Dal suo matrimonio, passò un mese e più si andava avanti e più sì vedeva che Josephine non era felice. Lo percepivano tutti, ma nessuno aveva il coraggio di chiederle come si sentisse. Passava le giornate in veranda, mentre beveva del thè e leggeva un libro, mentre ad Adrien parlava lo stretto necessario. Dopo la prima notte di amore, non ne avevano passate altre anche perché Josephine si sentiva “sporca” nei suoi confronti visto che avrebbe amato solo Alexis e nessun altro. Non aveva neanche il senso di colpa e non ne avrebbe avuti mai. – Amore, sei qui?- sentì Adrien avvicinarsi e alzò la testa lentamente dal libro per poi voltarsi, - sì, dimmi.- lui si avvicinò e poi poggiò il capello sul tavolino li accanto regalato dalla madre di lei che Josephine tanto odiava, - e’ da un po’ di giorni che ti vedo triste. Non so cosa ti stia accadendo, ma spero che questo ti tiri su di morale .- allungò la mano e le lasciò una scatolina di legno lavorato a mano, -Non dovevi.- disse lei aprendolo e trovandosi davanti due paia di orecchini – e’ solo un piccolo pensiero, voglio vederti più felice.- disse lui guardandola come si guarda una persona innamorata veramente, lei rimase impassibile e richiuse il cofanetto – grazie, Adrien.- -spero li metterai alla festa di fine estate.- disse lui riprendendo il capello – festa di fine estate? – chiese lei perplessa – tua madre non te l’ha detto? – scosse la testa – ha organizzato la festa di fine estate ed ha invitato tutti i parenti .- . bene - - vuoi andarci?- -ho sempre odiato queste tipo di feste e non amo particolarmente i miei parenti.- lui rise e si sedette accanto a lei, - non potresti fare un piccolo sforzo?- lei lo guardò – perché dovrei? - - Josephine, ascoltami bene, - le prese le mani e glie le strinse – alla festa ci sarà Hubert, tuo zio il più famoso medico di tutta Francia, pensa che fortuna sarà per me conoscerlo.- disse lui entusiasta mentre lei pensò che più andava avanti e più aveva voglia di scappare da lì, - Potresti andare senza me .- lui ritornò serio, - come? Immagina cosa potrà pensare tua madre? O tutta la tua famiglia … penseranno che – lei sospirò – Adrien per favore non devi pensare alla mia famiglia, può accadere che..- - ma Josephine! Conosci tua madre meglio di me, dobbiamo andarci insieme, sarà un colpo per lei penserà che il nostro matrimonio non va e poi…- -Adrien aspetto un bambino.- lo disse senza pensarci più di tanto quasi come per farlo tacere, se lo lasciò scappare dalla bocca e poi rimase a vedere lo sguardo perso nel vuoto di Adrien, - c-cosa? Veramente?- domandò lui poi scoppiando improvvisamente in una gioia immensa, lei annuì – e’ la notizia più nella che tu potessi darmi!- le prese il viso tra le mano e gli lasciò un bacio sulla fronte e poi sulla bocca, lei non fece un mossa e lo guardò ridere con gli occhi lucidi. Gli poggiò la mano sulla pancia ancora invisibile e rise – ti amo, amo te e amerò lui!- Josephine poggiò la sua di mano su quella di Adrien e sospirò – facciamo come vuoi.- disse poi – in che senso?- - nel senso che possiamo andare alla festa di fine estate.- lui rise e poi la baciò – ora devo andare a lavoro, ti amo, ci vediamo questa sera . la baciò di nuovo e mentre uscì dalla veranda andò a sbattere contro Ortensia – mi perdoni signore – disse lei chinando la testa e lui senza pensarci la prese per le spalle e le baciò la guancia – fa nulla Ortensia, oggi sono l’uomo più felice del mondo!- rise e poi se ne andò. Ortensia rimase immobile non capendo il motivo per quella reazione e poi guardò Josephine come a chiedere spiegazioni che arrivarono subito e Josephine capì – aspetto un bambino.- Ortensia sbarrò gli occhi, -Jo è una cosa bellissima.- le si avvicinò – posso abbracciarti?- chiese – non devi neanche chiedere il permesso.- la cameriera si chinò e le circondò il collo stringendola delicatamente a se – tua madre ne è a conoscenza?- - ancora no. Penso le daremo la notizia alla festa di fine estate.- - ne sarà sicuramente felice, era da tanto che voleva dei nipotini.- aggiunse poi Ortensia sorridendole, - vuoi un’altra tazza di thè?- - mh, no grazie. Vorrei solo andare a risposare.- si alzò e lasciò la tazza sul tavolino – posso aiutarti … in qualche modo?- Josephine sorrise – tranquilla Ortensia, sto benissimo.- disse e le poggiò una mano sulla spalla rassicurandola. Quando entrò nella sua stanza si distese sul letto a pancia in su e senza pensarci poggiò la mano destra su essa. Sospirò e chiuse gli occhi.