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Autore: DansUnReve    07/02/2013    1 recensioni
Gemeva dal piacere. A volte era proprio divertente quello che faceva, alcuni le davano la soddisfazione che cercava. Ma quell'appagamento effimero non bastava. Come una mantide religiosa, alla fine dell'atto, uccideva il proprio partener.
Genere: Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Okay, Okay! Sappiate che questo capitolo sarà un po' noioso. Però, ehi, ci voleva! Nella vita reale non accadono i miracoli. Anche se non è molto reale o anche minimamente verosimile questa storia.. Daaaai, abbiate pietà di me!



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Seguire i rapinatori non era stato facile per Sophie, ma alla fine aveva scoperto dove si nascondevano. Era un piccolo hotel, una bettola lasciata al suo destino nella periferia di quell'enorme città. C'erano poche finestre aperte e ciò le fece pensare che erano pochi anche quelli che vi soggiornavano. Poi pensò che più probabilmente quel posto dava a tutti i malviventi un luogo dove potersi nascondere. Non scese dalla sua auto, che aveva usato per pedinare i due uomini, perché la strada era troppo deserta e una donna lì in mezzo da sola era piuttosto strana. Poi ripensò alle prostitute che aveva visto al fondo della via, così prese una decisione: si sarebbe appostata davanti a quell'hotel, fingendo di vendere il suo corpo. Così facendo, avrebbe scoperto gli orari dei due e avrebbe capito quando compiere l'omicidio. Voleva prenderne uno alla volta. Purtroppo erano sempre due uomini e lei una sola donna. L'avrebbe sovrastata con la loro forza.

Odio sentirmi debole. Maledizione!

Non era quello il momento di perdere le staffe. Si ricompose, il rimescolio allo stomaco smise di darle fastidio e il silenzio le calò sul cuore e sulla mente. Si rinfilò in macchina e la mise in moto. Stava calando la sera e doveva trovare un posto per mangiare e dormire. Il giorno seguente avrebbe cominciato a lavorare seriamente. Non aveva paura che i due abbandonassero l'hotel, poiché per loro andarsene in giro, con la polizia che ancora li cercava dal primo pomeriggio, durante il quale avevano fatto il loro colpo, non era certamente sicuro. Sarebbe tornata la mattina dopo.

Non andrete da nessuna parte. Ho deciso che sarete miei, che farete parte della mia collezione. Sarete uno dei pezzi più importanti. Due in una volta, mica male, eh?

E così fece. Alle sei era davanti a quella sottospecie di ostello, davanti al quale erano piazzati dei bidoni della spazzatura. Non scaturivano un buon odore, e per Sophie quella 'missione' iniziava davvero a diventare disgustosa. Quella mattina portava degli abiti succinti: una canotta aderente e trasparente che lasciava ben poco all'imaginazione, la minigonna che le arrivava all'inguine, il tacco vertiginoso. Tutto coronato da un trucco pesante, ma che ben si adattava ai panni che portava. Andò avanti per tre giorni così. E per tre giorni memorizzò tempi di uscita e di entrata di qualunque cliente. Soprattutto dei due che le interessavano. Quegli idioti non si erano accorti di essere seguiti e ovviamente si erano cambiati in auto prima di rientrare all'hotel, per non dare nell'occhio; ma così facendo Sophie aveva visto le loro facce.

Sciocchi. Avete segnato la vostra condanna a morte.

Fremeva dal desiderio. Ogni volta che vedeva uno di loro tremava dall'impazienza, si passava la lingua sulle labbra già pregustando quello che sarebbe successo. Pensava alla soddisfazione di affondargli la sua lama nella carne; Al vedere gli occhi di lui colmi di stupore e terrore; al sentirlo dimenare sotto al suo piccolo corpo mentre lei gemeva dal piacere. A volte era proprio divertente quello che faceva, alcuni le davano la soddisfazione che cercava. Ma quell'appagamento effimero non bastava. Come una mantide religiosa, alla fine dell'atto, uccideva il proprio partener.

Poi arrivò il giorno.


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