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Autore: holdyoutight    05/02/2013    4 recensioni
Perché vivere così? Perché aspettare il momento giusto, che forse non sarebbe mai arrivato? Perché privarlo di una vita felice insieme a qualcun altro? Io ero la scelta sbagliata, lo ero sempre stato ma ero troppo egoista per lasciarlo andare. Però era il momento di essere coraggioso, e guardare in faccia le cose come stavano. Era troppo da sopportare tutti i giorni, tutte le ore, tutti i minuti, i secondi. Non volevo infliggere questa tortura proprio a Harry.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LOUIS’
E così il tour era ricominciato e la nostra popolarità saliva, eravamo letteralmente sulla cresta dell’onda. Seduti sui sedili posteriori del furgoncino su cui girovagamo tra le più famose capitali d’America, io e Harry giocavamo, uno contro l’altro, alla psp.
Il riccio si agitava muovendo il piccolo marchingegno a destra e a sinistra, come se così potesse avere una speranza di vittoria.
‘Fai schifo Styles, ti sto battendo alla grande!’ urlai vittorioso facendogli la linguaccia.
‘Dai, ma perché dobbiamo giocare a Super Mario Kart? E poi la mia psp è rotta, di sicuro.’ Strillò arrabbiato, non staccando gli occhi dal gioco.
‘Qualcuno non sa accettare la sconfitta..?’ lo cantilenai mentre superavo il traguardo e alzavo le mani come un vero corridore di formula uno.
Mi lanciò uno sguardo indignato.
‘Chi? Io? Assolutamente no. E poi ti ho lasciato vincere, mi facevi pena dai.’ Mi lanciò uno sguardo di superiorità.
Gli lanciai la psp sul naso e lui strillò ‘Pezzo di merda!’ ridendo, mi alzai e gli piombai addosso baciandolo sul collo.
Cominciò a strillare pizzicandomi i fianchi e urlai ‘Vuoi la guerra Styles?’
Mi guardò con quegli occhioni verdi e non trattenne una risata ‘Sì, ti prego Louis.’
Scoppiai a ridere e azzerai la distanza fra le nostre labbra. Mi morse il labbro inferiore e mugugnai un ‘Ahia’ mentre le nostre bocche erano ancora incollate fra loro. Poi mi staccai, gli lasciai un bacio sul naso e mi accoccolai sul suo petto. Sentimmo il furgoncino che rallentava e poi frenava bruscamente, eravamo arrivati.
‘Ti prego, non scendiamo.’ Si lamentò Harry trattenendomi per la maglia a righe. Mi voltai verso di lui e gli presi le mani.
‘Che ne dici se scendiamo, andiamo in hotel e continuiamo su?’
Lo vidi illuminarsi e iniziò a spingermi giù dal furgoncino. Urlò un ‘bonjooooooour’ alle fan francesi che svennero davanti a lui e si capicollò su per le scale dell’albergo.
Quando entrai in camera, alcuni minuti dopo, non trovai nessuno.
‘Harry? Harry dov..’ Mi ritrovai Harry aggrappato come un paguro alla mia schiena che urlava frasi senza senso, tipo uno stregone vudù dopo essersi fatto decisamente troppe canne. Scoppiai a ridere e lo buttai sul letto, poi gli saltai addosso e gli feci il solletico solo per sentire la sua risata cristallina e per vedere quel sorriso spuntargli a fior di labbra.
‘Louis, Louis piantala..’ diceva ansimando per le risate e mi afferrò le mani, bloccandomele per farmi smettere.
Lo accontentai e mi misi a cavalcioni sopra di lui, poi poggiai la mia fronte sulla sua. Strofinò il suo naso sul mio e sussurrò ‘Ti amo Louis William Tomlinson.’
Faceva sempre un certo effetto sentirselo dire.
‘Ti amo anche io Harold.’
‘Non ho mai amato così tanto il mio nome.’
Disse prendendomi il viso tra le mani e lasciandomi un bacio.
 
SEI MESI DOPO.

HARRY’S
‘Aaaaah Paris, la città dell’amour!’
urlò Liam mentre passeggiavamo per i boulevard di Parigi.
‘Caffo qufte crepf fono la fine del mondo!’ decretò Niall sputacchiando pezzi di crèpes al prosciutto.
‘Horan, lo conosci il bonton? Non si parla a bocca piena!’ Lo rimbeccò Malik assumendo un’espressione da sofisticato e beccandosi una gomitata dall’irlandese.
‘Stasera ultimo concerto, eh?’ dissi, un po’ malinconico.
‘Già, poi un’estate intera senza fare niente. Già mi ci vedo ai Caraibi con Danielle..’ disse Liam sognante.
Malik strabuzzò gli occhi e si strozzò con la sua stessa saliva ‘Per l’amor di dio Payne, non farmi immaginare quel barboncino in costume!’
Payne lo fulminò con lo sguardo prima di aggiungere ‘Scappa, Malik. Scappa.’ E lo rincorse tra le aiuole del parco.
‘Fado a frendere una mela caramellata, fi fediamo dopo amifi.’ Disse Niall fiondandosi al banchetto delle mele grondanti di caramello.
Sorrisi guardandoli. Eravamo ormai alla fine di un altro tour. Avevamo litigato, ci eravamo insultati, picchiati, avevamo riso fino a tarda notte e girato per locali tutti i week-end, non potevo chiedere amici migliori di quelli.
Sentii Louis sospirare di fianco a me e mi voltai a guardarlo.
‘Tom? Che hai?’ chiesi fermandomi. Si fermò anche lui e si passò una mano fra i capelli castani.
‘Stasera, quando finirà tutto… inizierà l’estate. Io tornerò a Doncaster, tu a Holmes Chapel. Poi andremo in vacanza. Chissà chi conoscerai, con chi starai… tu… tu mi mancherai Harry, tanto.’
Mi avvicinai sorridendo e sfiorandogli la mano, non potendomi permettere un contatto più diretto per tutti i paparazzi che ci scrutavano da dietro gli alberi.
‘Tomlinson, io aspetto te e tu aspetti me. Passerà l’estate e ci ritroveremo a Settembre, chiaro?’
sorrise poco convinto, abbassando lo sguardo.
‘Per poi riprendere una relazione segreta? Harry, sei la cosa migliore che mi sia mai capitata, lo sai, ma non ce la faccio più a vivere così.’
Quelle parole mi colpirono come una palla da rugby in pieno stomaco.
‘Che… che vuoi dire?’ farfugliai cercando il suo sguardo che restava puntato verso le mie converse.
‘Voglio dire che non ce la faccio, Harry. Basta con questa farsa. O usciamo fuori o… o…’
‘O è finita.’
Continuai io per lui, mordendomi il labbro e trattenendo le lacrime che spingevano insistenti ai margini degli occhi.
Finalmente alzò lo sguardo dal suolo, e mi guardò in attesa di una mia reazione.
‘Louis…’ cominciai io, e le parole vennero a mancare, come se non mi fossi mai preparato un discorso del genere nella mia testa. ‘Sai come stanno le cose. Siamo in cinque.’
Louis sbattè un piede per terra, allontanandosi di qualche passo da me.
‘No, Harry. Siamo in due, noi.’
Esasperato mugugnai ‘Cerca di ragionare, cazzo.’
‘Su cosa dovrei ragionare? Sul quanto io ti ami? Sul quanto io stia male? Sul quanto vorrei in questo momento prendere il tuo viso tra le mie mani e baciarti davanti a tutti? Su cosa devo ragionare esattamente?’

Non riuscii a trattenere un sorriso davanti a quelle parole. Lui si offese.
‘Cosa ridi? Non capisco proprio cosa cazzo ci sia da ridere!’ e si voltò per andarsene, ma lo raggiunsi e lo feci voltare.
‘Ehi ehi, scusa. Non rido più, promesso.’ Misi la mano sul cuore.
‘Smettila di prendermi per il culo, Harry.’ sputò fuori, e si allontanò.
Rimasi lì impalato, con la bocca spalancata a ‘o’.
Che permaloso del cazzo.
 
LOUIS’
‘Paris, make some noise!’ urlò Liam, incitando il pubblico.
L’ultimo concerto del tour. Quel palco era impregnato di emozioni, non avrei mai voluto lasciarlo.
Cantai tutte le canzoni marcando ogni singola parola, ogni singola frase, sapendo che non le avrei più cantate davanti a un pubblico così grande. Cercai di non guardare Harry, perché sapevo che avrebbe causato solo altro dolore.
Perché vivere così? Perché aspettare il momento giusto, che forse non sarebbe mai arrivato? Perché privarlo di una vita felice insieme a qualcun altro? Io ero la scelta sbagliata, lo ero sempre stato ma ero troppo egoista per lasciarlo andare. Però era il momento di essere coraggioso, e guardare in faccia le cose come stavano. Era troppo da sopportare tutti i giorni, tutte le ore, tutti i minuti, i secondi. Non volevo infliggere questa tortura proprio a Harry. Non riuscii a fare a meno di guardarlo di sbieco, e notai che mi stava scrutando dall’altra parte del palco.
Volsi completamente il viso verso di lui, e accennai un sorriso facendogli capire che non ero arrabbiato.
Mi sorrise, e poi si illuminò, colpito da un’idea che aveva in testa.
Finì l’ultima canzone, l’ultima canzone del tour, e mentre noi ci stavamo avviando verso il backstage, Harry esclamò nel microfono ‘Aspettate. Aspettate tutti.’
Ci girammo incuriositi verso di lui, che esibiva un sorriso a trentadue denti. Si sistemò la camicia e si schiarì la gola.
‘Devo… devo dirvi una cosa, ragazze.’ Le fan urlavano il suo nome.
‘Però…’ si fermò per una risatina ‘però sapete che non sono bravo con le parole… quindi ve la farò capire cantando.’
Il pubblico ruggì e applaudì, e Harry aspettò fino a quando tutti stettero completamente zitti, in attesa.
Si schiarì ancora una volta la voce e iniziò a cantare, senza base in sottofondo, con la sua voce profonda.

‘Your hand fits in mine, like it’s made just for me..’

La riconobbi all’istante. Era la canzone che avevo scritto per lui. Alzai gli occhi al cielo mordendomi il labbro, voleva farmi piangere.
Dedicava la nostra canzone alle fan. Non era per loro. Era per noi, solo per noi. Era l’unica cosa nostra, privata, e lui la dedicava alle fan.
Ma poi, mi spiazzò. Nel bel mezzo della terza strofa si bloccò e si voltò verso di me, allungando una mano.
‘Louis, la vieni a cantare con me?’ strabuzzai gli occhi senza riuscire a muovere un passo, così Niall mi diede uno spinta che mi fece avvicinare al riccio.
Mi misi proprio di fianco a lui, guardandolo interrogativo. Lui sussurrò, lontano dal microfono, le parole che avevo pronunciato qualche ora prima: “o usciamo fuori, o è finita.” Io non voglio che finisca Louis. Per cui, urliamolo.’
Mi aprii in un sorriso, mentre afferravo la sua mano e la intrecciavo alla mia, finalmente davanti a tutti.
 
UN ANNO DOPO.

HARRY’S
Era passato ormai un anno dal coming out.
Da allora, la metà delle nostre fan ci aveva abbandonato, i giornali ci avevano presi di mira, i manager ci avevano tartassati fino all’esaurimento. Ma ora, potevo veramente dire di essere felice. Felice perché ero con Louis, perché mi svegliavo ogni giorno e quando aprivo gli occhi lui era lì, ad accarezzarmi la mano, felice perché sentivo per tutta la casa il suo profumo, felice perché la sera guardavamo un film mangiando i popcorn e ci bastava questo. Felice perché finalmente eravamo io e lui, contro il mondo. Felice perché finchè avevo lui, non mi importava delle cattiverie delle persone, avevo Superman in carne ed ossa a difendermi.
Un anno fa piangevo ogni sera, leggendo i tweet offensivi contro di noi. Ma lui era sempre lì a togliermi il telefono di mano e a stringermi forte dicendo ‘Sono solo incazzate con me, perché ho rubato loro il ragazzo più bello sulla faccia del pianeta.’
E ora sto bene. Ora sono una persona felice, e so di poter andare contro qualsiasi cosa finchè ho Louis al mio fianco.
Sono le due del pomeriggio, e sono sdraiato sul letto a pancia in su, con le braccia incrociate dietro la testa.
Sento la vecchia porta di legno cigolare, e Louis fa capolino con le sue vans rosso fuoco. Si butta sul letto di fianco a me e si sdraia su un fianco, guardandomi con quei suoi occhi talmente limpidi da potercisi specchiare.
‘Sei felice, Harry?’ mi chiede di botto, senza pensarci.
‘Sì, sono felice Louis. Sono tanto, tanto felice.’ Dico incastrando le mie mani fra le sue e inspirando il suo profumo.
‘Allora sono felice anche io.’ Decreta lui con un sorriso.
‘Ti amo, brutto coglione.’
‘Anche io, idiota che non sei altro.’ Dice strusciando il suo naso contro il mio e baciandomi.

fine.







buondì, bon pomerig (?), bon soir.
premettendo che sono in lacrime e sto fissando la parolina 'fine' da mezz'ora,
volevo dire un 'massive thank you', #feellikeonedirection lol.
grazie a ogni singola persona che ha aperto questa storia e l'ha letta,
grazie a chiunque l'abbia aperta, abbia letto le prime due righe e l'abbia chiusa considerata uno schifo.
grazie a chiunque abbia lasciato una recensione, anche di tre parole, per dirmi cosa ne pensava.
grazie a chi ha messo la storia tra i preferiti, i seguiti o i ricordati.
grazie a tutte le ragazze che mi chiedevano quando avrei aggiornato,
a chi mi menzionava su twitter dicendo 'la tua storia è fantastica', senza che io avessi neanche chiesto loro di leggerla,
grazie veramente a tutti.
devo fare un ringraziamento particolare a Valeria, perchè ho sempre trovato la sua recensione mezz'ora dopo aver pubblicato ogni capitolo,
anche quando era mezza ubriaca.
grazie per aver sopportato i miei scleri quando avevo le 'crisi' e non sapevo cosa scrivere, sei fantastica davvero.
GRAZIE A TUTTI, come direbbe la mia prof di spagnolo 'SIETE MARAVILLLLLLLOSI'.
*va a piangere nell'angolino*

  
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