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Autore: thegirlwiththefireinside    05/02/2013    15 recensioni
Zayn Malik ha 19 anni e alla Saint Rose High School, una delle scuole più costose di Londra, è una leggenda.
Nel suo mondo solo quattro cose hanno la priorità: il sesso, il divertimento, i soldi e la bellezza.
E' sexy, viziato e strafottente, tutte le ragazze gli cadono ai piedi e si diverte a tormentare i più deboli insieme alla sua cricca di amici.
Zayn Malik è fuoco puro, che non può essere domato...
Icy Styles è una ragazza acqua e sapone e, siccome i genitori lavorano per la famiglia Malik, vive nella loro casa fin da quando aveva sette anni.
Icy ha sempre trovato Zayn superficiale,uno stronzo insensibile, lui diverte a torturarla e lei,quando litiga con lui, il che accade molto spesso, tira fuori tutta la sua personalità.
Cercare di evitarlo non serve a nulla siccome vivono nella stessa casa, frequentano la stessa scuola e il fratello di Icy, Harry ,è il migliore amico di Zayn.
Icy è l'acqua, l'unica in grado di domare il fuoco che Zayn ha dentro, l'unica che è capace di tenergli testa.
Loro sono agli antipodi, esattamente l'opposto l'una dell'altra, ma si sa: gli opposti si attraggono.
*primo capitolo modificato.*
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Let it burn'
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17
Let it burn
- Chapter 17-



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- Cosa cazzo ci fai tu qui?- Dico alzandomi velocemente, troppo velocemente; infatti una fitta alla testa mi assale e sono costretta a lasciar ricadere la testa sul cuscino.
- L'infermiera ha detto che non devi fare movimenti bruschi per almeno un ora!- Dice Zayn con un tono allarmato avvicinandosi al mio lettino.
Sospiro.
- Malik, ripeto  la mia domanda, che cosa cazzo ci fai tu qui?- Malik butta la sigaretta dalla finestra.
Che coglione! Stava fumando in infermeria, ecco cosa era l'odore di fumo.
- Tua madre non ti ha detto che è cattiva maleducazione usar...-
Lo interrompo guardandolo male.
- E tua madre non ti ha detto che non si fuma in infermeria?-
- Touche.-
- Malik dimmi cosa ci fai qui e poi levati dalle palle.-
- E' così che ringrazi colui che ti ha portato in braccio fino all' infermeria?!- E' infastidito
Ci resto di stucco.
Ecco ora si spiega perché si trova qui.
- Nessuno ti ha obbligato a farlo. Poteva benissimo portarmici qualcun altro se ti ha dato così fastidio.- Dico secca.
- Mi sono offerto io di farlo, non mi ha dato fastidio, Icy.-
- Ok Malik, ora che ti sei comportato come l'eroe della situazione e che hai fatto credere a tutti che di me ti importa almeno un pochettino puoi levarti dalle palle.
- Icy,Smettila di pensare che la tua presenza mi dia fastidio e che a me non importi niente di te perché non è così, lo sai bene.- Lo guardo negli occhi, sembrano accesi da una qualche scintilla.
Si vede che si sta innervosendo e anche molto.
- Allora perché non mi parli e non mi guardi nemmeno in faccia da più di due settimane?!-
Domanda stupida.
So già la risposta e so di essere la principale responsabile del suo comportamento.
I suoi occhi si accendono di rabbia.
- Perché?! Smettila di fare la bambina viziata, cazzo! Me l'hai chiesto tu di non avvicinarmi più a te!- Parla con una voce dura, più alta del normale.
So che ha ragione ma nononostante questo non riesco a starmene zitta e, girandomi verso di lui, scoppio.
- Mi pare che non ti sia riuscito tanto difficile ignorarmi! Ho visto che la tua vita è andata avanti lo stesso, non sei stato a piangere in camera tua e non saltavi i pasti come...!- Mi blocco prima di dire troppo e sputtanarmi più di quanto non abbia già fatto davanti a questo pezzo di merda.
Quanto lo odio!
E quanto lo amo, allo stesso tempo.
Dio come ho fatto a cacciarmi in una situazione del genere?!
- Continua, Icy. Cosa stavi per dire?! Come chi, Icy?!- Si avvicina di scatto al mio letto e mi afferra il polso di scatto.
- Come nessuno.- Rispondo secca cercando di liberarmi dalla sua stretta ferrea senza però riuscirci.
- Icy, smettila di rompermi l'anima e dimmi cosa vuoi veramente, cazzo!- Dice lasciando il mio polso e dando un pugno sul lettino.
A quelle parole il cuore mi si infiamma.
Smettila di rompermi l'anima?! Smettila di rompermi l'anima?!
- Smettila di rompermi l'anima?! Zayn, ma cazzo! Ti senti quando parli?!- Urlo, urlo talmente forte che sono sicura che l'infermiera arriverà  pensando che io sia in fin di vita da un momento all'altro.
Urlo e alzandomi di scatto- ignorando la fitta alla testa- comincio a tempestare il suo petto di pugni.
Zayn dal canto suo non fa niente, mi lascia sfogare.
- Ti rendi conto o no di quello che dici?! Cacchiarola, sei tu che hai cominciato con tutta questa storia, sei tu che mi hai baciata! Sei tu, tu che mi hai tolto dalle braccia di Brody quella sera!- Parlo con la voce spezzata dal pianto, sono fuori controllo oramai.
Come mi sono ridotta. Piangere davanti alla persona che fino ad un mese fa odiavo con tutta me stessa è... è... una caduta di stile, proprio.
- Avresti preferito che ti avessi lasciata con mio cugino, davvero?- E' sorpreso dalle mie parole, glie lo leggo nello sguardo.
- Sì, se avessi saputo come sarebbe andata a finire sarei rientrata lasciandoti fuori, da solo.- Dico asciugandomi le lacrime.
- Nessuno ti ha obbligato a venire a letto con me.- Dice serrando la mascella.
Faccio un respiro profondo e poi punto gli occhi nei suoi.
- Lo so, e infatti sono stata io la cogliona. Sono stata io stupida ad averti creduto, stupida ad aver ceduto, stupida ad esserci cascata come una delle tante puttane che ti vanno dietro.-
- Tu non sei stupida sono io lo stronzo. Eri il mio chiodo fisso e facendo in quel modo ho solo peggiorato la situazione, mi dispiace. Non volevo farti soffrire.- Dice accarezzandomi la guancia, levando una lacrima.
Rabbrividisco.
-  Un "mi dispiace" non risolverà certo le cose, Zayn. E ora vattene.- Dico girandomi da un lato del lettino e chiudendo gli occhi, cercando di scacciare tutti i pensieri.
Nonostante la mia richiesta, non sento la porta sbattere, segno che è ancora qui.
Dopo pochi minuti sento il rumore dei vestiti che sfregano contro il muro e voltandomi vedo che è scivolato a sedere, in un angolo della stanza e guarda un punto fisso davanti a sé.
Sbuffo pronta a cacciarlo fuori dalla stanza a calci sul culo ma mi blocco quando vedo l'espressione sofferente che ha sul viso.
- Mio padre tradisce mia madre.- Dice tutto d'un fiato continuando a guardare dritto davanti a sé.
Non ci posso credere, il signor Malik tradisce sua moglie?!
Lo lascio continuare. Non so perché sta dicendo queste cose a me ma voglio ascoltarlo, lasciarlo sfogare, nonostante sia uno stronzo di merda.
- L'ho beccato tre anni fa insieme alla sua segretaria, nel suo ufficio, mentre scopavano... lui dice che è successo solo una volta, ma come cazzo posso credergli?!
L'ho detto a mia madre...- Jasmine sapeva?
- Ma lei non ha fatto niente, niente di niente. Ha detto che erano cose che capitavano e che amava mio padre tanto da poterlo perdonare.- Continua. Parla lentamente ed è prossimo alle lacrime; non l'ho mai visto così triste, così vulnerabile e quest'immagine mi colpisce dritta al cuore.
- Ho cominciato a seguire mio padre dappertutto e per un paio di mesi ho continuato a farlo, ma mio padre non ha più fatto un passo falso; ha chiesto scusa a me e mia madre e, mentre lei lo ha perdonato con un sorriso, io ancora non l'ho fatto. Non posso farlo.
Ho cominciato ad uscire con i miei amici ogni notte, ad andare male a scuola, a fumare spinelli, a bere e a mettermi in mezzo ai casini.
Nonostante so che faccio del male a mia madre continuo a fare queste cose perché so che così posso colpire mio padre.
Sono la sua delusione, come lui è la mia.-
Quando finisce di parlare, mi alzo dal letto, raggiungo il ragazzo seduto per terra e, nonostante l'odio che provavo per lui fino a qualche minuto fa, lo abbraccio forte.
Zayn ricambia il mio abbraccio con forza.
Capisco solo ora il comportamento che aveva col padre.
Capisco quanto sia grande il suo odio nei suoi confronti.
Restiamo abbracciati così per qualche minuto poi io mi scosto e incrocio le gambe; indico le mie gambe incrociate e Zayn, capendo al volo, si sdraia e ci poggia la testa.
Prendo ad accarezzargli i capelli lentamente e poi gli chiedo - Come mai mi hai detto questa cosa?-
Sospira.
- Io... non lo so... So solo che con te posso essere sincero, anche più di quanto io non sia con Harry che non sa di questa cosa. So che di te mi posso fidare nonostante tutto l'odio che provi per me.-
- Io non ti odio.- Dico fermamente.
- Ah no?-
- No, diciamo solo che vorrei prendere a schiaffi la tua faccia di merda ogni tanto.- Dico facendogli la linguaccia.
- Mmm, ho l'impressione che la mia faccia di merda ti piaccia tanto dato che a lezione mi fissavi.- Dice sorridendo malizioso.
Non quel sorriso, vi prego!
Dovrebbe vietare sorrisi del genere.
Distolgo lo sguardo arrossendo di botto.
- Non devi credere a tutto ciò che senti.- Dico secca.
- Vuoi dire che la professoressa ti ha ripreso per niente?!- Usa un tono di voce canzonatorio, provocatorio anche.
- Ok, lo ammetto: mi ha beccato mentre escogitavo un modo per ucciderti.-

- Bugiarda.- Dice cominciando a farmi il solletico sotto le ascelle.
Odio il solletico, lo soffro in una maniera impressionante; ogni volta che me lo fanno comincio a ridere e a contorcermi in un modo imbarazzante ed è proprio quello che faccio in questo momento.
Rido incessantemente, cercando di districarmi dal suo abbraccio così da riuscire ad evitare le sue dita.

- Ok, basta! Pietà, chiedo pietà! Perfavore Malik, lasciami!- Urlo tra le risate.
Zayn non mi ascolta e continua la tortura, piano piano comincia a smettere di farmi il solletico e prende ad accarezzarmi le cosce, coperte solo dal tessuto blu dagli shorts della divisa da ginnastica.
Quando raggiunge la pelle scoperta rabbrividisco; mi trovo con il viso a pochi centimetri di distanza dal suo e posso benissimo sentire l'odore del suo respiro sulla pelle.
Sa di menta, tabacco e di dopobarba; lo guardo negli occhi e lui ricambia il mio sguardo, scrutandomi senza sosta.
Si avvicina sempre di più a me, oramai pochi millimetri dividono le nostre labbra, mi sembra di andare a fuoco e sono convinta di essere rossa come un pomodoro.
So cosa sta per succedere, cosa vuole fare Zayn e non ho intenzione di permetterlo.
Non voglio che mi baci, o meglio, voglio ma NON posso lasciare che mi baci perché so come è andata a finire l'ultima volta che mi sono lasciata andare alla passione e non mi è piaciuto affatto quello che è successo dopo la notte in cui l'ho fatto, così quando le sue labbra stanno per toccare le mie mi scanso di scatto e mi allontano il più possibile da lui.
Scuoto la testa e poi lo guardo.
- Non posso, io non... ce la faccio.- Dico coprendomi il viso con le mani.
- E' colpa mia, scusa, non pensavo ti desse tanto fastidio, sul serio scusami.-
Sospiro.
- Non è che mi da fastidio è che, Zayn, non riesco più a fidarmi di te.- Dico tutto d'un fiato.
- Hai ragione, non avrei dovuto nemmeno provarci, scusa e...- Dice alzandosi da terra e avviandosi alla porta per uscire -Grazie.- Conclude con un tono di voce bassissima, forse pensando che io non possa sentirlo, infilandosi le mani in tasca e uscendo dall'infermeria.













The Girl With The Fire Inside
Salve a tutte care lettrici, so che avrei dovuto pubblicare Domenica ma ero in settimana bianca con la scuola e non ho potuto avvertire perché dal cellulare non potevo usare l'editor di EFP e di conseguenza non potevo scrivere avvisi con un codice HTML ... comunque sia ora ho pubblicato e spero vi sia piaciuto il capitolo 17, perché a me piace tanto...
Anyway vorrei ringraziare le 17 persone che hanno recensito il capitolo precedente, vi assicuro che vi risponderò il prima possibile; vorrei ringraziare chi ha solo letto senza farsi "sentire", ringrazio tanto le 109 persone che l'hanno messa tra le ricordate, le 29 che l'hanno messa tra le preferita e per ultimi, ma non meno importanti, le 167 persone che l'hanno messa tra le seguite.
Giuro che vi amo, siete i migliori
Alla prossima, un bacio




   
 
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