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Autore: Taraxacum    02/02/2013    0 recensioni
Quella notte Daphne attorcigliava i suoi lunghi capelli in una treccia confusa e storta, sotto le luminose luci dello specchio.
I suoi occhi lucenti risplendevano come due diamanti e le sue mani tremavano. C’era un motivo perché la sua pelle era fredda e perché il suo cuore batteva forte.
L’indomani, Max aveva un appuntamento con Daphne che, essendo la primissima volta che lei usciva con qualcuno dopo ben quattordici anni, era più che anormale.
Proprio così, da quando era nata, Daphne non aveva amici. Viveva contorta da musica, libri, fogli vuoti e penne biro nuovissime.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era un giorno qualunque, un sabato di nubi gonfie.
Daphne si era data appuntamento con Ron per andare al cinema, quindi, decise di arrivare in anticipo.
Il punto di incontro era proprio di fronte al bar dove la ragazza e Max erano andati per la prima volta.
Mentre si avviava per le buie strade della città, si domandava perché Ron avesse scelto proprio quel posto.
Giunta, notò che nessuno era in circolazione e vide che era in anticipo di dieci minuti, pertanto si sedette in una panchina.
Fissò il cielo increspato di grigio, e rimase sbalordita, osservandolo a lungo.
Quando abbassò lo sguardo, due occhi castani, cupi e spaventosi la fissarono scavandole una sensazione di paura.
Daphne si spaventò, cominciò a respirare più rapidamente: era Max.
«Qui è avvenuto il nostro primo appuntamento.» disse lui, abbassando la vista ed avvicinandosi alla ragazza lentamente.
La ragazza fu disorientata: che intendeva con quella frase? Voleva dire qualcosa?
«Che cosa vorresti dire?» le disse lei, non avendo il coraggio di guardarlo negli occhi.
Lui si blocco, poi disse:
«Nulla, nulla. Dopo quanto tempo ci ritroviamo?» cercò di dire, anche se Daphne constatò che il ragazzo era molto imbarazzato.
Lei avrebbe voluto chiedergli perché avesse cambiato discorso, ma si limitò a dare una risposta differente:
«Qualche mese. Sono cambiate molte cose per me, da quando non ci siamo più visti.»
«Tipo?» Max cominciò ad arrossire.
«Ho fatto nuove amicizie. Per te è cambiato qualcosa?»
«Io e Deborah ci siamo lasciati, lei ora è con John di 3D.» in quel preciso momento sollevò gli occhi verso il cielo, intrattenendo le lacrime.
«Mi dispiace… ma avete litigato?» le chiese Daphne, non riuscendo a frenare la sua curiosità.
«No, l’ho lasciata io. Mi sono accorto che in realtà non è quello che desideravo.»
Ci fu un breve silenzio, colmo di dubbi e incertezze da parte della ragazza e poi lei disse:
«E cos’è che desideri?» sapeva perfettamente che non avrebbe dovuto fare quella domanda, per vari motivi, ma lei decise così e la sua bocca non riuscì a contenersi.
Silenzio, un profondo e lungo silenzio. Poi lui la guardò, con gli occhi lucidi, s’infiltrò nell’anima della ragazza e, infilate le mani nelle tasche, si avviò verso la strada opposta, tentando di non voltarsi a salutare Daphne che lo fissava incredula.
 
Due ore dopo…
«Ma cos’hai Ron? Sei molto silenzioso oggi. Io non sono da meno, ma dimmi che hai!» chiese Daphne. Era appena finito il film ed erano nel bar dove si dovevano incontrare.
«Scusami Daph, non volevo.»
«Dai, non ti preoccupare. Allora, la prossima settimana che film abbiamo intenzione di vedere?»
Trascorsero qualche secondo in silenzio e lei si accorse che Ron aveva un velo di tristezza cucito sul viso, dunque chiese spiegazioni un’altra volta.
«Daphne, sono consapevole che ti ferirò ma devo dirtelo.» disse lui contemplando le mani di lei intrecciate alle sue.
«Dimmi, R, così mi spaventi.»
Dopo qualche secondo taciturno, lui disse:
«Mia madre ha trovato casa a Boston, mi devo trasferire.»
Daphne si sentii percorrere da numerosi brividi, cominciò a piangere, rimase in silenzio, terrorizzata delle parole appena pronunciate che le rimbombavano nella testa, cercò di tenere la calma ma cominciò a singhiozzare sempre più rumorosamente.
«Daph, ti prego, non piangere.»
«Non posso non piangere, tu andrai via. Io non ti lascerò andare.» abbassò la testa e slegò le mani da quelle di Ron.
«Neanch’io Daph, tu sei parte di me. Ma il dovere mi chiama e saremo costretti a dividerci. Sappi che sarai sempre speciale per me. Sempre.» detto questo si alzò ed uscì fuori.
Daphne lo raggiunse, e gli strinse la mano.
«In questa vita siamo costretti a dare addii a persone che sono molto speciali per noi, dobbiamo lasciarli andare, ma loro sanno e sapranno sempre che hanno inciso un valore importante dentro. Ron, noi siamo costretti a finire tutto qui, dobbiamo spezzare le strade ancor prima di averle iniziate, ma dobbiamo essere forti.»
Contorto, pensò lei. Prima piangeva e poi gli offriva la forza. Eppure gli disse solo quello che sentiva dentro.
Lui le osservò i suoi iridi verdi a lungo, poi decise di avvicinarsi a lei, sfiorandole il naso. Quasi giunto alle labbra, si allontanò e scappò via, anch’esso senza salutare, senza voltarsi, lasciando Daphne sola, impaurita e sconcertata dalla situazione.
 
||SPAZIO AUTRICE ||
Spero vi sia piaciuto! ♥ Alla prossima, baci.
  
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