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Autore: Orghi    05/02/2013    0 recensioni
Non desiderare mai di voler cambiare la tua vita. Joshua è un ragazzo di 17 anni, stanco della sua vita monotona e desidererebbe tanto poterla rendere più emozionante. Un giorno si iscrive a un college, l'Utafukeru, situato su una collina e circondato da un folto bosco. Sulla corriera per il college però incontrerà una strana ragazza che sembra conoscerlo.
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Apro le palpebre e mi ritrovo in una stanza che non ho mai visto. Mi giro a sinistra e dalla vetrata vedo il giardino della scuola, calmo e pacifico. Alla mia destra invece c'è un comodino e altri due letti, sempre separati da un comodino. Dalle condizioni dei letti sembra che qualcuno ci abbia dormito. Ma dove sono? Mi alzo e do un'occhiata in giro. La stanza non è molto grande, sembra un salotto con tre letti, tre comodini, un grande armadio e una TV. Ricorda una suite di un hotel, anche se di solito negli hotel c'è almeno un bagno nelle stanze, in questa invece no. Sono solo in questa stanza, e sono ancora a scuola, ma non riesco a capire che ci faccia qui. Ripenso a ciò che è successo ieri, a come Megg abbia incolpato April, e a come lei si sia messa a piangere su di me, ma non ricordo altro. E' odioso tutto ciò. Apro la vetrata ed esco nel balcone. Mi poggio sulla ringhiera e ascolto gli uccellini che cantano godendomi la fresca brezza mattutina e la gaia atmosfera. Dun' tratto la porta si apre ed entrano due ragazzi che chiaccherano tra loro. Indossano entrambi la stessa divisa rossa e bianca. Il primo ha i capelli corti castano chiaro, quasi biondi, e il suo viso non ha neppure un imperfezione. Il secondo invece è riccio e ha i capelli raccolti in una coda. Appena entrati si accorgono di me e il primo esulta - Evviva! Ti sei svegliato finalmente Josh! - l'altro continua - Già, sembrava volessi restare addormentato ancora per molto - - S-salve, e voi chi sareste? E dove mi trovo? - chiedo - Ah, già. Ieri April ti ha riportato in aula magna dicendo che eri svenuto. Ci hanno smistato nei gruppi e noi siamo i tuoi compagni. Piacere, Andrew - risponde il primo - Io mi chiamo Lance, piacere - continua il secondo - Quindi, in che gruppo siamo? E chi è la nostra capoclasse? - Andrew risponde - Siamo nel gruppo Redlood. Dentro l'armadio c'è la tua divisa - Apro l'armadio, prendo la divisa e mi cambio. E' bellissima. Un gilet rosso e bianco con una maglietta nera sotto e una cravatta rossa. I pantaloni invece sono solo rossi. Lance fa un gesto con la mano, come se avesse avuto un idea geniale e mi informa che il preside mi sta aspettando. Prendo la mia borsa, mi metto le scarpe, saluto Andrew e Lance ed esco dalla stanza. Mentre attraverso la scuola per dirigermi all'ufficio del preside ripenso a tutto ciò che è successo da quando ho lasciato Utafuke, a come salito sul treno quella bellezza pazza mi abbia trattato come un cane, perfino chiamandomi per nome sebbene io non l'avessi mai vista prima d'ora. A come durante il tramonto mi abbia sganciato un sinistro ben assestato e abbia risolto l'enigma del cancello. Sicuramente non è una ragazza normale. Sapeva perfino dei cadaveri! Quindi quello non era un sogno, no, doveva essere tutto vero, e ha perfino incolpato la povera April. Continuo a percorrere il corridoio quando urto contro qualcosa, anzi, qualcuno - Oh, ehm, mi, mi scusi! - una ragazza dai capelli castani con meches rosa è inginocchiata per terra, le è caduto un libro che teneva in mano. Prendo il libro e faccio per ridarglielo - S-scusa, questo è tuo giusto? - la ragazza si gira. Ha dei bellissimi occhi azzurri, e dei lineamenti angelici, come se non fosse una normale terreste - Fa nulla - dice lei con un sorriso, si riprende il libro e corre via. Il colore della divisa indica che è del nostro gruppo. Chissà come si chiama, era davvero bella.Arrivo alla cartina del piano dove mi trovo. Sono al P2. In effetti mi sembrava di stare un po' in alto, e per fortuna non mi hanno assegnato al P3, se no non so che avrei fatto. Dopo quella disavventura con mio padre, soffro di vertigini in modo allucinante. Tutti i corridoi in questo piano sono fatti di un materiale tendente al rossiccio, ma comunque luccicante e perfettamente pulito. Osservo la cartina e noto che l'ufficio è al PT. Prendo l'ascensore, che si ferma al P1. Qualcun altro dovrà salire. Le porte si aprono ed entra lei. Megg. Mi lancia un'occhiata ed entra con me nell'ascensore. Mi aspetto una ramanzina ma invece sta in silenzio tutto il tempo, proprio come sulla corriera due giorni fa. Arrivati al PT scendo, e con mia spiacevolissima sorpresa noto che anche lei è scesa allo stesso piano. Mi dirigo verso l'ufficio del preside. Ho lei ancora dietro, che mi segue. Mi sta pedinando? A circa un terzo del percorso apre bocca - Che c'è? Mi stai percaso seguendo stupida bestia? - S-stupida bestia?! La bestia è lei semmai - Oh, già, mi ero scordata che anche tu devi andare dal preside - C-C-come fa a saperlo?! Sembra abbia visto la mia espressione sconvolta e sorride - Eheh. Su, vieni, ti porto io. Sai, le bestie non hanno un grande senso dell'orientamento - meglio non rispondere. La seguo tenendomi a distanza. Lei si gira - Che fai? Non ho nessuna malattia contagiosa sai? Muoviti. - aumento leggermente il passo e scivolo sul pavimento lucido, cadendo su di lei - Scusa! Non volevo farlo! - lei apre gli occhi - Ma cos... - Oh no. La mia mano è in un posto dove non dovrebbe stare. Abbassa lo sguardo, e nota la mia mano poggiata sul suo seno - Maniaco! - un altro pugno mi colpisce in faccia e mi stende a terra. Si alza indignata - Non credere di potermi trattare come un oggetto solo perchè siamo compagni di gruppo! Su, alzati bestia. - Compagni di gruppo?! Solo ora che presto attenzione alla sua divisa noto che è identica alla mia, tranne che per una mini gonna al posto dei pantaloni. Oh no, la pazza in squadra con me. Posso ancora sperare che la espulgano dopo ciò che è successo ieri. Mentre si gira, dalla posizione in cui sono, non riesco a fare a meno di guardarle sotto la gonna e arrossire. Lei si volta di scatto come se mi leggesse nel pensiero e mi tira un altro pugno. Perfetto, siamo a due in 5 minuti. Eccoci qui davanti alla porta - Dovremmo bussare - non mi ascolta e apre la porta di botto - Eccoci qua signor preside! Di che voleva parlarci? - entro anche io - Megg, non si fa così dovresti bussare. - - Blablabla, sono una bestia educata, blablabla sei maleducata. La smetti di criticare qualsiasi cosa faccio? - ribatte lei. Il preside ridacchia - Ahahah, su, accomodatevi. - Ci sediamo sulle due sedie davanti alla sua scrivania, completamente spoglia, se non per un orologio con lo stemma della scuola e una bottiglia da circa un litro e mezzo con uno strano liquido azzurro all'interno. Il preside inizia a parlare - Beh, signorina Margaret, la scenata di ieri non è stata molto, come dire, carina. - - Mi scusi signor preside. - risponde lei. Strano, non ha reagito in nessun modo troppo avventato - E lui, signorino Joshua? Immagino non sappia cosa è stato detto durante il resto della cerimonia d'iniziazione, o mi sbaglio? - - No signore, le sarei molto grato se potesse dirmi che è successo - rispondo - Bene, riassumerò. Tu sei stato assegnato al gruppo Redlood, starai in camera con Andrew e Lance, Margaret non è più la vostra capogruppo dopo ciò che è successo ieri - Questa frase mi rincuora, nessuna pazza come capogruppo - E al suo posto è stata scelta Rosemary Hugg. La chiamo subito. - Il preside prende un microfono - Rosemary Hugg, Rosemary Hugg all'ufficio del preside -. Dopo 3 minuti qualcuno bussa alla porta - Vieni pure Rosemary - incita il preside, e dalla porta esce una figura angelica. E' lei, la ragazza che ho urtato - Ciao Megg - dice Rosemary - Ciao Rose! - grida Megg nel suo stile. Rosemary si gira verso di me e sobbalza - Oh - fa un inchino - Mi spiace per averti urtato oggi - si scusa - Fa nulla, tel'avevo già detto - è tutta rossa e si gira verso il preside - Che cosa c'è signor preside? - chiede - Volevo solo presentarti a Joshua, il ragazzo che ieri April ha riportato svenuto in aula magna - Quindi sono svenuto? Se voglio saperne di più dovrò parlare con lei. - Oh! Salve Joshua! Mi chiamo Rosemary, ma chiamami solo Rose - mi dice stringendomi la mano - Piacere Rose. A me chiamami pure Josh - ci fissiamo per un po' - Ok! Basta! Il preside ha qualcosa da dire! - Megg di stacca e la nostra attenzione si sposta sul preside - Ehm, ehm. Bene, volevo solo dirvi che le lezioni inizieranno domani, intanto se volete potete farvi un giro per la scuola, per il suo magnifico ed enorme giardino, e per il bosco. Ma ricordatevi di non superare la recinzione, dopo quella recinzione il terreno non è più della scuola. - - D'accordo signor preside! - diciamo all'unisono, e il preside ci congeda.Mentre usciamo chiedo - Bene, ehm, ora dove andiamo? - - Ma vai dove vuoi! Io e Rose abbiamo delle cose da sbrigare! - Megg prende Rose per un bracci e la porta con se mentre Rose mi saluta.Credo che mi farò un giro per l'enorme giardino, dopotutto sembra che sia molto più grande di quel che pensavo. Mentre mi dirigo all'uscita secondaria passo dal bar della scuola a prendere qualcosa per colazione, visto che oltre alla colazione di ieri non ho mangiato nulla. Mi siedo sulla sedia e chiamo il camerire, arriva un cameriere e noto con grande sorpresa che è identico a Colin - Buongiorno signore, vuole qualcosa? - chiede mentre pulisce l'interno di un'adorabile tazzina di caffè - Colin?! Lavori anche al bar?! - chiedo - Oh, no. Io non mi chiamo Colin, quello è mio fratello. Mi chiamo Gaspare - - Lei è suo fratello siete identici signor Gaspare! - dico incredulo - Ah, questo perchè siamo gemelli, e non siamo gli unici. Siamo una famiglia piuttosto numerosa, tutti gemelli, e ognungo di noi svolge diverte mansioni. Il signor Tanasa, il preside, ha dato lavoro a tutti i miei fratelli. Per comodità chiamaci Viran, è il nostro cognome - - Ahahahah, lo terrò a mente - - Bene, cosa vuole signorino? - chiede - Ah, già. Una pasta con marmellata alla ciliegia, grazie - Gaspare apre un cassetto e in un momento mi porta la pasta. E' strano che sia calda, l'ha appena tirata fuori da un cassetto. Mentre mi accingo a mangiare la mia pasta in calma e in pace, e a godermi questo silenzio paradisiaco qualcuno da dietro grida - Eccolo la! - qualcuno dietro di me sta correndo. Non faccio in tempo a voltarmi che un tipo con i capelli stile Disney mi butta giù dalla sedia - Ahahahahahahah! Joshua, finalmente ti abbiamo trovato! Eri qui a mangiarti la tua pasta tutto tranquillo. - Sono sconvolto per la mia pasta sotto il suo piede, alzo lo sguardo e trovo Andrew, il mio compagno di stanza - Peccato che ora la pasta non esista più - sbuffo. Andrew si guarda intorno cercando la pasta - Andrew, sotto. - abbassa lo sguardo e alza il piede gridando - Oh, amico! Il paio buono! - Delle braccia mi avvolgono le spalle e mi alzano - Andrew, è questa l'impressione che vuoi dare al nostro coinquilino? - Lance mi da una pacca sulla spalla e poi continua - Dai, Andrew, dove volevi andare? - - Al giardino! C'è tutta la squadra gialla, e dicono che le ragazze di quella squadra siano delle figone assurde! - risponde - Andrew, prima di tutto siamo gruppi, non squadre. Secondo, non si chiama gialla ma Starllow. E terzo, perchè vuoi coinvolgere anche Josh? Lui ha già Margaret - Cosa, cosa, cosa, cosa?! Io e Margaret? Solo l'idea mi fa venire il vomito. - Ehm, Lance, veramente io e Margaret non stiamo insieme. - dico - Visto Lance! Poi in tre si rimorchia meglio! E' la regola del perfetto PlayBoy! - - E va bene allora. Andiamo pure Andrew. - sospira Lance mentre si allontana con Andrew che grida - Forza! Andrew, Lance e Joshua alla conquista dei cuori! - è proprio un irresponsabile, ma ha un certo carisma, che essere un po' spensierati a volte non guasti? Lance si gira verso di me - Forza Josh! O Andrew darà in escandescenza! - - A-arrivo! - Rispondo.Percorriamo un corridoio e arriviamo al'uscita posteriore, l'apriamo e davanti a noi si estende un enorme giardino. E' colmo di piante che hanno frutti di tutti i tipi, piccoli ruscelli, qualche roccia decorativa qua e la, e un enorme campo di football alla fine del giardino. Sarà grande come due quarti del Centra Park di New York. Noto che al centro del giardino c'è un enorme albero di mele, sarà alto una quindicina di metri e largo circa 5 metri. E' qualcosa di totalmente surreale. Andrew nota subito una ragazza seduta sotto l'enorme albero al centro e corre verso di lei facendoci segno con la mano di seguirlo. Io e Lance ci guardiamo scrollando le spalle e poi ci avviamo, tenendoci a distanza comunque. Andrew arriva al grande albero e chiede - E' sola signorina? - la ragazza alza lo sguardo dal libro che stava leggendo e risponde - No, sono in compagnia del ragazzo più carino della scuola, eheheh. - Andrew sobbalza e si siede affianco alla ragazza. E' castana e ha i capelli a caschetto e gli occhi verdi. Andrew si presenta e chiede a Camille il suo nome - Mi chiamo Camille. Enchanted to meet you Andrew - - Eh? - risponde Andrew - Che lingua è? - O. Mio. Dio. Non conosce neppure l'inglese, come diavolo è stato ammesso. Camille abbraccia Andrew e gli chiede - Hai una ragazza? - - N-No. Sai, perchè non potrei mai averne dopo che la ragazza più carina della scuola mi ha abbracciato - risponde. Camille si guarda intorno e dice - Il mio cuore batte molto forte, vuoi sentire? - prende la mano di Andrew e la poggia sul suo seno. Fermo Lance di colpo e gli indico un ragazzo a destra. Ha in mano due bibite e si sta dirigendo all'albero centrale. Lance capisce al volo e indietreggiamo. Andrew ha la mano fissa sul seno di Camille, e sembra sia in una specie di trans. Quando il ragazzo con le bibite è abbastanza vicino Camille grida - Aiuto! Maniaco pervertito! Come ti permetti a palparmi senza il mio permesso! - si gira verso il ragazzo con le bibite e grida - David! Help me! - a quella vista il ragazzo con le bibite, David, lascia cadere le bibite. Ha capelli corti castani e anche lui occhi verdi. Andrew esce di colpo dal suo stato di trans, si alza alla vista di David e cerca di provare ogni sorta di scusa, e quando ormai David è troppo vicino si mette in posizione di combattimento prendendosi un calcio nei genitali, che lo fa accasciare a terra e strisciare giù dalla collina. Camille sembra divertita, e appena David si avvicina lo bacia e iniziano a studiare e a, ehm, pomiciare un pochino ogni tanto.Andrew striscia fino a Lance e emette uno strano lamento. Lance si gira verso di me - Accompagno Andrew in infermieria - e mi lancia le chiavi della stanza - In caso volessi riposarti. Mi ero scordato di dartele. - le afferro e mi volto verso il bosco mentre loro rientrano dentro. Credo andrò al bosco, è il posto più interessante che ho in mente ora. Quando arrivo al cancello d'entrata ormai è sera e il sole sta tramontando. Oltrepasso il cancello e mi inoltro nel bosco. Il crepuscolo da un' aria un po' tetra ma calma, si sente solo il cinguettio degli uccellini. Arrivo al limite di cui parlava il preside e trovo April che guarda il bosco. Mi avvicino e la saluto - Ciao April! - lei si gira verso di me e noto che sta piangendo - P-Perchè piangi? - chiedo - N-Non è niente Josh, solo che, volevo tanto vedere il bosco. - - Ma, non c'è motivo di piangere, ora l'hai visto - - No, io, io voglio vedere il bosco oltre questo recinto. - ribatte - Ma, non è possibile, è proibito. - - Quindi non mi accompagni? Speravo facessi almeno questo per me. - risponde seccamente. Avrei tante domande da farle, ma forse questo non è il momento adatto - Ti accompagno se vuoi - dico, e il suo viso si illumina e si asciuga le lacrime - Grazie, ricorderò sempre questo tuo gesto - sorride e scavalca la recinzione seguita da me. Camminiamo nel bosco, silenzioso come la morte. Si sente solo lo scricchiolio che provocano i nostri passi sulle foglie secche. Seguo lei. Si ferma davanti a una chiesa ormai in rovina ed entra incitandomi a seguirla. Mi sento stranamente osservato. Una volta dentro trovo la chiesa tutta a pezzi. I dipinti, se così ora possono essere chiamati, non esistono più, le sedie sono tutte buttate a terra e l'altare, dove lei ora è in piedi, guardando i rami degli alberi che entrano dal tetto ormai inesistente, è in rovina. Si gira verso di me e mi chiede di salire. Quando salgo sull'ultimo scalino si butta su di me e mi bacia. Ha uno strano odore e sapore di sangue fresco. Dopo qualche secondo si tira indietro e si scusa - Scusami. - - Non fa nulla, non è mica la fine del mondo. - rispondo - E' la fine del mio mondo Joshua, ormai non mi resta più nulla. Ne amici, ne famiglia, e neppure tempo - - C-cosa vuoi dire? - chiedo - Grazie per essere stato mio amico fino ad ora, ma Megg aveva ragione. Ho ucciso io quelle persone al piano -1 - non riesco a muovermi, sono gelato da questa affermazione, i miei muscoli sono diventati di pietra - Non, non riesco a seguirti - dico - E ora, dovrai morire tu. - tira fuori un'ascia dalla schiena e si catapulta su di me. Mi scanso appena in tempo, ho giusto un lieve taglio nel braccio destro - lei si gira - verso di me con sguardo assassino e grida - Tu devi morire! - e si catapulta di nuovo all'attacco e io cerco di raggiunger l'uscita quando April mi appare davanti - Non capisci?! E' l'unica soluzione! - scappo di nuovo verso l'altare urlando - Soluzione?! Uccidermi sarebbe la soluzione a cosa?! - la sento correre dietro di me e grida - Ci tieni a me Joshua?! Rispondi! - - Io... Si! Ci tengo a te April! - urlo - Bugiardo! - grida e si materializza davanti a me - Che, cosa... Che cosa succede?! - - Joshua, se ci tieni sul serio alla mia vita fatti uccidere - mi dice, mettendomi letteralmente con le spalle al muro. Non posso scappare. Non posso fuggire. Lei è il gatto, io il topo, e ora sono in trappola. Lei solleva l'ascia e urla - Devi morire! - sto per emettere un grido straziato quando April viene catapultata dall'altra parte della chiesa. Mi stropiccio gli occhi e trovo davanti a me Megg con due coltelli in mano. Si gira verso di me e me ne da uno - Due a me non servono. Ah, tel'avevo detto - Prendo il coltello e sto con le spalle al muro, immobile, quando vedo April che si rialza con la maglia sanguinante. Megg deve averla colpita alla pancia, ma che significa tutto questo?! Megg si lancia all'attacco a una velocità impressionante e da un pugno in pancia ad April, facendola sbattere contro un muro della chiesa che viene distrutto dall'impatto. April si rialza dalle macerie e mormora - Mamma. Papà. Max. Bastarda! Me la pagherai! - April corre verso Megg con l'ascia pericolante, e corre così veloce come se il dolore fosse scomparso. Megg con una sola mossa si scansa dall'attacco di April, tagliandole di netto la testa.
  
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