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Autore: Diana924    08/02/2013    3 recensioni
Finn Hudson, costruttore di carri, e sua moglie Rachel Berry si sono trasferiti a Balloch assieme al fratellastro di lui Kurt Hummel, sarto, e alla fidanzata di lui, Brittany Pierce per cercare lavoro ma ora quel che vogliono è giustizia per quel che accaduto loro.
Blaine Anderson, Sam Evans e Sebastian Smythe, giudici del tribunale reale di Edimburgo, sono stati trasferiti a Balloch a causa dei fatti di quella notte , e con loro anche Noah Puckerman, boia, e sua figlia Beth, il suo fratellastro Jake con la sua fidanzata Marley Rose e la balia di Beth, Santana Lopez, complici e sostenitori.
Quinn Fabray e Thad Harwood sono sulle tracce di due persone: lei cerca sua figlia Beth e lui cerca una spiegazione per il comportamento del suo passato amante: Sebastian Smythe. E l'unico modo per viaggiare è spsoarsi, sebbene non provino nulla per l'altro.
Tra intrghi, matrimoni di facciata e segreti la loro vita cambierà per sempre, mentre su di loro si staglia un'ombra invisibile
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana, Finn/Rachel, Sebastian/Thad
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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Autore: Diana924
Fandom: Glee
Titolo:
Chronicles of Balloch: Sawney Bean
Personaggi: Finn Hudson, Rachel Berry, Kurt Hummel, Brittany S. Pierce, Blaine Anderson, Sebastian Smythe, Sam Evans, Noah " Puck " Puckerman, Jake Puckerman, Santana Lopez, Marley Rose, Beth, Quinn Fabray, Thad Harwood
Pairing: Finn/Rachel, Kurt/Brittany, Blaine/Kurt, Sebastian/Thad, Thad/Quinn, Sam/Quinn, Santana/Brittany, Jake/Marley, Sebastian/Blaine/Santana Friendship, Rachel/Kurt friendship, Santana/Marley friendship, Sam/Santana friendship past!Puck/Quinn, past!Hunter/Sebastian, past!Kurt/Chandler
Rating: NC15
Note: Il famoso lavorone è online: questa è la prima storia, ne seguiranno altre tre più dei missing moments
Note2: AU!600, il tutto verrà mantenuto IC nei limiti del possibile, altre note in coda

 

<< Casa dolce casa >> disse Rachel mentre entrava nella nuova casa, con Finn che cavallerescamente l’aveva presa tra le braccia, come imponeva la tradizione.
<< Sicuri che possiamo restare da voi? >> chiese Kurt entrando con dietro Brittany che aveva tra le braccia lord Tubbington, il suo gatto.
<< Certamente, restate pure quanto volete. Lo sai che mi fa piacere averti come ospite, dopo il vostro matrimonio penseremo al da farsi >> disse Finn che aveva posato Rachel e stava andando a disfare i bagagli. << Sicuro che non ti saremo di peso? >> chiese Kurt seguendolo fuori dove c’era il carro con i loro effetti. << Sicuro, sei mio fratello e Brittany … è strana ma è una brava ragazza, dopotutto sarete felici >> disse il più alto mentre prendeva la cassa con i suoi attrezzi.
Dopotutto, era quella la verità e Kurt lo sapeva bene. Voleva bene a Brittany, chi non l’amava, ma non provava nulla quando era con lei, solo un po’ di tenerezza, come un fratello e una sorella e sapeva che non era normale. Provava qualcosa quando era vicino a Finn, così alto e un po’ stupido ma adorabile, persino quando era assieme a Chandler, quel simpatico dirimpettaio di quando abitavano ancora a Dumbarton.
Sapeva bene cos’era, lo sapeva fin dalla nascita e la sua … attrazione per Finn quando erano più giovani gli aveva rivelato la verità: a lui piacevano gli uomini e per quanto Brittany fosse gentile e divertente non riusciva ad essere attratto da lei, e sapeva molto bene che Brittany non si meritava quell’illusione che le stava offrendo, non lei.
<< Animo, tra poco sarai il miglior sarto della regione >> lo incoraggiò Finn mentre portavano dentro l’occorrente per cucinare e subito le ragazze si sistemavano ai fornelli.
<< Finn, ricordati che non appena arrivano i giudici da Edimburgo dobbiamo andare a sporgere denuncia >> gli ricordò Rachel che prese i piatti della sua dote e li stava sistemando sul tavolo. << Non lo dimentico, dopo quello che ci è successo è urgente andare >> rispose Finn ripensando a quella notte e a come ne erano miracolosamente scampati.
<< Non erano umani, forse se lo dicessimo al vescovo >> disse Brittany mentre accendeva il fuoco. << No Brit, quelli erano umani e quindi serve un giudice >> cercò di spiegarle Kurt, dubitava che si sarebbe fatta giustizia ma bisognava pur tentare.

 

La carrozza arrancava sulla strada mentre al suo interno vi erano tre uomini; uno biondo e discretamente alto e stava guardando fuori dal finestrino. Il suo compagno era invece moro, molto più basso e si stava passando le mani tra i capelli che stavano diventando sempre più ricci. E infine, quasi disteso sui sedili vi era il terzo passeggero: era questi il più alto tra di loro, capelli castani, occhi verdi e un sorriso sprezzante sul volto.
<< Mi chiedo perché siamo diretti a … dov’è che siamo diretti? >> chiese distrattamente l’ultimo di loro, sebbene la sua pronuncia fosse ottima vi era un leggero accento francese, forse bretone o guascone.
<< Siamo diretti a Balloch, e il perché lo sai benissimo >> spiegò il moro, il suo inglese era perfetto, come si avesse lavorato a lungo per eliminare l’accento. << Detesto venire qui, è tutto così … provinciale >> si lamentò il castano. << Avresti dovuto pensarci prima, e noi non avremmo dovuto aiutarti >> rispose il biondo che aveva smesso di guardare dal finestrino.
<< Sai bene che è stato un incidente, e poi siamo amici da cinque anni Sam >> rispose il castano che si era infine disteso. << Un incidente è quando colpisci qualcuno per sbaglio, quando inciampi o quando dimentichi il fuoco acceso la notte o quando in una rissa qualcuno rimane ferito, non trenta pugnalate. Per la miseria Sebastian, trenta pugnalate, se non ti avessimo fermato io e Puck avresti continuato finché non saresti svenuto per lo sforzo >> lo rimproverò il moro. Era stato un errore da parte sua uscire quella sera, maledetta Marley e la sua fiducia eccessiva nel prossimo.
<< Sai che ne meritava il doppio >> rispose Sebastian cercando di non pensare a come lo avevano trovato gli altri quando Sam e Puck avevano sfondato la porta della sua stanza. << Non lo negherò e riconosco che non ti avremmo dovuto coprire ma ti conosco da dieci anni e so quel che hai passato, e ora abbiamo il nostro purgatorio >> disse il moro, aveva sbagliato tutto, doveva denunciare subito la cosa quando a tredici anni aveva scoperto al verità e invece si era fatto convincere, due anni e poi siamo fuori gli aveva detto Sebastian e lui aveva taciuto.
<< Blaine ha ragione, quello che ti è successo … è orribile e per fortuna la legge era dalla tua parte ma siamo funzionari del re e ci hanno trasferiti in quella cittadina >> disse il biondo chiamato Sam, il suo accento era molto più marcato e lo denotava come un abitante delle Highlands.


Dietro la carrozza avanza il carro dove si erano collocati gli altri. << Maledette strade! >> imprecò per l’ennesima volta Noah Puckerman, detto Puck dagli amici e dai colleghi. << Zitto e tieni le briglie, li stiamo perdendo >> imprecò una donna dai capelli neri e dalla pelle più scura che rispondeva al nome di Santana Lopez. << Non li perderemo Tana, al massimo do il cambio a Noah >> intervenne un ragazzo dai capelli neri e dal colorito simile a quello di Santana che tutto indicava come un meticcio, figlio di qualche schiava nera. << Non c’è bisogno Jake, è Lopez che si lamenta >> disse Noah mentre teneva le redini.
<< Papà, perché stiamo andando in questa nuova città? >> chiese una bambina di circa cinque anni dai capelli biondi che una donna castana stava pettinando.
<< Ricordi quello che abbiamo fatto, vero tesoro? >> le chiese Puck, doveva arrivarci con calma. << Certo, tu, zio Jake e papà Sam avete aiutato papà Sebastian perché ha punito l’uomo cattivo >> rispose la bambina, ricordando quella notte, suo padre e gli altri che uscivano, mamma Marley che la teneva sulle ginocchia e la cullava mentre papà Blaine e mamma Santana erano con papà Sebastian a parlargli.
<< Esatto, solo che Sebastian ha sbagliato, non doveva fare quello che ha fatto e siccome tutti noi lo abbiamo aiutato ora ci mandano a … dove ci mandano? >> chiese la castana che aveva appena finito di fare le trecce alla bambina. << A Balloch Marley, capito ora Beth? >> le chiese Puck osservando sua figlia. << Si, ma siamo una famiglia, vero? >> chiese Beth osservando Santana che si era distesa ad osservare il cielo. << Certo che si, vieni qui mocciosa >> rispose Santana stringendola a sé. Non avrebbe mai avuto figli, almeno credeva, e Beth era la figlia che avrebbe sempre voluto e come tutti gli altri l’adorava e la viziava.


Scesero dalla diligenza stringendo ognuno il proprio bagaglio e si diressero verso la locanda, ognuno immerso nei suoi pensieri.
<< Buongiorno, ha una stanza per la notte? >> chiese lui mentre lei si sistemava dietro di lui. << Certamente giovanotto, i vostri nomi? >> chiese l’albergatrice, aveva un accento quasi fastidioso ma non doveva pensare a quello, non ora che erano così vicini. << Thad Harwood e lei è mia moglie Quinn >> spiegò lui, chissà se loro, e soprattutto lui, si erano fermati lì per la notte. << Siete inglese? >> chiese l’albergatrice. << Nonno inglese, nonna scozzese e madre spagnola >> rispose lui cercando di guardare Quinn che sorrideva. << Molto bene, ecco le chiavi, avete una moglie molto bella >> disse l’albergatrice con un sorriso mentre gli consegnava la chiave e salivano veloci nella loro stanza.
Non appena furono in camera si lasciò cadere sulla poltrona mentre Quinn disfava il suo bagaglio. << Non ti ringrazierò mai abbastanza Thad, dico sul serio >> disse osservandolo. << Sai che avrei fatto questo e altro per te >> rispose lui, Quinn era attraente, ma non era lui.
Lui, erano cinque anni che non lo vedeva eppure sapeva che doveva parlargli e chiedergli parecchie cose, poi sarebbe potuto andare avanti con la sua vita, solo allora.
<< Non per me, ma per lui. E … chi mi avrebbe sposata? >> disse Quinn mentre si cambiava dietro il paravento. << Sei una donna fantastica Quinn, lo sai vero? >> << Lo so, ma … voglio solo stringere Beth tra le braccia, adesso capisco quanto ho sbagliato e questa …  forse è una follia ma dovevamo farla, entrambi >>, ripensò velocemente a quando aveva stretto Beth, sua figlia, tra le braccia, prima che fosse costretta ad affidarla al padre e si ricordò gli sguardi di disapprovazione dei tre giudici, avevano ragione: loro erano giudici del re e lei una piccola svergognata e il suo matrimonio si reggeva su una finzione, utile a entrambi ma finzione appunto.
<< Buonanotte Thad >> disse mentre si metteva a letto e sentiva l’altro che la raggiungeva, tra loro non c’era bisogno di fingere, erano entrambi alla ricerca di qualcuno e prima o poi avrebbero chiuso i ponti con il passato.

 

 

Note necessarie per orientarsi:

Prima di tutto, questa storia non si chiuderà con l'epilogo, visto che ho già pronto sequel e sequel del sequel.
Seconda cosa: in alcuni punti alcune delle opinioni dei personaggi potrebbero non piacervi, ma rispecchiano la morale dell'600 con annessi e connessi. A differenza dei deliri onirici di Finn questa è un'autentica AU, ambientata in Scozia, timeline: 1603. Il motivo di quel determinato anno è semplice: il caso di
Sawney Bean, il leggendario cannibale scozzese, forse mai esistito ma che per alcuni visse nel XIII, XIV o XVII secolo.
Non aspettatevi che tutti i segreti siano svelati in questa prima parte, altrimenti la seconda e terza storia non avrebbero senso. Come dice la mia beta
Lady Nionu, che ringrazio per il betaggio, " in quella casa hanno tutti troppi segreti ", possono essere segreti innocqui come quello di Marley, religiosi come quelli di Rachel ( se non capite quello di Rachel mi preoccupo ), di Sam, Puck e Jake, sentimentale, come Kurt, Blaine, Santana e Brittany, o legati al passato come quello di Sebastian, il suo segreto sarà importante per il sequel e vi assciuro che è un segreto pesante. Però se unite i pochi indizi che vi ho dato qualcosa dovreste intuire.
Per il resto questo è il primo capitolo e c'è poco d'aggiungere, compariranno tutti o almeno cercerò di nominarli.
Nell'600 e fino all'800 non era consigliato a una donna sola di viaggiare da sola, meglio essere accompagnate da un marito, un fratello, un padre o un figlio, motivo per cui Thad e Quinn si sono sposati ( sembra un motivo stupido ma dovevano lasciare entrambi Edimburgo ), non è stato nemmeno necessario consumare il matrimonio perchè Quinn non era vergine, motivo per cui ha accettato con gioia il matrimonio. Questa storia avrà tematiche molto più delicate rispetto alle altre, tra cui la tortura e il cannibalismo, le altre le vedremo andando avanti con la storia.
Balloch esiste davvero, si trova ovviamente in Scozia ed è al mia seconda scelta, prima avevo scelto Duck Bay ma ho letto che è stata fodnata nell'800 e ho dovuto ripiegare, anche Dumbarton esiste. Per eventuali dubbi chiedete pure

   
 
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