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Autore: LupoCioccolatoso10    01/02/2013    1 recensioni
Salveee! Questa è la mia prima FF, basata sulla storia tra Hermione Granger e il lupomannaro Remus John Lupin. Non chiedetemi come mi è venuta in mente una storia come questa, perchè sarebbe imbarazzante dire la verità xD Vi basterà sapere che é una storia totalmente inventata, basandosi sui fatti accaduti durante gli anni a Hogwarts di Hermione, non contando ovviamente la presenza d'amore tra Tonks e Remus. Spero che vi piacerà e che potrò continuare a evolvere la storia..qui intanto il primo capitolo, fresco fresco dalla mia mente!
Genere: Fantasy, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Hermione Granger
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Era il primo giorno di scuola del mio terzo anno a Hogwarts ed ero elettrizzata dal pensiero di cominciare finalmente le lezioni. Scesi dalla sala comune dei Grifondoro insieme a Ron e Harry e indirizzai subito la sala grande per fare colazione ed essere pronta per la prima lezione dell’anno. Tenni stretto il mio orario, con gli occhi spalancati e lucidi per la felicità. Sfiorai senza volerlo il gioiello tondo e rialzato appeso al mio collo e sorrisi ancora di più. Il Giratempo della professoressa Minerva McGranitt. Con questo oggetto avevo la possibilità di studiare di più, di apprendere di più e di frequentare più lezioni. Ringraziai mentalmente la professoressa, l’ennesima volta. I miei amici videro il mio entusiasmo e lo condivisero solo per il fatto di essere di nuovo a Hogwarts. Davanti alla sala grande mi fermai, con il cuore che già faceva piccoli saltelli. Respirai, sperando di vedere la persona che ieri ci aveva salvati dal Dissennatore, ed entrai. Eccolo la, pensai. Era seduto in fondo alla grande tavola riccamente apparecchiata per i professori, intento a mangiare uova e bacon, isolato dagli altri e sempre con l’aria malsana di ieri. Cos’è che ha?  Mi chiesi di nuovo avvicinandomi alla tavola dei Grifondoro per mangiare assieme ai miei amici. Per il resto della colazione cercai di non guardarlo anche se ogni tanto i miei occhi sfioravano la parte dei professori.
 
Sbiancata e tremante in aula di Difesa contro le Arti Oscure. Ecco come passai la prima ora di quella materia, a guardare il professor Remus che girava per la classe. Non ero brava con gli incantesimi difensivi, o perlomeno non erano proprio il mio forte. Invasa dalla paura di sbagliare già durante la prima lezione risposi soltanto alla domanda “che cos’è un Molliccio??” guadagnandomi però subito un sorriso dal nuovo professore. Sorrisi a mia volta chinando il capo, sentendo qualcosa di strano percorrermi la schiena. Non capivo, cos’era quella sensazione nuova che provavo nella pancia? Arrivai alla conclusione che era solo l’emozione di avere finalmente un professore capace di insegnare e scacciai il pensiero. Per tutta l’ora cercai di concentrarmi esclusivamente sulla lezione e non sulla sua voce che, per mia sfortuna non riuscii a evitare come facevo con il suo corpo.
Dopo la lezione presi a uscire con Harry e Ron quando sentii chiamare il mio nome. Mi girai verso la provenienza della voce e vidi il Professor Lupin farmi cenno di raggiungerlo. Deglutii e mi avvicinai, cauta. –S-si Professor Lupin?- dissi guardandomi le scarpe, senza accorgermi che stava sorridendo. -Hermione volevo solo avvertirti che quando hai la risposta alle mie domande puoi pure intervenire!- mi disse sempre con il sorriso stampato sulla faccia. Sbiancai. O almeno mi sentii sbiancare. Era possibile che mi prendesse in giro? Ma a quanto dava a vedere la sua faccia, non era affatto così. Il suo sguardo era gentile e per niente antipatico come pensai. Non sapendo cosa fare mi limitai ad annuire leggermente e rispondere –si, mi scusi Professore.-. La mia risposta lo sembrò divertire visto che il suo sorriso si allargò anche se di poco. Con un cenno del capo mi lasciò tornare dai miei amici che mi stavano aspettando in fondo al corridoio, con sulle facce stampati dei punti interrogativi. Li raggiunsi evitando le loro domande, accompagnandoli poi nella Sala Grande.
 
 
Save me
Save me
Save me
I can’t  face this life alone
 
Save me
Save me
Save me
I’m naked and I’m far from home…
 
La canzone del famoso gruppo babbano che ascoltava sempre mio padre mi risuonò nelle orecchie ancora una volta, come aveva fatto per l’ultima ora intera. Il walkman di mio padre stretto tra le braccia e la solita parola nella testa, ero sdraiata sul mio letto ad occhi socchiusi. Salvami.. mio Dio cosa stava succedendo? Era appena passata la prima giornata di scuola e già mi sentivo affogare all’interno dei mille pensieri che mi sconvolgevano la mente. Il Giratempo, la litigata con Ron per Grattastinchi, le sei lezioni che mi aspettavano l’indomani, lo sguardo rimproverante e il commento poco gentile di Piton quando aggiunsi al calderone di Neville gli ingredienti giusti.. eppure dietro ogni pensiero riappariva quella faccia trasandata, consumata, invecchiata prematuramente, ma altrettanto dolce e sincera. –Sarà meglio dormire- dissi a me stessa dopo che mi beccai di nuovo a fantasticare su come aumentare le mie capacità in difesa contro le arti oscure per fare buona figura. –Si forse è meglio- conclusi.
 
 
 
L’uomo che sedeva alla scrivania non era più quello di una volta. Non poteva più seguire il suo istinto ed avventurarsi per il castello, cercando di calmare la sua agitazione. No, ora non era più possibile farlo. Era un professore e doveva comportarsi come tale. Ma era così difficile, soprattutto dopo anni di assenza da questo luogo, che aveva considerato la sua prima vera casa. Sospirò e chiuse gli occhi, appoggiandosi allo schienale della sua sedia e ascoltando il rumore del Molliccio all’interno dell’armadio. Erano cambiate tante cose. L’ultima volta che aveva viaggiato per i corridoi di Hogwarts, stava con i suoi amici del cuore, le uniche persone che lo avevano accolto come un fratello tra loro. E ora che era tornato nel solito posto era solo. Completamente. Sirius, un pazzo assassino.. James e Peter, ormai cenere sotto la terra amara. Erano passati 13 anni eppure non c’era giorno in cui non pensasse al passato. Dei quattro Malandrini che sconvolgevano la pace all’interno della scuola, ne rimaneva solo uno, lui. Sospirò di nuovo, più forte di prima. Il giovane Harry, quanto assomigliava al padre! Di certo non sarebbe stato facile insegnarli senza ripensare all’energico James Potter. E più era consapevole di questo fatto, più si sentva solo, in quella stanza cosi sconosciuta. E poi c’era Hermione..era curioso ma non riuscì a dimenticare la sua faccia imbarazzata quando cercava di non rispondere e di evitarmi. Non riuscì a spiegarsi cosa le aveva fatto per voler essere evitato. –ci dovrò lavorare su.- si disse alle fine, decidendo di essere il più gentile possibile con lei, per non darle altro fastidio.
  
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