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Autore: Joasteroide42    02/02/2013    1 recensioni
A volte le persone si comportano agendo d' impulso, scrivono delle cose che in realtà non pensano, ma dopotutto sono pensieri privati che nessuno saprà mai. Questo, ovviamente, se non si conta James Potter e di quando trovò il diario di Lily Evans.
Dal capitolo 1:
Mentre James tastava le assi del letto per assicurarsi che lì non ci fosse niente, un quadernetto verde cadde a terra e si spalancò.
James lo prese con l’intenzione di rimetterlo al suo posto, dato che gli appunti di Astronomia Mary aveva detto di averli presi in un quadernetto rosa, ma al suo occhio spuntò la scritta enorme che c’ era nella prima pagina:”DIARIO SEGRETO DI LILY EVANS; STATE ALLA LARGA!”.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emmeline Vance, James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Il mattino del diciannove settembre, Lily Evans si risvegliò in un letto bianco e morbido nella Stanza delle necessità. Subito le venne il timore di essere in ritardo per le lezioni,ma poi si ricordò che era sabato. Guardò l’ orologio al polso, erano le nove. Forse le sue amiche stavano ancora dormendo. Se fosse arrivata prima che si svegliassero, non avrebbe dovuto dare spiegazioni. Così si alzò e uscì dalla porta, facendo scomparire la Stanza delle Necessità.

Arrivata nella sala comune di Grifondoro, salì per le scale che portavano al dormitorio femminile. Arrivata nella stanza, notò con piacere che le altre dormivano. Si infilò sotto le coperte del suo letto cercando di riaddormentarsi, ma il suo stomaco brontolò. Solo in quel momento, Lily si rese conto che il giorno prima non aveva toccato cibo ed era da due giorni che non mangiava. Così Lily si rialzò e andò in bagno. Lì si fece una doccia, si lavò i capelli, gli asciugò con la magia, indossò dei vestiti puliti e sopra si rimise la divisa scolastica. Si mise una borsa semplice a tracolla e andò in Sala Grande. Si sedette al tavolo dei Grifondoro, semivuoto, e si preparò una fetta biscottata con spalmata sopra della marmellata di more. Ma la tranquillità dura sempre poco. James Potter, infatti, entrò nella Sala Grande sorridendo, ma quando vide Lily, il suo sorriso si spense e si sedette davanti a lei.

-Ciao- le disse timidamente. Lily alzò lo sguardo dalla sua fetta biscottata, che si era costretta a fissare, e i suoi occhi emisero odio.

-Cosa vuoi, Potter?- gli chiese Lily combattendo con il forte istinto di prenderlo a pugni. James non rispose subito, ma poi sussurrò:-Scusarmi-

-Per?- domandò Lily inespressiva. James rispose:-Per averti ignorata, trattata male, e poi, ecco...come mi sono comportato dopo che sei uscita dall’ aula di Antiche Rune...sono stato poco coerente, mi dispiace-. Lily per un attimo rimase stupefatta (positivamente): James Potter si stava davvero scusando con lei?

-Perchè l’ hai fatto?- gli domandò cercando di non tremare nella voce.

Cavolo, e adesso che faccio?, pensò James allarmato ma poi decise di dire una mezza verità:-Ecco...io, probabilmente ero stufo di essere rifiutato e mi sono arrabbiato. Forse anche perchè mi è sembrato che quando ti ho fatto quello scherzo dei pantaloni tu mi odiassi o roba simile. Ma poi mi è dispiaciuto, ho capito di aver sbagliato e ti ho chiesto di uscire, senza alcuna coerenza. Mi dispiace davvero, scusa-. Lily era a bocca aperta: quello era il primo discorso maturo che avesse mai sentito da James Potter. Richiuse velocemente la bocca, ma non rispose. Continuò a fissarlo. I suoi occhi sembravano pentiti ma anche angosciati e allo stesso tempo speranzosi. Le labbra erano incurvate appena in un sorriso flebile e sembrava che dalla risposta di Lily dipendesse tutta la sua vita. Lily voleva parlare, ma non ci riusciva, sembrava che  avesse la bocca congelata.

Passavano i minuti, e nessuno diceva niente. Lily inziò a bere un po’ di succo di zucca. In quel momento James osservò un orologiò a forma di gufo appeso in una parete. Notò con dispiacere che erano quasi le dieci di mattina.

-Devo andare, tra venti minuti ci sono le selezioni di Quidditch, e quest’ anno io sono il capitano-. A Lily andò di traverso il succo di zucca e balbettò tossendo e pulendosi la bocca con un tovagliolo:-Selezioni d- di Q-quidditch?-

-Si, Evans. Perchè?Vuoi entrare nella squadra?- chiese James sorpreso,

-No, ma Marlene si...e io...io...devo andare anch’ io...- si alzò e corse verso il dormitorio femminile. James la guardò stranito, ma poi si diresse verso il campo di Quidditch. Mentre stava per entrare dal ritratto della sala Grassa, Lily Evans notò che ne stava già uscendo qualcuno. Erano Mary, Alice e Marlene.

-Dove eri ieri sera?- le domandò Mary preoccupata,

-Io?Beh..ecco..io sono stata in biblioteca fino alle sette, però poi, siccome non avevo finito ancora un compito, sono stata in un aula vuota a terminarlo e sono rientrata tardi-. Se non fosse stato per Marlene che era bianca come un cadavere, Mary e Alice si sarebbero senz’ altro accorte che quella era una bugia bella e grossa. Ma così, loro annuirono e non fecero domande

Ma Lily non doveva pensare a queste cose: doveva pensare a Marlene.

-Andrà bene, Marlene, vedrai- le disse Lily mettendole una mano sulla spalla per rassicurarla.

 

James, al campo di Quidditch, era nervoso. Non solo perchè Lily Evans non gli aveva risposto, ma anche perchè da lì a poco sarebbero iniziate le selezioni di Quidditch. E già sapeva che finite le selezioni avrebbe dovuto affrontare ragazzi inviperiti per non essere entrati nella squadra.

L’ orologio scoccò le dieci. La folla dei giovani aspiranti giocatori di Quidditch, cominciarono ad ammassarsi e a dirigersi verso di lui.

James notò che proprio in quel momento, Lily, insieme a Alice e Mary, si stava sedendo agitata in tribuna. Probabilmente era venuta per vedere Marlene, pensò James.

Senza riflettere oltre su Lily, perchè sapeva che se avesse continuato a fissarla non sarebbe riuscito a concentrarsi sulle selezioni, diede il via agli aspiranti giocatori. Sirius giocò benissimo e fu scielto tra i battitori insieme a un grosso tizio, Mark, del sesto anno. Tra i cacciatori scielse Marlene, Frank Paciock (con grande gioia di Alice) e un ragazza del quinto anno, Margaret. Il nuovo portiere era John, un giocatore promettente, anche lui del sesto anno.

Finite le selezioni, prima che qualcuno potesse lamentarsi, James si mise a cavalcioni sulla scopa e iniziò a volare per il campo.

Lily, intanto, era scesa dalle tribune per correre ad abbracciare Marlene, quando...BUM!

James,  beato della velocità, che non si era accorto di Lily Evans, le era andato addosso facendola cadere.

Lui scese immediatamente dalla scopa, mentre Lily era svenuta.

Lily, invece, non riusciva a vedere o sentire nient’ altro che l’ oblio. Una strana senzazione di piacere e tranquillità l’ avvolse.

Quando, ad un tratto...

-Lily?Lily, ci sei?Lily, svegliati!- sentì dire, dalla voce di James Potter. Un altra voce, femminile, che Lily riconobbe come quella di Madama Chips, sbottò:-La lascia stare!Si sveglierà tra poco...-

-Chi dice che si sveglierà?Finirà che, siccome lei la prende con tanta tranquillità, Lily non si sveglierà più, e...-ribattè la voce preoccupata di James,

-Chi ha detto che non mi sveglierò, Potter?- sussurrò Lily aprendo lentamente gli occhi.

-Lily!Lily, sei tu!-sospirò James, sollevato. Lily capì di essere stata portata in un letto dell’ infermeria, e l’ immagine di lei che si scontrava con Potter le tornò nitida, facendole comprendere cosa doveva essere successo.

-Però, che intuito- rispose Lily scettica

-Sul serio Lily, sembravi una specie di morta vivente!- esclamò James. Lily gli lanciò un occhiataccia, ma poi domandò:-Ehi, ma chi ti ha dato il permesso di chiamarmi Lily?-. James sorrise, ma cambiò argomento:-Scusa per averti colpita, ero distratto...-

-Come sempre- lo interruppe Lily, ma James continuò:-Mi sono preoccupato tantissimo quando non ti svegliavi...-

-Tu ti sei preoccupato per me?- lo interrupe di nuovo Lily, questa volta però piacevolmente sorpresa. Davvero James Potter si era preoccupato per lei? perchè se era così, Potter era stato davvero....dolce.

Ma James non ebbe il tempo di rispondere, perchè Minerva McGranitt piombò su di loro:-Salve signorina Evans. Signor Potter, credo che sarà inutile dirle che dovrò togliere venti punti a Grifondoro per il danno causato alla signorina Evans...-

-Si, professoressa- rispose James abbassandosi gli occhi. Lily, per un motivo ingnoto anche a lei, decise di intervenire:-E’ stato un incidente. In più anch’ io stavo scendendo velocemente dalle tribune. Davvero, professoressa, non è colpa di Potter-. James la fissò a bocca aperta, ma si riprese subito.

La professoressa McGranitt dapprima parve incerta, ma poi disse:-Beh, se è stato un incidente... d’ accordo, non toglierò punti a Grifondoro. Comunque signorina Evans, come si sente?-

-Bene- professoressa rispose Lily. Aveva solo un leggero mal di testa, ma per il resto stava bene.

-Ne sono lieta. Volevo riferire un messaggio a voi due da parte di Silente. Quest’ anno, insieme al signor Lupin, sarete i nuovi Caposcuola di Grifondoro-

-Io e Potter?- boccheggiò Lily con gli occhi sgranati, mentre James era altrettanto stupefatto.

-Si, signorina Evans- rispose la Minerva Mcgranitt.

-No, lui no!- implorò Lily, ma James disse alla professoressa:-Le duole la testa, non sa quello che dice, professoressa-. Il volto della Professoressa McGranitt era scettico, tuttavia annuì e se ne andò.

Lily era scioccata. Nonostante si era dimostrata piacevolmente sorpresa dal comportamento di Potter, non era certo desiderosa di passare più sere alla settimana con lui a fare le ronde.

James, dal canto suo, sorrideva: si prospettava un anno fantastico.

 

NOTE DELL’ AUTRICE: Spero che il capitolo sia piaciuto e voglio aggiungere che la parte “No, lui no” l’ ho presa spunto da quando Harry si fa male giocando a Quidditch e Allock vuole soccorrerlo. Ringrazio quelli che recensiscono e anche quelli che si limitano a seguire la storia. Fatevi sentire anche voi, però, qualche volta! Aggiornerò a breve il prossimo capitolo, a presto!

  
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