Teatro e Musical > Les Misérables
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Autore: NellieLestrangeLovett    06/02/2013    6 recensioni
[Les Misérables]
E se Marius non fosse stato l'unico ad innamorarsi quel giorno? Se anche Enjolras avesse trovato l'amore? E se "l'amore" avesse il nome di Éponine?
La loro storia non può avere un lieto fine, loro lo sanno.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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There’s no happy ending for us
 
Capitolo 1
 
Enjolras camminava per le strade di Parigi, quelle stesse strade che presto sarebbero state teatro della più grande rivoluzione che il mondo avrebbe mai conosciuto. Il popolo era pronto a ribellarsi, lui e i suoi amici dell’ABC Cafè stavano organizzando la rivolta da mesi e quelle che un tempo erano solo parole vuote si stavano progressivamente trasformando in fatti veri e propri. Avevano le armi, erano determinati e coraggiosi.
 
Coraggio, la virtù che il giovane studente apprezzava di più in un uomo. In fondo era cresciuto con le notizie della Rivoluzione Francese che sconvolgeva tutta la nazione e a scuola non avevano fatto che inculcargli quegli ideali di libertà e democrazia fino a quando arrivò a sentirli come suoi. Lui e gli altri credevano in quello per cui combattevano, e questo li rendeva ben più forti e valorosi di qualsiasi fantoccio della monarchia.
 
Non aveva paura di cadere in battaglia, se l’avesse fatto lottando per la sua patria avrebbe accolto la morte con una vecchia amica. Tutto, pur di garantire alla Francia un futuro di eguaglianza.
 
Vide fra la folla Marius, suo compagno di mille avventure, e gli si avvicinò. Il giovane stava fissando qualcosa che lui da lì non riusciva a vedere ed era in compagnia di una ragazza.
 
Appena Enjolras li raggiunse, i due si voltarono ed il giovane rimase a bocca aperta. La fanciulla che si era trovato davanti era la più bella creatura sulla quale il suo sguardo si era mai posato. Le belle guance pallide baciate dal sole parigino di quel giorno arrossirono e i suoi occhi scuri si abbassarono. Nonostante fosse vestita praticamente di stracci, era più elegante di una regina e i suoi lunghi capelli castani brillarono alla luce del giorno.
 
Sembrava che tutto fosse diventato meno importante, in quel momento, che anche la barricata, la repubblica, Lamarque e tutto quello per cui il ragazzo era convinto di vivere non fossero che ricordi lontani. Il cuore gli batteva all’impazzata e il sangue gli ribolliva nelle vene. Mai nella sua vita gli era capitato di provare un’emozione del genere.
 
“Éponine!” esclamò una profonda voce maschile e la ragazza si voltò e, rivolgendo un ultimo sguardo ai due, corse via.
 
“Chi è quella fanciulla?” chiese Enjolras all’amico, che però non rispose, intento com’era ad osservare un’altra giovane donna dai capelli dorati dall’altra parte della strada, la cui bellezza non era nemmeno lontanamente paragonabile alla mora che lo aveva colpito così nel profondo, accompagnata da un vecchio signore ben vestito.
 
Qualcosa stava accadendo lì in un angolo, si sentiva qualcuno che urlava. Poi una voce di donna strillò: “Scappate! La polizia, arriva l’ispettore Javert!”.
 
Tutti i presenti si affrettarono ad allontanarsi, temendo di finire nei guai. Anche lui e Marius furono costretti ad allontanarsi, proprio quando da lontano spuntarono le sagome del capo delle forze dell’ordine della città e un’altra decina di sbirri. I due studenti fuggirono a gambe levate e non di fermarono fino a quando non furono sicuri di essere ben distanti. Non volevano causare danni, non ancora. Presto sarebbero stati pronti ad attaccare, ma bisognava aspettare ancora qualche giorno.
 
Sicuri di essere salvi, Enjolras ripetè la sua domanda.
 
“Si chiama Éponine Thénardier, è la sorella di Gavroche” rispose Marius fra un respiro e l’altro, cercando di riprendersi dalla lunga corsa che i due avevano appena intrapreso.
 
“La… sorella di Gavroche?”. Detto in tutta sincerità, non sapeva nemmeno che Gavroche avesse una sorella, o più semplicemente una famiglia. A nessun bambino di dieci anni con dei bravi genitori sarebbe permesso di vagare per le strade della capitale in compagnia di un gruppo di giovani rivoluzionari. Credeva che fosse orfano.
 
Marius annuì distrattamente mentre si incamminavano verso l’ABC Cafè, pronti ad incontrarsi con gli altri.
 
Éponine si disse il ragazzo nella sua mente, come se volesse scolpire indebilmente quel nome Éponine Thénardier.

Ok, la stesura di questa storia si è svolta più o meno così:
 
ENJOLRAS: Nellie, amore mio, non puoi shipparmi con Éponine! Io amo solo te!
IO:Oh, Enjolras ti amo anche io, lo sai che vorrei shipparti con me, ma per QUALCHE MOTIVO non sono nel film, quindi dovevo shipparti con lei, siete i miei personaggi preferiti!

Ok, dopo questo momento di sclero in cui descrivo il mio rapporto con Enjolras (e con Aaron Tveit ovviamente) voglio dire che ho scritto questa storia dopo aver visto due volte il film di Les Misérables e mi sono inventata questa malsana coppia che secondo me sarebbe stata fin troppo bella nella storia! E A MORTE MARIUS!! 
  
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