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Autore: Heart_ShapedBox    03/02/2013    3 recensioni
Ella cominciò il suo discorso:
- buongiorno a tutti ragazzi e ben arrivati. Nella cartella che tengo in mano possiedo i dati di ognuno di voi e questa mattina alcuni scopriranno di essere molto più speciali di quanto avessero mai immaginato. Dunque ora chiamerò i nomi di queste persone, consegnando loro il modulo d’iscrizione presso l’Accademia delle Arti Magiche di Woole - via via dicendo Cassie, Harry, Britney, Aileen, Becky ed Elisabeth presero il foglio, restava l’ultimo e vidi la preside pronunciare lentamente il mio nome come in un flashback - Chantal Smith - mi avvicinai alla cattedra e lei continuò:
- congratulazioni, era da tanto che non si vedeva in giro una fata del fuoco - strabuzzai gli occhi, esattamente come i miei compagni quando avevano ricevuto il loro titolo magico...
Genere: Fantasy, Generale, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Primo capitolo - 22 Dicembre
 

Chiusi la porta di casa. Erano le 7.30 e l’aria umida della mattina riempì subito i miei polmoni. Non mi piaceva andare a scuola a piedi, specialmente a fine autunno.
L’aria bagnata che preveniva la stagione fredda mi dava un senso di smarrimento; non avevo mai sopportato l’inverno. C’era però una cosa di cui mi compiacevo in quei mesi: stare rannicchiata sotto le coperte al caldo e passare i pomeriggi piovosi ad osservare il fuoco nel camino. I giochi di luce che creava mi rasserenavano: sembrava che piccole creature incandescenti danzassero all’interno di quelle fiamme, ed io venivo trascinata con loro a ballare una musica dalle note sempre più veloci. In quei momenti mi sentivo più viva che mai!
Mentre i pensieri si susseguivano, l’uno dopo l’altro, nella mia testa, raggiunsi la meta:casa di Becky.
Spinsi il bottone del campanello e poco dopo lei uscì salutandomi:
<< Hey Chantal! Pronta per un altro giorno noiosissimo giorno a scuola? >>.
<< E me lo chiedi? Tanto dobbiamo andarci lo stesso! Se almeno una volta succedesse qualcosa di diverso non sarebbe poi così male >>.
<< Hai proprio ragione. Almeno il prossimo mese inizieranno le vacanze di Natale, ci sarà un sacco di neve sulle Alpi e il mio allenatore di sci ha detto che farò una gara in tutte le piste accessibili in quei giorni. Non vedo l’ora! >>.
<< Buon per te. Io, invece, rimarrò chiusa in casa con tazze di cioccolata calda in mano e film Natalizi tutte le sere alla tv, sai che bello… ecco, siamo arrivate a scuola >>.
La piazzetta davanti all’entrata dell’edificio era già stracolma di ragazzi che attendevano svogliati le ore di studio. Ci avvicinammo e un gruppetto, composto per la maggior parte da ragazze, ci salutò in coro: era il resto della nostra classe lì alle medie, ovvero la 3A.
Chissà perché venerdì 22 Dicembre erano tutti più svegli (forse per l’avvicinarsi delle vacanze Natalizie che tanto avevano atteso), persino chi solitamente arrivava all’ultimo squillo della campanella, quel giorno, era già a raccontare ai propri amici di ciò che gli era accaduto durante i giorni festivi.
C’erano tutti: Britney, la mia migliore amica, Cassie, la miglior nuotatrice che conosca, Harry, il capo della squadra di pallamano, Aileen, che sa sempre tutto sulla moda con Elisabeth (suo braccio destro), Jack, un ragazzo appena iscritto ed infine Ginny ed Emma, le inseparabili della mia classe. Per essere una classe eravamo veramente pochi, la causa è che quasi la metà dei nostri compagni venne bocciata, per vari motivi, al primo anno.
Nonostante questo non era detto che fossimo dei ragazzi “a parte”, senza amici ne popolarità, anzi, conoscevamo un sacco di persone delle altre sezioni, ma per me le più importanti erano: Lucy, forse la ragazza di 13 anni più corteggiata che abbia mai conosciuto, Gioia, una cavallerizza eccezionale, Alisha, che fece un record incredibile di soli 3 minuti per conoscere un ragazzo e fidanzarsi, e, come ultima, Victoria: la mia “nemica”. Nemica perché eravamo entrambe innamorate del medesimo ragazzo, Lorenzo, fra di noi però parlavamo normalmente, come se non ci fosse mai stato nulla per cui essersi antipatiche.
Improvvisamente il suono della campanella attraversò l’aria e tutti i ragazzi entrarono dentro alla struttura scolastica per dedicarsi alla giornata di studio.
C’erano 4 ore di lezione e dovevamo andare a scuola anche il sabato. Il venerdì alla prima ora in classe ci aspettava sempre il professor Gulliver, già pronto con un libro aperto sulla cattedra o con delle verifiche da restituire.
Quella mattina, al contrario, sul piano di legno non c’era assolutamente nulla e il professore sorrideva braccia conserte in un angolino in fondo all’aula.
Una volta che tutti gli alunni furono seduti ai loro banchi, l’uomo si raccomandò che rimanessero così e uscì dalla stanza, rientrando poco dopo insieme a niente meno che la preside Mayumi, completa di guardie del corpo. Ella cominciò il suo discorso:
 << Buongiorno a tutti ragazzi e ben arrivati. Nella cartella che tengo in mano possiedo i dati di ognuno di voi e questa mattina alcuni scopriranno di essere molto più speciali di quanto avessero mai immaginato. Dunque, ora chiamerò i nomi di queste persone, consegnando loro il modulo d’iscrizione presso l’Accademia delle Arti Magiche di Woole >> via via dicendo Cassie, Harry, Britney, Aileen, Becky ed Elisabeth presero il foglio. Restava l’ultimo. Vidi la preside pronunciare lentamente il mio nome, proprio come un flashback:
<< Chantal Smith >> mi avvicinai alla cattedra e lei continuò:
<< Congratulazioni, era da tanto che non si vedeva in giro una fata del fuoco >>. Strabuzzai gli occhi esattamente come i miei compagni quando avevano ricevuto il loro titolo magico.
A quel punto una delle due guardie della preside tirò fuori dalla tasca una bomboletta e, dopo aver fatto uscire nel corridoio soltanto quelli che avevano ricevuto l’iscrizione, spruzzò una strana polverina azzurra sui restanti della classe. Sembrava un sogno. Camminando dietro la preside e i suoi uomini, i ragazzi non facevano altro che scambiarsi i fogli per scoprire l’uno il potere dell’altro. Io ero una Fata del Fuoco, e non ci credevo.
- Da quando in qua i personaggi fantastici delle favole sono veri? – pensai.
Una volta superata la porta d’uscita dalla scuola però ci accorgemmo che non c’era più la solita piazzetta, quella in cui gli studenti si riunivano prima di entrare, ma bensì una stazione completa di 20 treni pronti alla partenza.
Salimmo sul numero 13 con direzione Woole.
Da quel treno, totalmente diverso dai soliti a cui eravamo abituati, capii che a volte le cose non sono affatto come sembrano dall’esterno. Un trucchetto di magia che inseriscono spesso nei film: dentro a quel vagone c’erano addirittura delle aule complete di banchi, sedie, cattedra e lavagna.
Quando tutti i ragazzi furono a bordo la preside chiamò i nomi di ciascuno di loro e li suddivise in 4 classi: Fate e Maghi, Spiriti, Folletti, Custodi.
Io finii in classe con Cassie, Becky, Elisabeth, Victoria, Lucy, Lorenzo ed altri cinque ragazzi: Mark, Zayn, Alex, Taylor e Sebastian, che avevo soltanto intravisto la mattina a scuola.
Fu così che iniziò la nostra prima giornata, non più soltanto come esseri umani, ma anche come creature magiche.
  
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