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Autore: Heart_ShapedBox    06/02/2013    4 recensioni
Ella cominciò il suo discorso:
- buongiorno a tutti ragazzi e ben arrivati. Nella cartella che tengo in mano possiedo i dati di ognuno di voi e questa mattina alcuni scopriranno di essere molto più speciali di quanto avessero mai immaginato. Dunque ora chiamerò i nomi di queste persone, consegnando loro il modulo d’iscrizione presso l’Accademia delle Arti Magiche di Woole - via via dicendo Cassie, Harry, Britney, Aileen, Becky ed Elisabeth presero il foglio, restava l’ultimo e vidi la preside pronunciare lentamente il mio nome come in un flashback - Chantal Smith - mi avvicinai alla cattedra e lei continuò:
- congratulazioni, era da tanto che non si vedeva in giro una fata del fuoco - strabuzzai gli occhi, esattamente come i miei compagni quando avevano ricevuto il loro titolo magico...
Genere: Fantasy, Generale, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Secondo capitolo – Storia della Magia
                               
<< Dunque ragazzi, benvenuti alla vostra prima lezione di Storia della Magia. Il programma di questa scuola è diviso in due trimestri; al termine del primo vi verrà proposto un esame da superare per poter finire l’anno e continuare il vostro percorso magico. Avete qualche domanda da propormi riguardo al vostro, ormai passato, mondo “reale”? >> chiese la professoressa Gillys, quando finalmente la classe fu formata.
Era una donna molto alta, pelle bianca, occhi color smeraldo, capelli rossi raccolti in uno stretto chignon e labbra rosa pallido, che le conferivano un aspetto quasi cadaverico. Vestiva un abito a fiori dai colori sfumati e delle ballerine giallo sole. Di certo non era la classica fatina completa di ali e bacchetta magica, ma forse, più che a una persona, somigliava ad un fiore di campo.
Una volta in aula l’avevamo trovata lì: seduta su di una sedia bianca al centro della stanza, con una gamba accavallata e la schiena perfettamente dritta. I banchi riservati agli alunni erano stranamente sistemati a cerchio intorno alla sedia color latte – come farà a spiegare guardando in faccia tutti, resterà un mistero – pensai.
Prima di iniziare il suo discorso, ella prese un foglio su cui aveva segnato le coppie di alunni da posizionare ai rispettivi banchi. Io venni sistemata vicino ad Elisabeth che, proprio in quel momento, fece una domanda particolare e un presentimento terribile si insinuò nella mia mente e in quella dei miei compagni…
<< Come faranno i nostri genitori a sapere che siamo partiti? >> accidenti; tutti se ne erano dimenticati. Da quando la preside aveva consegnato loro i moduli non si erano preoccupati di nient’altro se non dei loro poteri. Chissà se, a casa, i genitori di ciascuno di loro si stavano disperando per il proprio figlio o la propria figlia, sperduti, rapiti, o addirittura morti in un luogo sconosciuto?
<< Non dovete preoccuparvi per loro. Ogni essere umano comune non percepisce neanche la più piccola onda di magia che influisce nella realtà, e se c’è una cosa che davvero non potrà mai capire, quella è il tempo. Alla fine del primo trimestre tornerete a casa per le vacanze Natalizie come se foste tornati dopo l’ultima normalissima giornata di scuola che avete lasciato >> spiegò la professoressa.
<< Come se il tempo nel mondo “reale” si fermasse mentre noi siamo via, giusto?>> interruppe Cassie.
<< Esatto cara. C’è qualche altra domanda? >> chiese ancora la Gillys.
<< I nostri ex compagni di classe che fine hanno fatto? Cosa avete spruzzato su di loro prima di uscire dall’aula? >> domandò allarmata Victoria, ricordandosi della bomboletta.
<< I vostri amici stanno bene, li abbiamo cosparsi di una polvere speciale: capace di cancellare la memoria. Se usata in piccola dose può annebbiare i ricordi degli ultimi 20 minuti, perciò state tranquilli, non perderanno i loro ricordi d’infanzia e sapranno benissimo i nomi di ognuno di voi al ritorno. Sarà come se foste tornati da un incontro con la preside nel suo ufficio: nessuno ricorderà ciò che è realmente accaduto. Tutto chiaro? >>.
<< Chiaro >> risposero in coro i ragazzi.
<< Dunque iniziamo la nostra lezione. Quest’oggi parleremo delle varie tipologie di Magici esistenti: Fate, Spiriti, Folletti e Custodi. Le Fate e i Maghi, che siete appunto voi, hanno a disposizione alcune forze della natura o sentimenti di vario genere, come ad esempio: Neve, Animali, Sole, Amore, Buio, Terra, Aria, Amicizia e Fuoco. Siete in grado, quindi, di controllare le forze della natura a voi assegnate, ma dovrete fare molto pratica prima di riuscirci totalmente. Dovrete entrare in contatto con il vostro elemento e sentirlo come una parte di voi stessi, senza la quale non potreste vivere.
Attualmente sono in diminuzione le Fate e i Maghi del Fuoco, per sovrappopolazione di dominanti dell’Acqua. Purtroppo, se esistono più esemplari di un certo tipo, il potere opposto rischia di scomparire e trasformarsi in uno spirito. Gli Spiriti sono, appunto, antiche “potenze” andate in rovina; come lo spirito dello Yin e dello Yang (un tempo Amore Eterno) o Canto, di cui l’unico ricordo si manifesta ormai in alcune persone dalle voci meravigliose.
I Folletti, invece, sono un sottoinsieme delle fate, ovvero, hanno dei ruoli più specifici compresi nei vari poteri delle Fate. Sono ad esempio diramazioni di Terra: Folletto dei Funghi, Folletto degli Alberi e delle Foglie. Così come di Acqua: Folletto delle Alghe, degli Squali, delle Balene, dei Pesci di Fiume, delle Stelle Marine, delle Spugne…
ovviamente il numero di dipendenti cambia a seconda della grandezza del capo.
Tutt’altro sono i Custodi, incaricati, appunto, di custodire i luoghi sacri alle “divinità” e occuparsi delle loro creature. I Custodi dei Cavalli ne sono un esempio:
la loro dimora risiede in grandi praterie dove i cavalli possono crescere felici e liberi da ogni pericolo, in modo che, se una Fata degli Animali dovesse passare a far loro visita, sia tutto a posto. Anche perché ogni creatura vivente o astratta è parte del potere di una Fata.
Sfortunatamente però la Magia non è tutta “rose e fiori”, come si suol dire dalle vostre parti. Il pericolo può essere dietro l’angolo in ogni momento: chiunque può diventare un Demone. Eh si, nessuno nasce in quella forma, ma rischia di trasformarsi in essa quando inizia a provare dei sentimenti oscuri, crudeli. Il desiderio di vendetta e l’odio verso un altro individuo >>. Taylor interruppe la professoressa domandandole:
<< mi scusi, quindi chi prova rabbia è un Demone? >>.
La donna gli rivolse un sorriso innocente e rispose:
<< non proprio. Dipende da quanto tempo la rabbia riesce a sopravvivere dentro di te. Se trascorre parecchio tempo, mentre il sentimento negativo accresce, significa che sta per tramutarsi in odio ed è a quel punto che si può diventare Demoni. Anche attraverso la rabbia >>. Detto ciò la professoressa lasciò la sedia per dirigersi verso l’unica grande finestra a nastro nel corridoio e solo allora mi accorsi che, quella su cui era stata seduta per tutto il tempo, era una sedia “volante”.
Dal momento in cui aveva iniziato a parlare ero rimasta come ipnotizzata e non avevo più fatto caso ai dettagli assurdi che mi circondavano.
Si, era proprio così: assurdo.  E se tutto ciò che stavo vedendo era solo il frutto della mia immaginazione? Magari mia mamma, in quel momento, mi stava chiamando dalla cucina per farmi alzare dal letto, e, come al solito, io ero ancora nel paese dei sogni insieme a fatine con le ali e gnomi barbuti alti poco più di un metro.
Cassie mi si avvicinò:
<< Tutto questo è reale secondo te? >> oramai ci ero abituata; capitava spesso che pensassimo contemporaneamente la stessa cosa. Forse, i fili del pensiero, si intrecciavano invisibili sopra le nostre teste come le correnti del mare, e lei riusciva a percepirne la presenza molto più delle altre persone.
<< Credo di si, ma ancora non ne sono sicurissima >> risposi.
La mia amica tornò al suo banco e la Gillys rientrò in aula:
<< La lezione è finita ragazzi. Se vorrete seguirmi vi condurrò alle vostre stanze, dopodiché, sarete liberi di avventurarvi per il vagone purché torniate nelle vostre cabine prima che faccia buio. Intesi? >>.
<< Si, professoressa >> dissero i ragazzi a una voce. Successivamente io e i miei compagni uscimmo dall’aula e partimmo alla scoperta del treno che ci avrebbe condotti a Woole, il nostro “nuovo mondo”.
  
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