Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: juls_angel    07/02/2013    8 recensioni
Quando Sam va a Londra per fare una sorpresa a suo fratello Harry, l'ultima cosa che si aspetta è di trovarlo a lavorare come spogliarellista in un locale per sole donne...E non si aspetta nemmeno che lui viva con il suo ragazzo, Louis.
E quando a Sam verrà offerta l'opportunità di vivere proprio a Londra, la città dei suoi sogni, pur di trasferirsi accetterà persino di dividere l'appartamento con Zayn, il ragazzo che sin dal loro primo incontro si è guadagnato l'antipatia della ragazza...
Ma le cose non vanno sempre come si ci aspetta, vero?
"< Zayn cerca un coinquilino > comunica. Gli occhi di Harry si accendono immediatamente, mentre Sam, dopo un attimo di silenzio, scoppia a ridere
< Divertente Niall, davvero >
< Non sto scherzando > replica Niall, facendo fermare immediatamente la risata di Sam < Il suo ex-coinquilino è andato a vivere con la sua ragazza la settimana scorsa, e Zayn sta cercando qualcuno con cui condividere l’appartamento > spiega, rivolto a entrambi < E’ un’idea fantastica! > esclama Harry, e Sam se lo immagina quasi saltellante per la casa
< No che non lo è > ribatte secca < In caso non l’abbiate notato, io e Zayn non abbiamo molto d’accordo >"
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L'orgoglio è un difetto assai comune. Da tutto quello che ho letto, sono convinta che è assai frequente; che la natura umana vi è facilmente incline e che sono pochi quelli che tra noi non provano un certo compiacimento a proposito di qualche qualità - reale o immaginaria - che suppongono di possedere. Vanità e orgoglio sono ben diversi tra loro, anche se queste due parole vengono spesso usate nello stesso senso. Una persona può essere orgogliosa senza essere vana. L'orgoglio si riferisce soprattutto a quello che pensiamo di noi stessi; la vanità a ciò che vorremmo che gli altri pensassero di noi.
-Orgoglio E Pregiudizio

 



Harry prende la metropolitana e scende alla fermata del Tower Bridge. Percorre quasi correndo il centinaio di metri che lo separano dalla riva del Tamigi e inizia a guardarsi intorno, fino a che non la vede. Sam è seduta a cavalcioni sul muretto, una gamba che penzola verso la strada e l’altra verso il fiume, lo sguardo puntato sul Tower Bridge, illuminato e ovviamente bellissimo.
Le si avvicina lentamente, ansimante per la corsa
< Sam > lei fa un leggero salto per la sorpresa e poi si gira a guardarlo, e Harry non è per niente sorpreso dal fatto che lei non stia piangendo: l’ultima volta che l’ha vista con le lacrime agli occhi avevano tredici anni.
< Voglio stare sola, vattene > gli intima fredda.
< Sam, ti prego…Ascoltami, okay? > lei lo ignora completamente, così lui si siede accanto a lei < Mi dispiace, d’accordo? Tanto. Avrei voluto dirtelo, volevo dirti che non stavo frequentando l’Università e che facevo lo spogliarellista, ma avevo paura di deludervi. Di deludere la mamma e Robin, Gemma e te. Ma ti giuro che ogni volta che vi chiamavo e che parlavamo volevo dirtelo. E se non ti ho parlato di Louis non è stato perché avevo paura che mi giudicassi, perchè so che tu sei la persona che mi capisce più di chiunque altro, ma solo perché volevo dirtelo di persona…E fartelo conoscere magari >. Sam ascolta le sue parole e alla fine fa un sospiro
< Mi dispiace > ribadisce il fratello < Ma sono contenta che tu l’abbia scoperto >
< Avrei preferito me lo dicessi però > borbotta lei. Odia non riuscire a restare arrabbiata con Harry troppo a lungo.
< Lo so, e mi dispiace non averlo fatto > ripete Harry, sorridendo vittorioso perché consapevole che la sorella lo ha perdonato. < Come mi hai trovato? > chiede poi
< Ho chiesto in giro, e mi hanno detto che lavoravi in quel…locale >
< Sam, ti giuro che è solo un lavoro temporaneo > mormora abbracciandola, e Sam affonda il viso nel suo petto < Ho preso in biblioteca i libri che usano all’Università e sto studiando da solo, mi sto tenendo in pari e ho intenzione di frequentare le lezioni non appena avrò messo da parte qualche soldo >
< Almeno guadagni bene? > chiede lei ridendo, staccandosi. Appoggia il viso sulla sua spalla e torna a guardare incantata in Tower Bridge.
< Abbastanza. Louis lavorava già lì e quando sono andato a vivere con mi ha trovato un posto. Studia all’Università, e ha detto che mi darà una mano a cercarmi un altro lavoro…E’ solo un impiego temporaneo questo > ripete
< Dici sul serio? >
< Te lo giuro…Non è che mi piaccia più di tanto strusciarmi sulle donne ora come ora > Sam lo fissa un attimo, immobile, e poi scoppia a ridere
< E’ strano sentir dire queste cose da te > e Harry si gratta la testa imbarazzato
< Lo so… >
< Non me l’aspettavo, è…Strano, sapere che sei gay e- >
< Non dirlo a me: ho avuto una mezza crisi d’identità > dice ridendo
< E’ per questo che non sei mai venuto a trovarci in questi mesi? > Harry scuote la testa
< Una cosa era mentirvi al telefono, una cosa sarebbe stato farlo di persona…Tu l’avresti capito, e scommetto che non sei venuta solo per farmi una sorpresa. Il tuo sesto senso da gemella o come cavolo lo chiami ti ha suggerito qualcosa, vero? > chiede ridendo
< Può darsi > replica lei vaga, anche se è vero: da qualche giorno sentiva Harry strano, freddo e misterioso, e non era dal fratello comportarsi in quel modo. Così aveva convinto la madre a lasciarla partire-a patto che fosse la ragazza a pagarsi la benzina-ed era andata a Londra.
< E’ meglio che vada > annuncia Sam dopo qualche minuto, allontanandosi dalla sua spalla e alzandosi
< E’ tardi! Dove vuoi andare? > chiede Harry alzandosi di scatto e mettendosi davanti alla sorella.
< Ehm…A casa? > chiede retorica, e fa per oltrepassarlo, ma Harry si sposta con lei, impedendole il passaggio. Sam lo guarda male e riprova, spostandosi dall’altro lato, ma il fratello la imita di nuovo
< E’ mezzanotte passata! Non puoi guidare per altre due ore >
< Certo che posso >
< No che non puoi > replica lui serio
< Harry, non fare il bambino >
< Sam, non rompere. Vieni a casa mia > lei arcua le sopracciglia
< Non credo sia il caso > risponde lentamente.
< Saresti rimasta comunque no? Mi avresti rubato il letto e costretto a dormire per terra. Ora ho una casa mia e la mia camera è…libera adesso, insomma, io e Louis dormiamo insieme quindi… >
< Avete la camera insonorizzata almeno? > si lascia scappare ridendo e Harry fa una smorfia divertita
< Ovvio > replica facendole l’occhiolino < Resti qui una settimana, e- >
< Una settimana? Sei matto?! >
< No, passiamo un po’ di tempo insieme e ti faccio vedere Londra, tutta Londra > le promette, e sa che questa è la carta vincente, perché Sam ama Londra.
< Così non vale però > si lamenta infatti.
< Dai Sam, è solo per stare un po’ di tempo insieme…Mi sei mancata > ammette scompigliandole i capelli
< Ecco, prima Londra, ora il fratellino dolce…Vuoi proprio che resti qui vero? > chiede lusingata
< L’hai capita finalmente >
< Io…Non so, Louis cosa ne pensa? > chiede indecisa
< Con Louis ci parlo io > assicura Harry
< Non voglio crearti dei problemi o… > ma ormai ha già accettato, e Harry lo sa e sorride entusiasta.
< Sam, sei mia sorella, e ti assicuro che Louis è una persona fantastica: farà un po’ di storie all’inizio ma tutto lì > e iniziano a camminare insieme verso la fermata della metropolitana,
< Anche perché scommetto che tu sai come farti perdonare vero? > chiede maliziosa
< Modestamente > replica vago, facendo ridere Sam.
 
Harry apre la porta di casa e lascia passare Sam, che si guarda intorno incuriosita.
< Allora, qui c’è il salotto > inizia a spiegare, raccogliendo da terra i vestiti e cercando di mettere un po’ d’odine < Scusa, Louis è un disordinato cronico > si scusa poi
< Andremo d’accordo allora > minimizza lei, Harry sorride e continua
< La cucina, la nostra camera e questa invece è la tua stanza >. Appoggia la borsa della sorella, con dentro qualche vestito, sul letto. Lei si guarda in giro e poi lo segue in salotto
< Vuoi qualcosa da bere? >
< No, grazie > e lo osserva divertita < Mi piace > lo informa poi, osservando la casa
< Già…Non è grandissima ma- >
< Mi piace > lo interrompe la ragazza sorridendogli
< E’ bello rivederti Sam >
< Lo so > replica lei ridendo e Harry le da una spinta, buttandola sul divano, e lanciandocisi sopra subito dopo
< Harry! Cristo Santo! Sei pesante! > ribatte lei ridendo
< Lo so > ripete Harry, imitando le parole e il tono della sorella. Dopo qualche secondo si sposta, continuando a ridere
< Idiota > lo insulta lei ricominciando a respirare. Si mette seduta e si appoggia alla spalla del fratello, lasciandosi però sfuggire uno sbadiglio qualche secondo dopo
< Vai a letto, sarai stanca >
< Ti ho cercato per quasi tutta Londra > lo rimprovera, il riccio le rivolge uno sguardo di scuse
< Dai, tanto Louis non arriverà prima di mezzora: te lo presento come si deve domani mattina >
< D’accordo… > cede alla fine, alzandosi e andando in bagno. Una volta che si è lavata i denti torna in camera e cerca nel suo borsone < Harry! > lo richiama allora
< Che c’è? >
< Hai una maglia da prestarmi? Ho dimenticato il pigiama > gli chiede, Harry va in camera sua e le lancia una t-shirt,
< Tieni >
< Grazie, buonanotte > lo saluta andandogli incontro e dandogli un bacio sulla guancia
< Notte >
< Non fate troppo casino! > si raccomanda ridendo prima di chiudere la porta.
Sam si cambia velocemente e si infila la maglia del fratello, che le va larghissima e le arriva a metà coscia, perché nonostante siano gemelli il fratello la sovrasta di almeno dieci centimetri. Si infila sotto le coperte, convinta che non riuscirà a dormire: ha scoperto troppe cose nel giro di un paio d’ore, e sta ancora cercando di mettere in ordine le idee. Scoprire che tuo fratello è gay non è facile, scoprire che ti ha mentito per quattro mesi nemmeno, e scoprire che oltre a essere gay vive anche con il suo ragazzo e ne parla come se fosse l’amore della sua vita…Beh, è decisamente troppo.
Ma al contrario di quanto si era aspettata, non appena appoggia la testa sul cuscino e chiude gli occhi, Sam si addormenta, cadendo in un sonno senza sogni, e non sente nemmeno Louis rientrare in casa.
< Ehi > lo saluta Harry alzandosi dal divano
< Ciao > ricambia Louis, avvicinandosi e baciandolo dolcemente < L’hai trovata? >
< Sì >
< E…? > chiede Louis
< Ecco…Sta dormendo nella mia vecchia camera > Louis lo fissa sorpreso
< Harry… > inizia contrariato
< Lo so, però tu hai detto che ti avrebbe fatto piacere conoscere la mia famiglia, e non potevo di certo mandarla a casa a quest’ora, ti pare?  > Louis lo fissa e poi sbuffa
< Tu sei troppo perfetto. Non è giusto: non riesco nemmeno ad arrabbiarmi con te > e Harry sorride vittorioso
< Sono sicuro che andrete d’accordo >
< Sì, sì, come vuoi > concede Louis, poi scioglie l’abbraccio e si alza dal divano < Andiamo a letto? > chiede porgendogli una mano e Harry sorride maliziosamente, alzandosi
< Certo > e tenendosi per mano si dirigono verso la loro camera…
Dopotutto, forse è un bene che Sam dorma già.
 
Quando Sam si sveglia il mattino dopo muove le gambe sotto le coperte e si guarda intorno spaesata. All’improvviso tutti gli avvenimenti del giorno precedente le tornano in mente. E’ a Londra, a casa di Harry, che è gay e fa lo spogliarellista.
Le gira la testa. “Okay, posso farcela”, si dice però e dopo qualche secondo si alza.
Quando entra in cucina si trova davanti un ragazzo dai capelli castani, scompigliati, con solo i pantaloni di un pigiama a quadri indosso che fa il caffè. Sam si schiarisce la gola e il ragazzo si gira verso di lei, puntandole contro due occhi di un blu intenso. “Capisco perché piace a mio fratello” si ritrova a pensare Sam, perché il ragazzo che ha di fronte è davvero un gran figo.
< Ciao, tu devi essere Samantha > la saluta sorridendole entusiasta e porgendole una mano
< Sam è sufficiente…Louis, vero? > chiede stringendogliela,
< Esatto > e Louis la osserva attentamente, e non può non notare le somiglianze con il fratello: la bocca, per esempio, carnosa come quella di Harry, con tanto di fossetta sulla guancia. Si somigliano, certo, ma non come si sarebbe aspettato. Gli occhi, per esempio, sono completamente diversi da quelli del suo Harry, ma vi legge dentro la stessa luce vitale e maliziosa < Harry sta facendo la doccia > le comunica poi, e decide che forse è meglio evitare di dirle che normalmente la doccia l’avrebbero fatta insieme, ma che il suo ragazzo aveva preferito non scandalizzarla. “Oh sì, Harry ha parecchie cose da farsi perdonare” si dice entusiasta, perché sa che come si fa perdonare Harry nessun altro ci riesce.
< Vi siete già conosciuti allora! > esclama il riccio entrando in cucina con i capelli ancora umidi, e i due ragazzi annuiscono contemporaneamente. Harry si siede e Louis gli vuota il caffè sorridendogli dolcemente.
Sam nel frattempo si costringe ad abbassare lo sguardo, non volendo interferire in quel gesto di intimità.
< Sam, stamattina ho un colloquio di lavoro, ti spiace se ti porto dopo pranzo a fare un giro? > chiede poi Harry rivolto alla sorella
< Nessun problema, che colloquio? >
< Agenzia di viaggi > mormora Harry con una smorfia
< Non ne sembri entusiasta > scherza Sam
< Voglio fare l’avvocato, non consigliare alle persone il viaggio perfetto > borbotta Harry, poi lancia un’occhiata all’orologio e si alza di scatto < E’ tardissimo! > e corre in camera
< Era così anche quando abitava a Holmes Chapel? > chiede Louis a Sam divertito
< Anche peggio > e ridono entrambi.
< Io vado, posso fidarmi a lasciarvi da soli? > chiede Harry dopo dieci minuti, mentre si infila la giacca
< Certo > replicano insieme, sorridendo angelici
< Lo sapevo che non avrei dovuto farvi conoscere: insieme mi fate paura > conclude Harry osservandoli divertito
< Ciao Harry > salutano in coro.
< Tu non esci stamattina? > chiede Sam qualche secondo dopo
< Non ho lezione oggi >
< Harry mi ha detto che frequenti l’Università…Quale? >
< Guildhall School …Sono un attore > lei lo osserva stupita,
< Cinema o teatro? >
< Non me lo hai chiesto davvero > chiede fingendosi disgustato
< Teatro immagino > concede allora divertita
< Sono un attore di musical in realtà > puntualizza Louis
< Quindi sei anche un cantante! >
< Cantante è una parola grossa…Me la cavo ecco > replica lui falsamente modesto.
Sam ripensa al modo in cui lui e Harry si guardano…Sembrano così innamorati
< Devi essere un tipo in gamba > afferma allora, mentre si spostano dalla cucina al salotto e si siedono sul divano
< Ah si? > chiede Louis incuriosito
< Fino a quattro mesi fa mio fratello era etero convinto…E ora è innamorato di te, non credo gli fosse mai successo prima > spiega senza troppi giri di parole
< Di amare un uomo? > chiede Louis divertito
< Di amare in generale > e Louis la fissa sorpreso, per poi arrossire leggermente, e Sam lo trova adorabile.
< Comunque almeno così non devi preoccuparti che metta incinta qualcuna o prenda qualche malattia strana > sdrammatizza Louis
< Perché? > chiede la ragazza ridendo < Cioè, per le malattie, lo so che non ti può mettere incinto > Louis scoppia a ridere
< Perché io sono sano…E ho l’esclusiva > risponde facendole l’occhiolino e Sam non può evitare di ridere ancora più forte.
 
Il pomeriggio Harry porta Sam in giro per Londra, vanno a Buckingham Palace, le mostra il Parlamento e la cattedrale di Saint Paul, e Sam non può far altro che fissare emozionata quelle meraviglie che finora aveva visto solo in foto. Harry le racconta di Londra, della sua vita lì, con Louis, di quanto gli fosse piaciuto fin dal primo momento in cui lo aveva visto, e del brivido che aveva provato quando il ragazzo gli aveva confidato di essere gay, del loro primo bacio, e della loro prima volta. Prova persino a spiegargli le sensazioni che ha provato quando Louis gli aveva detto di amarlo. Sam rimane incantata ad ascoltare il fratello: sentire come parla di Louis, l’adorazione nelle sue parole, le fa quasi credere che il vero amore possa esistere.
Quando la sera tornano a casa, Sam ha un sorriso così radioso che la fossetta sulla guancia resta visibile per tutto il tempo che impiega a raccontare a Louis quello che hanno visto.
< Sam, vivo a Londra da qualche anno ormai…Lo so come è fatto il Big Ben > la prende in giro, facendo ridere Harry che, sdraiato sul divano, cerca di guardare un talent show.
< Sei un guastafeste > sentenzia allora Sam sbuffando
< Ah, Sam, stasera vengono gli altri a cena > la informa Harry
< Gli altri? >
< Sì, gli altri ragazzi con cui lavoriamo > le spiega Louis
< Altri spogliarellisti? > chiede la ragazza ridendo
< Etero > puntualizza Louis, e Harry osserva la ragazza
< Forse in effetti non dovresti conoscerli > e sia Louis che Sam alzano gli occhi al cielo
< Sei decisamente troppo geloso Hazza > lo rimprovera Louis
< Quoto Louis > annuisce la ragazza
< Sì, avevo ragione io: non avrei dovuto presentarvi. > borbotta Harry.
Quando suonano il campanello Sam guarda Harry e Harry guarda Sam, cercando di decidere chi dei due debba andare ad aprire, Louis li fissa sconcertato e si alza sbuffando
< Non lo direi proprio che siete fratelli voi due > borbotta aprendo la porta < Ciao Nialler, Liam > saluta poi contento
< Ehi Lou > ricambia sorridente Niall, tenendo con una mano i cartoni delle pizze. Liam entra dopo di lui, gli batte una mano sulla spalla e
< Ciao amico > lo saluta a sua volta, Sam si gira a osservarli e poi fa una smorfia di disappunto.
“Cosa ti aspettavi? Sono spogliarellisti, se non sono belli loro…” le dice una vocina nella sua testa.
< Ciao ragazzi > li saluta il riccio
< Ciao Hazza > replicano in coro, poi però posano lo sguardo su Sam
< Lei è Samantha, mia sorella. Sam, loro sono Niall > e indica il biondino con gli occhi azzurri < E Liam > e indica l’altro ragazzo, con i capelli rasati e un fisico parecchio invidiabile
< Piacere > ribatte lei stringendo la mano di entrambi
< Zayn dov’è? > chiede poi Louis
< Ha detto che arriva tra poco e di iniziare senza di lui > li informa Liam e così si siedono a tavola, Louis distribuisce le pizze e tra una chiacchiera e l’altra iniziano a mangiare. Qualche minuto dopo il campanello suona di nuovo e questa volta Harry-dopo un’occhiataccia da parte di Louis-si alza e va ad aprire.
< Abiti a due isolati da qui Zayn, e riesci ad essere in ritardo lo stesso > scherza Harry
< Dovevo finire di studiare, scusate >. E prima ancora di girarsi e vedere chi è che ha parlato Sam riconosce la voce del ragazzo-la stessa del sussurro sensuale della sera prima-e socchiude gli occhi infastidita.
< Zayn, lei è Sam, Sam lui è- >
< Ci siamo già conosciuti > taglia corto Sam voltandosi appena per osservarlo, e incontrando così un paio di occhi marroni che la osservano divertito
< Non proprio, è un piacere conoscerti come si deve finalmente, Sam > dice lentamente e la ragazza si ritrova ad alzare gli occhi al cielo.
< Smettila di flirtare e mangia Zayn > lo rimprovera ridendo Liam
< Sì, papà > replica Zayn ridendo. Sam lo osserva sedersi, ma quando lui la guarda divertito Sam distoglie lo sguardo, non dopo averlo guardato male.
Solitamente la ragazza non ha pregiudizi: se una persona non le piace a pelle difficilmente la giudica o si tiene a distanza solo perché la prima impressione non è stata delle migliori, ma con Zayn è diverso. Prima di tutto, ha la faccia da stronzo, che non è cosa da poco, seconda cosa, la sera prima, quando si erano scontrati, le mani del ragazzo avevano indugiato più a lungo del necessario sui suoi fianchi, e la cosa non le piaceva per niente, e infine, sembrava che il suo istinto le gridasse “Stagli lontana!”. E lei seguiva sempre il suo istinto.
La conversazione riprende tranquillamente e Sam si sforza di ignorare Zayn, anche se il moro quasi non stacca lo sguardo da lei, osservandola divertito e rendendole la cosa difficile.
< E cosa fate oltre a lavorare nel locale? Studiate? Lavorate? > chiede curiosa e i ragazzi iniziano ad elencare
< Io non studio: lavoro come insegnante di chitarra > spiega Niall
< In realtà è il socio in una scuola di musica > lo corregge Liam, facendo arrossire il biondino-anche se probabilmente le due bottiglie di birra che l’irlandese si è scolato aiutano parecchio.
< E tu? > chiede allora la ragazza rivolta verso Liam
< Idem…Faccio il modello >
< Il modello? >
< Da Abercrombie > interviene Louis ridendo
< Oh! Sei uno di quelli che si presentano mezzi nudi e fanno impazzire gli ormoni di noi povere ragazze! > esclama Sam ridendo, non trovando difficile credere che il ragazzo sia un modello
< Esattamente >
< Dovresti far presente ai tuoi superiori che 80 sterline per un paio di jeans è un furto > suggerisce allora Sam, e i ragazzi scoppiano a ridere
< Sono anche un insegnante di boxe >
< Boxe? Davvero? > chiede la ragazza entusiasta
< Già, il migliore di tutta Londra > scherza Liam
< Dovrai darmi qualche lezione > esclama allora
< Ti piace la boxe? > chiede Liam scettico
< E non solo, stai pur certo che entro cinque anni mia sorella avrà fatto tutti gli sport più pericolosi che ti vengono in mente > risponde contrariato Harry e i due fratelli si guardano male
< Tipo? > chiede curioso Niall
< Finora ha fatto surf e parapendio, ma ha in programma paracadutismo, arrampicata, un rally, sia in macchina che in moto…E chissà cos’altro > Sam lo guarda male e ignora il tono di rimprovero di Harry, che non approva il fatto che la sorella cerchi di mettersi nei guai in tutti i modi possibili
< Parapendio con una mia amica, e surf in vacanza l’anno scorso: è stato fantastico! >
< Peccato che stessi per affogare > ribatte Harry
< Esagerato > minimizza Sam, liquidando il suo commento con un gesto della mano < Ho fatto kickboxing…Può aiutare? E judo > continua poi rivolgendosi a Liam
< Abbiamo scoperto dove è finita la tua sportività mancata Harry: mi sa che quando eravate nell’utero se l’è presa lei > scherza Louis
< A lui l’intelligenza a me la sportività > replica Sam
< Dai Zayn, psicoanalizza Sam > lo incita Harry ridendo e prendendo in giro la sorella
< Che? > chiede lei guardando male il fratello-di nuovo.
< Zayn studia psicologia > spiega Louis
< Oh… > e Sam non può far altro che lanciare un’occhiata incuriosita verso Zayn.
< Non psichiatria però. Un giorno mi piacerebbe lavorare come insegnate in una scuola per…mm, ragazzi problematici > spiega il moro, e la ragazza lo fissa ancora più sorpresa
< Problematici? >
< Con un infanzia difficile, o che hanno avuto guai con la legge…Cose del genere >
< Siamo molto orgogliosi di lui > scherza Niall scompigliandogli il ciuffo e facendo ridere gli altri. Sam per un attimo pensa di essersi sbagliata, magari il moro non è così male come le è sembrato, ma lui aggiunge, con tono strafottente e fissandola intensamente
< Ammettilo che ti ho sorpreso, piccola > e di nuovo quel soprannome la fa agitare, e se le era venuto anche solo il sospetto che potesse essersi sbagliata, dopo quelle parole si ricrede immediatamente e lo guarda male
< Non ho mai avuto tanta voglia di prendere a calci qualcuno quanto ce l’ho con te >
< Io dico che hai altri tipi di voglie, esattamente come tutte le altre > sussurra Zayn, così piano che Sam non è nemmeno sicura di aver sentito bene. Gli piace provocarla, vedere i suoi occhi accendersi per la rabbia. Se poi si ci aggiunge che Sam è tremendamente permalosa, e orgogliosa…Beh, Zayn si diverte da matti.
< Come prego? > e Zayn le sorride solamente, un sorriso sghembo e di scherno
< Mangiamo il dolce? > si intromette Harry, evitando così una sfuriata della sorella.
E Sam ne è sicura: il suo istinto non sbaglia mai.
 
Il sabato successivo Sam raccoglie in giro per casa la sua roba e la butta dentro il borsone, sotto lo sguardo contrariato di Harry
< Non devi andartene per forza > le dice per l’ennesima volta
< Harry, eravamo d’accordo che sarei rimasta per una settimana, ed è quello che ho fatto: devo tornare a casa >
< Ma- > riprova Harry
< Harry, non posso stare qui per sempre > taglia corto la sorella, chiudendosi in camera. La realtà è che stare a Londra le piacerebbe davvero tanto: quella è la città dei suoi sogni e stare vicino a Harry sarebbe perfetto, ma non può farlo, e lo sa.
Quando la ragazza torna in salotto trova Louis sdraiato sul divano, con la testa appoggiata sulle gambe di Harry e il riccio lo sta fissando pensieroso. La ragazza sorride dolcemente nel vedere quella scena. Quei le mancheranno.
Si schiarisce appena la gola e entrambi si girano verso di lei
< Io sono- >
< Trasferisciti qui > la interrompe Harry alzandosi in piedi quasi urlando quella proposta
< Cosa? > chiede lei
< Cosa? > le fa eco Louis sconvolto. 


Juls' Corner
Salve bellezze! In perfetto orario, wow. 
Allooora! Volevo ringraziarvi per le recensioni che mi avete lasciato, siete tutte dolcissime :3 
Per chi me lo ha chiesto: si, ho visto Magic Mike, si vede molto?! AHAH diciamo che l'ispirazione mi è venuta da lì..
Vi dico fin da subito che non ho idea di come finirà questa storia, ne cosa potrà saltarci fuori, ma spero vi piacerà qualsiasi cosa decida :)
Mmm...Beh, si, non succede un granchè in questo capitolo, lo so, ma devo presentare i personaggi e un po' le loro situazioni, poi si movimenteranno le cose, promesso! 
Allora, ch ne pensate di Sam? Di Louis e Harry? Del lavoro/studi dei ragazzi? 
Spero lascerete una piccola recensione, mi farebbe davvero tanto piacere :3 
Un bacio, buonanotte! 
Juls
Ps. Se a qualcuno andasse di farmi un banner ve ne sarei molto grata! :) 
  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: juls_angel