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Autore: JeckyCobain    07/02/2013    4 recensioni
A chi pensate se dico "Scherzi e capelli rossi"?
Questa è la storia di una ragazza, Fionna McAvoy, terzo anno della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. è una ragazza seria e intelligente, non ha tempo da perdere in stupidaggini. Eppure qualcosa la cambierà. Qualcuno la cambierà. Un ragazzo, o forse due.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Jokes and red hair'
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CAPITOLO XII

...Solved?

 

Quando mi sveglio sono distesa sul mio letto.

È stato tutto un sogno? Penso. Ma sì, non può essere altrimenti! Mi metto a ridere, divertita.

“Che hai da ridere Fionna?” c'è Romeo di fronte a me.

“Ho fatto un sogno ridicolo, Romeo!”

“Cosa hai sognato?” chiede lui divertito.

“Ho sognato che Julia aspettava un bambino da Fred Weasley! Che scema che sono!”

“Ma non era mica un sogno, è successo sul serio!”

“Su Romeo, non prendermi in giro!” continuo ridendo.

“Non mi permetterei mai di prenderti in giro, Fionna!” replica lui serio.

Io divento cupa tutta su un colpo.

“Quindi è tutto vero?” dico abbassando lo sguardo sulle coperte.

“Sì...” risponde lui, con il mio stesso tono di voce basso e cupo.

“Oh...”

“Sai, quando te l'ho detto sei svenuta, quindi ti ho portata in camera per farti riposare.” Romeo cerca di far affiorare un sorriso al suo sguardo spento.

Io non rispondo. Non so cosa dire. Ero davvero convinta che Fred mi amasse? E invece tutto ciò che vengo a sapere è che si è fatto la mia migliore amica e ora lei aspetta un bambino da lui.

Come può essere successo tutto ciò? Dopo i baci che mi ha dato, le carezze che ci siamo scambiati, le parole sussurrate... dopo tutto questo lui se n'è davvero andato a letto con Julia?

Sembra la storia di una di una di quelle ridicole soap-opera babbane.

“Senti Fionna...” dice Romeo guardandomi dritta negli occhi “Io... se vuoi posso essere un ragazzo migliore di Fred”

Cosa? Che ha detto?

“Voglio dire... se vuoi possiamo stare insieme, noi due...”

“Cosa vuoi dire?” esclamo, sperando di aver capito male.

“Io e te, insieme! Potremo essere una bella coppia, sai?”

Io non so ce dire, mi alzo, in lacrime, e corro fuori dal dormitorio.

“Fionna!” sento Romeo che urla da dentro.

Nella sala comune ci sono tutti quanti.

“E allora lei gli fa: 'Dì un'altra parola su di me o sul mio amico e ti faccio vedere cosa significa essere uno schifoso ratto di fogna!'” Fred sta parlando di me a Ron, Harry, Ginny ed Hermione, che sono seduti ad ascoltare interessati intorno a lui.

“Ehi Fionna, stavamo parlando di te!” dice raggiante. “Fionna, che ti prende?”

Io però non lo degno di uno sguardo, e corro fuori.

Non so dove andare, non so cosa fare. È tutto così difficile!

Julia aspetta un bambino dal ragazzo che amo, colui pensavo ricambiasse il mio amore. E a complicare di più le cose si aggiunge Romeo, che si dichiara proprio ora. Cosa devo fare? Cosa?!

Fuori è freddo gelido, e nonostante non sia ancora ora di cena, il sole è già tramontato.

Mi rifugio in biblioteca, il solo luogo che mi rende libera e sicura.

Mi siedo ad un tavolo, e mi sfogo come non ho mai fatto. Libero tutte le lacrime e tutti i pensieri che ho in corpo. Mi sento male, mi sento uno schifo. Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo?

Per una volta pensavo che le cose stessero andando veramente bene...

E per di più i miei genitori non si sono ancora fatti sentire!

“Fionna?” una voce calda, profonda, dolce, arriva dal fondo della biblioteca. “Sei qui?”.

È Romeo, riconoscerei quella voce ovunque.

“Vattene!” gli urlo contro.

“Ti prego, parliamone!” mi implora lui.

“No, non ci voglio stare con te!” ansimo tra le lacrime.

“Dolcezza, vuoi dirmi che succede?”

Non è Romeo. È Fred.

Lui è il solo che mi chiama così.

“Fred!” esclamo. “Sei uno stronzo, ti odio!”

“Che succede tesoro? Me lo vuoi dire?” risponde lui, pacato. “Che cosa ho fatto di così male per meritare il tuo odio?”

“Che cosa hai fatto di male?” replico io, sconvolta da tanta placidità nel rispondere. Ma per lui evidentemente non è un problema poi così grande ciò che ha fatto.

“Andare a letto con la mia migliore amica ti sembra niente? Ti sembra 'Niente di così male'?!”

“Fionna, non capisco di cosa tu stia parlando...”

“Fai a meno di fingere Fred, lo so che sei andato a letto con Julia, non mentire!”

“Fionna, io non potrei mai-”

“BASTA!” urlo con tutta la forza che ho in corpo. “Basta Fred Weasley! Sono stanca di te, è inutile che fai tanto l'amico e poi te ne vai a letto con delle altre! Non capisci che io ci rimango male?!”

Continuo a piangere, e piangere, e piangere. Fiumi di lacrime sgorgano dai miei occhi arrossati.

Sono nascosta tra i libri, non vedo Fred, anche perché è buio, e la lanterna ce l'ha lui.

Ad un tratto sento qualcosa che mi blocca, e non riesco a muovermi. Sono stretta in un suo abbraccio. Mi ha presa da dietro, come il primo abbraccio che mi ha dato, il giorno del mio compleanno.

“Ora calmati tesoro, e parliamone” mi sussurra piano. “Io non ho mai fatto nulla del genere, te lo posso assicurare dolcezza. Lo giuro su ciò che vuoi, davvero. Se vuoi una prova posso rubare del veritaserum dalle scorte di Piton e poi tu me lo dai da bere!”

Non riesco a reprimere una risatina. Veritaserum, che idiota, cosa crede di fare? E perché riesce a farmi ridere anche in questo momento?

“E sai perché non potrei mai fare una cosa del genere?” aggiunge poi.

Scuoto la testa. Che motivo avrebbe di non farlo?

“Perché io ti amo, dolcezza.” dice in un sussurro.

E nemmeno un secondo dopo ha posato le sue labbra sulle mie.

Io ti amo, dolcezza. Queste parole mi rimbombano dentro, mentre lui mi bacia, con sempre maggior passione.

Ha lasciato cadere la lanterna, mandandola in mille frantumi. E nel buio, tra il profumo dei libri, comincia a baciarmi, sempre più intensamente.

Io affondo le mani nei suoi capelli arancioni, e le mie labbra si insinuano sempre di più tra le sue. Lui ha posato le sue mani sui miei fianchi, e mi ha spinta contro una libreria.

Dopo pochi secondi che passiamo così mi sciolgo da quel bacio.

Cosa significava? Perché lo ha fatto?

“Perché lo hai fatto?” dico.

“Te l'ho detto: io ti amo, Fionna.”

“E perché l'hai fatto con Julia?” non riesco a non pensare a ciò che mi ha detto Romeo.

“Io non ho fatto proprio niente con Julia!” ribatte lui.

“Dimostramelo!” rispondo.

Lui per tutta risposta affonda una seconda volta le sue labbra tra le mie.

È una sensazione meravigliosa, e vorrei rimanere qui con lui per sempre. Senza pensare mai più a nulla, a nessun problema.

Io e lui, per sempre.

“Vieni ora, dobbiamo chiarire questa faccenda con gli altri” dice liberandosi dalla mia stretta.

Annuisco, e mano nella mano torniamo alla sala comune dei Grifondoro.

Quando arriviamo c'è Julia, seduta sul divano assieme a Romeo.

Lei ha il viso coperto dalle mani e sento chiaramente i suoi singhiozzi.

Quando mi vede mi corre incontro, e mi abbraccia forte.

“Scusa Fionna! Scusa!” riesco a percepire tra i singhiozzi sommessi.

“Ehi calmati, ora mi spieghi che succede”.

Ci sediamo sul divano, e, una volta che si è calmata, comincia a spiegarmi tutta la faccenda:

“Io... sono stata una stupida e un'immatura a fare una cosa del genere! Perdonami Fionna! Ho inventato tutto, non è vero che l'ho fatto con Fred, né tanto meno il fatto che aspetto un bambino...”

“Ma perché lo hai fatto, Julia?” chiedo io, sempre più perplessa.

“A me piace Fred, mi piace da sempre, e vedervi così uniti mi faceva salire la rabbia in una maniera incredibile! Per questo cercavo di tenerti lontana in tutti i modi da lui! Ho pensato che se mi fossi inventata della gravidanza, tu avresti perso fiducia in lui. E se un altro ragazzo ti si fosse dichiarato tu avresti accettato per la disperazione. Sono stata un ignobile e imbecille, non so come potrai mai perdonarmi!”

“Su Julia, è tutto apposto” dico abbracciandola forte “Tutti commettiamo degli errori di cui ci pentiamo a volte, ma sono cose che capitano. Bisogna saper perdonare gli sbagli delle persone. Dopotutto errare è umano, no?” aggiungo con un sorriso.

Lei mi guarda e tutto ciò che riesce a fare è abbracciarmi ancora più forte.

Io faccio l'occhiolino a Fred, che ricambia.

“Comunque... cos'è questa storia della dichiarazione di Romeo?” chiede poi il rosso.

“Eh? Io? Ecco... be'...” il volto di Romeo si tinge dello stesso colore dei capelli dei Weasley.

“Stavo scherzando, dai!” dice Fred ridendo “Ma non ti azzardare a provarci ancora con lei, siamo intesi?” dice poi sottovoce al povero ragazzo.

Lui annuisce, imbarazzatissimo.

Dopotutto, tutto è bene quel che finisce bene, no?

Ma devo essermi dimenticata di ciò che è successo in biblioteca e di ciò che mi ha detto Fred:

Io ti amo, dolcezza.”
 

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Messaggio dall'autrice:
Ok, penso che una settimana sia bastata, quindi ho deciso di pubblicare il capitolo XD
Spero vi sia piaciuto :3
Banner di merda, 'sto capitolo, ma vabbe', sapete che non sono proprio un'esperta in fatto di banner lol
La tipa coi capelli castani sulla sinistra dovrebbe essere Julia (?) e sulla destra c'è Romeo. Se ve lo stavate chiedendo, sì, è Ezra Miller (figodellamadonna,hdabxjansm) :3
Non so che altro dirvi ad essere sincera, quindi chiudo, senza lasciar scritto nient'altro D:
Un anticipazione al prossimo capitolo!
Un bacio a tutti e grazie per aver aggiunto/seguito/recensito eccetera eccetera :D
Jecky


Dal prossimo capitolo:


All'improvviso le porte della biblioteca sbattono forte.

Che strano, in genere a quest'ora non viene mai nessuno qui.

Alzo lo sguardo, per vedere chi è: Draco Malfoy.

Che diavolo ci fa lui in biblioteca? Sa leggere per caso? Strano, non lo avrei mai detto.

“McAvoy!” lo sento urlare “So che sei qui, vieni fuori!”

Dio mio, sembra uscito da uno di quei telefilm polizieschi babbani, quando gli sbirri entrano in un locale armati fino al collo per catturare un malvagio fuggitivo.

“Che diavolo vuoi, Malfoy?” gli urlo, dall'altra parte della stanza.

Che strano, è solo. Tiger e Goyle saranno a cena, non puoi toglier loro nemmeno un pasto.

Percorre a grandi passi tutta la biblioteca, e in un attimo me lo ritrovo a pochi centimetri dal mio volto.

   
 
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