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Autore: Robin7    06/02/2013    5 recensioni
"Quelli che hanno perso la vita, ora sono stelle nel cielo", così aveva detto il professor Clover. Eppure, le stelle rispondevano al suo sguardo impietose e indolenti.
Non c'è nessuno lassù. Sono sola.
Con quel pensiero, il gelo riempì le iridi cerulee della bambina, ghiacciando il mare che le componeva; non si accorse nemmeno del freddo che pian piano le stava corrodendo il cuore.
La speranza, sentimento che a molti può sembrare meraviglioso, non fece altro che torturarla, riempendola di illusioni che mai si sarebbero avverate.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Franky, Mugiwara, Nico Robin | Coppie: Franky/Nico Robin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AUGURI ROBIN! <3

.6 Febbraio.

.Parte 2.

Il resto della giornata passò velocemente, e Robin quasi non si rese conto dello scorrere delle ore. Rimase in compagnia di Franky, che sembrava volere farle fare un nuovo giro di perlustrazione della Sunny, come se entrambi non la conoscessero a memoria. “Peccato” che in ogni stanza il cyborg ne approfittasse per accorciare le distanze.
Malgrado i numerosi tentativi di non farle pensare al perché di quello strano pomeriggio, Robin si era già fatta un'idea ben precisa di cosa stava per succedere, e la cosa non la rallegrava particolarmente, anzi. Cercava di non pensarci troppo, ma una leggera ansia le smorzava il respiro quando Franky non riusciva a distrarla dalle proprie riflessioni.
I festeggiamenti per quel giorno rimanevano un argomento scottante.

***

Finito il giro di perlustrazione, Franky l'accompagnò nella sua camera. Appena entrata, notò subito l'aggiunta nell'arredamento: una libreria scura e nuova di zecca aspettava di essere riempita.
«E quella?» chiese, indicandola con un dito.
«Quella è il motivo per cui ultimamente stavo così tanto tempo giù in officina.» spiegò, Franky. «Un... regalino, ecco.» sorrise, fiero della propria opera. «Emh... ecco, mi ero accorto che non c'era più posto per nuovi libri.» indicò la pila di libri che sostava per terra, vicino alla porta.
Mentre parlava, la donna non distolse nemmeno per un momento lo sguardo dalle mensole vuote. Sebbene non andasse pazza per le sorprese, Robin dovette ammettere che quella le piaceva davvero tanto. Si avvicinò piano, seguendo le venature del legno con un dito e tutte le decorazioni con cui Franky aveva abbellito l'opera, già fantastica di suo. Era rapita dal fascino di quell'unico mobile.
«Emh... Allora, ti piace?» il tono del cyborg era quasi impaziente. La mora tornò da lui, abbracciandolo forte. «Certo che mi piace. È meravigliosa.»
Si sedettero sul letto e parlarono per ore; cose futili e leggere, giusto per trascorrere più tempo assieme. Quando rimasero a corto di argomenti, lasciarono che il silenzio riempisse la stanza. Franky, la schiena poggiata alla testiera del grande letto e Robin, appoggiata a lui... non avevano bisogno d'altro.
«Hai presente quando ti sei messa in testa di capire perché vado in giro vestito così?» il cyborg spezzò la quiete che regnava da qualche minuto. Sembrava abbastanza imbarazzato, ma l'archeologa evitò educatamente di fargli notare il rossore che gli stava colorando le guance, limitandosi ad annuire.
«Non riesco a capire una cosa: se Rufy non si fosse svegliato, sarebbe successo qualcos'altro?»
Robin sorrise, ricordando con lui l'episodio di pochi giorni prima. «Non saprei risponderti, Franky. Forse avremmo esitato entrambi e non sarebbe cambiato niente... ma perché ci stavi pensando?» s'incuriosì la donna.
«Ci stavo pensando perché averti fra le braccia, o solamente averti affianco, mi fa sentire bene; e se non avessimo esitato, avrei potuto provare tutto questo prima.» sussurrò il carpentiere, stringendola delicatamente a sé.
«Non pensiamo a quello che sarebbe potuto succedere. Alla fine è successo, no? Dobbiamo solo essere felici. » sorrise la donna. Le faceva tenerezza vederlo così assorto, preoccupato per loro. Scese di nuovo il silenzio, ma questa volta Robin lo interruppe in fretta. « Franky, non mi sembra una buona idea organizzare una festa... non vorrei rovinare l'entusiasmo di Nami ma io non... non sono fatta per certe cose.» si scusò.
«Piccola, tutta la ciurma sta organizzando la
tua festa!» replicò il cyborg, capendo subito a quale festa si riferiva. Non era per niente sorpreso di quella obiezione: sapeva perfettamente che niente e nessuno sarebbe riuscito a ingannarla; né tenerla lontano dal ponte, luogo in cui tutta la ciurma stava organizzando tutto, né farle fare un milione di giri sulla Sunny; senza contare l'uscita idiota di Sanji a colazione.
«Tutta la ciurma?» ripeté confusa, l'archeologa. Ok, questa non se l'aspettava...
Franky annuì, stupito della sua reazione. «Sì, tutti sanno che oggi è il tuo compleanno. Non dirmi che tu... insomma, è una cosa normale. Non potevi aspettarti diversamente, no?»
Robin scosse la testa. «Non festeggio da troppo tempo il mio compleanno – la frase prese un tono di scusa – e una festa mi sembra un po'... esagerata.»
«Esagerata?» ripeté sorpreso, Franky. «Ok, mettila così: non è una festa per te, ma per noi. Non sei tu a festeggiare ma noi; e lo facciamo perchè se tu non fossi nata, la nostra vita sarebbe diversa... sarebbe sicuramente più triste. Io per primo devo ringraziare il cielo perchè ci ha fatto incontrare!» spiegò con passione, e con piacere la vide sorridere, grata di quelle parole. «Ti stai preoccupando troppo, Robin! Sarà tutto SUPER, vedrai!» la rassicurò con un sorriso. La mora sembrò credere alle sue parole e si rilassò fra le sue braccia. Sarà tutto SUPER, ripeté fra sé e sé.


Quando sentirono Sanji chiamare per la cena, uscirono dalla stanza con calma. Franky scrutò di sottecchi il suo viso: nessuna traccia di agitazione, impazienza o paura. Eppure la mano che aveva cercato velocemente la sua, e che ora stringeva con dolcezza, gli suggeriva tutt'altro.
Lasciarono la presa a malincuore, una volta arrivati sul ponte, poiché non avevano ancora discusso di come presentare alla ciurma il loro nuovo rapporto... ma non ebbero il tempo di pensare a quel “piccolo” problema, una volta poggiato lo sguardo sull'enorme tavolata che era stata posizionata sul prato. 
La bocca di Robin si socchiuse in una muta nota di stupore. Cosa tutto avevano organizzato?

***

La cena era stata squisita. Sanji non si smentiva mai, e visto l'occasione aveva dato fondo a tutte le sue conoscenze. E i regali! Libri, libri e ancora libri. Non sarebbe mai riuscita a esprimere a parole la felicità che provava.
Mentre saliva sul ponte, si sedette sul divanetto dietro al timone, accorgendosi con disappunto di non riuscire a controllare bene i movimenti. Forse aveva esagerato un po' con l'alcol, e non era sua abitudine, ma per quella sera si era fatta convincere dalla serenità che respirava, dalla voglia di dimenticare gli anni passati che minacciavano di rovinare il suo sorriso; sorriso che invece aveva voluto mostrare a tutti, perchè per una volta, aveva festeggiato davvero la sua nascita. Anche ora che la giornata era giunta al termine, l'idea le sembrava ancora... bizzarra.
Prese sulle proprie gambe Chopper, che si era addormentato sul divano poco prima della fine della festa.
Poggiò la testa, piegandola all'indietro per ammirare le stelle. Poco dopo sentì il legno del ponte piegarsi sotto il peso di qualcuno, un braccio avvolgerle la schiena, un profumo familiare invaderle le narici. Si girò per salutarlo, ma Franky l'anticipò: le passò un braccio sotto le gambe, stringendola al petto. « Gli altri sono tutti a nanna, e tu sei ancora sveglia, come al solito. » constatò. «Non hai freddo qui fuori?» chiese, preoccupato.
«Forse un pochino... ma con Chopper si sta meglio.» sorrise; le sue premure la rendeva davvero felice.
«Sai, il ponte non è esattamente il posto più caldo della nave.» butto lì lui, con uno strano sorriso. «Io conosco un modo per riscaldarci...» le sussurrò all'orecchio.
«Mmh... idea interessante.» gli concesse. «Io vado a mettere a nanna Chopper. Tu aspettami su.»
Sistemandosi bene la piccola renna fra le braccia, s'incamminò verso la sua stanza. Mantenendo sempre un passo silenzioso, cercò di fare il più in fretta possibile, impaziente di tornare dal suo cyborg. Lo trovò ancora lì fuori, fermo a guardare le stelle. «Non credi ci sia qualcuno lassù?» le chiese. Quella sera sembrava in vena di discorsi profondi.
Rimase un po' spiazzata da quella domanda così improvvisa, ma non volle rifletterci troppo. «Non... non lo so. Non me lo sono mai chiesta.» mentì, cercando di non pensare a quanto, in passato, avesse desiderato poter vedere i volti delle persone che non c'erano più, lì... riflessi nelle stelle.
«E' stato un compleanno a dir poco stupendo... decisamente il migliore che abbia mai passato. Grazie.» lo baciò dolcemente, come a marcare la propria gratitudine.
«Se questo è il tuo modo di ringraziare, mi vedo costretto a mentirti e prendermi tutto il merito della riuscita della festa. Non vorrei che andassi a baciare Zoro, Sanji o chissà chi altro.» si fermò lui, soffiando le parole a qualche centimetro dalle sue labbra.
Robin lo guardò bene dopo quell'uscita, e vide il sorriso a trentadue denti che, quella notte, sembrava non voler scomparire dal viso del compagno. «Non sapevo che i cyborg si potessero ubriacare, sai?»
«Nah, non sono ubriaco... e nemmeno tu lo sei. Siamo solo un po' brilli, ma niente di che.» spiegò con fare pratico, mentre di arrampicava sulle corde, offrendogli una mano.
E mentre saliva su alla coffa, accorciando la distanza fra lei e il cielo, rivolse lo sguardo alle stelle; ripensò alla domanda di Franky e si rese conto che quelle stelle, che le erano sempre sembrate spettatrici impietose e indolenti, ora erano diventate punti fermi da cui trarre conforto. Ora sapeva che lassù, qualcuno la stava osservando, e che quel qualcuno erano persone che aveva amato e a cui ancora voleva bene. Non era mai stata sola, e non lo sarebbe più stata.


.6 Febbraio.


Angolo dell'autrice.
Siamo giunte alla fine! Ringrazio Funeral of Hearts, Sakura alexia e Akemichan per aver recensito, e anche tutti i lettori silenziosi.
Ma un ringraziamento in particolare lo devo alla mia I-chan, che qui su EFP la trovate come Guminola, per aver letto la prima versione della ff. Sì, sono veramente un ingrata a metterti nei ringraziamenti solo ora, scusa D:
Non so se mi avete mai sentito dire che con i capitoli finali non me la cavo molto bene.. in ogni caso ve lo ridico: CON I CAPITOLI FINALI NON ME LA CAVO MOLTO BENE! Perciò perdonatemi :'
Ho voluto creare una specie di collegamento fra i due “6 Febbraio”, quello del passato e quello attuale, e rispondere all'interrogativo di Robin. Alla fine ha capito che qualcuno l'ha sempre osservata da lassù :')
E che dire, oltre a LEGGETE ASSOLUTAMENTE LE SCAN DEL CAPITOLO 698 DI OP? (chi ha letto la mia precedente ff, e sa quanto tengo a un certo personaggio di cui non farò il nome per evitare spoiler, capirà perchè dopo aver letto il capitolo - e parlo di ieri mattina - sto ancora sclerando)... Dico che da questa ff ho imparato quando sia difficile gestire una ff nel bel mezzo della scuola, anche se di soli 7 capitoli. Quindi non credo di scrivere altro prima di qualche vacanza (Tutti:SEEEEH, come no.. ricordi cos'hai detto l'ultima volta?!). Beh... forse avete ragione :'
Grazie ancora a tutti quanti!
Alla prossima!










  
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