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Autore: Aryapikkola    05/02/2013    1 recensioni
Come ogni fan di Twilight, Alex adora i libri. Li legge come rifugio da una vita che gli da solo delusioni sù delusioni. Un giorno uno sconosciuto gli dà l'opportunità di poter entrare dentro quel mondo che tanto adora, così la nostra protagonista si ritrova dentro Twilight al posto della protagonista.
Estratto dal primo capitolo
" Ero terrorizzata, ma non sapevo come comportarmi così dissi forse le parole che lei si aspettava, e non fu una scelta a caso che gli risposi proprio come continuava nel libro, mi sentii sollevata ad averlo letto così tanto.
Con un filo di voce dissi la frase, come se recitassi con un copione in mano
- Ci voglio andare. "
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mi scuso davvero per i miei tempi davvero lunghi, ma purtroppo il tempo ne l'ispirazione vengono quando ne hai bisogno. Spero che comunque continuerete a leggere, con affetto ringrazio chi ha commentato, perchè il solo sapere che qualcosa che hai fatto con passione viene apprezzata, ti invoglia a continuare.

Arya




Mi pulsava la testa, ma a parte questo mi sembrava di aver passato la notte più rilassante dopo tanto tempo.
 
Non aprivo gli occhi solo per pura pigrizia, no non è vero. Non li aprivo perchè avevo paura di quello che avrei potuto vedere.
Ricordavo di aver chiesto ieri ad Edward di rimanere con me. Gli sarò sembrata una scema, da quanti giorni mi conosceva? Come avevo potuto solo pensare di chiederglielo.

Il punto era proprio questo, non avevo pensato.
 
Dopo che era uscito dalla finestra mi ero addormentata di brutto e non mi ero accorta se era tornato oppure no. Cosa speravo esattamente?
Di vederlo lì oppure no?

Ero davvero così coinvolta?

Come potevo esserlo?

Come potevo non esserlo....
 
Vederlo, sapere che esisteva per me era ancora un shock. Speravo soltanto che lui non si accorgesse di come ero presa da lui..  La cosa ingiusta e che mi basavo solo quello che era scritto su un libro. Dovevo prima imparare a capire come fosse lui sul serio, non potevo coinvolgermi sul serio prima di averlo conosciuto davvero.
 
Aprii gli occhi piano e con calma, a godermi quella pace inaspettata, dovevo essere coerente con i miei obbiettivi. Quello mi avrebbe salvato.
 
-Buongiorno
Era stato Edward a parlare, era seduto nella sedia della mia scrivania, aveva gli occhi chiusi se non sapessi che i vampiri non dormivano avrei potuto pensare che stesse dormendo.
Aveva il viso completamente rilassato. Era stupendo, non c'erano altre parole per descriverlo.
 
-Ehi.
Lo salutai a voce bassa in modo da non disturbarlo da quel suo momento di pace, anche se sapevo che si era accorto che mi ero svegliata.
Più di quello non sarei riuscita a dire, vederlo appena sveglia era gia qualcosa a cui di certo non ero abituata.
 
Mi alzai piano, e lui voltò il suo sguardo verso di me e sorrise debolmente. 
Si decisamente era un buongiorno.
Ricambiai il suo sorriso.
 
- Come ti senti?
 
La sua voce era molto calda, decisamente sexy. Anche se adesso riuscivo a capire come chiudere i miei pensieri arrossi al pensiero che avevo fatto su di lui. Il "potere" se potevo chiamarlo così quasi lo sentivo adesso, man mano che mi trovavo li a forks avevo iniziato a capire come funzionava, e adesso mi era più facile non dovevo più sforzarmi per usarlo. Ma sapevo che avrei potuto farlo smettere se fossi stata davvero distratta o non in me.
 
- Meglio grazie.. Scusa per ieri... Non dovevi rimanere con me per forza, ero un pò fusa dalla febbre.

Non riuscivo a guardarlo negli occhi, si poteva sprofondare di più dall'imbarazzo?
 
- Nessun problema Bella, sul serio. Diciamo che è stata decisamente una notte diversa dal solito.
 
 Il suo mezzoo sorriso spuntò dal suo viso, magico e incantevole come lo sbocciare di un fiore, non si poteva non rimanerne affascinata.
Guardai nel comodino la mia piccola sveglia e notai l'orario.
 
- Dio ma è mezzogiorno! E la scuola? 
 
- Bella hai avuto la febbre ieri, non mi sembrava il caso di svegliarti per andare a scuola.

- Si lo so ma tu saresti dovuto andarci.
 
Lui rise allegro quasi incredulo.
 
-Hai paura che non recuperi per un giorno saltato? Credimi i compiti non sono un problema.
La mia espressione arrabbiata lo fece ridere ancora di più.

- Sei un spaccone, sai? Io sono Edward e sono più intelligente di tutti voi, ho preso il diploma tantissime volte e anche preso diverse lauree  bla bla bla.
 
Mentre facevo la sua imitazione mi ero alzata dal letto, e non riuscii a finire che scoppiai a ridere da sola, mentre lui basito mi guardava con i suoi occhi stupendi. Per farlo smettere di fissarmi gli tirai un cuscino e andai di corsa in bagno per farmi una doccia e cambiarmi.
Naturalmente sapevo che il mio cuscino non gli sarebbe mai atterrato sulla sua faccia.
 
Finito di fare la doccia, non potevo evitare di pensare che quella casa non era mia, non la conoscevo. Eppure era cosi facile abituarsi ad essa, ogni cosa come gli abiti e la mia camera si adattava ai miei gusti, al mio carattere.
 
Cosa era questo mondo? Sapevo di non essere magicamente finita dentro il libro di Twilight, altrimenti la realtà in cui sarei finita ci sarebbe stata la Bella di cui conoscevo. Io non sarei stata nessuno, un intrusa in mondo in cui non era il suo.
Questo mondo era completamente diverso, certo c'era l'universo di cui avevo letto, la cosa mancante era Lei. Avevo preso il suo posto questo lo avevo capito, era come essere in una realtà alternativa. 
 
Dove lei non esisteva, ma anzi era stata sostituita.
 
Per quale scopo ero li? Ma c'era uno scopo in tutto questo?
Il viso di quel ragazzo che mi aveva portato era ancora stampato nella mia mente... Si uno scopo c'era, perchè senno portarmi li? 
Non sapevo neanche il suo nome, chi era? Non era decisamente un vampiro, dopo aver visto i cullen ne avevo la certezza, non aveva le loro caratteristiche.
 
Uscii dalla doccia con le testa ancora piena di mille dubbi. Non potevo di certo rispondere a tutto questo, non sapevo neanche se sarebbe durata. 
Dopo essermi cambiata tornai in camera, cercando di dimenticare i miei pensieri.
Vidi Edward davanti alla libreria, davanti ai miei libri.
 
- Hai dei gusti particolari, ti piace un pò di tutto vedo.
Guardai i libri e vidi tutti i libri che avevo letto, e che mi piacevano, ormai non  mi stupivo più.
 
- Si, apparte qualche genere diciamo che leggo un pò di tutto. L'ultimo che ho letto è stato Jane Eyre,davvero bello.
Non guardava più i libri, ora guardava me. Quasi incerto parlò.

- Ti piacciono gli amori difficili.
Arrossì per quanto fosse vero, mi sentivo al quanto stupida.

- Si è vero.. Ma penso che tutti i veri amori non siano facili, alcuni sicuramente avranno più difficoltà ma solo il fatto di amarsi a vicenda deve in qualche modo aiutare. Senno che senso avrebbe amare una persona? 

Presi fiato, come se avessi fatto uno sforzo enorme a parlare. Il silenzio che si era creato non mi piaceva, era carico del mio imbarazzo e il fatto che mi sentissi scottare le guance era segno che ero arrossita come una scema.

- Non voglio annoiarti tutto il giorno, non sei obbligato a rimanere, Charlie tornerà stasera. 
Lo distolsi da i suoi pensieri. Mi sembrava quasi non mi avesse sentito. Stavo quasi per ripetermi che lui mi interruppe.

- Non mi sento obbligato ma se vuoi che ti lasci da sola, non ce problema..

- No! Cioè ehm e solo che non so come comportarmi.

- La tua sincerità è spettacolare.
Ora anche lui era in imbarazzo. Dopo un minuto buono mi rispose tranquillamente.

- Sai penso che dovremmo conoscerci meglio, in fondo tu sai tutto di noi a quanto ho capito. Ma io, cioè noi non ti conosciamo molto bene.

- Si credo sia giusto.
 
Sistemai il letto, con calma misi tutti i cuscini a disposizione che avevo sopra in modo da averne molto in cui potessi sfogare il nervosismo e qualche peluche che avevo trovato. Ci sedemmo li e iniziammo a parlare.
 
POV EDWARD
 
La sua voce presto mi mise a mio agio, parlare con lei era bello. Non era sicuramente facile però, come gli avevo confessato la sua sincerità era strabiliante. Era così pura e semplice, era una cosa che non si trovava spesso.
Sapevo che ogni cosa che diceva la pensava sul serio, senza che gli leggessi nella mente. Parlammo di lei sopratutto, mi raccontò a parole sue come era stata "portata" lì. Quando me lo aveva fatto vedere con la mente era stato molto frettoloso e poco dettagliato, la vicenda per quanto fosse assurda era vera.
 
Il fatto che lei fosse li non si poteva spiegare logicamente, gli avevo chiesto se per lei quel ragazzo fosse un vampiro ma mi aveva risposto che era più che sicura che non lo fosse. Avrei dovuto approfondire di questo anche con Carlisle, certo non era un pericolo a quanto pareva ma non era una cosa da sottovalutare.
 
Mentre parlava, la guardavo affascinato. Non era più molto in imbarazzo e parlava tranquilla, senza avere paura. Senza avere paura di me.
Mi chiedevo se si sforzasse ma sentivo il suo cuore battere tranquillo, in modo rassicurante. Come faceva a essere così tranquilla? Volevo saperlo. Mi aveva spiegato gia che non aveva paura di noi, lo dimostrava con Alice in continuazione standogli vicina toccandola tranquillamente. Forse non si rendeva conto di come era fatta la nostra natura.
La sua voce interruppe il mio filo di pensieri.
 
- Dimmi qualcosa di te.

Perchè diceva sempre la cosa che meno mi aspettavo? Eravamo entrambi sul suo letto seduti all'apparenza per niente imbarazzati. Non potevo parlare per lei ma io non ero così calmo come sembravo, fortunatamente riuscivo a nasconderlo bene.
Almeno così speravo.

- Cosa vuoi sapere?

Mi misi disteso sulla schiena in  modo da poter guardare il soffito e potermi distarre  dai  suoi occhi che senza problemi mi guardavano.
Il suo profumo adesso era ancora più intenso del solito appoggiato sulla sua coperta, la cosa straordinaria era che il suo odore non risvegliava in me alcuna fame.

Il mostro che avevo dentro era quieto e non affamato.

Potevo godermi quella fragranza dolce e fresca,senza sentirmi uno schifo per la mia natura. Senza sentirmi un essere mostruoso, mi faceva sentire più normale.
 
- Beh come era il '900? Come è stato vedere il mondo? Tutte quelle epoche, vedere il cambiamento dei costumi e delle persone, il progresso della tecnologia. Il cambiamento dell'arte.. e degli artisti...la musica.. Deve essere stato straordinario. Come un viaggiatore del tempo, un esperienza che molti ti invidierebbero. 
 
Era così ispirata, dopo aver parlato si distese affianco a me, era così vicina che le nostre spalle quasi si toccavano. Smisi di respirare non perchè mi desse fastidio, ma perchè per un secondo non mi ricordai più come si faceva.
 
- Lo fai sembrare bellissimo. 
 
Risposi sospirando, aveva una visione magica e talmente genuina. Faceva sembrare tutto così semplice. 
 
- Perchè non lo è?
 
- Credo che per la maggior parte delle persone sia così. Ma per uno come me, non è stato sempre bellissimo. La mia vita mi è sempre sembrata un purgatorio infito, devo dire che la mia vita per la maggiore mi è sembrata abbastanza noiosa. Certo il tuo discorso non fa una piega l'evoluzione che ce stata è stata grandiosa, ma quando la vivi tutta credimi non è così eccezionale.
 
- Sei troppo pessimista Edward.
 
Mi scappo una risata strozzata.
 
- Forse. Ma tu sei troppo ottimista.
 
Adesso fu lei a ridere serena, la sua risata uno dei suoni che in me scatenava qualcosa che ancora non sapevo definire.
 
- Forse.
Rimanemmo in silenzio, questa volta niente imbarazzo. Solo noi due. 
Il mio respiro sincronizzato con il suo, e con mio stupore mi rilassai. Mi rilassai affianco di una umana. Affianco ad una ragazza che non conoscevo neanche da tanto.
Come aveva potuto cambiare tanto la mia vita solo per colpa sua?
 
Non so quanto tempo passò, ma notai che il suo respiro adesso era più pesante.

Si era addormentata. Si era addormentata vicino a me.
 
Decisi di voltare lo sguardo sul viso. Rimasi li a guardarla, come uno stupido rimanevo li a fissarla mentre dormiva. Ancora. 
 
Era così bella questo non potevo negarlo, non solo per il suo aspetto fisico ma anche per l'energia che ti trasmetteva. Il suo modo di fare di parlare mi coinvolgeva senza rendermeno conto, notavo i suoi gesti come quello di prendere tra le sue piccole dita una ciocca di capelli e giocarci.
Tutte cose che normalmente non mi avrebbe interessato.
 
Il suo viso si spostò nel sonno nella mia direzione, e il suo respiro si scontrò contro il mio viso.
Senza pensarci il corpo reagì senza pensarci, senza che potessi controllarlo, in un attimo fui in piedi vicino alla finestra, teso come una corda di violino. Ero scattato non perchè mi avesse dato fastidio, ma perchè mi aveva fatto anche fin troppo piacere.
 
Non potevo negarlo ero attratto da lei, come se potessi pretendere qualcosa. Come se non fossi il vampiro che sono ma un ragazzo normale e umano. Stavo inziando a desiderare qualcosa che non era giusto, sopratutto per lei. 
Il suo comportamento verso di me mi faceva dimenticare quale era la mia natura, ma questo non voleva dire che era giusto dimenticarsene.

Forse lei pensava che era giusto comportarsi normalmente ma io non ero normale,

doveva aver paura di me perchè anche io iniziai ad avere paura di me stesso.
 
  
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