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Autore: LoonyW    07/02/2013    8 recensioni
Durante l’anno prima della grande battaglia di Hogwarts, Neville, Luna e Ginny, insieme all’intero Esercito di Silente, hanno dovuto affrontare molti guai. In primis, l’arrivo dei Carrow, sostenuti dal nuovo regime e, almeno all’apparenza, dal preside stesso.
Ma non ci sono state solo torture, in quell’anno.
Tra nuovi ragazzi costretti a frequentare Hogwarts per la prima volta, piccole ribelli, Slytherin anticonvenzionali, misteri tra le mura, colpi di testa e lotte continue, la resistenza dovrà affrontare, oltre alle costanti punizioni dei Carrow, anche la responsabilità che comporta continuare a lottare.
Avrebbero potuto arrendersi, ma hanno scelto di resistere.
[Altri personaggi: Seamus Finnigan, Calì Patil, Hannah Abbott, Michael Corner, ES]
(Revisione della storia in corso)
Genere: Generale, Guerra, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Ginny Weasley, Luna Lovegood, Neville Paciock, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The resistance. '
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«Quando la tempesta sarà finita,
probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo.
Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero.
Ma su un punto non c’è dubbio.
Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato.»  






Le nuvole correvano veloci nel cielo d’Irlanda, ancora incerto tra pioggia e sole. Il vento si alzò leggero, sollevando un turbinio di petali e foglie che corsero nel punto in cui tre figure si erano materializzate, appena sull’orlo di un’alta scogliera.
«Wow» sbottò Neville, facendo un passo indietro e tirando con sé Ginny e Luna.
Davanti a loro si stagliava l’Oceano, sconfinato e libero, come erano loro all’inizio di una lunga pace.
I tre si voltarono, perplessi, rimanendo accecati dal verde brillante dell’Irlanda. Nessuno di loro si aspettava che fosse davvero così.. verde vivo, o forse era solo la luce del Sole.
Sembra il verde degli occhi di Harry, pensò Ginny socchiudendo gli occhi a causa dell’intensa luce.
Quando il Sole fu coperto da una nuvola, la figura di una piccola casa, un cottage, si stagliò davanti ai loro occhi, quasi a picco sulla scogliera, a qualche metro di distanza da loro.
«Hey!» li chiamarono voci distanti, sbucando fuori dalla casetta bianca.
«Sono arrivati, gente!» urlò l’inconfondibile voce di Seamus, che percorse i pochi metri che li separavano con una chitarra a tracolla, strimpellando accordi a caso.
«Tu suoni?» chiese Ginny sorpresa.
Seamus rispose con una schitarrata di accordi. Dietro di lui, Amy, Noel, Hannah, Calì e Michael si precipitarono dai nuovi arrivati, riempiendoli di domande, notizie e abbracci.
«Fa uno strano effetto, vero?» disse Luna, quando i ragazzi si furono un poco calmati «ritrovarsi insieme dopo tutto questo tempo»
«Sono passati poco più di tre mesi» fece notare Calì.
«Un’infinità!» esclamò tragico Noel.
«Vi piace la nuova sistemazione?» chiese Amy, facendo un cenno ai ragazzi per entrare nel cottage.
La casa era piccola, ma luminosa e fresca. C’erano poche stanze, ordinate e ancora semivuote, segno che Amy si era trasferita lì da poco.
«Che fine ha fatto la tua vecchia casa?» chiese Neville titubante.
«Era dall’altra parte dell’Irlanda, non volevo più tornare lì» rispose Amy «troppi brutti ricordi. L’abbiamo venduta e con i soldi ho comprato questa. Ora che mio padre non è più un problema sono libera di fare quello che voglio»
«Non ti spaventa vivere così vicina alla scogliera?» le chiese Ginny, buttandosi di peso su uno dei divanetti azzurri del piccolo salotto.
Amy e Noel si scambiarono uno sguardo d’intimità, come se conoscessero un segreto che nessun altro sapeva. Alla fine Amy rispose vaga: «è proprio questo il bello, vivere così in bilico..»
«Chissà se ci sono Gorgosprizzi qui» irruppe Luna, guardandosi intorno distratta.
«Oh, l’Irlanda ne è piena» rispose Amy per compiacerla, e Luna si illuminò come una lampadina, già pronta a chiedere di uscire fuori per cercali.
«Ne avremo di tempo per andare a caccia di Gorgosprizzi, tranquilla..» la riprese Ginny, che voleva godersi quel momento di quiete tra loro.
«Potremo visitare tutta l’Irlanda in una settimana!» esclamò sognante Hannah.
«E il bello è che potremo stare anche a casa dei miei, dalla parte opposta dell’Irlanda! Così potremo girarla tuuuutta tutta!» ridacchiò Seamus contento. Non lo vedevano così spensierato e allegro da molto tempo.
«Ho solo una domanda..» fece presente Neville, un po’ in imbarazzo. «Dove dormiremo tutti?»
Lo spazio era chiaramente ridotto, sembrava impossibile farci entrare una quindicina di persone, una volta che sarebbero arrivati anche gli elementi mancanti.
Amy sogghignò.
«Sorpresa!» esclamò Noel alzandosi e aprendo una porta più piccola al  lato del salotto, che rivelò un enorme stanza già completa di letti e tutto il necessario.
«Aaah, la magia» sospirò Seamus.
In quel momento qualcuno bussò alla porta. I ragazzi si sporsero curiosi alle finestre, riconoscendo solo una chioma bruna, che subito ricollegarono ad Astoria.
La ragazza apparve dalla porta con un largo sorriso, sorreggendo con il braccio un’altra ragazza, bionda, ancora più esile di come la ricordavano.
«Helena!» esclamarono i ragazzi con grande sorpresa
«Aggiungi un posto a tavola, che c’è un amico in più!» canticchiò la ragazza con voce stanca.
Prima che potessero assalirla di domande e saluti, Astoria li fermò. «È in debolissime condizioni, non deve affaticarsi»
Subito Helena fu fatta sedere sul divanetto, mentre i ragazzi si sforzavano di riconoscere in lei la ragazza che aveva conosciuto. Già a partire dall’aspetto, Helena era diversa: a differenza degli altri ragazzi, le cui ferite erano già sparite, il viso di Helena, un tempo bello e delicato, era solcato da cicatrici che nemmeno la magia era riuscita a curare. Il suo corpo gracile era ancora ferito e instabile; sotto i vestiti la sua pelle portava il segno di ciò che i giganti le avevano fatto. Ma più di tutto, era evidente la sua stanchezza, quel senso di tristezza che cercava di nascondere ma che velava ogni suo gesto. Non era più la stessa.
«Verrò solo per oggi, i Guaritori hanno detto che devo evitare tutti gli sforzi, sia magici che fisici» puntualizzò Helena con un sorrisino triste.
«Pensate che le hanno anche vietato di smaterializzarsi. È arrivata qui in aereo» disse Astoria.
«Papà dice che gli aerei babbani sono in realtà comandati dagli Eliopanter, delle creature che volano e possono reggere grandi pesi senza sforzo..» cominciò a raccontare Luna.
«Chi vuole un succo di zucca?» esclamò Calì ad alta voce, battendo le mani e alzandosi in fretta.
«Ti aiuto..» seguì a ruota Hannah.
«Emh, troverete di tutto, tranne che succo di zucca..» le avvisò Amy.
«Non hai il succo di zucca?» si stupì Seamus.
«Qui ci sono solo supermercati babbani, e non è nelle loro usanze bere succo di zucca..» si giustificò Amy con un sorrisetto.
«E allora cosa bevono?» chiese Ginny sorpresa.
«Succo di mela, di arancia, di banana, di pesca..» enumerò Noel.
«Ew» disse Astoria «chissà che schifo..»
«…»
«Preparo un the» propose Calì.
«Ottima idea» approvò Neville.
«Dovrò tagliarti i capelli» sussurrò Hannah, tornando a sedersi accanto a Neville. «Non potrai tenere i capelli così lunghi quando ricomincerai gli studi a Settembre» disse la ragazza abbassando la voce per non farsi sentire, mentre gli altri ragazzi chiacchieravano animatamente.
«Hey, voi due, va bene che siete fidanzati, ma esistiamo anche noi!» fece presente Seamus in tono scherzosamente offeso.
«Sei sempre nel mio cuore, Seam» ribatté giocoso Neville.
«E così si scoprì che Seamus e Neville erano amanti» sospirò ironicamente Noel.
Allo sguardo disgustato dei due ragazzi, Hannah e Calì ribatterono con un sentito “Hey!” di disapprovazione.
«Se loro due sono amanti, allora anche io e Hannah lo saremo!» dichiarò Calì dalla cucina, affacciandosi per rispondere.
«Questa non sarebbe una così brutta idea, sapete..» ribatté Seamus, ricevendo poi uno scappellotto sulla nuca da Calì, che era di ritorno con un vassoio carico di tazze. Prima che riuscisse a posare il vassoio sul tavolinetto al centro della sala, un piccolo gufo nero entrò dalla finestra aperta e, spargendo piume dappertutto, si schiantò tra di loro, fortunatamente mancando il vassoio che Calì reggeva.
«Flea..» sospirò Amy, chinandosi per acchiappare il gufetto e ciò che portava. Flea le porse un giornale, poi saltellò e sparì di nuovo fuori dalla finestra.
La Gazzetta del Profeta attrasse la loro attenzione per qualche minuto. C’erano un bel po’ di notizie, vecchie e nuove: la McGranitt per il momento rimaneva preside di Hogwarts, ma a breve termine; era stato assunto un nuovo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, ora che finalmente l’incarico non era più maledetto; i lavori di ricostruzione della Sala Grande e di altre parti del castello volgevano al termine; Dolores Umbridge era stato trovata e incarcerata a vita ad Azkaban per una lunghissima serie di reati e soprusi versi i babbani; ma la notizia che più destò discussioni tra di loro fu quella della prossima uscita di un nuovo romanzo della Skeeter, “Piton: santo o scellerato?”.
«Ancora non le hanno tappato la bocca..» borbottò Helena.
«“Rita Skeeter: ninfomane repressa o complessata depressa?”» la sbeffeggiò Noel, atteggiandosi a scrittore improvvisato e provocando le risate dei ragazzi.
«Potremmo scriverlo come romanzo anonimo» si illuminò Seamus «sarebbe un successo colossale! Potremo firmarci “ES”»
«Romanzo anonimo e ci firmiamo ES?» chiese Astoria con una punta d’ironia.
«È un po’ un controsenso, sai..» rise Calì, accarezzando i capelli di Seamus.
«Ormai siamo così famosi..» dichiarò scherzoso Neville.
«Tutti ci conoscono» seguì a ruota Hannah.
«Tutti ci amano»
«Tutti ci vogliono»
«Okay, andiamoci piano..» intervenne Helena ridendo.
Quando anche l’ultimo raggio di sole estivo scomparve dietro le colline irlandesi, Neville propose di fare un falò sotto le stelle.
I pochi ragazzi che mancavano sarebbero arrivati solo il giorno dopo e, sebbene non al completo, l’ES si sentì più unito che mai. Dopo tutto quello che avevano passato, poter stare insieme senza pretese, senza timori, senza oppressioni, gli sembrava un miracolo.
Isolando il fuoco con la magia affinché non facesse danni, i ragazzi si disposero a cerchio attorno ad esso, sotto il cielo che era ormai diventato blu scuro. Seamus suonò una ballata irlandese e tutti insieme ballarono e cantarono finché non furono stanchi.
Alla fine della serata, quando del fuoco erano rimaste solo poche braci, Hannah parlò a bassa voce a tutti loro.
«Ci vuole una storia della buonanotte ora. Niente storie dell’orrore. Chi conosce qualche favola?»
Dopo un momento di silenzio, le rispose Neville.
«Io conosco una storia. Non è delle più allegre e comiche, è piena di sofferenze e disavventure, ma ne vale la pena»
«Spara» lo sollecitarono i ragazzi, curiosi.
«Inizia tutto in un grande castello non visibile da tutti, è la storia di una gruppo di ragazzi che hanno deciso di resistere alle oppressioni dei potenti. È la storia dell’Esercito di Silente..»
 
Varrà la pena di raccontarla.
 
 
 
 
 
 
 
Note: -le ultime, sigh!-
Oggi non ho commenti da dire, voglio solo ringraziarvi.
Grazie per aver letto questa storia, grazie per averla seguita anche in silenzio, grazie per avermi dato fiducia, grazie per avermi dato supporto.
È solo grazie a voi se The Other Story è ancora in piedi, senza voi lettori non l’avrei mai continuata :)
Non è escluso che un giorno possa esserci un sequel, dato che ho lasciato molto all’immaginazione, ma almeno per il momento ho altre storie che chiedono di essere scritte, che spero possano trovare lettori come voi.
Ho solo un’ultima richiesta da farvi. È l’ultimo capitolo, perciò prendete quest’occasione per farmi sapere cosa avete pensato di questa storia e di quest’ultimo capitolo, anche se non avete mai recensito, se pensate di non saper recensire o se vi vergognate. Mi farà felice, in particolar modo perché è l’ultimo capitolo. Fatemi sapere quello che non avete mai scritto, tutto ciò che vi passa per la testa, non siate timidi!
Vi ringrazio come sempre, oggi per l’ultima volta.
Siete stati fantastici, l’ES vi saluta!
Goodbye <3
  
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