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Autore: Jewels5    08/02/2013    5 recensioni
Lei era drammatica.
Lui era dinamico.
Lei era precisa.
Lui era impulsivo.
Lui era James e lei era Lily, e un giorno condivisero un bacio, ma prima condivisero numerose discussioni, poiché lui era presuntuoso e lei dolce, e le questioni di cuore richiedono tempo.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: James/Lily
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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*Angolo della traduttrice*

Toc toc...si può? Nessuno in attesa di linciare quattro traduttrici in mostruoso ritardo? No? Bene, allora possiamo procedere! Qui è Claudia-l'ultima-arrivata che parla, e mi scuso a nome di tutte per il più di un mese di attesa, ma siamo state un pochino impegnate tra scuola-università-esami ecc. Ringrazio poi sempre tutti quelli che seguono/preferiscono/recensiscono la storia, siete meravigliosi :*

Capitolo su Piton! Vi eravate chiesti che cosa aveva combinato in questi ultimi “mesi”? Se sì, o anche se no, ecco comunque la risposta. Vi avverto come ha avverito l'autrice che in alcuni punti le cose si fanno un po' angosciose e dark, specie intorno al paragrafo '21 gennaio' dove lei dice di essersi sentite un po' male. Quindi ecco l'avvertimento...temi per adulti presenti...

Ma godetevi il capitolo!

Alla prossima,

Daughter of the Lake


 

Capitolo 15- "Cosa ha fatto Piton"

O

"A Day in the Life"


 

(2 Novembre 1975)

Gli occhi freddi e chiari di Lucius Malfoy passarono in rassegna i quattro adolescenti seduti davanti a lui al tavolo appartato dei Tre Manici di Scopa. Si appoggiò allo schienale della sedia, mentre tre di loro si sporgevano nervosamente in avanti. Il quarto imitò la postura di Lucius, i capelli scuri che cadevano davanti agli occhi scuri con una certa quantità di discreta apatia. Personalmente, Lucius ne era rimasto colpito.

"Quello che voglio farvi capire," disse il mago più grande, dopo un lungo silenzio, "è che sarete tenuti a dare prova di voi stessi."

"Certo", disse ansiosamente Mulciber. La vista di Nicolai Mulciber così serio divertì notevolmente Severus Piton, dato che Mulciber di solito proiettata un'aria così calma ed altezzosa. Ora, sedeva come un bambino timoroso, implorando quasi l'approvazione di Lucius Malfoy, e ciò portò un leggero sorriso sulle labbra sottili di Severus.

"Il Padrone" continuò Lucius, "è interessato a sostenere un seguito a Hogwarts. So che alcuni di voi hanno familiari che si sono dimostrati...simpatizzanti, verso il nostro punto di vista... Mulciber, Avery..." Entrambi annuirono con entusiasmo. "...Quindi posso supporre che voi due..." qui, Lucius volse i suoi occhi di ghiaccio su Hester e Piton, "siate altrettanto incoraggianti?"

Assolutamente,” disse Hester con fare untuoso.

Quando Severus rimase in silenzio, Mulciber intervenne subito: "Non hai niente di cui preoccuparti con Piton. Ne sa di più di tutti sulle Arti Oscure a scuola.”

"Ma davvero?" chiese Lucius, interessato. Piton si strinse nelle spalle, ma non modestamente. "Molto bene..." Si alzò dal tavolo. "Segnalerò tutto quello che ho sentito qui stasera e...mi manterrò in contatto con voi."

Appena Malfoy fece la sua uscita, Mulciber si rivolse subito ad Avery. "Siamo dentro”, annunciò allegramente. "L'hai sentito? Siamo dentro."

"È stato piuttosto vago", sottolineò Severus. "Si manterrà 'in contatto'? Ma insomma. "

"Saresti potuto essere più entusiasta, Piton," mormorò Hester. "Mi sorprende che non ti abbia buttato fuori in partenza."

Piton alzò gli occhi. "Più entusiasta? E passare per un cucciolo disperato come voi tre?"

"Calmati, Severus," disse Mulciber, ora nel suo più tipico attegiamento imperturbabile. "Dobbiamo tornare al castello."

E lo fecero, ovviamente, ma mentre Mulciber, Avery, e Hester attraversarono il villaggio borbottando eccitati sull'opportunità che si era aperta loro, Piton rimase silenzioso. Gli altri tre, forse, non l'avevano capito, ma lui non restò in silenzio per mancanza di entusiasmo. In realtà, Lucius Malfoy aveva, nelle ultime ore, aperto più porte di quante Severus Piton avesse mai potuto prevedere.

(13 Novembre 1975)

Per quasi tutti i presenti, la lezione di Pozioni del sesto anno sembrava prolungarsi senza motivo quella mattina. L' Amortentia sembrava richiedere un'eternità per fermentarsi, e per la maggior parte di loro era comunque di gran lunga troppo complessa per avere una vaga idea di quello che stavano facendo. Severus Piton non aveva quel particolare problema.

Era seduto accanto a Lily, che era ugualmente abile nell'esecuzione della pozione... non le sembravano pesare i tredici passi necessari per preparare un solo ingrediente. Infatti, Severus notò come i suoi occhi si erano fatti un po' più luminosi, come sorrideva ad una delle istruzioni della sua copia di Pozioni Avanzate ed andava avanti ignorandola, come si mordeva il labbro inferiore per la concentrazione... si stava divertendo. Lily si era sempre divertita a Pozioni, e -forse a causa di ciò- la stessa cosa valeva per Severus.

"Va bene," sospirò la rossa Grifondoro a circa metà dell'ora. Mise il suo calderone sul fuoco e si sedette al suo banco. "Quello dovrà essere mescolato tra.." controllò l'orologio, "...dieci minuti. Non farmelo dimenticare, Sev."

"Certo," rispose a bassa voce. La sua stessa pozione si stava avvicinando alla stessa fase, e lavorò in fretta per recuperare. "Hai finito Trasfigurazione?" chiese, una volta che anche la sua pozione era stata messa a scaldare sul fuoco lento.

"Quasi", rispose Lily, lo sguardo fisso sulla lavagna. "Non ho ancora assimilato la parte pratica...Trasfigurazione non è mai stata il mio forte."

"Cavolate", disse Piton. "Sei più brava della maggior parte della classe." Lily sorrise con gratitudine, ma alzò le spalle. "In ogni caso, Trasfigurazione non è così tremendamente importante."

Questa volta, Lily sorprendentemente rise. "Come ti è venuta questa?"

"Potter è bravo in Trasfigurazione; non può essere terribilmente difficile, no?" borbottò il Serpeverde. Guardò dall'altra parte della stanza dove sedevano i quattro Malandrini -Remus che divideva la sua attenzione tra la sua pozione ed i suoi amici, Peter che si dedicava quasi esclusivamente a quest'ultimi, e James e Sirius che erano impegnati in quello che sembrava essere un duello di spade con le bacchette, mentre le loro pozioni stavano a scaldare sul fuoco. "Idioti... se le scintille cadono nel calderone, le pozioni saranno rovinate."

Lily seguì lo sguardo di Severus. "Io non mi preoccuperei di loro", osservò con indifferenza. "Se la cavano bene in classe."

"Sono appena nella media in Pozioni," fece notare rapidamente Severus. "Lupin è scarsissimo, lo sai." Lily non rispose, e Severus riconobbe quel tipo di silenzio. Non voleva discutere con lui e, di conseguenza, si stava mordendo con forza la lingua. Qualcosa dentro di lui, qualcosa di masochista, senza dubbio, lo spinse a provocare: "Oh, dimenticavo. Lupin è tuo amico".

"Sev..."

"Non capisco come tu possa tollerarlo. C'è qualcosa di strano in lui..."

Lily fece mulinare ostinatamente i capelli. "C'è qualcosa di strano anche in me. Perché l'essere 'strano' dev'essere negativo? Ora datti una calmata, va bene?"

"Datti una calmata" era il modo preferito di Lily per cambiare argomento, e a volte Piton l'assecondava, a volte no. Oggi lo fece, ed il resto della lezione trascorse con una sola conversazione superficiale tra di loro... niente in confronto alle lezioni di Pozioni degli anni passati, quando si sedevano, solo loro due, e parlavano di ogni genere di argomento... questioni grandi, importanti, che Severus non era mai stato in grado di discutere con nessun altro. Ma non oggi.

"Non male, Potter," Lumacorno poteva essere sentito lodare il giovane capitano della squadra di Quidditch, mentre serpeggiava attraverso la stanza, ispezionando i calderoni quasi pronti. “Oserei dire che ti sei applicato per migliorare le tue pozioni..."

"Oh, no," disse James piuttosto seriamente. "Ho solo fatto un sacco di pratica con l'Amortentia." Per un momento Lumacorno sembrò preoccupato, poi si ammorbidì quando colse la battuta.

"Ma certo," ridacchiò l'Insegnante di Pozioni. "Certo, stai scherzando."

No che non sta scherzando" ironizzò Sirius. "Come pensa che l'abbia conquistate tutte le sue fidanzate?"

James gli diede un pugno sul braccio ed i due cominciarono a battibeccare. Severus alzò gli occhi al cielo, anche se il resto della classe sembrava divertito.

"Bene, allora, Potter," continuò benignamente Lumacorno una volta attenuata la discussione tra i due Malandrini. "Che cosa riesci a sentire tu?"

James sorrise. "Professor Lumacorno, non mi chiederà mica di divulgare una cosa così personale come quella, no?"

Lumacorno ridacchiò ancora una volta, e Severus alzò di nuovo gli occhi al cielo. "Che pallone gonfiato," mormorò, guardando di sbieco Lily per valutare la sua reazione.

"Oh, certamente", convenne lei, ma c'era una leggera curva sulle sue labbra che tradiva divertimento. Severus fissò il liquido perlaceo del proprio calderone e si chiese vagamente se Lily fosse curiosa di sapere ciò che riusciva a sentire nella sua fragranza.
 

(5 Dicembre 1975)

"Piton, una parola," chiamò Lucius, ed il mago più giovane si voltò prima di uscire dalla stanzetta silenziosa alla Testa di Porco. Avery, Mulciber, e Hester si scambiarono sguardi curiosi, fermandosi anche loro, ma Lucius annuì al loro indirizzo per congedarli, e loro obbedirono – anche se un po' risentiti. "È stata una dimostrazione impressionante," continuò Malfoy, una volta rimasti soli. "Hai fatto i compiti, a quanto pare."

"Anche questi incantesimi funzionano" disse Piton in fretta. "C'è molto di più contenuto nelle Arti Oscure di quello che dicono i libri. Se avessi avuto accesso alle risorse..."

"Potresti benissimo averlo," l'interruppe Malfoy. "Il Signore Oscuro sarà molto interessato a quello che segnalerò sul tuo conto... Mulciber, Hester... sono abbastanza svegli, ma... be', diciamo solo che hai dimostrato di avere il maggior potenziale negli ultimi incontri."

Il colorito di Severus si accese di orgoglio. "Ti ringrazio", gli rispose, attento a non apparire troppo entusiasta per il complimento.

"C'è una cosa che mi preoccupa sul tuo conto," continuò Malfoy. "Mi ricordo di te quando ero a scuola... eri strano... non andavi d'accordo con svariati studenti della tua Casa..."

"Hai conosciuto Hester," disse Piton seccamente. "Ne sei sorpreso?"

Lucius sorrise. "No. No, non è questo. Ciò che mi preoccupa, Piton, è quella tua amica... la signorina... Evans?"

Piton mise a tacere il panico che minacciava di comparire sul suo volto. "Mulciber ha spiegato tutto al riguardo".

"Sì," disse Lucius, pragmatico. "Voglio semplicemente essere certo che il tuo interesse nel portarti a letto la Sanguesporco... non influenzerà la tua dedizione al tuo futuro con il Signore Oscuro."

"Certo che no," disse Severus velocemente. "Certo che no."

Nelle prime ore del mattino che seguì, Piton rimase sveglio a letto, con un misto di emozioni contrastanti. Era orgoglioso: gli era stata data la possibilità di dimostrare il suo valore, cosa che non era mai realmente accaduta ad Hogwarts, non con gente come James Potter che scorrazzava in giro con la scuola ai suoi piedi. Era perfetto... alla fine, l'avrebbe dimostrato a tutti...

Eppure, le cose che era stato costretto ad ammettere su Lily quella notte... lo fecero rabbrividire.

Questi pensieri lo tennero sveglio per qualche tempo, fino a che, come si fece giorno, Severus scivolò nel sonno con un pensiero confortante: quando sarebbe stato al potere, l'avrebbe dimostrato a tutti... Lily l'avrebbe visto in modo diverso allora...Lily avrebbe capito che in verità era Piton quello importante. Il Serpeverde riusciva già a vedere quel bellissimo sorriso orgoglioso crescere a poco a poco sulle sue labbra rosa...

E quando avrebbe tremato, implorando per la sua vita, James Potter non sarebbe sembrato più così grandioso...
 

(12 Dicembre 1975)

Gli occhi piccoli e penetranti di Saul Hester si socchiusero, e –notò Severus– la già forte somiglianza del ragazzo con un topo non fece che aumentare.

"Dove sei stato oggi, Piton?" chiese con veemenza l'altro ragazzo del sesto anno, mentre entrava nel dormitorio dei ragazzi del sesto anno Serpeverde, chiudendo la porta dietro di sé; "e non dire che eri qui con l'influenza...non eri malato, e non eri qui quando sono passato all'ora di pranzo. "

"Perché pensi che fossi malato, Hester?" replicò Severus, godendosi il segreto che frustrava così tanto il suo compagno di Casa.

"Il Guaritore Holloway ha detto che avevi chiesto un medicinale per l'influenza e che eri venuto qui a dormire", disse Hester. "Ma questo non è vero, o sbaglio?”

"Be'," rispose Piton, aprendo la Gazzetta del Profeta e appoggiandosi pigramente sul letto, "non è che potevo dire al Guaritore Holloway di aver programmato di saltare le lezioni perché Lucius Malfoy voleva incontrarsi con me a Hogsmeade."

L'unica cosa migliore di tenere quel segreto a Hester – realizzò allegramente Severus – era svelarglielo. Il viso dell'altro ragazzo si contorse con irritazione mal contenuta ed incredulità. "Perché non l'hai detto a noi altri?" chiese.

"Mulciber lo sa," disse Severus con leggerezza. "Presumo che l'abbia detto ad Avery. Ma io sono stato l'unico a scendere al villaggio... Malfoy voleva incontrarsi solo con me."

"Cavolate", sbottò Hester. "Non ci credo. Perché mai Malfoy vorrebbe incontrarsi con un mezzosangue come t...?"

Prima che potesse completare il pensiero, però, si sentì un botto, e Hester venne appeso a testa in giù, sospeso a mezz'aria dietro l'ordine della bacchetta di Piton. "Dev'essere umiliante essere battuto così facilmente da un mezzosangue come me," disse freddamente. Un tocco di bacchetta, e Hester cadde a terra. "Malfoy aveva un paio di cose che voleva discutere con me riguardo lo stato di Hogwarts. Non so perché abbia scelto me tra noi quattro, ma lo ha fatto..." Severus fece una pausa, e poi aggiunse: "Anche se posso certamente capire perché non abbia scelto te."

Piton, che si era alzato nell'attacco, tornò poi al suo posto sul letto. Ciò che aveva rivelato ad Hester era parzialmente vero, anche se non era sceso nei dettagli. Malfoy si era informato delle indagini di Lathe e di quanto -se non altro- l'Auror aveva scoperto. A quanto pare, i verbali di Lathe al Ministero erano divenuti superficiali e poco frequenti.

Hester si alzò in piedi. "Tutto qui?" mormorò. "Non ha discusso della...della prova di cui ha parlato l'ultima volta? La prova per noi...?"

"Non essere sciocco, Hester."

L'altro mago si raddrizzò, fissando Severus dall'altra parte del dormitorio. "Guardati le spalle, Piton," mormorò ed uscì silenziosamente dalla stanza.

(19 Dicembre 1975)

"Domani me ne vado," osservò Lily al di sopra di un libro della biblioteca, a cui stava prestando ben poca attenzione. Piton alzò lo sguardo dal libro di Pozioni che stava pigramente annotando. La coppia era seduta al loro solito tavolo in biblioteca. "Torno a casa da Petunia, le auto, la tv e le persone che portano la posta."

Severus inarcò un sopracciglio. "Non devi andarci per forza."

"Lo so," rispose lei. "Ma è quello che voglio. Voglio rivedere la mamma e Tunia. E il postino, ovviamente…"

"Lasciando me da solo con gente del calibro di Black e Minus," mormorò il Serpeverde seccamente, e Lily non riuscì a reprimere un sorriso.

"Sono sicura che troverai qualcos'altro da fare oltre che andare in giro con un paio di Grifondoro, Sev. Alcuni dei tuoi compagni di Casa resteranno, non è vero?"

"Nessuno del mio anno…tranne Hester." Lily annuì, comprendendo chiaramente il disgusto nel tono del suo amico. "Comunque, è sempre meglio di Spinner's End."

"Lo so," ammise l'altra. "Vorrei quasi che venissi lo stesso, però… almeno così avrei qualcosa da fare dopo che la novità di essere a casa sarà finita. Mi sentirò un po' patetica a stare seduta al parco da sola."

Severus fece finta di leggere il suo libro, aggiungendo: "Quindi quel Harper non passerà a trovarti?"

Lily sembrò solo leggermente sorpresa dal fatto che la domanda fosse stata posta. "No," rispose lei, rimediando in fretta. "No, non credo che lo farà. Resterà al castello."

"A causa di questa storia con la sua famiglia?"

"Proprio così."

Severus annuì. "Quindi voi due state ancora…?"

Sospirando, anche Lily annuì. "Per quanto ne sappia. In ogni caso: nuovo argomento." Si illuminò considerevolmente mentre prendeva il suo zaino e lo lasciava cadere sul tavolo. "Ho il tuo regalo di Natale."

Avvolto dentro strati ordinati di carta oro e verde c'era un set di bilance nuovo e splendente. "Sono quelle più sensibili," spiegò Lily con orgoglio. "Ricordo che le avevi guardate nel catalogo, e…" Continuò la sua spiegazione felice, mentre Severus si chiedeva quante paghette avesse dovuto mettere da parte per un regalo come quello.

Quando ebbe finito, il ragazzo la ringraziò sinceramente. "Mi dispiace di non averti preso niente quest'anno…" aggiunse tristemente.

"Oh, va bene, Sev, io…" Si fermò, avendo riconosciuto la sua espressione. "Lo hai preso, cretino. Dammelo."

Lui sorrise e tirò un pacchetto dalla sua borsa. La rossa scartò il suo regalo con entusiasmo, fasciando il fiocco blu che lo legava attorno al suo polso. "È adorabile," disse, vedendo il quaderno di pelle color verde foresta. "Grazie, Sev, è davvero c…"

"C'è di più," spiegò Severus. "L'ho stregato…Io ho un altro quaderno… puoi scrivere nel tuo e apparirà nel mio."

"Wow, grazie, Sev!" si meravigliò, giustamente impressionata, mentre esaminava il quaderno in modo più approfondito. "Buon Natale.”

"Buon Natale, Lily." 

(1° Gennaio 1976)

Severus Piton sedeva da solo nella Sala Comune Serpeverde la mattina di Capodanno. 1976. Non suonava come un anno molto importante per lui.

"Sev?" era la parola scritta in grafia ordinata e sinuosa sulla prima pagina del quaderno in pelle. Apparteneva a Lily ovviamente… Severus aveva aperto il quaderno mezz'ora prima per vedere se lei avesse scritto qualcosa, e lo aveva fatto. Dopo la prima parola, ne seguirono di più, sempre nella stessa bellissima grafia.

"Sev?

Per favore?

No?

Va bene. Non ci sei. Posso accettarlo. Davvero.

...

Che ne dici di adesso?

No?

Va bene.

Formato lettera sia… anche se è meglio che tu non apra a metà…

Ehm, pardon, le formalità:

Caro Sev,

Casa non è casa senza di te. Spero che tu abbia passato un felice Natale. Petunia è qui, in completo stile Petunia. Si è trovata un fidanzato, come sai, e vorrei che potessi incontrarlo. Ti divertiresti con lui…Ripensandoci, forse non sarebbe esattamente una buona idea.

Nevica sempre più forte, proprio come dovrebbe. Tutti i bambini del vicinato stanno giocando fuori, e sono eccezionalmente gelosa. Ho sedici anni, e non ho scuse per giocare nella neve: chi dice che l'età non sia una tragedia? Tuttavia, il semplice fatto che ci siano bambini nel vicinato rende tutto più natalizio. Per un po', sembrava che tutti i bambini nel vicinato fossero cresciuti, ma alla fine, è saltata fuori una nuova generazione, portando con sè battaglie a palle di neve, un gran chiasso e la prospettiva di una cioccolata calda.

Non posso scrivere molto –Mamma ha bisogno del mio aiuto in cucina– ma speravo che potessi darmi qualche dettaglio su ciò che sta succedendo a scuola. Ho sentito che Lathe se ne sta andando, ma i dettagli erano vaghi… se sai qualcosa, qui io muoio di curiosità.

Comunque, buon anno! Salutami la biblioteca – Mi sento come se avessi improvvisamente letto tutti i libri in questa casa, e sto soffrendo da privazione letteraria.

Sempre con amore,

Lily

P. S. Ricordi quando eravamo piccoli e scrivevamo lettere e le portavamo nelle cassette della posta l'uno dell'altra? Alla fine scrivevo sempre: "Per favore rispondi" come se non lo sapessi già! Comunque, mi è appena venuto in mente…

-L.E. "

Questo era ciò che Lily Evans aveva da dire – questo era ciò che divideva il cervello di Severus (la sua coscienza, in realtà, anche se sarebbe morto prima di ammetterlo) e questo era ciò che aveva tenuto il Serpeverde sveglio per la maggior parte della notte, pieno di dubbi. Be', questo e un'altra cosa.

"Piton,

Ho appena sentito Lucius. Vuole incontrarci il prossimo 15 gennaio. Credo che questo potrebbe essere ciò di cui stava parlando l'ultima volta: la "prova speciale" che ha menzionato. Passa parola a Hester.

-N. Mulciber "

E qui stava il dilemma.

(15 Gennaio 1976)

"Tutto qui?" chiese Severus, sorpreso. "Questo è tutto quello che dobbiamo fare?"

"Questo," disse Lucius Malfoy, "è quello che dovete fare per cominciare con il Signore Oscuro, sì, Severus. Suppongo che non ci saranno difficoltà per voi quattro."

"No, certamente no," rispose Mulciber, e gli altri due scossero la testa in assenso. Piton quasi non poteva crederci… un incantesimo, e si sarebbe dimostrato in grado di unirsi al mago più potente della storia recente… un solo incantesimo, e, be', non ci sarebbe stata difficoltà lì. Non aveva già utilizzato quel tipo di magia una mezza dozzina di volte? Certo, gli oggetti non erano stati esattamente umani, ma comunque…

"E tu, signor Piton?" chiese Lucius. "Sei preparato a farlo?"

Gli sembrava strano… la semplicità… la mancanza di grandiosità in quel momento: una lercia stanza affittata con un letto e un rubinetto alla Testa di Porco… quattro Serpeverde e Lucius Malfoy… il ragazzo aveva pensato… aveva pensato che quel passo avrebbe previsto almeno un momento epico, e tuttavia Severus Piton era lì ad accettare un compito estremamente semplice. Gli sembrava così strano.

"Assolutamente," replicò facilmente il Serpeverde.

"Non mi importa quale Maledizione Senza Perdono scegliate," continuò Lucius, ora pragmatico. "Ma farete meglio a stare lontani dall'Avada Kedavra..." (Ne parlava così casualmente… era la cosa più semplice del mondo…) "Non vorremmo creare il panico a scuola. Capite. E fate in modo di avere un testimone… uno degli altri tre. Chiaro?"

"Certo," disse Hester avidamente.

"Sì," concordò Mulciber, e Avery annuì. Malfoy si voltò nuovamente verso Piton.

"Certamente," disse Severus. "So già il mio obiettivo."

(16 Gennaio 1976)

"Dannato James Potter," stava borbottando Lily quando si era quasi scontrata con Severus sulle scale tra il quinto e il sesto piano. Non lo aveva visto, dato che stava cercando con concentrazione qualcosa nella sua borsa, e nella collisione, gli occhi verdi della Grifondoro strabuzzarono. "Sev! Agrippa, mi dispiace. Stai bene?"

"Sto bene," disse Piton velocemente. "Dannato James Potter?"

"Sì…" Lily scosse la mano vagamente. "Stava facendo il cretino… Cercavo un libro e… non importa. Cosa ci fai in questa parte del castello?"

"Devo consegnare il mio compito di Trasfigurazione," rispose, alzando indicativamente un rotolo di pergamena.

"Giusto… hai perso la lezione stamattina. Perché? Non ti senti bene?"

"Ho dormito troppo," replicò, ed era vero. Non si era sentito di alzarsi dal letto con solo poche ore di sonno sulle spalle. Dopo il loro incontro con Lucius Malfoy, i quattro Serpeverde non erano riusciti a tornare al castello fino a un'ora piuttosto tarda. "Dove stai andando?"

"Biblioteca. Luke."

"Ah." Non si preoccupò di trattenere il sarcasmo dal suo tono, e Lily lo notò. La ragazza inclinò la sua testa da un lato ma non disse nulla. "Vuoi compagnia?" Severus fece velocemente ammenda.

"Se non hai l'impellente bisogno di vedere la McGrannitt…"

"Per favore."

Lui cambiò direzione, camminando ora fianco a fianco con Lily giù per le scale. "Quindi," cominciò ora Lily, "hai già comprato il mio regalo di compleanno?"

"Non siamo già troppo vecchi per i compleanni?"

"Dovrei sperare di no. Sto per compiere solo diciassette anni."

"Forse comprerò un guinzaglio al tuo gatto."

Lily incrociò le braccia. "Ira è molto sensibile, Sev. Non gli metterei mai un guinzaglio. Si offenderebbe." Sorrise. "Comunque, Donna me ne ha dato uno lo scorso Natale."

"Quell'animale è una piaga, Lily."

"Ira non è una piaga. Sa semplicemente cosa vuole."

"Stavo parlando di Donna, in realtà…"

Lily tentò di sembrare in disaccordo. "Cretino." Continuarono a discutere allo stesso modo finché non raggiunsero il quarto piano. "Eccomi," disse Lily con leggerezza. "Grazie per avermi scortato."

"Non è che fosse completamente fuori dalla mia strada… anche se lo era."

Lily fece un sorrisetto. "Non sarebbe stato molto cavalleresco se non fosse stato completamente fuori dalla tua strada, Severus. Ora, sono in ritardo." Guardò oltre la sua spalla verso la biblioteca. Scherzando, aggiunse: "Fai il bravo," prima di voltarsi e allontanarsi rapidamente. Severus non sapeva il perché sentisse l'espressione contenta scivolargli dal viso, o cosa potesse essere quello strano, scomodo sentimento alla bocca dello stomaco.
 

(17 Gennaio 1976)

Severus Piton non conosceva per niente bene Alexa Kyle. Non si erano mai parlati, per quanto poteva ricordare, ed avevano condiviso soltanto una o due classi. Lei era una Corvonero –una Corvonero piuttosto classica, con i lunghi capelli castani, il naso all'insù e gli occhiali dalla cornice sottile. Era abbastanza carina, e faceva da tutor a qualche studente più giovane di volta in volta. Severus sapeva tutto questo soltanto perchè una volta il Professor Lumacorno aveva chiesto a lui di aiutare uno studente del terzo anno con difficoltà in Pozioni, e quando Severus si era rifiutato piuttosto seccamente, Lumacorno aveva menzionato che avrebbe potuto farlo Alexa Kyle.

Oh, ed era una mezzosangue.

Quelle informazioni costituivano tutto ciò che Severus Piton sapeva su Alexa Kyle, eppure Severus si era ritrovato da solo in un corridoio pieno di spifferi con una singhiozzante Alexa Kyle, e il ragazzo registrò il fatto come strano. Quella, si rese conto, doveva essere la prima volta che si trovava solo con una ragazza in lacrime (eccetto che con Lily –ed anche in quel caso, era successo solo una volta tanto tempo prima). Era esattamente tanto imbarazzante quanto si potrebbe immaginare.

Non c'era stato nessuno invito a sedersi a fianco a lui su quella panchina al terzo piano, per la Corvonero. Lui stava semplicemente sedendo lì, leggendo un libro sulla teoria magica che non si sarebbe potuto trovare neanche nel reparto proibito della biblioteca della scuola, quando lei era arrivata, aveva marciato lungo il corridoio con un'espressione di pietra sul suo pallido volto e si era seduta accanto a lui. Appallottolato ma visibile, c'era un pezzo di pergamena nel suo pungo. Un minuto dopo, lei stava singhiozzando.

Parole confortanti non attraversarono neanche la mente di Severus. "Posso aiutarti?" chiese. Lei continuò a piangere, apparentemente indifferente alla presenza di lui tanto quanto lui era irritato da quella di lei. Dopo un po', i singhiozzi di Alexa Kyle si placarono e Severus ripetè la domanda. Lei lo guardò curiosamente, cercando nei suoi occhi neri qualcosa che non trovò.

"I miei genitori sono morti," disse in tono soffocato.

Oh.

Lui avrebbe voluto dire: "E questa è l'unica panchina che hai potuto trovare?" ma invece la fissò inespressivo.

"I miei genitori sono stati assassinati." Niente tristezza, nessuna richiesta di pietà: una semplice, tetra spiegazione fu tutto quello che lei fornì. "Non ho mai detto loro addio."

Severus continuò a fissarla.

Alexa Kyle lo fissò di rimando, gli occhi marroni vitrei e increduli. "Tu ce li hai i genitori?" sussurrò la Corvonero un momento dopo.

"Sì." E non gli sarebbe esattamente dispiaciuto se suo padre fosse morto.

Alexa distolse lo sguardo, posandolo sulla pergamena tra le sue mani. Poi (e forse si era improvvisamente resa conto di quanto tutto questo fosse terribilmente imbarazzante, o forse non aveva una chiara idea della realtà al momento), la strega si alzò, andandosene tanto inaspettatamente come era arrivata.

Severus venne lasciato di nuovo da solo.

Non conosceva Alexa Kyle... non le aveva mai parlato prima. Doveva avere degli amici e una vita, preferenze e abitudini, talenti e stranezze. Doveva significare qualcosa per qualcuno, ma per lui non significava nulla. Che cosa paradossale...

I suoi genitori erano stati assassinati... la pergamena appallottolata nella sua mano... Severus non aveva dubbi che fosse una di quelle lettere nere sigillate del Ministero...che annunciavano la causa della morte...e che i cosiddetti Mangiamorte erano implicati.

Severus rimase da solo per diversi minuti, prima di ritrovarsi troppo a disagio con i suoi pensieri solitari. Il Serpeverde si alzò in piedi senza avere una chiara idea di dove si sarebbe diretto. Si incamminò lungo il corridoio deserto, gli occhi e la concentrazione puntati sul pavimento di pietra, così che solo quando svoltò l'angolo si accorse delle altre due persone presenti nell'ala.

Potter e Black.

"Che cosa state facendo voi qui?" chiese Piton, nella sua voce una più rabbia del solito, semplicemente per il fatto che era stato colto di sorpresa.

"Potremmo farti la stessa domanda, Mocciosus," ribattè Black.

"Ho un messaggio per il Guaritore Holloway," mentì facilmente Severus. Gli venne in mente un'idea. "Sono un prefetto. Potrei togliervi punti." Incontrò lo sguardo di James Potter, sperando di cogliervi un barlume di preoccupazione. Il Serpeverde rimase purtroppo deluso.

"E questo ti farà sentire importante?"

Poche parole avrebbero potuto essere più provocatorie per Piton in quel momento...che cosa aveva quell'idiota di James Potter? Come faceva a deviare ogni situazione così da far sembrare che ogni opzione gli avrebbe dato esattamente quello che voleva?

"Non vali il mio tempo" replicò Severus.

"Certo. Ovviamente." Come da copione, Potter esibì un leggero ghigno, come se avesse vinto. Piton aspettò il prossimo assalto verbale, l'assalto verbale che avrebbe fatto precipitare l'incontro. Venne in mente a Severus che quella era l'occasione che stava aspettando...Potter e Black. Ovviamente, non c'era nessun testimone –avrebbe dovuto portare uno degli altri come testimone...ma non importava: avrebbero potuto controllare i suoi ricordi più tardi, se avessero avuto dei dubbi. A quel punto, Potter disse a Black: "Andiamocene, ok?"

"Come vuoi, vecchio mio," rispose Sirius Black con noncuranza.

Severus li guardò voltarsi per andarsene, confuso sebbene non lo mostrasse. I due si stavano allontanando –pavoneggiandosi, più che altro. Sembrava che nessuno dei due idioti stesse pensando che Piton avrebbe potuto ancora agire, e come se ne rese conto, Severus capì che avrebbe anche potuto non farlo. La sua mano toccò la bacchetta nella sua tasca, chiedendosi brevemente se avrebbe attaccato.

I due Grifondoro stavano chiacchierando allegramente.

Il volto di Hester apparve nella mente di Piton –beffardo e diffidente. Poi ci fu Lily –Lily seduta accanto a Potter nella Sala Grande tutti quei mesi prima, Lily che malediceva con veemenza il nome di lui...poi, Lily che guardava Severus con scintillanti occhi verdi, pieni di ammirazione e soggezione, mentre lui le mostrava quanto fosse superiore a quel gigantesco buffone di James Potter... come tutti a scuola si accorgevano di aver sbagliato a venerare il Grifondoro, scioccati nell'apprendere che lui, quel Severus Piton, possedeva davvero il potere.

La sua bacchetta fu fuori in mezzo secondo. "Pulsevette1!" pronunciò Severus nella sua mente, la bacchetta puntata su Sirius Black...odiava Black, ovviamente, ma in quel momento era Potter che voleva.

Black volò in avanti, sbattendo contro un muro e cadendo a terra come un manichino. A quel punto, prima che Potter potesse anche solo avere il tempo di accorgersi che era successo qualcosa al suo amico, Piton mormorò: "Levicorpus!"

James si capovolse, andando a levitare in aria a testa in giù.

Con la Maledizione Senza Perdono che attraversava freneticamente la sua mente, Piton si ritrovò ad essere per breve tempo distratto. Si dimenticò di disarmare Potter.

Piton sentì ribaltarsi le gambe sotto di lui, e poi venne un dolore al braccio; volò all'indietro per la forza della fattura di Potter e perse il controllo del suo stesso incantesimo. Il Grifondoro si schiantò a terra, proprio mentre Piton toccava il suolo ad una certa distanza da lì. Atterrò in modo fortunato, tuttavia, e si stava già rimettendo in piedi pochi secondi dopo.

Tuttavia, Potter si riprese più velocemente. Un incantesimo disarmante non solo strappò la bacchetta dalle mani di Severus, ma lo fece anche cadere all'indietro.

Severus gemette –cosa c'era che non andava in lui? Questa era la seconda volta che veniva colto di sorpresa. Potter si stava curando la gamba, e questa volta fu Piton a riprendersi più rapidamente.

Si alzò in piedi, zoppicò fino alla sua bacchetta e disarmò Potter –che aveva appena finito di aggiustarsi la gamba ed era rimasto a terra.

Il Grifondoro aveva un'espressione di sfida mentre il suo avversario si avvicinava, la bacchetta puntata sul suo cuore. Severus a malapena si accorse del fatto. Ad un tratto si ritrovò pienamente consapevole di quello che stava per accadere...

Era il momento.

Era la sua occasione per provare se stesso... per provare se stesso a Potter e a Lucius Malfoy e a Hester e a tutti quanti. Un'unica parola, Crucio, e tutto sarebbe iniziato. Merlino sapeva che aveva abbastanza odio nei confronti di James Potter dentro di lui...sarebbe stato così facile...così splendidamente semplice (e gratificante) lanciare una Maledizione Senza Perdono.

Senza Perdono.

Queste parole portarono di nuovo Lily nella sua mente, ma non stava brillando di ammirazione per lui questa volta... era semplicemente Lily... "Fai il bravo," aveva detto...

Senza Perdono.

Severus esitò.

Esitò un momento di troppo –il dolore alle gambe, l'instabilità e poi il suo corpo che cadeva all'indietro... si era avvicinato troppo a Potter, e il Grifondoro l'aveva colpito al ginocchio. Piton sarebbe finito a terra, ma James si era rimesso in piedi in un secondo, afferrandogli il polso, cosa che  -mentre lo disarmava– diede al Serpeverde un momento per ristabilizzarsi...ma solo un momento.

L'ira ardeva negli occhi di Potter. Nessuno sembrava avere il controllo della situazione –James impotente contro la sua rabbia e Piton impotente senza la sua bacchetta. Potter scagliò un pugno. Severus colpì il terreno.

Dolore.

Severus aveva sperimentato più pugni dell'altro ragazzo –questo non era il più doloroso, ma rientrava nella classifica. Ad ogni modo, mentre si raddrizzava, sanguinando ma cercando di ignorare il dolore, Severus cambiò la sua espressione in una apatica. Vide che la violenza non aveva per nulla fatto scemare la rabbia di James Potter. Quello era il tipo di collera che non prometteva niente di buono per Piton.

Con due bacchette puntate sul Serpeverde, Potter lo fissava pieno di odio. Da un momento all'altro, ora, una fattura, un incantesimo...qualcosa. Tuttavia...

"Quale diavolo è il tuo problema?" chiese Potter. Severus si assicurò di non mostrare la confusione che la domanda gli aveva suscitato... il suo problema? C'era mai stato bisogno di un problema prima? Era semplicemente come erano le cose –era quello che facevano di solito. Perchè Potter sembrava esser stato colto di sorpresa?

Severus stava aspettando la fattura che l'avrebbe ripagato per il suo silenzio e incoperabilità, così il suo sconcerto non fece che intensificarsi quando James non alzò nessuna delle bacchette (la sua e quella di Piton) per attaccarlo. Piuttosto, alzò un braccio sopra la sua testa e lanciò la bacchetta di Piton più lontano che poteva. James non guardò Piton, ma la rabbia non esercitata rimase sul suo viso. In ogni caso, il Grifondoro girò sui tacchi mentre la bacchetta ticchettava rumorosamente al suolo molto alle spalle di Piton. Si avviò verso il luogo dove Black stava cominciando a riprendersi.

Piton non perse tempo e si alzò in piedi. Praticamente scattò fino a dove la sua bacchetta era caduta (ignorando il dolore pulsante sulla sua guancia destra) e aveva abbandonato la scena prima ancora che entrambi i Grifondoro si accorgessero che se ne era andato.

(18 Gennaio 1976)

"Non ne ho avuto occasione," mentì facilmente Piton. Tra gli altri cinque, solo Hester sembrava diffidente.

"Eravamo da soli nel corridoio con Mary Macdonald l'altra settimana," osservò Hester freddamente –era insolitamente loquace quella sera, notò Severus. Solitamente Hester evitava di parlare (a meno che interpellato) quando Lucius Malfoy si incontrava con loro.

"Ho un bersaglio specifico in mente," disse Severus, chiedendosi perchè -oh, perchè- non aveva scagliato la Maledizione Senza Perdono su Potter quando ne aveva avuto l'occasione. "Non ho intenzione di sprecare l'opportunità."

"C'è una certa eleganza nell'avere un bersaglio pianificato," concordò Malfoy. Per una volta, non era venuto alla Testa di Porco da solo quella sera. Un uomo alto e slanciato con una barba sale-e-pepe e un volto stretto e ossuto sedeva accanto a Malfoy. Era molto più vecchio del suo compagno, e rimase come silenzioso osservatore per tutto il tempo. Il mago non era stato presentato o, in verità, affatto menzionato dal loro arrivo all'incirca una ventina di minuti prima. Alle parole di Lucius, il mago inclinò leggermente la testa, come se concordasse.

"Sono d'accordo," disse alla svelta Hester. "Temo soltanto che Piton stia avendo dei ripensamenti." Lanciò uno sguardo malevolo nella direzione di Piton. Avery sembrava a disagio, mentre Mulciber guardava furioso Hester. Severus si ritrovò ad essere inaspettatamente grato per questo.

"Che dolce," disse lui inespressivo, "Ma se abbiamo intenzione di lavorare ad Hogwarts, come vuole Lucius, sarebbe meglio che non ci facessimo buttare fuori prima del settimo anno."

Malfoy si schiarì la gola. "Questo mi riporta a qualcos'altro," disse mellifluamente. "Come alcuni di voi sanno, questo è Alec Rosier." Il Mangiamorte indicò il suo compagno. "Il...Padrone..." (in un tono più sommesso) "ha richiesto che Rosier mi faccia d'assistente nelle mie comunicazioni con il gruppo di Hogwarts." Questo voleva dire loro quattro –Mulciber, Avery, Hester e Piton–, come ne erano perfettamente consapevoli.

"Assistente?" chiese Piton seccamente. "Per noi quattro?"

Rosier sorrise leggermente a Malfoy. "È svelto," mormorò il primo, prima di continuare, questa volta rivolto a Piton, "Voi quattro siete l'inizio. Ci auguriamo di poter estendere le simpatie per la causa all'interno di Hogwarts. Una volta che voi abbiate dimostrato la vostra lealtà, questo sarà il vostro compito."

"Reclutamento?" chiarì Mulciber. Rosier annuì.

"Ci sono molti altri che vorrebbero unirsi," disse Hester alla svelta. "So che ci sono."

"Non hai parlato loro di questi incontri, non è vero?" scattò Malfoy. Hester scosse velocemente la testa, e Severus fu compiaciuto di vedere la paura nei suoi occhietti.

"Certo che no, no!"

Malfoy sembrava ancora diffidente, mentre Rosier continuava: "Nel corso delle prossime settimane, voi quattro compilerete una lista di nomi di quelli che voi pensate potrebbero essere compatibili con questo tipo di lavoro. Non dovrete parlare direttamente della reale possibilità di unirsi a noi, tuttavia. Se una pista si rivela inconcludente, la negherete. Avrete bisogno di negarla."

I quattro studenti annuirono.

"Ci rincontreremo il trentuno," disse Malfoy freddamente. "Ti manderò un gufo con i dettagli, Mulciber." Mulciber annuì. "Fino ad allora, Severus, mi aspetto che tu lavori a ciò che ti è...stato assegnato."

"Naturalmente."

"E," continuò Malfoy, "sebbene apprezzi la necessità di prudenza, dobbiamo procedere con il piano. Hester, puoi anche tu cominciare con la tua assegnazione. È tutto chiaro?" Lo era. "Dovrai essere saggio e prendere come esempio il signor Piton e la sua cautela, Hester. Non farti scoprire."

(21 Gennaio 1976)

Era una ragazza Tassorosso –una del quinto anno, con capelli biondo chiaro, occhi blu e una figura soffice e procace. Era un prefetto e il fatto che fosse abbastanza carina aveva garantito alla ragazza la sua quota di fidanzati per tutto l’anno. Eppure, nonostante la lista piuttosto lunga di ragazzi che potevano dire di aver portato questa ragazza a Hogsmeade, non possedeva quella che si dice una “cattiva reputazione”. Era una “brava ragazza”. Eccetto che, adesso, questo non aveva più importanza, perché si dava il caso che Saul Hester non era stato parte di quella lista di ragazzi…e non perché aveva mancato di offrirsi.

La ragazza –il suo nome era Maggie– era ancora sotto l’effetto dell’incantesimo quando scivolò fuori dalla Sala Comune Serpeverde un’ora dopo. L’espressione sul suo viso adorabile era vuota quanto prima, cosa per la quale Severus fu grato. La sua consapevolezza di quello che era successo lo faceva stare abbastanza male, senza doverlo vedere dipinto sul suo volto… quanto era sembrata spaventata quando Hester l’aveva disarmata in corridoio… com’era stato strano vedere tutte le facoltà di essere senziente sparire con un cenno di bacchetta, il mormorio di una semplice parola…

Imperio.

Hester non si fece vedere per un po’ di tempo: Muciber, Avery e Piton erano tutti quanti seduti nella Sala Comune, nella tacita attesa che il quarto membro di quel gruppo, formatosi stranamente, ritornasse presto dal dormitorio. Mulciber e Avery giocavano a scacchi vicino al fuoco – un tentativo relativamente inutile, dato che per Avery non c'erano possibilità di vincere. Severus leggeva un libro.

Abbastanza furbo da parte sua, no?” riflettè Avery mentre Mulciber stava momentaneamente decidendo la mossa. Con sorpresa di Severus, Mulciber fece una specie di verso di disgusto.

Patetico è il termire più esatto,” lo corresse freddamente. Mulciber non suonava né contrito né preoccupato –semplicemente infastidito, come se i vizi di Hester fossero una sconsiderata perdita di tempo.

Almeno lui ha fatto una Maledizione Senza Perdono,” mormorò Avery, con una sospettosa occhiata di sbieco a Piton. Mulciber prese il suo cavallo.

Attento, Avery.”

Severus, nel frattempo, ignorò l’esplicita insinuazione di Avery e fece finta di concentrarsi sul suo libro finché Hester, pochi minuti dopo, non arrivò dal dormitorio maschile.

Buonasera,” disse, chiaramente compiaciuto di sé stesso. Piton alzò gli occhi al cielo. “C’è qualcosa che non va, Severus?”

Niente che non va, in me,” replicò l’altro.

Hester si strinse nelle spalle, ma non si mise a discutere sull’argomento. “È un tale sollievo,” continuò invece, “sapere che ho quello che ci vuole.”

A quanto pare,” disse Severus a Mulciber, “ ‘quello che ci vuole’ a Saul per andare a letto con una ragazza è l'Imperius.” Mulciber sogghignò.

Ciò che intendevo dire,” sbottò Hester, “è che ho quello che ci vuole per unirmi alla causa. Io non ho avuto difficoltà a seguire gli ordini di Malfoy.”

Severus fece finta di sorprendersi. “Non sapevi di avere ‘quello che ci vuole’ prima? È strano…hai passato tutto il tempo a fare il leccapiedi con Malfoy e non sapevi nemmeno se avresti potuto farcela fino ad adesso…”

Niente sembrava aver dato sui nervi a Hester fino ad adesso. “Mi stupisco, Severus, che tu non abbia provato l’Imperius fino ad ora. Il mio approccio a dire il vero avrebbe potuto farti fare qualche progresso con quella tua Sanguesporco.”

A Severus ci volle tutta la sua forza di volontà per non uccidere Hester sul momento. Sentì le mani tremare, sperando che Piton avrebbe desistito all’urgenza di tirar fuori la bacchetta e praticare su Saul Hester una Maledizione Senza Perdono del tutto diversa. E ancora, il pensiero di tutto quello che una simile azione gli sarebbe costata, diede a Piton abbastanza esitazione per resistere.

Severus ha un obiettivo più nobile in mente,” disse Mulciber, mettendo pigramente in scacco il re di Avery. “E una magia più potente, non è corretto, Piton?” Severus piegò la testa. “La maledizione Cruciatus su James Potter…” continuò Mulciber, toccandosi mascella con attenzione, senza dubbio ricordando lo scherzetto che Grifondoro che gli aveva giocato a settembre. “Spero di essere lì a vederlo. Sarà estremamente gratificante.”

Mulciber ghignò mentre faceva scacco matto ad Avery; Severus lanciò un’occhiata a Hester, che, inspiegabilmente, rimaneva ancora soddisfatto di sé. La certezza dell’espressione di Hester non mise certo Piton a suo agio in nessun modo.

(30 Gennaio 1976)

Molto dopo l’ora di cena, fuori dalla biblioteca, Severus lottava per respirare normalmente, dato che il ricordo di Hester si era infiltrato nella sua mente, facendovi la tana. Il Serpeverde deviò la sua mente verso altri pensieri –un talento che aveva sviluppato bene durante gli anni. Quindi, sistemando un’espressione casuale sul suo viso, Piton entrò in biblioteca, ritornando al tavolo che aveva abbandonato quindici minuti prima.

Scusami,” disse velocemente alla rossa che sedeva lì, “Mulciber aveva bisogno di parlarmi. Non era importante –è solo robaccia per i compiti… quell'incapace del terzo anno non aveva bisogno di essere così agitato.” Piton si sedette: la sua storia era solo leggermente vera. Mulciber aveva voluto parlare con lui, ma l’argomento di discussione non erano stati i compiti. Mulciber aveva inviato “l'incapace del terzo anno” per mandare Piton in Sala Comune cosicché potesse dirgli l’ora in cui Malfoy aveva fissato il loro incontro la sera successiva. Mulciber aveva anche, esplicitamente, alluso alla Maledizione Senza Perdono che Piton doveva ancora compiere. “Allora, sei riuscita a capire la risposta della numero quattro? Credo che possa avere a che fare con…” Piton si interruppe, notando l’espressione sul viso di Lily. I suoi occhi erano spalancati, lo fissavano con spavontosa incredulità. “Cosa c’è che non va?” Lily, comunque, aveva perso la parola. Indicò qualcosa sul loro tavolo, mentre Severus tornava al suo posto. Un ragno morto giaceva vicino all’angolo del libro di pozioni di Severus.

“È solo un ragno,” sottolineò Piton, sbalordito. Lily alzò lo sguardo su di lui.

“È morto?” bisbigliò. “Credevo che lo fosse.”

Sì, è morto,” disse Piton, ancora confuso. “Qual è il problema, Lily?”

Io non volevo,” continuò Lily, “Io stavo solo…non lo sapevo…”

Lily, in nome di Dio cosa c’è che non va in te?” domandò Piton impaziente. “È un ragno! Che cosa ti è preso?”

L’espressione spaventata di Lily cambiò presto: guardò dal ragno a Piton, con l’ira nei suoi occhi verdi. “Quale diavolo è il tuo problema?” chiese, forse a voce un po’ troppo alta, dato che la bibliotecaria, la signorina Sevoy, guardò nella loro direzione. “Come hai potuto, Sev?” Incalzò Lily, con tono appena più basso.

Non ho fatto niente!” insisté Severus. “Di che cosa stai parlando?”

Lily afferrò la copia di Pozioni Avanzate che Severus aveva lasciato sul tavolo. Lily glielo spinse in faccia, e Severus vide la pagina che Lily doveva aver letto mentre lui era andato da Mulciber. In un angolo, scribacchiato nell’inconfondibile grafia di Severus, c’erano le parole: “Sectusempra – per i nemici.”

Stavi guardando tra le mie cose?” chiese Severus, nella speranza di distrarre Lily abbastanza da riuscire ad inventarsi una qualche specie di scusa.

Tu hai inventato un incantesimo orribile,” lo rimbeccò Lily con rabbia. “E non negare che sia uno dei tuoi – scrivi sempre gli incantesimi che inventi ai margini dei tuoi libri…Te l’ho visto fare dozzine di volte! Io non sapevo – non sapevo che cosa l’incantesimo… ho pensato di provarlo e... il ragno, si... si è squarciato… strappato come seta!” Era, rifletté Severus, il modo più poetico con cui una cosa del genere avrebbe potuto essere parafrasata. “Che cosa significa ‘per i nemici’? domandò Lily, ora con gli occhi piuttosto socchiusi.

Era… era uno scherzo,” mentì Severus, pigramente sulla difensiva. “Non l’ho inventato, lo giuro. Stavo leggendo ed è venuto fuori – non avevo un pezzo di pergamena e così l’ho scribacchiato sul libro… Volevo cercarlo e quando l’ho fatto, la descrizione era…be', sai come sono quei vecchi libri… linguaggio grandioso e drammatico, anche quando stanno parlando di qualcosa di un po’ malato…era quasi comico, così ho scritto ‘per i nemici’ un po’ per…”

“È divertente per te?” sbottò Lily

Certo che no,” disse Severus. “Ma gli effetti sono molto più drammatici su un piccolo ragno come quello…sono sicuro che se venisse usato su una persona, non… sai…”

Morirebbe?”

Sì.”

Lily non sembrava soddisfatta.

Ascolta Lily, mi dispiace. Ma, andiamo, non dovresti semplicemente usare incantesimi quando non sai che cosa fanno. E perché stavi guardando nel mio libro di Pozioni?”

L’espressione di Lily si ammorbidì considerevolmente, e arrossì impercettibilmente. “Stavo – stavo vedendo se avessi disegnato ai margini…i fumetti, come facevi una volta.”

Al terzo anno?”

Lily si strinse nelle spalle. “Mi piacevano.” Stettero un po’ in silenzio, prima che Lily si raddrizzasse sulla sedia, schiarendosi la voce. “Va bene. Nuovo argomento.”

Sollevato, Severus setacciò la mente alla ricerca di un argomento più allegro. “Stai passando un buon compleanno?”

Lily sorrise. “Sì, davvero. Voglio dire, quella cosa a colazione è stata un po’ strana…”

Non avevo idea che Cam Bukhart fosse innamorato di te,” concordò Severus, chiedendosi se suonasse geloso. Lily sembro non notarlo.

E ora tutta la scuola è a conoscenza del fatto," disse corrucciandosi. “Ma dopotutto, è stato carino, Mary e Marlene si sono sentite così male per esserselo dimenticate che hanno giurato di trascinarmi in una festa di metà compleanno d’estate…”

Pensavo che passassi con tua madre il tuo mezzo compleanno tutti gli anni” sottolineò Severus. Era un dettaglio facile da ricordare: ogni 30 luglio, Lily si isolava da tutto e tutti e festeggiava il suo compleanno con sei mesi di ritardo, solo lei e la sua mamma. Era il “loro giorno” come diceva Lily.

Giusto,” disse la rossa. “Allora le mie amiche dovranno trascinarmi in una festa di mezzo-compleanno-e-un-giorno. Se se lo ricorderanno, questa volta…” Sembrava sufficientemente distratta, quando ritornò ai suoi compiti di pozioni. Severus fece lo stesso. Alla fine, comunque, la Grifondoro alzò lo sguardo dal suo libro, prendendosi il mento tra le mani. “Ehi, Sev?”

Mhm?”

Hai visto Maggie Snow all’incontro dei prefetti?”

Piton avrebbe potuto giurato che il suo cuore avesse smesso di battere per un momento, ma non mostrò alcuno shock. Maggie Snow –l’amica Tassorosso di Hester.

Ehm…sì. Era lì. Paciock ha messo lei e Lupin a fare la ronda la prossima settimana, giusto?”

Lily annuì. “Sembrava malata, non pensi? Pallida, vero? E come se stesse per mettersi a piangere…”

Non ho notato nulla,” mentì Piton con naturalezza.

Le ho parlato dopo l’incontro,” continuò Lily. Piton sentì improvvisamente freddo, non perché pensava che Maggie Snow avesse divulgato ciò che aveva fatto (ciò che le era accaduto) e non perché aveva paura di alcun genere di scoperta -anche se Hester era abbastanza ottuso da permettere a Maggie di conservare il ricordo del lancio della maledizione senza perdono, se avesse anche solo catturato l’immagine della vista di Hester… Piton non sarebbe stato implicato in nessun modo. Era la semplice associazione di Lily con Maggie –Lily con ciò che era capitato a Maggie e con che cosa Hester aveva sottinteso dovesse essere fatto anche con la stessa Lily… Piton quasi rabbrividì.

Ha detto niente?” Mantenne l’apprensione fuori dal suo tono di voce.

Lily scosse la testa. “Era evasiva… non manteneva un contatto visivo. Sono preoccupata per lei.”

Perché? Siete amiche?” Era una domanda stupida. Lily si preoccupava per tutti. Fin troppo, per quello che riteneva Piton…

Non particolarmente… La aiutavo a Pozioni… è solo che normalmente è una persona così allegra, e… è strano. Magari ha avuto qualche problema in famiglia… come Alexa Kyle.”

Quello era un altro argomento che Severus non voleva esplorare. “Senti, Lily, devo davvero finire questi compiti…”

Oh, va bene.” Come risvegliata da un momento di trance, Lily intinse la piuma nel calamaio e si concentrò sui suoi compiti. Severus respirò profondamente, ma non liberamente, nel tentativo di fare lo stesso.

(31 Gennaio 1976)

“È tutto?” domandò Alec Rosier, guardando la corta lista di nomi che Mulciber gli aveva passato. Persino all’illuminazione tenue della testa di Porco, Severus poté vedere l’irritazione impressa in ogni linea del vecchio volto di Rosier. “Cinque nomi? E tutti da Serpeverde? Sono le uniche persone che pensi potrebbero essere interessate a unirsi?”

Non vorresti nessun altro, no?” chiese Hester, sorpreso. “Voglio dire –al di fuori di Serpeverde?”

Potrebbe essere utile,” notò Malfoy, più calmo di Rosier fin’ora. “Non ti preoccupare, Alec. Avranno più nomi la prossima volta che ci incontreremo. Vero, Severus?”

Piton annuì. Hester scrollò la testa. Era chiaro che non poteva sopportare tutta l'attenzione che Piton sembrava ricevere a questi incontri. Mulciber era già stato riconosciuto come “leader” dei quattro, e Avery saggiamente non si era mai aspettato di essere niente più che di un po’ di muscoli, e quindi Hester si trovava a scomparire nello sfondo, un'idea che non lo attraeva particolarmente.

Ho eseguito la mia Maledizione Imperius,” disse, quasi compiaciuto. “Gli altri lo testimonieranno.” Mulciber annuì.

Molto bene, “ disse Malfoy, compiaciuto. “È andato tutto liscio? Non sono state fatte domande?”

No,” disse Hester.

Non è del tutto vero” interloquì Piton, ad un tratto ispirato. “Le domande sono state fatte. La ragazza non sembra soffrire in silenzio e le persone lo hanno notato.”

Che cosa vuoi dire?” chiese Mulciber in fretta. “La Tassorosso ha parlato?”

No..”

E non lo farà,” Hester si difese subito. “Mi sono assicurato di questo.”

Le persone hanno cominciato a notare che la ragazza sembra… malata,” disse Severus. “Era tesa e schiva all’incontro dei prefetti, e qualcuno degli altri le ha fatto delle domande….”

Qualcuno degli altri?” domandò Hester. “So che cosa intendi, Piton. Lily Evans le ha fatto delle domande, giusto?”

Piton si scrollò le spalle. “Non ricordo chi l’ha detto, ad essere onesto.”

Hester si voltò furioso verso Malfoy. Era come la scena di un sogno, realizzò Piton. Sapeva che cosa stava per accadere –poteva sentirlo, e comunque non aveva il potere di fermarlo. “Piton non ha ancora eseguito la sua Maledizione Senza Perdono,” disse Hester a voce alta. “Non credo che sia sincero. Non mi fido che lui venga qui… non con tutto il tempo che spende con quella Sanguesporco della Evans…”

Calmati, Hester,” ordinò Malfoy freddamente. “È un’accusa seria.”

Allora perché non ha ancora fatto quello che gli hai chiesto?” Hester stava praticamente gridando. “Perché continua a rimandare la Maledizione Senza Perdono?” Neanche Piton aveva una risposta a quella domanda.

Malfoy guardò Severus. “Ebbene?”

Non c’è stata opportunità,” fu tutto quello che Piton disse.

Cazzate,” ruggì Hester. “Se avesse voluto…

Silenzio ragazzo,” lo interruppe Rosier. Hester stette in silenzio. “Ci incontriamo di nuovo tra due settimane, è corretto?” Malfoy annuì.

Perché non diamo tempo al signor Piton fino ad allora…il quattordici Febbraio…di tempo per passare il suo test? Se fallisce, potremmo riconsiderare se è pronto o meno a continuare con noi.” C’era una minaccia nel tono di Rosier –se Severus avesse fallito, non gli avrebbero semplicemente permesso di tirarsi indietro. Ci sarebbero state conseguenze…piuttosto fatali.

Concordo,” disse Malfoy. Piton respirò. Due settimane – un sacco di tempo. Poteva farlo proprio la mattina dopo –tutto quello che doveva fare era ignorare quella strana sensazione nello stomaco e quella voce irritante nella testa…una voce che suonava come quella di Lily…Poteva farlo. Lo aveva già fatto prima, dopotutto. “Ma temo che una Maledizione Senza Perdono non sia più abbastanza.”

Piton divenne freddo.

Severus,” continuò Malfoy, come un insegnante che parla al suo allievo preferito. “Hester non si fida più di te. Io sì, ma…non possiamo avere domande persistenti sulla tua lealtà.”

Certo che no,” provò ad interrompere Piton, ma Malfoy non gli permise di continuare.

Il tuo test non è più semplicemente il giudicare se sei in grado di eseguire una simile magia,” continuò il mago più anziano. “Ora la tua vera devozione alla causa dev’essere provata. Hai capito?” Severus annuì. “Motivo per il quale penso che sia prudente che tu sciolga i dubbi dei tuoi amici riguardo alla tua relazione con Lily Evans.”

Non sono sicuro di capire,” disse Severus, l’apatia nella sua voce in completa opposizione con il panico che provava.

La tua Maledizione Senza Perdono,” disse Malfoy, “dovrai eseguirla su Lily Evans.”


 


 


 

N.d.t

  1. Incantesimo inventato dall'autrice. Indica un 'impulso'.
  
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