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Autore: harrehs    01/02/2013    31 recensioni
Sospirai soddisfatto e mi diressi accanto a lei, che guardava sorridente il materasso, indice della nostra nuova vita.
-Allora, dove preferisci?- le chiesi lasciandole la scelta.
Arricciò le labbra indecisa.
-Preferirei sinistra, se non ti spiace.- rispose convinta. Storsi la bocca, contrariato.
-Io intendevo se preferivi stare sopra o sotto, ma la destra mi andrà più che bene.- commentai malizioso, scoppiando poi a ridere.

Seguito della storia 'I Love You Baby'
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I Love You Baby'
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Chapter 2nd.
#
Hello, I'm pregnant.






Harry's Point Of View
''I just called to say I love you
I just called to say how much I care
I just called to say I love you
And I mean it from the bottom of my heart''
continuavo a canticchiare sotto la doccia, costringendomi ad allontanare i pensieri. Quella sarebbe stata una dura giornata; mi stavo preparando per andare da Elizabeth a dare la grande notizia. Incredibile di certo, ed ero totalmente spaventato.
Avevamo scelto di dirlo prima ai suoi che ai miei, almeno mi sarei tolto questo dente.
''No summer's high
No warm July
No harvest moon to light one tender August night
No autumn breeze
No falling leaves
Not even time for birds to fly to southern skies''

Se devo essere sincero, in quel momento ancora non avevo realizzato che tutto ciò fosse vero. Anzi, la mia vita sembrava la solita. Lavoro, Elizabeth, casa. Nulla di nuovo. Per ora.
''No Libra sun
No Halloween
No giving thanks to all the Christmas joy you bring
But what it is, though old so new
To fill your heart like no three words could ever do''
continuai a cantare urlando. La mia doccia mi amava. Cantare mi piaceva, non era male come cosa, ma preferivo limitarmi al pubblico presente nel mio bagno: ovvero io; ma non quel giorno.
X: - Sei il solito ritardatario, sbrigati.- mi intimò una voce, facendomi sobbalzare. Dovevo cominciare a chiudere a chiave quando mi facevo la doccia.
Scostai la tenda bagnata, per affacciarmi e scoprire il mittente della voce.
Sorrisi appena la vidi: Elizabeth stava seduta sulla tavoletta abbassata del water e mi guardava divertita.
H: - Che ci fai qui?- le chiesi.
E: - Ti aspetto no? Su, fai in fretta.-
H: - Okay, mi insapono e ho fatto.-
dissi velocemente, richiudendo la tenda e finendo la mia calda e rilassante doccia. Poi un'idea mi passò velocemente per la testa e aprii nuovamente la tenda, esibendo la mia espressione di malizia.
H: - O vuoi farlo tu?- domandai.
Lei alzò gli occhi al cielo.
E: - Datti una mossa, Harry.- rifiutò la mia proposta.
Sospirai.
H: - Non fare la sostenuta, ormai non ti si addice più.- commentai per stuzzicarla, tornando a lavarmi.
E: - Non attacca Harry, non oggi.-
Tuttavia sorrisi, soffermandomi al 'non oggi'.


Fui poi pronto per la gran rivelazione. Mi vestii velocemente e presi le chiavi dell'auto; Elizabeth preferì fare una passeggiata, quindi optammo per raggiungere casa sua a piedi.
Durante il tragitto parlammo e fantasticammo sulla reazione dei loro genitori; avevano deciso di prendersi sei mesi di riposo, avendo finito il tour. Ecco quando si dice ottimo tempismo.
Non sapevo chi sarebbe stato peggio: o Liam o il severo padre, che per giunta mi odiava ancora.
Arrivammo a destinazione, ed entrambi eravamo estremamente agitati.
Non sapevamo se dirglielo di getto, o girarci un po' intorno. Se farceli arrivare da soli, o dargli subito la notizia. Decidemmo infine che ci saremmo poi affidati al destino.
Salimmo le scale e una volta arrivati alla porta di casa fummo accolti da Liam, che come al solito mi riservò un'occhiata di disgusto.
Ma non era Liam quello che in quel momento mi preoccupava di più.
Il salone era vuoto: dov'erano i genitori di Liz?
E: - Mamma e papà?- domandò curiosa.
L: - Non sono qui. Sono usciti, torneranno fra poco.- rispose con nonchalance, buttandosi a peso morto sul divano afferrando il telecomando della televisione.
Sbuffai spazientito.
H: - Perfetto, arriverà mai questo momento?- protestai senza pensarci, catturando involontariamente l'attenzione del ragazzo.
L: - Che momento?- chiese quasi con tono di minaccia. Ma dopottutto lui si rivolgeva a me sempre con quel tono.
Guardai Elizabeth alla sprovvista, cercando aiuto. Lei mi rivolse un'occhiata rassicurante, per poi guardare il fratello e sorridere.
E: - Diventerai zio.- disse di botto, lasciandomi di stucco.
Tuttavia, il fratello rise e tornò a guardare la televisione, come se non fosse successo nulla.
L: - Carino, vi fate un cane?-
E: - Sono incinta.-
continuò ora seria. L'espressione di Liam cambiò subito: un misto di stupore, spavento, insicurezza, rabbia, dubbio, caratterizzava il suo viso.
Si alzò improvvisamente, venendo verso di noi, a pochi centimetri da sua sorella.
L: - Se è uno scherzo non è divertente...- le soffiò sulle labbra.
Lei fece un lento cenno di no con la testa.
E: - Non ho l'aria di una che scherza, Liam.-
Chiuse gli occhi rassegnato, mentre io non sapevo cosa dire. Cominciò poi a scaricare la rabbia camminando avanti e indietro per la stanza.
L: - Ma come è potuto succedere?- borbottò disperato.
E: - Il modo è solo uno, caro fratellone...- rispose con ovvietà, divertita.
A quel punto lui si voltò verso di me, puntandomi l'indice contro.
L: - Ti avevo detto di starle lontano!- mi intimò.
H: - Non era programmato!- mi difesi.
L: - Avresti dovuto pensarci! Se capisci cosa intendo...- disse furioso, incrementando i miei sensi di colpa. Sapevo che era colpa mia, eccome se lo sapevo. Deglutii colpevole, chiudendo gli occhi, affondando la mia anima nella vergogna.
E: - Aggredire il padre di tuo nipote è di certo l'ultima cosa che ora ci serve.- prese le mie parti, stringendomi la mano. Aprii nuovamente gli occhi, ringraziandola con lo sguardo.
L: - Nipote... Non posso crederci. Quindi volete tenerlo?-
E: - Sì Liam è quello che voglio.-
rispose convinta.
L: - Sei sicura?- domandò ora protettivo e amichevole. Voleva bene alla sorella, ed era ovvio che ora reagiva  in quel modo.
Lei annuì.
L: - D'accordo allora. Sai benissimo che ti starò vicino in tutte le scelte che farai.- le sorrise, avendo un improvviso sbalzo d'umore. Si abbracciarono, in un momento di amore fraterno.
Lui si rivolse poi a me.
L: - Sono felice che in questo momento lei abbia accanto un uomo che la ama.- rivelò, per la prima volta sinceramente felice di avermi fra i piedi.
H: - E io sono felice di avere una donna come lei.- risposi sorridendo. Rispose al sorriso e mi diede le spalle, forse per riprendere a camminare.
Ebbi il tempo di guardare Elizabeth per qualche attimo, prima che un pugno mi colpisse in pieno viso, rompendomi il labbro.
H: - Ma sei impazzito?- sbottai.
L: - Scusa amico, ma è da tempo che volevo farlo.- scrollò le spalle con ovvietà. -Senza rancore?- chiese poi tranquillo.
Mi premetti il labbro con le mani, fermando la fuoriuscita di sangue.
H: - Certo.- risposi sarcastico, riservandogli un'occhiata rude.
E: - Prendo del ghiaccio.- commentò con il mio stesso tono.
L: - Tu intanto accomodati Harry.- disse amichevole, lasciandomi sempre più di stucco. Mi sedetti, mai abbassando la guardia.
In poco tempo Elizabeth tornò con il ghiaccio e cominciò a tamponarmi il labbro, in attesa dei suoi genitori.

Qualche minuto dopo, anzi, una mezz'ora dopo, la porta si aprì e signor e signora Payne fecero il loro ingresso.
E: - Ciao mamma, ciao papà.- li salutò cordiale.
P: - Ciao tesoro. - rispose sorridente il padre, prima che portasse lo sguardo su di me - E lui che ci fa qui?-
E: - Te l'avevo detto che eravamo tornati insieme papà...-
rispose timidamente.
Fu lì che mi alzai.
H: - E' un piacere rivedervi signori Payne.- dissi entusiasta, dirigendomi prima dalla madre, Valerie, che mi strinse in un caldo e sincero abbraccio.
V: - Anche per noi, Harry. Non l'ho mai detto, ma sei sempre stato il mio preferito fra i ragazzi di Elizabeth.- rivelò, facendo un'assoluta allusione a Zayn.
H: - La ringrazio molto, signora Payne.-
V: - Chiamami pure Valerie.-

Le sorrisi riconoscente, poi rivolsi lo sguardo al padre, che invece sembrava infastidito da quella situazione.
P: - Io non posso dire lo stesso.-
H: - Senta, so che abbiamo cominciato con il piede sbagliato, ma davvero, io ci terrei ad avere un buon rapporto con lei.-
P: - Sì, certo.-
rispose e fece per andarsene in camera sua, ma Elizabeth lo fermò.
E: - Papà, devo dirti una cosa prima.-
L: - Ora ci sarà da ridere.-
commentò sotto i baffi.
P: - Affare fatto, basta che sia veloce.- rispose togliendosi il cappotto e sedendosi sulla poltrona.
Valerie lo imitò, e ci sedemmo anche io ed Elizabeth, vicini sul divano stringendoci la mano.
Decisi di prendere parola io stavolta.
H: - Allora...-
P: - Elizabeth doveva dirmi una cosa, non tu!-
mi interruppe.
E: - Lascialo parlare.-
Presi un gran respiro e ripresi.
H: - Allora... - altro respiro - Diciamo che a volte succedono cose che non sono in programma e che portano grandi cambiamenti nella vita di una persona, quindi...-
P: - Ti trasferisci?-
mi interruppe nuovamente. Stavo per perdere la pazienza.
H: - Mi faccia parlare...-
P: - Ti arruoli e partirai per una lunga guerra?-
insistette.
H: - Elizabeth è incinta, è alla sesta settimana, abbiamo deciso di tenerlo, contento nonnino?- sputai tutto, spazientito.
Le espressioni dei due mutarono, come poco prima era mutata quella di Liam.
La madre portò lo sguardo in basso, e il padre chiuse gli occhi tremante.
P: - Tu cosa?- sussurrò, rivolgendosi alla figlia.
E: - Io aspetto un bambino papà.- ribadì. L'uomo si mise le mani sul volto, disperato.
P: - Dopo che ti abbiamo educato così...- balbettò fra sè. -Perché Lizzie?-
E: - Sono cose che accadono papà, e non hanno nulla a che fare con la mia educazione.-
ribatté.
P: - Ah no? Lizzie, io e tua madre non ti abbiamo certo insegnato ad andare con il primo ragazzo che trovi!-
H: - Mi ascolti!-
mi feci avanti. - Elizabeth è la ragazza migliore che abbia mai incontrato. Quella a cui è stata data la migliore educazione, e anche se lei - dissi puntandogli il dito - signore, non vuole capirlo, io la amo. Se la colpa è di qualcuno di certo non è di Elizabeth. Ma è mia.- dissi infine.
Il padre non rispose, sbuffando.
La madre, da allora rimasta in silenzio, si alzò improvvisamente e venne verso di noi. Fece alzare anche la figlia, e le mise una mano sulla pancia.
V: - Senti nulla?- le chiese dolcemente. Elizabeth scosse la testa. -Sei felice?- aggiunse. Elizabeth annuì. -E' quello che vuoi davvero?- lei annuì di nuovo. La madre a quella risposta le carezzò la guancia. -E' l'esperienza più bella della vita, Lizzie. Io e tuo padre ti saremo vicini.- finì, abbracciandola.
Poi si rivolse a me.
V: - Sei l'unica persona che avrei voluto accanto a mia figlia in questa situazione.- mi disse teneramente.
H: - Grazie mille Valerie.- la ringraziai sincero alzandomi e stringendole la mano. A quel punto anche il padre si alzò e venne verso di me. Mi intimorii, ma non lo diedi a vedere. Dopo il cazzotto di Liam, tutto era possibile.
P: - Che ne dici se ci andiamo a fare due passi?- mi domandò. Annuii incerto, per poi infilarmi la giacca, salutare Elizabeth, ringraziare per l'ospitalità e farmi largo verso la strada lungo il patibolo.


Elizabeth's Point Of View
Harry se ne era andato con mio padre. Non sapevo cosa sarebbe successo, ma ero certa che dopo mi avrebbe raccontato tutto.
L: - Bene, io vado a trovare Debbie.- si congedò Liam, probabilmente volenteroso di lasciare sole in salone me e mia madre.
Restammo un po' in silenzio, fino a quando lei venne verso di me, con un'espressione tenera a di conforto.
V: - Non è ciò che vuoi davvero.- disse.
E: - Certo che lo è mamma.-
V: - E' inutile Lizzie, non puoi mentire a tua madre.-
insistette. Aveva ragione: non potevo mentirle.
E: - Io...- cominciai, ma non riuscii a terminare che le lacrime uscirono da sole.
V: - Perché lo fai se non è ciò che vuoi?- continuò a domandare, ma era come se già sapesse la risposta.
E: - Perché fa felice lui mamma. Io non l'ho mai visto così entusiasta e... Vedere lui felice mi rende felice.- rivelai, per la prima volta, fra le lacrime.
V: - Questo perché lo ami.- disse.
E: - Ma io non sono pronta...- continuai, chiedendo aiuto.
V: - Io ti starò vicina, bambina mia.-


***
Ello pippol (?)
Sono tornata!
Ma giuro, scrivere
questo capitolo è
stato abbastanza difficile!
Quindi ci ho messo molto,
mi dispiace
Ma spero che vi piaccia!

Allora:
-Liam si è sfogato su Harry (lol)
-Lo hanno detto ai genitori di lei
-Elizabeth non è pronta
-Harry è fuori con Paul (ditelo che avete paura)

Detto questo, vi prego,
passate dalla mia nuova storia?

don't forget


Mio account Twitter (vi seguo se me lo chiedete)

 

harrehs.

Ora mi dileguo!
XXX
harrehs

  
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