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Autore: RiccRoss    07/02/2013    3 recensioni
E sì, perché c’è una routine anche per le giornate libere, ma a voi, alla fine, non importa: vi basta passare un pomeriggio insieme - solo voi due - come tutte le coppie felici.
Noi, però, non eravamo una coppia felice.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Posai lentamente la bambina a terra sopraffatta dallo stupore. Kate si fiondò nelle braccia dell’uomo che non mi degnò minimamente di alcuno sguardo.
- Papà, ti avevo perso!
- Amore, grazie al cielo ti ho trovato!
Cercai di rendermi piccina per non farmi notare, ma Kate fece subito il mio nome, entusiasta.
- E’ stata Hermione a trovarmi e guarda cosa mi ha dato! Non è bellissimo!
L’uomo mi guardò in viso, sorpreso tanto quanto lo ero io.
- Granger?
- Malfoy?
Accennai un sorriso di circostanza, mentre il mio cuore ricominciava a battere al giusto ritmo. Ero rimasta spiazzata da … da tutto. Non che volessi sapere gli affari suoi, ma i Malfoy non erano delle persone qualunque e di tanto in tanto venivano citati sui giornali. Invece adesso mi ritrovavo con la bocca aperta nel costatare che primo, Draco Malfoy era in un negozio babbano e che secondo, aveva una figlia molto affezionatagli.
- Papà, ma tu la conosci Hermione?
- Noi, andavamo a scuola insieme
-Ed eravate amici no?
Probabilmente saremmo scoppiati a ridere entrambi se solo Kate non avesse parlato con un tono così serio.
-Ehm, non direi
Risposi io leggermente a disagio. Intanto Kate strattonava Draco per la giacca, agitando in aria il suo nuovo peluche.
- E’ morbidoso e bellissimo!
- Kate, mettilo a posto, per favore
- Ma papà …
- Ma Malfoy …
Io e Kate protestammo all’unisono e io le sorrisi complice.
- Granger, non credo che siamo affari tuoi
- Va bene, ma diciamo che è un mio regalo. Insomma tua figlia è venuta da me in lacrime perché l’avevi persa, quindi …
- Quindi cosa?
- Per sollevarle il morale.
Sinceramente pensavo che fosse giusto e basta. Non c’era bisogno di molte spiegazioni. Kate intanto passò in modalità occhi-dolci tanto che Draco non poté resistere a lungo.
- Umpf, d’accordo, ma che sia chiaro: non chiedermi altri pupazzi o saremo costretti a traslocare.
Draco prese per mano Kate, decisamente sollevato anche se non voleva ammetterlo, e continuò a seguire la folla nell’Ikea. Che fare?
“Malfoy non è questo gran che, ma è sempre l’unica persona che conosco”
Decisi di andare con loro, anche se mi dispiaceva dare fastidio e mettermi in mezzo in situazioni in cui non centravo niente.
- Malfoy, il peluche lo pago io!
- Granger, non voglio quest’offerta
- E’ un mio regalo per Kate!
Draco alzò le mani in segno di resa concludendo con un acido:
- Affaracci tuoi
Sempre gentile lui, eh.

Superata la cassa e pagato il gufo, non avevo più molte scuse per restare con loro, ma mi costrinsi comunque a seguirli come la loro ombra. Mi sentivo un po’ stalker.
- Granger, non che non apprezzi l’aver pagato per Kate, ma, come posso dire, quand’è che te ne andrai?!
“Ah, fregata. Pensa, Hermione, pensa”
Forse era l’aria fredda del parcheggio a raffreddarmi i neuroni, fatto sta che il mio cervello non riuscì a sfornare una bugia sufficientemente reale. Così cedetti.
“A questo punto... Sempre meglio che rimanere qui tutta la notte”
- Malfoy, goditela finché puoi perché questa sarà l’unica volta nella tua vita in cui mi lascerò prendere in giro da te. Con il mio consenso, per lo più. Ero venuta qui con … con una persona, poi abbiamo litigato e questa persona è andata via, lasciandomi qui e portandosi dietro la macchina. Ecco il punto, adesso se vuoi prendimi in giro!
Draco aveva tutta l’aria di uno che se la stava spassando, ma cercai di non pensarci. Era quello il prezzo per poter ritornare a Londra entro la mezzanotte.
- Ahahah, quindi tu … tu e Weasley …
- Chi ha mai nominato quel Weasley!
Esclamai interdetta.
“E’ mai possibile che i miei pensieri siamo così palesi!”
- Si va per esclusione Granger. Tra tutti i tuoi strani amici, sai anche tu che lui potrebbe fare questo. Ahahah
Per una volta non me la sentì di replicare, io stessa avevo bisogno di insultare Ron per la nostra litigata.
Draco non accennava a rispondermi così esclamai:
- E quindi?
- Quindi vuol dire ‘gambe in spalla’ perché non me ne frega niente!
Draco prese per mano una Kate leggermente litigiosa e si diressero verso una WV grigio metallizzata, presumibilmente la loro auto. Sentiva le loro voci alterate.
“Che stronzo!”
Mi voltai e mi incamminai verso l’entrata, almeno lì si stava al caldo. Stavo per intrufolarmi tra le porte elettroniche, quando un clacson mi assordò. Mi voltai stizzita constatando che la WV metallizzata era a poco meno di un metro da me e minacciava di prendermi sotto.
Draco urlò sdegnato dal finestrino:
- Sali, Granger e ringrazia mia figlia
“Vittoria”
Mi fiondai verso la portiera del passeggero prima che Draco cambiasse idea e salì a bordo.
- Grazie, Kate
Sbattei la portiera e le sorrisi, complice
- Togliti dalle labbra quel sorrisino demente, Granger, o giuro che a casa non ti ci porto più
Concluse mooolto educatamente Draco superando i 60 km orari.

Vicino ai più grandi complessi commerciali, si sa, sono sempre presenti i McDonald’s. Quando ero piccola costringevo i miei a fermarci ogni volta. Era una tentazione. Quella sera scoprì, che non ero io l’unica fissata.
- Papà, andiamo a mangiare, ho fame!
- Arriviamo a casa e ti preparo qualcosa
- Però non a casa. Io voglio andare al McDonald’s
“Non sono fatti tuoi, non dire niente” mi dissi.
Sinceramente per una volta non mi trovavo d’accordo con Kate. Quando ero piccola non andavamo mai a mangiare fuori se non eravamo tutti, era una sorta di rispetto. La noncuranza con cui Kate aveva chiesto a Draco di andare a cena fuori, senza preoccuparsi della madre che li aspettava, mi fece presagire qualcosa, ma tenni la bocca chiusa.
- No Kate, dobbiamo accompagnare la Gr … Hermione a casa
“Ah, vedi che non è tanto difficile dire il mio nome?!”
- Ma può venire anche lei, anzi è meglio!
“No, Kate, ti prego no”
Cerca di farmi piccola sul sedile.
- Ti prego, papo, se andiamo giuro che faccio la brava. Eddai!
Draco sbuffò divertito.
- Ti preeeeego, Papà, per favore, Andiamo?
- No, andiamo a casa e mangi lì.
- Eddai eddai eddai eddai eddai.
Kate riempiva la macchina di parole e io sorridevo divertita.
- Basta, Kate ci andiamo, sei contenta?
- Siiiiiii, evviva!
Trovai la scena molto buffa. Il gelido cuore di Draco sciolto dalle innocenti (e petulanti) richieste dalla figlioletta. Quando era con Kate, Draco si tratteneva dal mandarmi male e inoltre non aveva nominato nemmeno una volta il mio sangue. Ero stupita. Probabilmente lui se ne accorse così voltai la faccia verso il finestrino. Parcheggiò controvoglia al McDonald’s e mi guardò di tralice.
“Ma che vuole da me, che ho fatto di male!”
Fortunatamente (sfortunatamente, dipende dai punti di vista) trovammo un tavolo libero. Kate volle un McMenu e Draco, probabilmente reprimendo vari istinti omicidi nei miei confronti mi chiese se prendevo qualcosa. Optai per un hamburger semplice.
- Hermione, ma tu dove abiti?
- A Londra. E tu?
- Anche io a Londra
- Senti ma il tuo papà, che lavoro fa?
- Ehm, non te lo posso dire
- Perché, Kate?
Mi sistemai meglio sulla sedia, preoccupata.
- Ho promesso che non l’avrei detto a nessuno, perché i Babbani non devono sapere.
Risi sollevata.
- Kate, ricordi, Io e tuo papà siamo andati insieme a scuola, quindi …
- Anche tu sei una strega?! Bellissimo!
- Shhh, si anche io lo sono. Allora cosa fa tuo papà?
- E’ un Auror, per difenderci dai cattivi.
Rimasi nuovamente stupita, evidentemente quella era la giornata delle sorprese. Malfoy era un Auror, non me lo aspettavo. Cioè, dato che lui ci aveva combattuto contro durante la 2° guerra magica, non pensavo … Alla fine, però, ero soddisfatta. Malfoy non si era lasciato trascinare dai continui moti di Mangiamorte convinti di poter far risorgere Voldemort. Solo avvertivo una punta di fastidio derivata dal fatto che Harry, capo degli Auror non mi avesse aggiornato sulla sua nuova recluta.
Guardai Kate. I capelli li aveva sicuramente presi da Draco e un po’ li invidiai, lisci e in ordine com’erano. Ma gli occhi erano castani, totalmente differenti da quelli del padre, perciò li aveva sicuramente presi dalla madre.
- Ehm, Kate, ma tua mamma io la conosco?
- Io non ce l’ho una mamma.
Mi rispose lei candidamente. Stavo per replicare sconcertata, quando Draco arrivò con i vassoi rossi del McDonald’s.

Io ho un difetto, parecchio strano. In pratica, quando sono in compagnia di gente che non mi va giù, tendo a stare sulle miei e a non ridere alle battute di questi. E’ da pazzi, lo so, ma ho sempre l’impressione che se mi lasciassi ‘andare’ poi quella gente che non mi piace potrebbe pensare che invece abbiamo un bel rapporto. Ragionamento intricato, ma credo di essermi spiegata. Questa mia ‘stranezza’ però va sbrandellandosi con l’aumentare dell’alcool o dell’orario. Oppure, come scoprì in quella occasione, dalla presenza di bambini molto vivaci.
Kate, non la smetteva di parlare, chiamandomi sempre in causa.
“E pensare che un paio di orette fa, non ci conoscevamo neanche”
Ma si sa, i bambini sono sempre bravi a far amicizia con la gente.
Parlava delle Barbie e della sorpresa trovata nell’HappyMeal.
- Papà, la sai la storia di questa Barbie?
Disse la bambina agitando il pupazzetto di stoffa
- Oh, sì, Viene da una fabbrica di China Town.
- Nooo, papà. Si chiama Annalisa e si sta per sposare. Poi viene rapita dai cattivi e si scambia con la sua gemella povera Erica …
Nel mio porta-panino sembrava ci fosse stata una carneficina. Alzai lo sguardo e dissi:
- Aspetta, ma quella è ‘Barbie e la Principessa e la Povera’?
- Si, si. Papà, hai visto, lei lo sa!
- Bè, mi stupisce.
- Malf … Draco per informazione anche io sono stata una bambina un tempo.
- Sicuro, ma non una bambina normale
“E in effetti …’
- Ma papo, perché dici così.
- Bè, un pochino ha ragione. Quando ero piccola e mi regalavano le Barbie io non ci giocavo.
Draco assunse un’espressione del tipo ‘Te l’avevo detto’ e Kate disse:
- E perché non ci giocavi?
- Perché mi piaceva solamente vestirle, non mi inventavo le storie. Poi sono cresciuta e le date in beneficienza.
- Ecco, Kate, vedi, diamole anche noi in beneficienza così liberiamo lo scarrozzo!
- Ehi, ehi, ho un’idea. Vieni a casa mia e giochiamo. Tu le vesti e io invento le storie! Sarà bellissimo!
“Dio, questa bimba è inarrestabile”
- Sicuuuuro
Risposi sarcasticamente, mentre Draco ci guardava allarmato.

Pagammo il conto e andammo via, in meno di un quarto d’ora rientrammo a Londra. Draco, non conoscendo casa mia, accostò in Main Street, mentre Kate mi schioccò un bacio sulla guancia. Draco mi guardò di nuovo male.
Chiusi la portiera e mi avvicinai al finestrino aperto.
- Malfoy, ehm, grazie. Per tutto, per avermi accompagnata a Londra, per avermi portato con voi al Mc. So che hai resistito alla voglia di lasciarmi in mezzo alla strada solo perché c’era Kate, ma grazie lo stesso.
- La prossima volta ricordati di venire con la tua, di macchina.
- Ciao, Hermione. Poi giochiamo insieme, ok?
Le parole di Kate si persero nel vento, mentre la WV già ripartiva.
Non ricordavo l’ultima volta in cui avevo ringraziato Malfoy. Anzi, forse quella era la prima volta.
Erano le 10 e mezzo e Londra pullulava ancora di gente.

CONFESSIONI DELL'AUTRICE
Salve, bella gente. Ecco il secondo capitolo di questa storia abbastanza malata xD Mi ero ripromessa di pubblicare dopo una settimana, ma sul serio morivo dalla volgia di scrivere questo capitolo perciò eccolo qui.
Naturalmente recensite in tanti. Con le scorse recensioni mi sono emozionata così tanto che ho quasi avuto bisogno di un respitarore
Piccole Note
Quegli strani comportamenti di Hermione tipo non ridere alle battute della gente che non le piace... sono presi dalla mia persona in quanto metto molto di me nelle fanfic.
Ora capite quanto sia strana
*Tutte quella che seguono questa storia si allontanano lentamente*
Ma, noooo, scherzavo
*Le lettrici scappano via*
Vabbè, al prossimo capitolo,
RiccRoss
  
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