I pensieri di un pazzo pt. 2 - "sabbie mobili"
Credete nel destino? Be' io ho una guerra aperta con lui, non ci credo ma ci sono così tante casualità nella mia vita che io ho vinto metà delle battaglie e il destino le restanti. Sapete come si dice: "tre indizi fanno una prova", e io di prove ne ho quante ne vuoi, ma perché nonostante tutto questo rimango accecato dalle mie convinzioni? Anni fa, guardandomi le braccia come un neonato che ha appena scoperto di avere le braccia, notai come le mie vene fossero vivide e in rilievo, ero un adolescente e quelle vene mi sembravano formare una "a" e una "e", pensai che la ragazza che aspettavo o che mi stava aspettando potesse contenere, nell'iniziale del suo nome, una di queste lettere, ma quando cresci queste idee finiscono per assomigliare a fiabe per bambini. A diciotto anni finisci la scuola, a venticinque l'università, trovi lavoro, ragazza, ti sposi, crei una famiglia, vivi felice tutta la vita e poi dolcemente ti spegni nel sonno, ma la vita non è così, la vita reale non è così! Non c'è il: "e vissero per sempre felici e contenti", non è tutto "rose e fiori", la vita è sabbie mobili, più tu ti agiti, combatti e cerchi di uscirne, più sprofondi nell'oscurità di essa. Sprofondi e non puoi fare niente, tutti i problemi aggiungono altra sabbia sopra la tua testa ed entra dentro di te a ostruire i polmoni, ma con un ultimo sforzo riesci a lasciare un braccio fuori dalla sabbia ben in vista come a dire: "sono qui, salvatemi!". Lo fai con le ultime energie che hai in corpo e mentre cerchi di non scomparire dai un'ultima occhiata a quel braccio su cui punti la tua salvezza, tutte le tue memorie, lo guardi e vedi: "a", "e", Alice E****o, prima di scomparire e soffocare, vedi il destino che ha vinto la battaglia, ha vinto la guerra...