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Autore: postergirl84    07/02/2013    13 recensioni
La Push un posto come tanti ma che per qualcuno significa casa.
La Push un posto come tanti e forse l’unico per ritrovarsi.
La Push un posto come tanti e forse l’unico per ricominciare.
La Push un posto come tanti e forse quello giusto per innamorarsi.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Embry Call, Jacob Black, Nuovo personaggio, Quileute
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Capitolo 8
Che cosa è successo?

 
Odio non avere l’ultima parola e non sopporto darla vinta ad Embry, come ieri al supermercato. Perché il mio cervello tende ad andare in corto circuito quando si avvicina troppo?
Insomma, Rose. Sii seria. Quella sottospecie di indiano sotto steroidi che ti diverti ad insultare non può piacerti davvero. Tu odii i tipi come lui. Troppo montato, con troppe ragazze intorno, troppo bello, troppo… dannazione.
Mi butto sul letto ed estraggo il telefonino dalla tasca. Il sabato è una giornata troppo lunga da far passare.
Come si chiamava il tizio che ho conosciuto al centro commerciale?  Marvin? Miles? Sì, Miles. Comunque sia, è arrivato il momento di richiamarlo.

Mi sistemo il rossetto davanti allo specchio del bagno ed esco. Embry è in piedi davanti al divano ed osserva una pila dei suoi vestiti che Tiffany gli ha detto di riordinare. Sorrido passandogli davanti e mi infilo la giacca. Sento il suo sguardo addosso e abbasso un po’ l’orlo della minigonna di jeans.
“Porca puttana.”
Mi giro al suono della sua voce e lo guardo. Embry deglutisce e poi con il mignolo mi fa penzolare davanti agli occhi un paio di miei slip. Sorrido e allungo una mano riafferrandoli: sono quelli che mi ha regalato mio cugina per il compleanno. Una roba talmente assurda che non ho mai avuto il coraggio di mettere ma, in questo caso…
“Oh, ecco dove erano finiti.”  O meglio dove li ho fatti finire io.
Osservo il suo viso: Mr. fatti e non parole non sa che dire, ora?
“Da qualche parte ci deve essere anche il reggiseno. Che c’è? Embry, hai una faccia. Dai è solo un po’ di pizzo in fondo io sono noiosa, tu sarai abituato a ben altro.”
“Sì, certo e solo che… dove stai andando?” Chiede lasciando stare i vestiti e sedendosi sul divano.
“Mi vedo con un tipo.”
Torna a guardarmi. “Che tipo?”
Chi è quello geloso, adesso? “Non sono affari tuoi.”
Si stringe nelle spalle e cambia canale alla tv. “Bene, divertiti.”
“Lo farò senz’altro. Tiffany ha il turno di notte, vero?”
“Perché?”
“Perché così se non torno a dormire non si preoccupa. Ciao, Embry.” 

Io, Rose Kozlov, sono una completa deficiente.
Osservo Miles passarmi una birra e poi tornare a sedersi sulla coperta. Picnic nel bosco? Come diavolo ho fatto ad accettare? Non lo conosco neanche. E se poi è un maniaco? Tutto per far ingelosire  quel cretino. Per fortuna che ho lo spray al pepe nella borsa.
Sospiro e apro la lattina sedendomi a mia volta. Che poi, non  ho neanche l’abbigliamento adatto ad un picnic. Stupidi abitanti di questo posto senza un minimo di gusto estetico.
“Allora, Los Angeles ti manca?”
Che razza di domanda idiota è mai questa? Certo che mi manca, lì i ragazzi ad un primo appuntamento di portano fuori in un ristorante a cinque stelle, non di certo in un…un… oddio voglio andare a casa.
Sospiro e butto giù un altro sorso di birra.
“Non essere così nervosa, Rose.”
Se la smettessi di guardarmi le gambe magari potrei riuscirci, idiota. No, e ora che diamine fai? perché ti stai avvicinando? Non ho nessuna voglia di baciare un tizio che porta un nome ridicolo come Miles. Oddio, sempre più vicino.
All’improvviso sento un rumore alle mie spalle. Volto la testa di scatto. “Cosa è stato?”
“Cosa?” Chiede Miles alzandosi in piedi.
“Quel rumore, non l’hai sentito?”
Mi rimetto in piedi anche io e cerco di guardare oltre gli alberi.
“Sarà stato qualche animale”, risponde lui, scrollandosi dalle mani un po’ di terra.
“Che animale? No, perché una volta mi hanno detto che ci sono gli orsi da queste parti o erano i lupi? Comunque credo sia meglio andare via.”
“Rose… davvero, non è il caso di allarmarsi.” Torna ad avvicinarsi e stavolta sposta le mani sui miei fianchi.
Un altro rumore. E le sue labbra sono ad un soffio dalle mie. Un ringhio.
Lui si allontana di scatto e sgrana gli occhi. Il cuore mi rimbomba nella cassa toracica, seguo il suo sguardo e poi tutto accade in un attimo: Miles continua ad arretrare mentre io cerco di convincermi che tutto questo è solo un incubo. Davanti a me un lupo enorme , più simile a un cavallo. Miles urla e sento i suoi passi; credo stia correndo via. Non lo vedo. Non riesco a distogliere gli occhi dall’animale davanti a me, non riesco neanche a urlare.
Il lupo fa un passo avanti e solo allora i miei sensi si sbloccano, il respiro accelera, mi volto urlando e inizio a correre. Inciampo in una radice, mi metto seduta e continuo ad urlare mentre  Il lupo si ferma.
Chiudo gli occhi. Sto morendo. Lo so.  Sbatto le palpebre ed Embry è davanti a me. Riprendo a correre. 
“Rose.”
Avrei voluto essere più presente alle lezioni di educazione fisica. Le ultime non erano di corsa campestre?
“Rose, fermati. Sono io.”
“No, non è vero. Ti ho visto. Cazzo. Cazzo. Cazzo.”
“Rose...”  Sto impazzendo?
“Rose, non c’è nessun lupo. Sono io e sono nudo.”
Mi fermo e mi tengo un fianco. Respiro, lo guardo. “Sei nudooooooo.” Riprendo a correre.
So che c’è una spiegazione, che c’è qualcosa di assolutamente razionale che può aiutarmi a capire, solo che al momento non riesco a trovarla.
La Foresta diventa sempre più rada. Ho paura , sento due mani che mi afferrano per i fianchi, perdo l’equilibrio e cado a terra. Mi dimeno sotto il corpo di Embry, provo a spostarmi o a dargli un calcio ma lui è troppo forte, mi blocca i polsi e li sposta ai lati della mia testa.
“Rose.”
Mi guarda. Respiro e mi fa male il petto. Lo so cosa ho visto. Un... “Sei... sei... nudo.” Cerco di nuovo di colpirlo.
“Ti piacerebbe.”  Distende il volto in un accenno di sorriso e continua a tenermi ferma.
“Come mi piacerebbe?” Inizio a urlare  ma lui mi tappa la bocca con una mano e io cerco di mordergliela.
Mi fissa negli occhi. “Principessa pervertita, ho rimesso i pantaloni e smettila di urlare, non ti ho fatto niente”
Mi tiene di nuovo bloccata sotto di lui. Non riesco a muovermi e lui è un lupo. Ma in questo momento è solo un uomo e lo sento. Sento il suo corpo ed il suo respiro ed è di questo che ho paura, adesso lo capisco.
“Principessa.” Gli trema quasi la voce, mi bacia o forse sono io che sto baciando lui. Lascia le mie mani ed io le sposto sulla sua schiena, lo spingo contro di me, sento la sua lingua e respiro lui, la sua aria. Trema ancora e mi bacia più forte, le sue mani sul mio corpo. Brucio.
La sua bocca sul mio collo, mi mordo le labbra e stringo le mani ai suoi capelli. Mi apre la giacca ed io mi sposto inverdendo le nostri posizioni.
Embry. Embry. Embry. Nella mia mente risuona solo il suo nome. Mi levo la giacca, il maglioncino e riprendo a baciarlo. Io detto il ritmo, io gli mordo le labbra, io lo cerco.
Mi bacia il seno e reclino la testa all’ indietro, gli sbottono i pantaloni. Perchè li ha rimessi?
All’improvviso un ululato. Mi fermo.
Embry si rimette seduto e mi guarda mentre io cerco il mio maglioncino.
Che cosa è successo?
Si alza in piedi e mi tende una mano per aiutarmi a rialzarmi.
“Dobbiamo tornare,” dice senza guardarmi.  .
Arranco dietro di lui, mi tiene la mano per non farmi cadere ed io tremo.
Che cosa è successo?
Solo davanti a casa mi lascia andare, si passa una mano fra i capelli e poi la infila in tasca. Salgo un gradino e ora siamo alla stessa altezza.
“Rose...”
“Fratello.” Vedo Jake avanzare verso di noi. Embry si volta a guardarlo e si stringe nelle spalle.
“Devo andare, principessa.”
Non dice altro, raggiunge Jake ed entrambi spariscono dalla mia vista e io resto sola con le mie domande.
Che cosa è successo?

Angolo autrice.

 Io non so più come ringraziare Angel_shanti per i sempre più splenditi banner. Anzi perché non lo fate voi andato alle sue storie?
Va bene, mi sembra di sentire le vostre domande perplesse. Lui si è fatto vedere, non lo farebbe mai, impossibile.
Sono lupi sì, ma sono anche ragazzi di diciassette anni e ora ditemi se a diciassette anni sapevate gestire una cosa come la gelosia?
E se così fosse … concedetemi questo capitolo, Rose doveva scoprire dei lupi, doveva succedere quello che è successo, dovevano fare questo piccolo o forse enorme passo a avanti.
Mi lascio con un po’ di domande per la prossima  settimana: e il resto del branco? e soprattutto Rose resterà così tranquilla come sembra ora?
Alla prossima settimana
Con affetto
Noemi

   
 
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