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Autore: FALLEN99    03/02/2013    4 recensioni
Kirsten: una 17enne dall'anima pura coem il firmamento.
Lucas: un angelo bianco bellissimo e dolce
Adrian: un angelo nero accattivante e seducente
Kirsten non crede nell'amore, ma se ne ritroverà ben 2 da tenere a bada.
E per lei sono guai seri, perchè sia Adrian che Lucas vogliono la sua anima, ed anche il suo cuore.
Basta un solo, unico bacio e la sua anima sarà rubata.
Può il paradiso diventare un tormento?
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO IV: LOTTA IN BIBLIOTECA

 

Adrian
 
Il tempo si è fermato, ogni cosa è come addormentata. Immobile come la notte che sta calando, e che a poco a poco inghiotte questo buco di città. Mi rendo conto di aver sottovalutato Lucas, è evidente che aveva un piano di riserva. Ha tramato nell’ombra, e mi stupisco come uno stupido angelo  bianco possa aver creato una bolla spazio temporale così estesa.
Mi stacco da Kirsten, tanto anche il flusso della sua anima dentro di me si è palcato come il tempo. Se voglio terminare il mio lavoro devo assolutamente fermare Lucas. Lo guardo, sempre con quel suo sorriso beffardo in volto. Quanto ho voglia di strappargli i denti bianchissimi uno ad uno, per vedere fino a che punto il suo urlo si diffonderà.
‹‹Ci si rivede, Adrian.›› dice, mentre la sua voce maledettamente troppo melodiosa riempie la biblioteca.
‹‹Già, chi l’avrebbe mai detto.›› rispondo, mentre sento la tensione salire ed invadere il mio corpo.
‹‹Vedo che ti sei portato avanti, con la ragazza›› i suoi occhi neri sembrano volermi inghiottire, mentre un ghigno mi si dipinge sul volto.
‹‹Vedo che la pestilenza sta facendo io suo effetto. A quanto pare i tuoi occhi sono diventati neri.›› mi alzo dalla panca, mentre osservo il corpo immobile di Kirsten che fissa il vuoto.
Mi muovo verso lo scaffale alla mia destra, sentendo le ali pulsare per uscire. Ma non posso, non ora. Devo prenderlo di sorpresa.
‹‹Non ti illudere, non avete ancora vinto. I miei occhi potranno anche essere diventati neri, ma le mia ali sono sempre bianche, pronte a pulsare per staccarti quell’odioso ghigno dal viso.›› sorride, ed intravedo delle piume candide far breccia dal suo giaccone di pelle nero.
Ho un piano. Gli farò usare tutti i suoi poteri Divini, e quando ne sarà a corto potrò attaccare. Ottimo, Adrian, sei un’eccellente angelo nero. Lucifero sarà contento.
‹‹Cosa trami, servitore di Lucifero?›› mi stuzzica Lucas, mentre avanza beffardo. I suoi anfibi neri emettono un rumore straziante, me cerco di non darlo a vedere. La pazienza è l’arma più potente.
‹‹Nulla, pensavo solo a come raccontare al mio Signore come sono stato bravo a rubare l’anima della Prescelta.›› appoggio la schiena allo scaffale, e sento le copertine dei libri stuzzicare ancor di più le mie ali ad uscire.
No. Autocontrollo, Adrian.
‹‹Fammi vedere che sai fare, angelo nero.›› i suoi occhi mi guardano inquisitori, come sapessero già il mio piano.
‹‹Prima le donne.›› gli sorrido sprezzante, indicandolo.
‹‹Okay, ma l’hai voluto tu!›› alza una mano al cielo, mentre le sue ali piumate gli perforano il giaccone di pelle. Sono enormi, e toccano appena l’acconciatura cotonata della bibliotecaria, che, quando il tempo si è fermato, stava esplorando le profondità inesplorate delle sue narici. Sono così buffi gli umani, mi fanno sempre divertire. Ovviamente, tranne Kirsten. Lei è speciale, come se, nonostante l’abisso che ci divide, riesca a comprendermi.
La mano di Lucas viene avvolta da un fascio di luce bianca; sta richiamando la sua forza Divina. Lo scontro inizierà a breve.
Kirsten
 
Vedo, ma non riesco a muovermi. Sono uno spettatore invisibile di ciò che sta accadendo. Come se fossi in uno stato di dormiveglia, e non riuscissi a capire cosa stia succedendo. Tengo li occhi fissi davanti a me, focalizzando la gobba figura della bibliotecaria che sta…ehm.. meglio nono specificarlo.
Il mio corpo è fermo, immobile, come trattenuto da una forza invisibile.
Adrian non c’è più. Non sento più il sapore della sua bocca, come non riesco a sentire più il suo alito sul collo. Mi ha forse abbandonata? Sono così scarsa a baciare?
Avverto una strana tensione nella stanza, come uno scontro fra forze più grandi di me. e la cosa che mi fa arrabbiare, è che non posso esserne partecipe.
Lucas
 
Sento la forza Divina riempirmi le membra, mentre posso scorgere una strana malizia negli occhi di Adrian.
‹‹Che hai da ridere, stupido angelo nero.›› ringhio.
‹‹Nulla, è solo che mi compiaccio dei tuoi sforzi inutili per battermi›› incasso l’acido commento, protendendo il braccio verso di lui.
‹‹Vediamo se ti compiace anche questo!›› dalla mia mano parte un fascio di luce bianca, che lo abbaglia.
‹‹Ah!›› grida, mentre la mia forza purificatrice indaga nei meandri del suo corpo, cercando il suo, se così si può chiamare, cuore. È lì che ogni angelo nero è in pericolo; il loro punto debole. Ma non riesco a rilevarlo, come fosse nascosto. Mi impegno di più, mentre il fascio di luce intensifica la sua potenza. Eccolo, sento il suo battito irregolare, ma il contatto è troppo debole.
‹‹Cosa nascondi!?›› grido, ma non riesco a sentire ciò che dice. Il rumore del fascio di luce è troppo forte, le sue parole mi giungono distorte.
Interrompo l’attacco, ho bisogno di sentire ciò che dice. Ma q8uando la luce si placa Adrian non c’è più. C’è solo un libro aperto a terra. Mi avvicino cauto, mentre sento le mie ali toccare i muri scrostati della stanza. Apro il tomo, il segnalibro è fermi su una pagina. La apro, e vedo che Adrian ha inciso con le unghie:
“Se il mio cuore vorrai trovare, più nero dovrai diventare”. Sento la rabbia assalirmi, mentre i miei capelli prendono una tonalità biondo platino.
‹‹Rivelati! Sudicio demone!›› grido, ma solo il mio eco fa risposta, risuonando nella sala angusta.
Kirsten
 
Vedo un forte fascio di luce diffondersi nella stanza, e un terribile mal di testa mi avvolge. Sento delle urla distorte, e sono certa appartengano a Adrian. Ho sentito talmente tante volte la sua voce nelle orecchie che ormai la saprei riconoscere ovunque.
Ogni volta che mi addormento è come se il suo sussurro non mi avesse mai abbandonata, come se vegliasse anche nella notte su di me.
Sempre.
Adrian
 
Intaglio su un libro una filastrocca per lo stupido Lucas. Per un pelo riesco a sottrarmi dal suo fascio di luce, mentre mi tuffo rapido dietro il bancone della bibliotecaria. Le sue gambe gonfie mi fanno da riparo, mentre non oso alzare lo sguardo sotto la sua ampia gonna verdastra. Struscio per terra, mentre noto una collezione di gomme da masticare sul bancone. Le prendo, masticandone un paio. Poi, non posso non farlo, gliene metto una  nei capelli cotonati. Una piccola macchia rosa nell’eterno grigio dei suoi capelli. Trattengo a stento le risate, continuando a strisciare sulla moquette cremisi.
Arrivo alle spalle di Lucas, che impreca contro il cielo. Tipico degli angeli bianchi, sono così perfettini che appena non ottengono una cosa si arrabbiano.
Mi porto alle sue spalle: dalle sue urla capisco che avrà trovato il mio ricordino sul libro.
Mi alzò in piedi, mentre lui continua a lanciare fasci di luce per tutta la sala. Uno appena mi sfiora, e non posso lasciarmi scappare un gemito.
Lui si gira, ma ad accoglierlo ho una bella sorpresa. Sfodero le mie ali nere, che risplendono di riflessi rossi. Lui si ferma, sorpreso, e colgo il momento per sferrargli un potente calcio alla mascella. Cade rovinosamente a terra, sbattendo la testa sulla panca dove Kirsten è seduta.
Mi porto sopra di lui, tempestandolo di pugni allo sterno. Lui incassa, ma non urla. Non vuole darmi soddisfazione.
Lucas
Sì, sarà anche forte, ma non riuscirà mai a battermi. Sento che mastica avidamente una gomma da masticare, e sbatte la bocca come un mulo.
Ho una sola possibilità; interrompere la bolla spazio temporale, sarà costretto a scappare, o tutti lo vedranno. Ritiro poco a poco le ali, senza farmi notare troppo. Poi, con uno sforzo immane, gli tiro un forte calcio alla gamba. Cade a terra, ed io mi rialzo di scatto. Ho qualche livido qua e là, ma subito li faccio scomparire.
‹‹Cosa pensi di fare? Non è con qualche calcio ed insulsi fasci di luce che mi batterai!›› ringhia, sputando la gomma da masticare.
‹‹Credi?›› alzo le mani al cielo, revocando la bolla. Lui se ne accorge, ma non fa in tempo a far dissolvere le ali che ormai tutto è tornato alla normalità.
Mi guarda iroso, mentre evapora in una nuvola di polvere.
‹‹C-cosa è successo?›› la voce Kirsten alla mie spalle mi fa sussultare. Mi ero dimenticato della sua presenza.
Mi giro verso di lei, sfoderando uno dei miei migliori sorrisi.
‹‹Nulla.›› uso un po’ del mio potere seducente su di lei, che sembra calmarsi un poco.
‹‹Ah! Ma tu sei il tizio che stamattina mi stava per…››
‹‹Esatto.›› la interrompo, facendole l’occhiolino.
‹‹Cosa ci fai qui? E dov’è Adrian?››
‹‹è dovuto andare via, la mamma l’ha richiamato a casa.›› trattengo le risate.
‹‹Ah…ma tu lo conosci?››
‹‹Più o meno›› alzo le spalle. ‹‹ Ad ogni modo, sono venuto per scusarmi di stamattina. E ti ho portato queste.›› mette le mano dietro al schiena e faccio apparire un mazzo di rose.
Gliele porgo, e sembra che veda un miraggio lontano.
‹‹Grazie mille…›› balbetta imbarazzata.
‹‹ Di nulla, per un’anima pura come la tua farei questo e altro…››
   
 
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