annunciato dai loro account Twitter, tranne Harry Styles che ha deciso di ritirarsi a vita privata.”
Così recitava un piccolo articolo del “The times” il giorno 14 Luglio 2017.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CHAPTER 18

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~ Louis ~



Ricordo che mia mamma mi ripeteva sempre che c'è una sera in cui tutti i bambini si riuniscono.
Una sera in cui l'amore vince su tutto, in cui il sorriso è padrone della notte, in cui, anche solo per un secondo, si è felici come mai.
Si raccolgano i ricordi e si rinchiudano in un baule. Si afferrano i problemi e si lasciano scappare.
C'è una sera in cui l'aria ha un sapore diverso, in cui ti entra nel cuore e non lo lascia. In cui le luci ti illuminano l'iride fino a colorarlo d'amore.
Una sera in cui la famiglia ti abbraccia in maniera più forte, in cui gli amici ti sorridono più dolcemente.
Una sera in cui tutto sembra dannatamente migliore.

Il salotto era illuminato da luci calde, tendenti all'arancione. Il pavimento sembrava brillare e dalla finestra erano visibili le grandi decorazioni dei nostri vicini.
Harry era in piedi, intento ad apparecchiare la tavola. Tovaglioli rossi, piatti decorati, calici di cristallo.
Era bello, bello da far male.
Cantava qualche parola di "Kiss me" di Ed, che usciva dallo stereo centrale, vicino alla tv. Muoveva la testa a ritmo lento, con i ricci che rimbalzavano e finivano sulla fronte, tra i suoi occhi verdissimi.
Era bello, bello come il sole: con le sue fossette ai lati della bocca, quando apriva la bocca per sorridere. Il suo dannato sorriso. Penso di non aver mai visto cosa più perfetta.
Era bello come un bambino appena nato, quando socchiudeva gli occhi per sorridere, quando si mordeva il labbro dall'imbarazzo, quando si avvicinava per baciarmi.
Avrei passato la vita a guardarlo. Osservare ogni suo sinuoso movimento a ritmo di una bellissima melodia.
Sarei stato anni ed anni su quel divano, col suo sorriso davanti, la sua voce nell'orecchio, il suo profumo sotto il naso.
Ero sicuro che sarei stato per la vita lì, con lui, accanto a quei bellissimi occhi che mi avevano rapito e stravolto.

"Ehy, piccolo.." si avvicinò, stendendosi sul divano vicino a me. "Non pensare che farò la donna di casa per la vita, non sono il tuo schiavo, Tomlinson!" Scherzò, toccandomi la punta del naso con l'indice in un movimento veloce.
"Sei molto portato per questo ruolo, Harold." Lo baciai, in uno di quei baci che sembrano non avere una fine. "Sei bellissimo." Sussurrai poi, con gli occhi quasi lucidi.
"Anche col grembiule di mia madre?" Si sistemò con la testa sopra il mio petto, giocavo con i suoi ricci, come amavo fare ogni volta.
"Anche col grembiule di Anne." Confermai io.
E avrei giurato a me stesso, che se davanti a noi ci fosse stato un fotografo professionista, avrebbe immortalato il nostro abbraccio e accompagnato la sua arte da qualche citazione sdolcinata sull'amore più vero, sulla paura di perdere la persona che si ama, sul desidero che il nostro sogno, una volta realizzato, duri all'infinito.
"Ti amo." Gli sussurrai contro l'orecchio sinistro. Sorrise involontariamente, di quel sorriso fantastico.
"Ti amo anche io, Boo." Strinsi forte la sua mano, tremava ancora come un bambino.
Ancora fuggiva dai miei sguardi, ancora abbassava gli occhi se lo guardavo troppo a lungo, ancora arrossiva quando gli ripetevo quanto fosse bello.
Harry Styles era una piccola quattordicenne innamorata.
Io ero il suo grande amore, quello della vita, quello che deve preoccuparsi di crescere la piccola creatura, proteggerla ed amarla, fino a renderla la più felice sulla terra.

"Arriveranno tra poco, Lou." Affermò, alzandosi dal divano, sotto il mio mugolo di dissenso.
"Ci stavo così bene.." mi lamentai come un bambino. "Anche io, ma il cibo non camminerà da solo fino alla tavola, Tomlinson." Puntualizzò Harry, spostandosi in cucina.

Il campanello suonò il suo 'din don' all'interno delle pareti, Harry si affrettò vicino a me, era eccitato come un bambino all'idea dell'arrivo di Babbo Natale.
"Eccoli.." sospirò, aprendo un po' la porta.
Erano così belli, così giovani, così sorridenti. "Buon natale, frocetti!" Urlarono in coro, battendo i piedi sullo zerbino ed entrando in casa.
Li abbracciai uno ad uno, in uno di quegli abbracci da cui vorresti non staccarti mai. Eravamo finalmente tutti insieme, ancora, come una volta.
"Vedo che siete entrati in quel periodo d'addobbi natalizi stile 'famiglia americana'." Scherzò Zayn, guardandosi intorno.
"Siamo una famiglia, no?" Commentai, versando lo spumante nei cinque calici.
"La migliore!" Concluse Niall, facendo una foto ai cinque calici pieni. L'avrebbe sicuramente postata su Twitter, così da fare il migliore regalo a quelle poche fans che ci erano rimaste, che si sarebbero commosse, strappate i capelli e si sarebbero messe ad urlare all'idea di saperci insieme come una volta.
Alzai il bicchiere verso il soffitto, seguito dagli altri. "A noi." Alzammo leggermente di più il calice, poi Liam interruppe.
"Sarebbe meglio brindare a voi."
Io ed Harry ci guardammo, sorridendo un po' increduli.
"Alla vostra casa addobbata come una di quelle americane.." Aggiunse Zayn.
"Al vostro amore che ha vinto su tutto." Concluse poi Niall, sotto il 'cin cin' del cristallo.
Harry si voltò, afferrandomi il mento, per poi baciarmi forse, con un coraggio che mai aveva conquistato.

La tavola era bandita di cibi di cui, forse, non sapevo neppure l'esistenza.
Proprio come una volta, quando mi sedevo tra mia mamma e mio papà e mangiavo così tanto da stare a digiuno per i quattro giorni successivi.
Avevo la classica concezione del natale: famiglia, cibo, brindisi, regali, albero, foto.
A cinque anni credevo in Babbo Natale, a dieci assecondavo mio papà pur sapendo che non esistesse, a quindici accompagnavo le mie sorelle a comprare i regali per i nostri genitori. Quello era il mio Natale.
Adesso a venticinque anni ero con i miei tre migliori amici, la persone che amavo, a brindare, mangiare, aprire i regali, osservare l'albero che io ed Harry avevamo decorato e a guardare vecchie foto dei nostri periodi da adolescenti.
Niente era cambiato. Stesso sorriso ingenuo, stesso cuore grande, stessa gioia di festeggiare la festa più importante dell'anno.
"Pensate a quando casa vostra sarà cosparsa di giochi di bambini, a quando i vostri piccoli vi aiuteranno ad addobbare l'albero.." rifletteva a voce alta Zayn.
Harry mi stringeva forte la mano, mi voltai per sorridergli e mi stava osservando, con quei suoi occhi così perfetti, così puri.. uno sguardo ed io morivo.
"Saremmo dei padri perfetti." Riflettevo io, sognando ad occhi aperti.
"Lo sarete, ne sono sicuro." Aggiunse Liam, con voce ferma e decisa, come a fare premonizioni di cui noi, non avevamo neppure mai parlato.

"Apriamo i regali?" Consigliò Harry, avvicinandosi all'albero.
"Questo è per voi, da parte di tutti e tre."
Liam ci porse un pacco quadrato, decorato di una carta argentata. Lo guardai sorridente, cercando di capire cosa potesse essere, lui ricambiò il sorriso e con un cenno della testa mi invitò ad aprilo. Harry era vicino a me, iniziai a scartare il regalo, con la sua mano sulla mia coscia.
Era coperto di una pelle marrone scura, quadrato, cucito a mano.
Le iniziali "L" ed "H" al centro, che si intrecciavano tra di loro. Era forse, il regalo migliore che avessi mai ricevuto in venticinque anni di vita, dopo Harold, ovviamente.
Lo aprii: era un album. Un album che ripercorreva il nostro percorso, le nostre foto ai tempi di X-Factor, quelle dei baci rubati e degli scherzi fatti quando eravamo rinchiusi in camera, le foto del periodo in cui vivevamo a dodici ore d'aereo, con i nostri sorrisi spenti e gli occhi arrossati dalle lacrime e poi eccola: la foto che aveva dominato centinaia di copertine, quella del nostro bacio, del coming-out, del giorno in cui io sono nato per la seconda volta.
Harry spostò leggermente una lacrima, cercando di non dar troppo nell'occhio.
"E' il regalo più bello che potessi ricevere.." sussurrò con la voce roca.
Gli altri sorrisero, orgogliosi del loro capolavoro. Restai in silenzio, mentre il mio ragazzo consegnava il regalo che avevamo fatto per ognuno di loro.
Restai in silenzio a contemplare quella meraviglia che avrei tenuto con estrema delicatezza per il resto della mia vita. Ero in silenzio solo perchè la voce era secca, la gola era arida e qualora avessi proferito parola, probabilmente sarei scoppiato in lacrime.
Niall, Zayn e Liam aprirono lentamente il pacchettino. "Non ci posso credere.." sibilò Malik.
Era un album di 'Up all night', uno delle prime edizioni, il nostro amato primo album. Restano tutti e tre a guardare la copertina, come se non l'avessero vista altre mille volte.
Erano emozionati, felici, soddisfatti. Probabilmente stavano vagando con la mente a quei ricordi che ti fanno spuntare sul volto un sorriso spontaneo.

Party "More Than this" dallo stereo centrale. Harry aveva infilato il cd. Il colpo di grazia.
Iniziammo a cantare come una volta, cantare col cuore, lasciando sfogo a qualche stonatura o nota mancata.
Cantavamo di ricordi, esperienze, gioie e lacrime. Cantavamo del successo e del periodo di caduta, della nostra amicizia, cantavamo di tutto ciò che avremmo passato, in un futuro, ancora insieme come una volta. Cantavamo noi. Cantavamo di noi.

Scoccò la mezzanotte, ufficialmente era passata quella sera in cui tutto il mondo si blocca per esser felice.
Ma chi è stato quell'idiota ad aver imposto una regola per la quale si possa esser felici solo per 24 stupide ore?
Alzai il calice in aria. "Vi voglio bene." Sospirai, sotto i sorrisi dei miei migliori amici.
Niente discorsi contorti o frasi fatte, una promessa fatta bene, accompagnata da un sorriso spontaneo è il regalo migliore che si possa consegnare.

***

Fattosi tardi se ne andarono, dopo averci abbracciato e salutato almeno una decina di volte a testa.
Chiusi la porta e mi voltai. Harry stava osservando ancora l'album in pelle che teneva fra le mani. "E' fantastico.." contemplò col sorriso sul volto.
"Già.." aggiunsi io.
Lo girò, aprì l'ultima pagina e "Aspetta Lou, guarda: c'è una dedica che non abbiamo letto."

<< Alla coppia per la quale abbiamo lottato e su quale abbiamo scommesso. Per venerare un amore che ha vinto su tutto e sconfitto tutti. A voi, che avete saputo renderci orgogliosi, felici, soddisfatti di un'amicizia dalla quale non ci separeremo più.
A voi dedichiamo i vostri momenti, i nostri complimenti e vi promettiamo che lotteremo contro il tempo, la noia, contro la vita, per far si che la vostra fantastica storia da film duri fino a quando il Natale non verrà celebrato il 31 Febbraio.
                                                                                                                                                                                                                         Vi vogliamo bene.
                                                                                                                                                                                              Liam, Zayn e Niall. >>


Con gli occhi lucidi mi voltai verso Harry.
E baciandolo, con le mie mani nelle sue guance rosse gli sussurrai un "Buon Natale, amore mio."






~ Harry ~




Mi asciugai un po’ le lacrime, rispondendo con un timido “Buon Natale anche a te” abbassando lo sguardo e appoggiando la testa sul suo petto.
Amavo quella posizione, potevo sentire il suo cuore che batteva la cassa toracica che si allargava sotto ogni suo respiro, potevo carezzargli i fianchi e potevo stringerlo a me, potevo sentire di essere suo.

Ad un tratto mi alzai di scatto, facendo anche spaventare Louis, che mi chiese se stavo bene e salì nella nostra camera cominciando a cercare nella tasca del giubbotto la scatolina.
Quando scesi le scale di corse trovai Louis in piedi davanti al divano gli corsi incontro, lo baciai e lo abbracciai forte e
-Cos’è questa felicità improvvisa Hazza?- Gemette reggendomi mentre attorcigliavo le gambe intorno alla sua vita.
Si sedette sul divano, io a cavalcioni sulle sue gambe, fronte contro fronte, naso contro naso, labbra contro labbra, petto contro petto.
I respiri, il mio un po’ affannato dalla corsa sulle, scale, il suo calmo si scontravano, si mischiavano, lo baciai azzerando le distanze per un casto bacio con le labbra un po’ aperte, come due adolescenti, un po’ come il primo che ci scambiammo.
-Devo darti il mio regalo di natale.- Dissi baciandogli ancora le labbra, stavolta avendo un contatto più profondo.
-Mmm.-
-Chiudi gli occhi.- Sussurrai in un suo orecchio, lui obbedì, così potei baciargli le palpebre chiuse con le labbra umide di noi, gli baciai il naso, le guance, il collo, le labbra per poi prendere fra le mani la sua mano, la carezzai un po’, baciai ogni dito, poi afferrai la scatolina aprendola e infilandogli l’anello.
Sorrise un po’, mi sussurrò di amarmi, così teneramente, così dolcemente, mi giurò amore e m strinse la mano con la sua, incastrai le mie dita fra quelle di Louis, tenendo sempre unite le nostre mani Louis aprì gli occhi e sorrise. Sorrise di quel sorriso con quale sento le farfalle nello stomaco, di quel sorriso che solo vederlo fa spuntare le fossette al lato delle mie labbra, di quel sorriso di cui mi ero innamorato e non mi sarei mai più stancato.
I nostri anelli neri svettavano sulle nostre mani, accanto, l’uno all’altro, che si toccavano, che si incastravano fra di loro come le nostre dita, come i nostri corpi, come le nostre lingue.
-E’ uguale al tuo.- Sussurrò sorpreso.
-Era il tuo regalo per il nostro primo San Valentino, da quando stiamo insieme.- Spiegai –Per me è la cosa più importante che ho, volevo che tu ce l’avessi uguale.-
-E’… perfetto, non so cosa dire.- disse arrossendo.
-Potresti provare con un “Grazie amore, ti amo”- Dissi serio scatenando la risata di Louis che fu subito seguita dalla mia.
Mi venne un brivido pensando che quando, per la prima volta sentii il suono delle nostre due risate insieme eravamo ancora in quel bagno, come due perfetti sconosciuti, ridevamo ad una battuta di un altro ragazzo, ma in quel momento sapevo che la sua risata era tutto ciò di cui avevo bisogno.
-Vedo che non hai perso il tuo pessimo senso dell’umorismo, Hazza.-
Misi il broncio e incrociai le braccia al petto fingendo il pianto di un bambino, così lui mi strinse fra le sue braccia concedendomi il suo sorriso migliore.
-Il mio regalo lo vedrai domani, spero ti piaccia.- Sussurrò contro il mio collo e la mia schiena fu scossa da brividi.
Mi sistemai meglio a cavalcioni su di lui, gli presi il volto fra le mani facendo scontrare le nostre bocche, le mani di Louis si muovevano lungo il mio corpo, e si fermarono sul mio sedere che afferrarono.
Mi spinse ancora contro di lui, ansimando piano fra le mie labbra quando i nostri bacini si scontrarono.
-Andiamo a letto.- Soffiai nella sua bocca afferrando la sua mano fra le mie e facendolo alzare dal divano, camminammo mano per mano finchè non arrivammo nella nostra camera.
Mi sdraiai sul letto, spinto dalle sue mani che mi stavano togliendo la maglietta, così lo attirai a me, sentii il mio petto caldo e nudo che toccava i bottoni della sua camicia, la sua erezione contro la mia, le sue mani ai lati del mio viso che lo stringevano e lo accarezzavano.
Mi spogliò dolcemente, baciando tutto il mio corpo, mi carezzò delicatamente come se fossi una cosa fragile, mi baciò delicatamente le labbra, occhi chiusi, fronte contro fronte i nostri fiati un po’ più veloci del normale grazie all’eccitazione che si scontravano.

-Sei bellissimo.- Disse Louis che mi osservava sorridente, mi carezzava la pelle del petto coi suoi polpastrelli morbidi.
Ribaltai velocemente le posizioni cominciando a spogliare Louis, gli baciai ogni lembo di pelle, lo strinsi a me, con le mie braccia forti, fino a far scontrare in nostri petti e i nostri visi.
Sfiorai i suoi fianchi, il suo inguine, il suo viso, lo osservavo mentre mi ansimava piano in un orecchio.
Eravamo nudi, l’uno sopra l’altro, i corpi che conoscevamo a memoria l’uno contro l’altro.
La mia pelle chiara contro la sua un po’ più abbronzata, i cuori che battevano forte.
Louis fu velocemente sopra di me, afferrandomi il sedere fra le mani, passò un dito nel solco fra le natiche e gemetti piano contro le sue labbra.
Gli sorrisi incoraggiante mentre entrava in me con due dita, baciando la punta della mia erezione e chiudendola fra le sue labbra.
Cominciò a muovere la lingua e un gemito scappò dalle mie labbra mentre mi allargava con cura.
Mi preparava a dovere, masturbandomi nello stesso tempo con la bocca per distrarmi dal leggero dolore iniziale.
Quando fui pronto entrò in me delicatamente, si appoggiò col petto contro il mio mentre era totalmente immerso in me.
Ansimai di dolore e di piacere mentre le nostre labbra si toccavano dolcemente.
Mi prese il viso fra le mani rimanendo sempre fermo e sussurrò con voce tremolante, quasi come se in quel momento stesse per scoppiare mi sussurrò vicino alle mie labbra “Non mi lascerai mai Harry, vero?”
-Sei la mia vita ormai Louis.- E gemetti forte mentre cominciava a muoversi.
Gli strinsi la schiena con me mie mani nodose, e lo attiravo sempre di più in me, e gemevo forte ogni volta che si spingeva dentro la mia carne e gli graffiavo le spalle.
Sentii un suo gemito, che fu per me come una scossa, ansimò forte nel mio orecchio mentre piano piano mi sentivo scoppiare sempre di più.
Entrò in me per le ultime spinte e quando udii il suo gemito mi lasciai andare, venendo copiosamente fra i nostri corpi mentre Louis si liberava in me dopo poche spinte.
Rimase in me per qualche minuto cercando di calmare il respiro mentre io gli passavo le mani fra i capelli sudati e gli lasciavo teneri baci sulle labbra.

***


Il pranzo di Natale era finito qualche ora prima, e dopo le eterne chiacchiere dei nostri parenti, finalmente eravamo soli a casa.
-Mmm, è l’ora.- Mugolò Louis massaggiandomi i capelli staccandosi dalle mie labbra.
-Non vedo l’ora di vedere il tuo regalo.- Sorrisi raggiante afferrando la sua mano e aiutandolo ad alzarsi dal divano.
Louis rise e mi porse i vestiti che dovevo indossare, mentre anche lui si cambiava.
Louis mi afferrò i fianchi da dietro, mi baciò un po’ il collo e poi mi mise una benda nera davanti agli occhi.
-Lou!- Protestai.
-Shh, ci sono io Harry, ti fidi di me?- bisbigliò in un mio orecchio.
-Mi fido di te, Louis.-

Mi strinse forte la mano mentre mi aiutava a scendere le scale di casa, mi infilava il giubbotto sulle spalle, mi accompagnava in macchina.
-Dove stiamo andando amore?- Chiesi curioso stringendo la sua mano sulla leva del cambio.
-In un posto speciale per noi.- Rispose.

Il viaggio non fu molto lungo, e quando parcheggiammo sentii del rumore, delle persone che urlavano, ma non ci feci molto caso, Louis mi aveva appena aperto lo sportello e mi stava conducendo, verso il luogo in cui avremmo dovuto festeggiare.
Salii qualche scalino, per poi andare al chiuso, dove il vento freddo non mi solleticava più il viso.
Sentivo molte persone intorno muoversi velocemente, bisbiagliare piano nelle orecchie.
Mi sentii osservato come se la gente bisbigliasse al mio passaggio.
-Louis, mi sento osservato.- Dissi.
Udii la sua dolce risata che mi scaldò il cuore, mi fece diventare le guance rosse, nel quale si vedevano le fossette.
-Dio quanto è bello il tuo sorriso.- Ansimò quasi fermandosi e baciandomi le labbra ancora.
Louis mi passò un filo sotto la maglia, per poi farmi salire una rampa di scale, in quel momento sentii dei bisbiglii disperdersi in un posto troppo grosso, sapevo che c'ero già stato ma non capivo, non poteva essere.
La mano di Louis mi attirò a sé, i bisbiglii sempre più forti, tante persone, troppe persone.
-Sei pronto?- La sua voce nel mio orecchio, le sue mani sulle mi spalle, annuii e basta, troppo preso, troppo emozionato.
La benda lasciava i miei occhi, una luce puntata in faccia, strizzai gli occhi per vederci meglio e in quel momento scoppiai in lacrime mentre l'urlo delle fan mi faceva perdere l'equilibrio.
Migliaia di persone, ormai non più ragazzine, erano in piedi davanti a me, davanti a noi, acclamavano il nostro ritorno, erano lì solo per noi, per noi.
Mi guardai intorno, Liam, Louis, Niall, Zayn.
La O2 Arena di Londra straripante.

Avvolsi le mie braccia su Louis, lo abbracciai fortissimo, piansi di gioia, di felicità sulla sua spalla mentre Niall, Liam e Zayn si avvicinarono a me.
-Grazie, dio, grazie, Lou, Grazie, ti amo, grazie.-Ripetevo quella parola come una sorta di cantilena, sentii il tocco indistinguibile delle mani di Zayn, delicate nei miei capelli per rassicurarmi, per calmarmi, mentre Liam, col microfono in mano parlò al pubblico.
-Louis era nel panico più totale, non sapeva che regalo fare ad Harry – Liam sorrise guardandoci e poi continuò – Una delle ultime cose che gli aveva detto era che il suo sogno era di fare l'ultimo vero concerto insieme. E' da due settimane che facciamo prove all'insaputa di Harry. Buon Natale, Harry.-
Mi aggrappai alle spalle di Louis.
-Amore? Sei pronto per cantare?- Mi bisbigliò dolcemente carezzandomi i capelli.
-Non.- tirai su col naso – Non ho provato, non so se mi ricordo.-
Zayn mi porse il leggio con i testi e lo ringraziai, per poi afferrare il microfono e -Iniziamo?- Dire, scatenando le urla del pubblico.


Il concerto andò per il meglio, steccai un paio di acuti, era troppo che non provavo, ma invece di ricevere odio ricevetti solo urla di incoraggiamento da parte delle fan, Zayn, Liam, Niall, Louis, ed io in lacrime, era l'ultima volta.
Era l'addio.

Prima dei saluti Louis prese la Parola: - Buon Natale amore mio, spero che il regalo ti sia piaciuto.- Annuii asciugandomi gli occhi. - Sappi che ti amo tanto.- Sorrisi illuminato dai riflettori, per poi gettarmi fra le braccia di Louis e baciarlo dolcemente.
Dopo le ultime parole, ci stringemmo, in fila, ci inchinammo, tenendoci stretti, e poi ci abbracciammo, un abbraccio di gruppo.
Noi, io, Louis, Liam, Niall e Zayn. Insieme su quel palco.
Per l'ultima volta.



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Non nego che mentre leggevo la parte di Fra e scrivevo la mia stavo piangendo come una stupida.
Siamo alla fine, il prossimo capitolo sarà l’epilogo.
Spero che vi sia piaciuto L’angst all’inizio e il Fluff alla fine.
Spero che la storia vi sia piaciuta, ci abbiamo messo l’anima.
In settimana posterò una Missing moments di questa storia che ho intenzione di scrivere che linkerò nel prossimo capitolo.
Ci sentiamo Martedì, grazie a tutti, grazie per aver letto, grazie per aver recensito.

-Ly.



Eccoci agli sgoccioli. Cosa ne pensate del nuovo capitolo? Non vi ripeto che leggere i vostri commenti ci riempirebbe di gioia, penso lo sappiate già. Terminare questa fan-fiction sarà durissima, ma prima o poi dovremmo farlo e speriamo che per voi possa esser un finale gradito.
Non voglio annoiarvi, passate a lasciare un commento!
Ci vediamo Martedì prossimo!

-Fra.
   
 
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