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Autore: smolderseyes    02/02/2013    0 recensioni
Lucia era una ragazza come tutte, e come tutte aveva un sogno chiuso in un cassetto che aspettava solo di essere aperto.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano quasi le sei e Lucia doveva prepararsi per fare il turno al bar. Decise di farsi una doccia per rinfrescarsi un po’ le idee. Mentre il getto d’acqua bollente le accarezzava la pelle, iniziò a pensare a tutti i momenti trascorsi con sib, a quanto lo amasse, a quanto fosse impaziente di rivederlo. Poi pensò anche che quel ragazzo stupendo era il miglior amico dei suoi idoli. Quando questo le riaffiorò nella mente un brivido le percorse il corpo. Forse sarebbe riuscita ad incontrare finalmente i suoi idoli? Un sorriso invase il suo volto. Quando realizzò che erano ormai venti minuti buoni che era nella doccia, uscì di fretta, si cambiò e si diresse verso il locale.
Il suo turno era ormai iniziato da un po’ e ancora sib non si vedeva. Lui le aveva promesso che quella sera sarebbe passato e non capiva come mai non fosse ancora lì. Quando si fermò un attimo dal servire ai tavoli per controllare il suo telefono, vide un nuovo messaggio : ‘ehy piccola, ho una sorpresa per te, ti aspetto nell’appartamento di tua zia appena finisci il turno’. Cosa mai stava tramando?
L’ora seguente fu la più lunga di tutta la mia vita. Ma finalmente arrivarono le undici, il turno era finito e si diresse verso casa correndo. Sua zia non sarebbe arrivata ancora per un paio d’ora quindi, qualunque fosse la sorpresa, aveva tutto il tempo per godersela. Appena aprì il portone principale vide dei vasi colpi di rose che correvano dal fondo delle scale fino alla porta del suo appartamento. Il profumo che quei bellissimi fiori emanavano era qualcosa di mistico e indescrivibile. Quando arrivò in cima alle scale, vide che la porta era socchiusa. La scostò lentamente e vide davanti a sé sib. Indossava un paio di jeans scuri e una t-shirt blu notte con le maniche a tre quarti, e soprattutto sfoderava un sorriso a trentadue denti. Sib con galanteria invitò Lucia ad entrare, la cosa la fece sorridere dato che quella casa era più suo che del suo ragazzo. Dopo essersi salutati con un bacio travolgente, lei gli chiese come avesse fatto ad entrare nell’appartamento e lui disse che aveva concordato tutto con sua zia. Lucia era rimasta stupita, vuol dire che il suo ragazzo e sua zia avevano tramato tutto questo alle sue spalle? Come avevano fatto? Mentre la sua mente si affollava di queste domande, lui le prese la mano e con fare misterioso, rifiutandosi di risponderle, la portò con sé fuori da casa. Chiusero accuratamente la porta e raccomandarono al portiere di controllare che nessuno toccasse i vasi con le rose. Lucia li avrebbe poi sistemati dopo. Usciti dal palazzo, Sib sfoderò dalla sua tasca una benda e la mise sugli occhi della ragazza. Inutile dire che quello che entrambi stavano provando in quel momento superava la sensazione del paradiso. Finalmente arrivarono a destinazione. Erano seduti su uno scompartimento della ruota panoramica londinese. Questa iniziò lentamente a girare. Il braccio di Sib circondò l’esile corpo di Lucia e i due iniziarono a baciarsi dolcemente, gustandosi quell’indescrivibile spettacolo. Lucia non riusciva a credere che lui avesse fatto tutto questo, doveva decisamente essere pazzo. E lui effettivamente lo era. Era pazzo di lei.
Sib guardò l’ora, era mezzanotte passata, e ricordando le parole di raccomandazione della zia sul fatto di non rincasare tardi, decise che era il momento di andare. I due camminarono mano nella mano fino a casa di lei dove si salutarono con un affettuoso bacio. Sib notò un qualcosa che sporgeva dalla borsa di lei: era una foto. Sopra erano riportati i volti di cinque ragazzi che lui conosceva alla perfezione. Dunque anche lei era una loro grande fan? Sapeva come avrebbe potuto stupirla ancora.
 
Qualcuno bussò all’appartamento del biondo irlandese. Lui, con il volto un po’ assonnato vista la tarda ora, andrò ad aprire. Si trovò di fronte l’ultima persona che si sarebbe mai aspettato di vedere. Carol. Contro voglia la fece accomodare e lei le raccontò di come fosse stata stupida quella sera a lasciarlo, perché in fondo non lo voleva. Niall poteva chiaramente leggere la falsità di quelle affermazioni nei suoi occhi. Doveva essere tornata da lui per qualche motivo e doveva scoprirlo prima che il fascino di lei lo travolgesse come era già successo in passato. Così cercò di ricordare qualcosa che avesse potuto turbarlo mentre stavano insieme. Gli riaffiorò il ricordo che il padre di lei era un alcolizzato con perenne bisogno di soldi e che la madre li aveva lasciati quando lei era molto piccola. Questo era in un certo senso la parte che aveva colpito Niall, la triste storia di questa ragazza. Anche quando aveva scoperto che lei rubava per cercare di racimolare qualche soldo, non gli era importato. Lui l’amava ed era questo che contava.
L’irlandese stanco di tutte quelle menzogne le chiese di andare al punto poiché sapeva benissimo che non era venuta fino a lì per chiarire con lui. La ragazza pronunciò chiaramente queste parole ‘Lo so che forse ne rimarrai un po’ deluso, ma io mi sposo con un ragazzo che ha circa trent’anni, suo padre è un imprenditore di successo, e lui ha promesso che aiuterà me e mio padre in tutto e per tutto’. Il volto di Niall diventò paonazzo e gli occhi cominciarono a bruciare. Ma c’era di più. ‘Vorrei chiederti se potessi dichiarare alla stampa che sei stato tu ha lasciarmi, perché sennò la gente penserebbe che io ti abbia mollato per stare con un altro. Non sarebbe un buon inizio per il mio matrimonio’. La rabbia pervase l’irlandese. ‘NON E’ FORSE VERO CHE TU MI HAI LASCIATO PER STARE CON QUESTO QUA’ NON E’ FORSE COSI’? OLTRE AD AVERMI SCARICATO CON UNO STUPIDO MESSAGGIO DOPO TUTTO QUELLO CHE ABBIAMO PASSATO INSIEME, VUOI ANCHE CHE SALVI LA TUA FACCIA DA CULO CON I GIORNALI? SAI PENSAVO FOSSI UNA PERSONA MIGLIORE’. La cacciò in malo modo da casa sua. In quel momento sarebbe stato in grado di compiere qualsiasi pazzia, e non in senso positivo. Per fortuna poco dopo, sentì che sib rientrare. Subito gli raccontò quello che era successo. Sfogarsi con lui gli faceva bene.
Nella mente di sib passarono tutti gli insulti esistenti sulla faccia della terra. Era deciso ad andare a parlare con quella stronza. Nessuno poteva far star male i suoi amici. NESSUNO.




Scusate se ho aggiornato solo ora, ma non sono mai riuscita a trovare tempo per farlo. Spero che questo capitolo vi piaccia. Che ne pensate di quello che sta succedendo a Lucia e a Sib? E della nuova arrivata Carol?
Un bacione 
Lucy
   
 
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