02/02/2013
1 recensioniA dream come true.
In quel momento riuscii soltanto ad abbracciarla, a stringerla il più forte possibile, nessuna parola sfiorò le mie labbra, se non un ‘ti voglio bene’. Era gennaio, il tempo sembrava non passare mai: le fredde giornate d’inverno, le guance candide, la neve che pian piano si posa sui tetti. Casa, scuola, studio: trascorrevo così le mie giornate, aspettando ansiosamente quel cinque Aprile, che mi sembrava così lontano.Una sera mi ritrovai vicino al fuoco, ero sola in casa: mi stesi sul divano, presi le cuffie dalla mia borsa ed iniziai ad ascoltare ‘little things’. Chiusi gli occhi per un secondo: è come se i quattro mesi che mi dividevano dal realizzare il mio sogno passarono davanti ai miei occhi in attimo, e tutte le mie gioie, le mie paure e i miei timori erano racchiusi nel testo di quella canzone. Aprii gli occhi: era già il cinque aprile. Il mio telefono iniziò a squillare:
<< Jamie, non posso crederci, è arrivato il momento >>.
Era Jenna.
<< ..Allora non è un sogno >> risposi, con un tono sorpreso.
<< Non lo è per nulla. Abbiamo aspettato tanto questo momento, ed ora che lo stiamo per vivere insieme non riesco a crederci >> rispose.
<< Ora vai a prepararti, passo a prenderti alle sette in punto >> mi disse ancora.
Non risposi nulla, e riattaccai. Ero ancora incredula, nell’arco di poche ore avrei realizzato tutto quello che ho sempre voluto, forse sono state troppe le cose che mi hanno impedito di farlo, per questo non riuscivo ancora a realizzare che fosse tutto vero.
Mi iniziai a preparare velocemente: canotta rossa, jeans e vans, capelli naturali e un po’ di trucco per nascondere le mie occhiaie a causa dello studio. Erano le 18:50, mancavano dieci minuti all’arrivo di Jenna, che, come sempre, era in ritardo. Iniziai ad andare avanti e indietro per la stanza, quando finalmente bussarono alla porta.
<< Finalmente ti sei decisa a presentarti Jè >> dissi.
<< Dobbiamo andare o faremo tardi >> mi rispose.
Eravamo entrambe molto nervose, ma la felicità di quel momento prevaleva su tutto.
Arrivammo alla o2 arena rimanemmo ferme ad osservarla da fuori, incredule di trovarci lì, proprio quel giorno, proprio in quel momento.
<< Come ti senti? >> mi chiese Jenna.
<< Non te lo so spiegare. Non ho mai provato un’emozione più forte di questa >> le risposi con le lacrime agli occhi e le mani tremolanti.
Lei mi sorrise, si avvicinò a me e mi abbracciò fortemente, finché una guardia venne a ritirarci i biglietti e ci indirizzò verso il nostro settore.
Le luci si spensero all’improvviso, su un grande schermo al centro del palco apparve il conto alla rovescia:
10.. 9.. 8.. 7.. 6.. 5.. 4..
Il cuore mi batteva a mille, le lacrime iniziarono a solcare il mio viso come non mai, strinsi forte la mano di Jenna e…
3.. 2.. 1..
<< Hi, we’re one direction! >>