AUGURI ROBIN! <3
.6 Febbraio.
.Parte 2.
Il
resto della
giornata passò velocemente, e Robin quasi non si rese conto
dello
scorrere delle ore. Rimase in compagnia di Franky, che sembrava
volere farle fare un nuovo giro di perlustrazione della Sunny, come
se entrambi non la conoscessero a memoria. “Peccato”
che in ogni stanza il cyborg ne approfittasse per
accorciare
le distanze.
Malgrado
i numerosi
tentativi di non farle pensare al perché di quello strano
pomeriggio, Robin si era già fatta un'idea ben precisa di
cosa stava
per succedere, e la cosa non la rallegrava particolarmente, anzi.
Cercava di non pensarci troppo, ma una leggera ansia le smorzava il
respiro quando Franky non riusciva a distrarla dalle proprie
riflessioni.
I
festeggiamenti per
quel giorno rimanevano un argomento scottante.
***
Finito
il giro di
perlustrazione, Franky l'accompagnò nella sua camera. Appena
entrata, notò subito l'aggiunta nell'arredamento: una
libreria scura
e nuova di zecca aspettava di essere riempita.
«E
quella?»
chiese, indicandola con un dito.
«Quella
è
il motivo per cui ultimamente stavo così tanto tempo
giù in
officina.» spiegò, Franky.
«Un... regalino, ecco.»
sorrise, fiero della propria opera. «Emh... ecco, mi ero
accorto che
non c'era più posto per nuovi libri.»
indicò la pila di libri che
sostava per terra, vicino alla porta.
Mentre
parlava, la
donna non distolse nemmeno per un momento lo sguardo dalle mensole
vuote. Sebbene non andasse pazza per le sorprese, Robin dovette
ammettere che quella le
piaceva davvero tanto. Si avvicinò piano, seguendo le
venature del
legno con un dito e tutte le decorazioni con cui Franky aveva
abbellito l'opera, già fantastica di suo. Era rapita dal
fascino di
quell'unico mobile.
«Emh...
Allora, ti
piace?» il tono del cyborg era quasi impaziente. La mora
tornò da
lui, abbracciandolo forte. «Certo che mi piace. È
meravigliosa.»
Si
sedettero sul
letto e parlarono per ore; cose futili e leggere, giusto per
trascorrere più tempo assieme. Quando rimasero a corto di
argomenti,
lasciarono che il silenzio riempisse la stanza. Franky, la schiena
poggiata alla testiera del grande letto e Robin, appoggiata a lui...
non avevano bisogno d'altro.
«Hai
presente
quando ti sei messa in testa di capire perché vado in giro
vestito
così?» il cyborg spezzò la quiete che
regnava da qualche minuto.
Sembrava abbastanza imbarazzato, ma l'archeologa evitò
educatamente
di fargli notare il rossore che gli stava colorando le guance,
limitandosi ad annuire.
«Non
riesco a
capire una cosa: se Rufy non si fosse svegliato, sarebbe successo
qualcos'altro?»
Robin
sorrise,
ricordando con lui l'episodio di pochi giorni prima. «Non
saprei
risponderti, Franky. Forse avremmo esitato entrambi e non sarebbe
cambiato niente... ma perché ci stavi pensando?»
s'incuriosì la
donna.
«Ci
stavo pensando
perché averti fra le braccia, o solamente averti affianco,
mi fa
sentire bene; e se non avessimo esitato, avrei potuto provare tutto
questo prima.» sussurrò il carpentiere,
stringendola delicatamente
a sé.
«Non
pensiamo a
quello che sarebbe potuto succedere.
Alla fine è successo, no? Dobbiamo solo essere felici.
»
sorrise la donna. Le faceva tenerezza vederlo così assorto,
preoccupato per loro. Scese
di nuovo il silenzio, ma questa volta Robin lo interruppe in fretta.
« Franky, non mi sembra una buona idea organizzare una
festa... non
vorrei rovinare l'entusiasmo di Nami ma io non... non sono fatta per
certe cose.» si scusò.
«Piccola,
tutta la ciurma sta organizzando la tua festa!»
replicò il cyborg, capendo subito a quale festa
si
riferiva. Non era per niente sorpreso di quella obiezione: sapeva
perfettamente che niente e nessuno sarebbe riuscito a ingannarla;
né
tenerla lontano dal ponte, luogo in cui tutta la ciurma stava
organizzando tutto, né farle fare un milione di giri sulla
Sunny;
senza contare l'uscita idiota di Sanji a colazione.
«Tutta
la
ciurma?» ripeté confusa, l'archeologa. Ok, questa
non se
l'aspettava...
Franky
annuì,
stupito della sua reazione. «Sì, tutti
sanno che oggi è il
tuo compleanno. Non dirmi che tu... insomma, è una cosa
normale. Non
potevi aspettarti diversamente, no?»
Robin
scosse la
testa. «Non festeggio da troppo tempo il mio compleanno
– la frase
prese un tono di scusa – e una festa mi sembra un po'...
esagerata.»
«Esagerata?»
ripeté sorpreso, Franky. «Ok,
mettila così: non è una festa per te, ma per noi.
Non sei tu a
festeggiare ma noi; e lo facciamo perchè se tu non fossi
nata, la
nostra vita sarebbe diversa... sarebbe sicuramente più
triste. Io
per primo devo ringraziare il cielo perchè ci ha fatto
incontrare!»
spiegò con passione, e con piacere la vide sorridere, grata
di
quelle parole. «Ti stai preoccupando troppo, Robin!
Sarà
tutto SUPER, vedrai!» la rassicurò con un sorriso.
La mora sembrò
credere alle sue parole e si rilassò fra le sue braccia. Sarà
tutto SUPER, ripeté fra sé e
sé.
Quando
sentirono
Sanji chiamare per la cena, uscirono dalla stanza con calma. Franky
scrutò di sottecchi il suo viso: nessuna traccia di
agitazione,
impazienza o paura. Eppure la mano che aveva cercato velocemente la
sua, e che ora stringeva con dolcezza, gli suggeriva tutt'altro.
Lasciarono
la presa
a malincuore, una volta arrivati sul ponte, poiché non
avevano
ancora discusso di come presentare alla ciurma il loro nuovo
rapporto...
ma non ebbero il
tempo di pensare a quel “piccolo” problema,
una volta poggiato lo sguardo sull'enorme tavolata che era stata
posizionata sul prato.
La
bocca di Robin si
socchiuse in una muta nota di stupore. Cosa tutto avevano
organizzato?
***
La
cena era stata
squisita. Sanji non si smentiva mai, e visto l'occasione aveva dato
fondo a tutte le sue conoscenze. E i regali! Libri, libri e ancora
libri. Non sarebbe mai riuscita a esprimere a parole la
felicità che
provava.
Mentre
saliva sul
ponte, si sedette sul divanetto dietro al timone, accorgendosi con
disappunto di non riuscire a controllare bene i movimenti. Forse
aveva esagerato un po' con l'alcol, e non era sua abitudine, ma per
quella sera si era fatta convincere dalla serenità che
respirava,
dalla voglia di dimenticare gli anni passati che minacciavano di
rovinare il suo sorriso; sorriso che invece aveva voluto mostrare a
tutti, perchè per una volta, aveva festeggiato davvero
la sua
nascita. Anche ora che la giornata era giunta al termine, l'idea le
sembrava ancora... bizzarra.
Prese
sulle proprie
gambe Chopper, che si era addormentato sul divano poco prima della
fine della festa.
Poggiò
la testa,
piegandola all'indietro per ammirare le stelle. Poco dopo
sentì il
legno del ponte piegarsi sotto il peso di qualcuno, un braccio
avvolgerle la schiena, un profumo familiare invaderle le narici. Si
girò per salutarlo, ma Franky l'anticipò: le
passò un braccio
sotto le gambe, stringendola al petto. « Gli altri sono tutti
a
nanna, e tu sei ancora sveglia, come al solito. »
constatò. «Non
hai freddo qui fuori?» chiese, preoccupato.
«Forse
un
pochino... ma con Chopper si sta meglio.» sorrise; le sue
premure la
rendeva davvero felice.
«Sai,
il ponte non
è esattamente il posto più caldo della
nave.» butto lì lui, con
uno strano sorriso. «Io conosco un modo per
riscaldarci...» le
sussurrò all'orecchio.
«Mmh...
idea
interessante.» gli concesse. «Io vado a mettere a
nanna Chopper. Tu
aspettami su.»
Sistemandosi
bene la
piccola renna fra le braccia, s'incamminò verso la sua
stanza.
Mantenendo sempre un passo silenzioso, cercò di fare il
più in
fretta possibile, impaziente di tornare dal suo cyborg.
Lo
trovò ancora lì fuori, fermo a guardare le
stelle. «Non credi ci
sia qualcuno lassù?» le chiese. Quella sera
sembrava in vena di
discorsi profondi.
Rimase
un po'
spiazzata da quella domanda così improvvisa, ma non volle
rifletterci troppo. «Non... non lo so. Non me lo sono mai
chiesta.»
mentì, cercando di non pensare a quanto, in passato, avesse
desiderato poter vedere i volti delle persone che non c'erano
più,
lì... riflessi nelle stelle.
«E'
stato un
compleanno a dir poco stupendo... decisamente il migliore che abbia
mai passato. Grazie.» lo baciò dolcemente, come a
marcare la
propria gratitudine.
«Se
questo è il
tuo modo di ringraziare, mi vedo costretto a mentirti e prendermi
tutto il merito della riuscita della festa. Non vorrei che andassi a
baciare Zoro, Sanji o chissà chi altro.» si
fermò lui, soffiando
le parole a qualche centimetro dalle sue labbra.
Robin
lo guardò bene dopo quell'uscita, e vide il sorriso a
trentadue
denti che, quella notte, sembrava non voler scomparire dal viso del
compagno.
«Non
sapevo che i cyborg si potessero ubriacare, sai?»
«Nah,
non sono
ubriaco... e nemmeno tu lo sei. Siamo solo un po' brilli, ma niente
di che.» spiegò con fare pratico, mentre di
arrampicava sulle
corde, offrendogli una mano.
E
mentre saliva su
alla coffa, accorciando la distanza fra lei e il cielo, rivolse lo
sguardo alle stelle; ripensò alla domanda di Franky e si
rese conto
che quelle stelle, che le erano sempre sembrate spettatrici impietose
e indolenti, ora erano diventate punti fermi da
cui trarre
conforto. Ora sapeva che lassù, qualcuno
la stava osservando,
e che quel qualcuno erano persone che aveva amato e a cui ancora
voleva bene. Non era mai stata sola, e non lo sarebbe più
stata.
.6
Febbraio.
Angolo
dell'autrice.
Siamo
giunte alla
fine! Ringrazio Funeral of Hearts, Sakura alexia e Akemichan per aver
recensito, e anche tutti i lettori silenziosi.
Ma
un ringraziamento
in particolare lo devo alla mia I-chan, che qui su EFP la trovate
come Guminola, per aver letto la prima versione della ff.
Sì, sono
veramente un ingrata a metterti nei ringraziamenti solo ora, scusa D:
Non
so se mi avete
mai sentito dire che con i capitoli finali non me la cavo molto
bene.. in ogni caso ve lo ridico: CON I CAPITOLI FINALI NON ME LA
CAVO MOLTO BENE! Perciò perdonatemi :'
Ho
voluto creare una
specie di collegamento fra i due “6 Febbraio”,
quello del passato
e quello attuale, e rispondere all'interrogativo di Robin. Alla fine
ha capito che qualcuno l'ha sempre osservata da lassù :')
E
che dire, oltre a
LEGGETE ASSOLUTAMENTE LE SCAN DEL CAPITOLO 698 DI OP? (chi ha letto
la mia precedente ff, e sa quanto tengo a un certo personaggio di cui
non farò il nome per evitare spoiler, capirà
perchè dopo aver
letto il capitolo - e parlo di ieri mattina - sto ancora
sclerando)... Dico che da questa ff ho imparato quando sia difficile
gestire una ff nel bel mezzo della scuola, anche se di soli 7
capitoli. Quindi non credo di scrivere altro prima di qualche vacanza
(Tutti:SEEEEH, come no.. ricordi cos'hai detto
l'ultima
volta?!). Beh... forse avete ragione :'
Grazie
ancora a
tutti quanti!
Alla
prossima!