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Autore: thenefia    03/02/2013    10 recensioni
Elise Styles: classica ragazza semplice, senza troppe pretese. Frana in matematica, indipendente, con un gruppi di amici un po' pazzi, ma unici. Odiava i ragazzi presuntuosi e puttanieri.
Zayn Malik: il ragazzo più popolare della scuola, puttaniere. Non pretendeva molto dalle ragazze, bastava che avessero culo, tette, e soprattutto che fossero brave a letto.
Elise odiava Zayn con tutto il suo cuore; Zayn era attratto da Elise.
E' vero che gli opposti si attraggono?.....
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 11.



E’ un vero e proprio stress andare alle feste. Spuntano sempre un sacco di problemi.
Troppi per i miei gusti.
C’è sempre il problema che non sai come truccarti, come fare i capelli o cosa metterti, perché hai paura di essere eccessiva o di essere troppo poco.
E in questo momento io ero nel panico più totale.
Cercavo invano nell’armadio qualcosa di decente da indossare per quella festa.
Eh già, era il fatidico giorno.
Il giorno della festa di halloween di Meredith.
Purtroppo la maggior parte dei capi presenti nel mio armadio erano jeans, felpe e magliette non adatte all’occasione.
Poi mi ritornò in mente un pomeriggio di shopping passato con Emily.
Il giorno mi aveva fatto comprare cose improbabili, tra cui un vestito, che poteva essere adatto all’occasione.
Io all’inizio non volevo prenderlo, perché lo ritenevo inutile, dato che non andavo spesso a feste o in discoteca, e nei rari casi in cui ci andavo, indossavo un vestito rosso scuro, che adesso è andato perduto per via di uno spiacevole inconveniente con la varecchina -addio vestito-, ma Emily me l’aveva fatto comprare comunque giustificandosi con un ‘ti potrà servire’
Frugai nell’armadio in cerca di quel vestito,  e dopo un’accurata ricerca lo trovai. In fondo, con ancora il cartellino attaccato.
Era un vestito nero, che mi arrivava un po’ più su del ginocchio, con una sola manica, la quale era trasparente con il pizzo nero che copriva appena, mentre l’altro braccio era completamente scoperto. Non  troppo scollato, ma risaltava il mio decolleté.
Era perfettamente adatto all’occasione, per via della sua aria leggermente dark.
Cara Emily, ti amo.
Presi le mie scarpe con il tacco preferite: un paio di tronchetti neri, con delle borchie color oro nella parte posteriore e contornavano il bordo alto, tacco dodici e plateau, per nascondere la mia bassezza.
Essendo il 31 ottobre, a Londra faceva già abbastanza freddo, perciò aggiunsi al look un giubbotto in pelle nero, corto e con delle borchie sempre color oro sulle spalle che riprendevano le scarpe.
Posai tutto sul letto e fui molto fiera del mio look.
Presi tutto e mi infilai in bagno, mi feci una doccia veloce e mi vestii.
Decisi di lasciare liberi i miei boccoli biondi, che mi ricadevano sulle spalle.
In quanto al trucco non feci niente di speciale, fondotinta, una riga di eyeliner nella palpebra superiore dell’occhio, mascara, blush sugli zigomi e sulle labbra un rossetto rosso.
Mi guardai allo specchio e rimasi stupida del mio lavoro. Ero veramente soddisfatta.
Presi la borsa, ci infilai l’iPhone, le sigarette e il portafogli, presi la mia mascherina, quella dell’anno scorso, nera, semplice e scesi al piano si sotto, dove trovai mio fratello sul divano intento ad armeggiare con il suo iPhone.
Mi schiarii la voce per attirare la sua attenzione.
Lui mi sentì e si girò verso di me.
«Finalmente, ce l’hai fatt…uau» appena mi vide spalancò la bocca.
Sorrisi soddisfatta.
«Chiudi la bocca che entrano le mosche.» dissi.
Dissi per poi aprire la porta e dirigermi verso la macchina di mio fratello.
Anche lui stava bene.
Indossava un paio di jeans neri stretti, come li usava lui, una camicia bianca, una giacca blu scuro e il suo immancabile papillon nero.
Arrivammo alla festa e trovammo già la casa di Meredith piena di gente, indossai la mascherina nera ed entrai.
Mi fiondai subito nel banco dei drink, la maggior parte dei quali erano alcolici. Penso che di analcolico ci fosse solo la cocacola e una bottiglia di acqua per misericordia.
Mi riempii un bicchiere con quella che doveva essere della vodka panna e fragola, la mia preferita.
Mi allontanai dal banco, dirigendomi ad un divanetto di velluto rosso, su cui c’era seduto anche Niall, intento a mangiare un panino. Il solito.
«ciao biondo!» urlai per sovrastare la musica assordante e per farmi quindi sentire da Niall.
«Ciao Elise. Uau, sei uno schianto stasera» mi disse scrutandomi da capo a piedi.
«Grazie.» sorrisi, sedendomi accanto a lui e sorseggiando quel liquido che mi faceva bruciare la gola.
Nel frattempo la sala si stava riempendo sempre di più e notai che molti ragazzi erano già ubriachi o sballati, per via delle canne che circolavano alla festa. Nel mentre si erano aggiunti al gruppo Louis, Emily, Liam e Harry.
Ma di Zayn , per il momento, nemmeno l’ombra.
Si starà facendo qualche ragazza in qualche stanza di questa enorme casa.
Andai nuovamente al banco dei drink e mi riversai la vodka, ma questa vola alla pesca.
Iniziai a sorseggiarla e qualcuno mi picchiettò la spalla.
Un ragazzo dal viso coperto da una mascherina nera mi si piazzò davanti.
Dal ciuffo alto capii che doveva essere Zayn.
Mi porse una mano, come per chiedermi un ballo.
Zayn Malik che mi chiedeva di ballare?
Rifiuta Elise.
Gli afferrai la mano e mi portò in mezzo alla pista.
Brava, Elise. Clap clap.
Iniziammo a ballare.
Sempre se fare un passetto a destra e uno a sinistra a ritmo di musica era considerabile ballare.
Approfittai di quel momento per osservare Zayn.
Indossava dei jeans neri con una camicia blu scuro.
Niente di speciale, ma che su di lui stavano da dio e soprattutto lo rendevano ancora più secsi di quanto non lo fosse già.
Cosa cazzo mi ritrovo a pensare.
Ritornai alla realtà quando mi trovai Malik a pochi centimetri di distanza dal mio viso.
Sentivo i nostri nasi sfiorarsi e i nostri respiri mescolarsi.
Poggiò lentamente le sue labbra sulle mie.
Una scossa di brividi mi pervase la schiena.
Poggiò le mani nei miei fianchi e mi avvicinò di più a lui.
Io non facevo niente per allontanarlo, per fermarlo.
Io lo assecondavo.
Ma tutto ciò era sbagliato.
Stavo cedendo, ed io ero forte.
Lo allontanai con quel poco di ragione che era rimasta.
Scappai, presi il mio pacchetto di sigarette e mi fiondai fuori, in quell’enorme giardino che contornava quella splendida casa.
Fuori non c’era nessuno, e c’era silenzio.
La musica si sentiva appena.
Mi sedetti su un gradino, accesi la sigaretta, e feci il primo tiro.
Sentii il fumo caldo attraversarmi la gola, per poi finire nei polmoni.
Non fumavo molto. Un pacchetto di sigarette da dieci mi durava anche due o tre giorni.
Iniziai a fumare a 15 anni, così, tanto per provare.
Poi diventò un vizio.
Fumavo solo quando ero stressata.
E adesso ero stressata e confusa.
Molto confusa.
Confusa da quel bacio.
Perché Zayn mi aveva baciata?
Pensavo che avesse finito di starmi dietro e di provarci con me nel momento in cui gli avevo raccontato la storia di Cody.
Lo avevo visto sotto una luce diversa.
Non più il solito puttaniere che usava le ragazze, misterioso e cupo, ma un ragazzo dolce, capace di ascoltare.
E poi, cosa mi era successo quando avevo baciato Zayn?
Cosa erano quei brividi lungo la schiena?
Perché non l’avevo allontanato subito?
Perché avevo ricambiato il bacio?
Provavo qualcosa per lui?
No.
Io non sarei mai cascata nella sua trappola come le altre.
Io non mi ero innamorata di lui.
Certo, mi attraeva fisicamente, ma solo quello.
Solo attrazione fisica. Niente di più.
Come lui per me.
Ritornai alla realtà quando sentii la sigaretta bruciarmi appena le dita, segno che era finita.
Ero restata più di mezz’ora fuori a pensare a ciò che mi era appena successo.
Scossi la testa, come per liberarmi di quei pensieri che mi avevano assediato la mente.
Mi avvicinai al cestino che c’era vicino alla porticina aperta che dava sulla strada per spegnere e buttare la cicca.
Sentii una voce chiamarmi.
Una voce conosciuta.
Una voce impastata dall’alcol.
Cody.
«Elise»
Mi girai e vidi che stava barcollando verso di me con una bottiglia di vodka pura quasi finita tra le mani.
Era ubriaco fradicio.
Iniziai a tremare.
Mi allontanai e cercai di scappare, ma lui mi acchiappò per il braccio e mi girò verso di lui.
Eravamo vicinissimi e un odore di alcol che proveniva dalla sua bocca mi invase le narici.
Era nauseante.
Cercai di divincolarmi, ma lui strinse la presa, facendomi male al polso.
«Ehi dolcezza, dove credi di andare?»
«Lasciami.» cercai di dire con il tono più autoritario possibile, ma non rese più di tanto per via della mia voce tremante.
Lui rise di gusto, alitandomi in faccia.
«Ti ho visto con quel moretto prima. Si, quello che l’altra volta mi ha rovinato il piano. Lo stavi baciando, questo non va bene, perché solo io posso baciarti. Tu sei mia, solo ed esclusivamente mia.» disse.
Strinse la presa al polso.
Portò la mano libera alle mie cosce accarezzandole.
Deglutii.
Piano piano arrivo alla mia intimità, ma mi ritrassi.
Mi accarezzò i capelli sempre con la stessa mano, e subito la portò al mio seno, palpandomelo.
Istintivamente, senza nemmeno pensarsi, gli diedi uno schiaffo con la mano libera.
Brutto gesto.
Rimase un po’ fermo, massaggiandosi la guancia arrossata.
«Questo non dovevi farlo.»
Buttò la bottiglia per terra spaccandola in mille pezzi e lasciando fuoriuscire quel poco liquido trasparente che c’era rimasto senza lasciarmi il polso, che ormai stava diventando violaceo.
Avevo paura della sua reazione.
Sudavo freddo.
Che cosa mi avrebbe fatto adesso?
Ero immobile, senza sapere cosa fare.
Nessuno in casa si era accorto di cosa stava succedendo per via delle finestre coperte dalle tende.
Mi avvicinò a lui e con un pugno mi colpì in pancia, facendomi cadere all’indietro sui pezzi di vetro della bottiglia.
Mi tagliai le mani e una coscia.
«Non dovevi farlo.» ripeté, ma stavolta urlando.
Mi diede un calcio nel fianco sinistro costringendomi a rannicchiarmi su un lato.
Era fuori di se. Non l’avevo mai visto così.
«Solo io posso toccarti!»
Un altro calcio, ma stavolta nel fianco destro.
Possibile che nessuno si accorgeva di nulla dentro casa?
Sicuramente la musica troppo alta copriva le sue urla.
«Non ne hai il diritto!»
Un calcio nello stinco.
Zayn dove sei?
«Non devi metterti contro di me!» urlò.
L’ennesimo calcio nella schiena.
Zayn, avevi promesso di proteggermi.
«Non ti conviene!»
Continuò a darmi calci in tutto il corpo, ed io non reagivo, non facevo niente per fermarlo, non avevo abbastanza forze o abbastanza coraggio.
Mi avevi promesso che non mi avrebbe più toccata.
«E non devi stare con nessun’altro!»
Ai calci si aggiunsero i pugni.
Per via di essi mi muovevo nel terreno e i cocci della bottiglia mi tagliavano le gambe e le braccia.
Sull’erba c’era sangue, oltre alle mie lacrime.
«Tu sei ancora mia!»
Era fuori di se. Non mi aveva mai picchiata così.
Zayn aiutami.
«Elise!» sentii nuovamente il mio nome, ma stavolta non era Cody.
No, era Zayn.
Il tono di voce era sia preoccupato che arrabbiato.
A Zayn si aggiunsero anche i ragazzi e la mia migliore amica, che mi affiancarono preoccupati.
«Lasciala stronzo.»
L’ultima cosa che riuscii a sentire, prima si perdere i sensi e svenire.
Buio.

 
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Dite ufficialmente addio alle mie ovaie, che sono esplose per colpa di questa foto.
Perchè è così perfetto?!


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Non potevo non mettere la fantasticosa mano rotta di Zayn. 
Che poi dicono che se la sia rotta facendo skateboard. 
Che brombolo. AHAHAHAHA
(Per chi non fosse sarda, brombolo vuol dire tipo 'imbranato.)
                                                                                                                                     
PERDINDIRINDINA!
Welà fanciullex.
Avete visto? Il capitolo ha raggiunto le sette recensioni e ho aggiornato, come promesso.
E poi finalmente un capitolo lungo, ceh sono ben 5 pagine di word e milleottocentosei parole.
Amatemi proprio.
Ma parliamo del capitolo.
So me molte di voi si aspettavano la festa perfetta, con un bacio zelise degno di oscar, e invece noo. MUAHAHAHAHAH
Siccome sono perfida ho fatto succedere un po’ di casino, sennò sarebbe stato tutto troppo semplice. uu
Comunque, vi avviso che il prossimo capitolo sarà un pov zayn jklergh
Amo i pov Zayn, li trovo teneri. (?)
Ormai mi sto affezionando moltissimo ad Elise. ahahah
E il bacio ‘zelise’? cioè asdfghjkl
Li amo insieme. Altro che ‘zerrie’, pft.
Sto scrivendo una OS su Harold ispirata a ‘the last song’ Tipo che verrà una cosa lunghissima, secondo me. Ho già scritto tipo duemila  parole e sono ancora a metà.
Però per il fatto che devo ancora finirla non so quando la pubblicherò.
Vi farò sapere su twitter, in tal caso. :)
E non so se avete notato che: HO CAMBIATO NIIIIICK. pepepepepepepepe. 
Dopo un anno efp è riuscito ad aggiornarmelo. lol
Ho messo la bio nel profilo e ho cambiato avatar, che prava pimpa che sono.
Ma Niall che ha risposto ad una ragazza italiana su twitter e ha scritto anche 'ciao'? Stavo sclerando per a tipa io. jklergh
Come sempre grazie alle ragazza che mettono la mia ff nelle seguite, preferite, ricordate, a chi recensisce e alle lettrici silenziose. 
Grazie, Nichi vi ama tutte! :)
Dai, vado a studiare c:
Aggiornerò a nove recensioni.
Ciao belle c:
-hugmejawi

Twitter:https://twitter.com/hugmejawi (chiedete per il follow back)
Ask: http://ask.fm/zaynsblazer (se avetre domande potete farmele anche qui, sono anonime tanto c: )
  
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