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Autore: Diana924    09/02/2013    2 recensioni
Finn Hudson, costruttore di carri, e sua moglie Rachel Berry si sono trasferiti a Balloch assieme al fratellastro di lui Kurt Hummel, sarto, e alla fidanzata di lui, Brittany Pierce per cercare lavoro ma ora quel che vogliono è giustizia per quel che accaduto loro.
Blaine Anderson, Sam Evans e Sebastian Smythe, giudici del tribunale reale di Edimburgo, sono stati trasferiti a Balloch a causa dei fatti di quella notte , e con loro anche Noah Puckerman, boia, e sua figlia Beth, il suo fratellastro Jake con la sua fidanzata Marley Rose e la balia di Beth, Santana Lopez, complici e sostenitori.
Quinn Fabray e Thad Harwood sono sulle tracce di due persone: lei cerca sua figlia Beth e lui cerca una spiegazione per il comportamento del suo passato amante: Sebastian Smythe. E l'unico modo per viaggiare è spsoarsi, sebbene non provino nulla per l'altro.
Tra intrghi, matrimoni di facciata e segreti la loro vita cambierà per sempre, mentre su di loro si staglia un'ombra invisibile
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana, Finn/Rachel, Sebastian/Thad
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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Non appena si erano svegliati, e Finn stava seriamente pensando di uccidere il gallo Corky e farlo cucinare da Rachel e Brittany, si erano presentati al tribunale. Tribunale pensò Rachel, era una specie di catapecchia sulla piazza principale dove il nuovo boia stava allestendo il patibolo aiutato dal suo aiutante, un meticcio figlio di qualche schiava nera.
Davanti alla porta vi erano una bambina bionda e una donna dai capelli castani che stava sistemando le trecce alla bambina. << Buondì, stiamo cercando i giudici >> disse Finn mentre le due si alzavano e la donna si esibiva in una riverenza. << Buondì, sono appena arrivati, entrate pure >> rispose la donna con un grande sorriso che le illuminò anche gli occhi.
<< Mamma Marley, è prudente che parlino con i giudici? Papà Sam voleva leggere in pace e papà Sebastian voleva dormire >> intervenne la bambina mentre li guardava entrare, distratta da lord Tubbington che Brittany teneva tra le braccia e che stava perdendo pelo, il quale pelo stava finendo addosso a Kurt che alzò gli occhi al cielo.
<< Come scusi? >> chiese Rachel che era accanto a suo marito, di certo non sarebbe stato sufficiente quella piccola spiegazione per fermarli. << Scusatela, è solo una bambina, ma aprite con forza la porta, vieni Beth, ora dobbiamo tornare a casa >> disse la donna che  aveva nome Marley allontanandosi e facendo segno alla bambina di prendere la sua mano ma questa era distratta da lord Tubbington tanto che si alzò sulle punte per vederlo meglio.
<< Beth, vieni qui >> la chiamò Marley. << Posso toccarlo? >> chiese invece Beth guardò prima il gatto e poi Brittany che sorrise.
<< Certamente, vero che vuoi lord Tubbington? >> chiese abbassandosi in modo che Beth potesse accarezzare il suo amato felino provocando a Beth una risatina, << E’ un nome buffo >> disse Beth con un gran sorriso mentre il suddetto lord Tubbington faceva le fusa.
<< Beth, tesoro della zia, andiamo perché dobbiamo ancora lavare la biancheria >> s’intromise Marley, non appariva seccata, solo in ansia. << Mamma Santana potrà farlo da sola ma va bene mamma Marley, andiamo >> disse la bambina salutando lord Tubbington e seguendo Marley.
<< Ma quante madri ha? >> si chiese Finn mentre spalancavano la porta con forza.
Il locale era alquanto sgombro escluso il tavolo di legno che troneggiava al centro e due quadri sulla parete, uno del re e l’altro della regina.
Fu allora che notarono i tre: il biondo a destra stava leggendo qualcosa, quello al centro aveva disteso le gambe sul tavolo e dormiva e solo il moretto a sinistra si accorse del loro arrivo tanto che diede di gomito a quello al centro che imprecò in francese per poi ricomporsi.
<< Buongiorno, sono Finn Hudson, costruttore di carri, lei è mia moglie Rachel, il mio fratellastro Kurt Hummel e la sua fidanzata Brittany s. Pierce >> li presentò Finn, Kurt sembrava essersi imbambolato e non era opportuno che Rachel o Brittany parlassero.
<< Molto bene, io sono Blaine Anderson, e loro sono i miei colleghi: Sam Evans - il biondo chiuse subito il libro – e Sebastian Smythe, ditemi pure messer Finn >> disse l’altro mentre prendeva carta e penna, evidentemente mancava uno scrivano.
Mentre Finn riassumeva i fatti Rachel li scrutava. Il biondo le appariva simpatico, un po’ svagato ma un buon uomo, il castano che li ascoltava con indifferenza invece le stava antipatico, era una sensazione pensò, forse era una persona eccezionale ma non le piaceva e il moro sembrava quello più alla mano. Brittany aveva osservato solo il biondo e aveva sentito subito una forte amicizia verso di lui, gli altri nemmeno li aveva notati. Kurt invece li aveva scrutati tutti e se aveva trovato il biondo attraente, il castano indisponente il moro lo aveva colpito. Bello, bello ma non solo, c’era qualcosa in lui che l’aveva colpito, non solo l’aspetto fisico.
<< Quindi mi state dicendo che dei folli vi hanno aggredito mentre stavate venendo qui da … Dumbarton, giusto? >> chiese Blaine che aveva annotato tutto, avevano urgentemente bisogno di uno scrivano.
<< Esatto Eccellenza >> rispose Rachel con sussiego. << E perché vi siete rivolti a noi? Ditelo al vescovo >> s’intromise Sebastian. << Non ascoltate il mio collega, di prima mattina è sempre irritato vi ringrazio molto, vedremo cosa fare, non appena li prenderanno vi avviserò personalmente >> rispose Blaine con un gran sorriso.
<< Per 50 sterline vi ci canto anche una carola >> << Noi non siamo corruttibili Seb, scusate di nuovo il mio collega >> << Solo perché tu hai 100 sterline di rendita al mese >> << Ma se tu hai 1000 livrès ogni mese >> << In Francia cretino, ti stringi troppo il colletto, ecco perché sragioni, ti sembra la Francia questa? >> << Suvvia signori, e in ogni caso io che dovei dire? >> << Niente pezzente, ecco, niente >> << Ora basta! >> urlò Blaine rendendosi conto che i quattro erano usciti silenziosamente non appena avevano cominciato a litigare, comprensibile pensò, comprensibile.


Blaine sognava il momento in cui avrebbe dimostrato al mondo intero che lui era pari a suo fratello maggiore Cooper, se in quel momento ci fosse stato anche un ragazzo ad ammirarlo non sarebbe stato così male.
Sam sognava di essere in uno di quei poemi cavallereschi, dove compiva mille imprese audaci per poi salvare una bella principessa bionda, le principesse erano sempre bionde, sposarla e vivere felici insieme.
Santana sognava di poter tornare in Nuova Spagna da trionfatrice, ricchissima e con il rispetto di tutti i suoi parenti, e con una bella ragazza, bionda ed eterea come un angelo.
Puck sognava Edimburgo, tante ragazze e la sua ex Lauren Zizes in particolare, ma tra loro c’era anche la madre di Beth.
Beth, che in via eccezionale dormiva con suo padre, sognava la sua mamma, sapeva solo che era bionda e forse cattolica, nient’altro.
Jake e Marley invece sognavano uno l’altro, Marley per la precisione sognava il giorno del suo matrimonio, per quanto adorasse tutti loro ora che erano lì sarebbe stato difficile trovare un rabbino disposto a sposarli, e lei sapeva quanto Jake e Puck vi tenessero.
Sebastian invece sognava un ricordo, sempre quello. Mani grandi, esigenti, che frugavano il suo corpo, immobilizzandolo e tenendolo fermo su quel pavimento. Freddo, ghiacciato, freddo come la morte, come la paura che provava ogni volta quando si toglieva la maschera che indossava ogni giorno di fronte agli altri e loro lo sapevano. Non reagiva neppure, non mentre avvertiva quelle mani che lo tenevano fermo e lo toccavano dappertutto, non mentre sentiva quelle orrende risate infernali, non mentre sentiva il rumore e metallico degli scellini che rimbalzavano per terra, una puttana da poco e lui che si era così scioccamente fidato.
<< Tutto bene? Stavi urlando >> disse una voce e vide Marley Rose con un vassoio della colazione che era appena entrata nella stanza. << Il solito sogno, Rose >> rispose alzandosi mentre la ragazza poco convinta poggiava il vassoio sullo scrittoio. << Dovresti parlarne con qualcuno, qualcuno di esterno >> disse Marley, era orrendo quello che era capitato a Sebastian e in parte capiva perché non ne volesse parlare ma prima o poi sapeva che sarebbe accaduto: Balloch era un piccolo paese, non Edimburgo e non le sembrava il posto adatto per avere dei segreti.
La mattina era andata meglio di quanto potessero pensare, sebbene rispetto al Tribunale Reale di Edimburgo e quello di Balloch ci fosse un abisso visto che l’unico arredamento era un tavolo alquanto vecchio, un tappeto tarmato, una piccola biblioteca e alla parete un ritratto di re Giacomo VI e uno della regina Anna[1] ma Blaine Anderson non si lamentava per quello, no, si lamentava perché mancava uno scrivano, Sam era immerso nella lettura di Amadigi di Bernardo Tasso[2], Sebastian dormiva e faceva freddo nonostante le torce. Solo perché aveva una bella calligrafia, quella di Sam sembrava quello di un bambino e per decifrare gli scarabocchi di Sebastian sarebbe stato opportuno assumere un amanuense, era stato delegato per quel giorno al ruolo di scrivano temporaneo.
Sentì la porta aprirsi e vide quattro persone entrare, più un gatto alquanto grasso. Il più alto aveva la faccia da … per essere franchi aveva la faccia da stupido ma sembrava onesto e al suo braccio si stringeva una moretta che ad una prima occhiata appariva persino più bassa di lui, data da segnare sull’almanacco avrebbe detto Puck. Accanto a lei c’era una ragazza bionda dall’aria svagata e che stringeva tra le braccia il suddetto gatto e accanto a lei, a stringerle il braccio, c’era l’uomo più bello che Blaine Anderson avesse mai visto. Capelli castani, occhi di un colore che non riusciva a comprendere e quel corpo, così sottile, quasi efebico ma tonico.
<< Buongiorno, sono Finn Hudson, costruttore di carri, lei è mia moglie Rachel, il mio fratellastro Kurt Hummel e la sua fidanzata Brittany s. Pierce >> li presentò il gigante con un sorriso mentre le due si esibivano in una riverenza. Kurt Hummel, allora i colpi di fulmine di cui leggeva nei libri di Sam esistevano, secondo motivo per segnare la data sull’almanacco, e purtroppo anche fidanzato ma al mondo non si possono avere tutte le fortune rifletté.
<< Molto bene, io sono Blaine Anderson, e loro sono i miei colleghi, ditemi pure messer Finn >> e presentò gli altri mentre cominciava a scrivere la deposizione di messere Hudson che sembrava essere stato scelto come oratore dagli altri. Finn Hudson iniziò a parlare, un caso di aggressione a quanto sembrava, dove uno degli assalitori si era permesso di mordere sua moglie, sicuramente per strapparle la fede che portava al dito pensò lui mentre annotava il tutto. Quanto gli mancavano i bei casi di eresia, omicidio, tradimento di Edimburgo, ma se erano lì era anche per colpa sua si ridisse per l’ennesima volta.
Santana era appena uscita con il pranzo per quei tre incompetenti, come li chiamava abitualmente, e stava per entrare al tribunale quando per poco non sbatté contro qualcosa di morbido. << Guardate dove andate, marrani! >> imprecò cercando di non far cadere l’haggis[3] . << Mi scusi tanto, e scusi anche lord Tubbington >> disse una ragazza bionda che … le fece perdere qualche battito da quanto era bella, con quei capelli biondi e gli occhi blu come gli zaffiri che aveva visto in quella gioielleria a Edimburgo prima di partire. Appariva magra ma atletica e quegli abiti, le stavano benissimo, aveva gusto, come le dame della regina che aveva visto talvolta alle esecuzioni, come la stessa lady Arbella Stuart[4] pensò, bella, bellissima, perfetta pensò.
<< No, mi scusi lei, non guardavo dove andavo con tutti questi piatti >> e indicò i piatti di haggins che ancora teneva tra le mani. << Ne è sicura, mi dispiace molto per il suo abito, ma non si preoccupi, il mio fidanzato è un sarto, gliene ricompro uno io, Miss … >> disse la bionda con un grande sorriso che incantò Santana. Fidanzata, l’avrebbe giurato, era troppo bella per non essere promessa a qualcuno. << Santana Lopez, e voi siete … >> chiese osservandola meglio, ogni secondo che passava quella ragazza le appariva sempre più bella. << Brittany S. Pierce, e lui è lord Tubbington >> disse la bionda mostrandole il gatto.
<< Mi ha fatto piacere incontrati Brittany, ora devo andare, ma ci rivedremo: Duck Bay è così piccola >> e con un sorriso spalancò la porta con forza.
<< Bocca da Trota, Nano, Denti da Cavallo: qui c’è il vostro pranzo! Per stasera Marley farà la sua specialità quindi sta contrattando al mercato, strafogatevi >> urlò con un sorriso sarcastico posando i tre piatti per poi uscire e lasciare i tre senza parole.


Avevano dormito troppo pensò quando uscirono dalla locanda. << Ormai saranno arrivati a Balloch >> ponderò Quinn mentre salivano sulla diligenza. << Ci tieni davvero a rivederla, non è vero? >> le chiese, per sua fortuna erano soli e avrebbero avuto diverso tempo per parlare.
<< E’ mia figlia, ho fatto un errore a lasciarla a Noah, ma … quei tre, a volte li sogno, il giudice biondo che mi dice che è dispiaciuto ma che quella è la legge, il giudice moro, che era anche il più basso, che mi dice che se non firmò mi tortureranno e lui che si limita a guardarmi e a sghignazzare >> rivelò lei, non gli aveva mai detto nulla su Beth perché non amava parlarne e lui non l’aveva costretta, per quello era un marito ideale.
<< Non conosco il biondo, il moro dev’essere Blaine Anderson anche se non mi è mai sembrato così … desideroso di sangue, e lui … lui è Sebastian >> disse lui, erano anni che non pronunciava quel nome ad alta voce, lo pronunciava solo nel suo cuore e nella sua testa. << Il tuo Sebastian, nevvero? Non ti giudico, o meglio lo faccio ma è la tua vita e non ho alcun diritto di esprimerti i miei giudizi ad alta voce >>, chi era lei per criticare quelle inclinazioni? Lei che da una vita agiata era finita a lavorare come apprendista sarta e a nascondere le lacrime quando pensava a sua figlia. << Ti ringrazio Quinn, sei una brava moglie >> le rispose Thad con un sorriso, nonostante le sue inclinazioni l’aveva sposata per consentirle di viaggiare liberamente e non se ne pentiva, Quinn era una buona amica e come lui era alla ricerca di qualcosa.
<< E tu non sei un bravo marito, mi chiedo cosa farò quando rivedrò Beth >> si chiese Quinn ad alta voce mentre la carrozza si muoveva sempre più veloce. L’avrebbe stretta al cuore, l’avrebbe abbracciata e baciata e poi l’avrebbe portata via con sé. Una sua zia le aveva lasciato una proprietà nelle Highlands e lei si sarebbe stabilita lì con Beth, e Thad sarebbe stato un ospite gradito per tutto il tempo che voleva, perché no?
Thad invece alla stessa domanda non voleva pensare. Non si erano lasciati, avrebbe preferito una rottura ufficiale, con tanto di chiarimenti e anche un duello ma niente, da un giorno all’altro Sebastian aveva smesso di parlargli e di cercarlo e dopo un po’ lui e Blaine Anderson che avevano terminato gli studi erano spariti per tre mesi da Cooper Anderson, il fratello di Blaine che faceva l’attore. Lui invece si era lanciato in quella proposta di suo padre e aveva passato quattro anni in Nuova Spagna, immergendosi in ogni attività possibile per non pensare. Cosa gli avrebbe detto? Che avrebbe fatto? Nick era contrario a quella partenza, e al matrimonio che aveva giudicato una follia, ma era una follia necessaria gli aveva risposto, stupidamente necessaria.
Doveva chiudere i conti con il passato, e doveva farlo il prima possibile grazie anche al posto da scrivano che aveva trovato a Balloch.

 

Note necessarie per l'orientamento:

Allora ecco il secondo capitolo, vi avviso che gli aggiornamenti non saranno sempre così veloci, primo perchè ho l'università, secondo eprchè al storia è ancora in fase di scrittura e terzo perchè Lady Nionu è arrivata a betare solo i primi tre capitoli.
Allora, abbiamo qui il vero protagonista ed eroe della vicenda: il gallo Corky! Credetemi, è lui il vero amore di Rachel, ed è anche la nemesi di Kurt che lo detesta particolarmente.
Come vedete la famiglia Hudson-Hummel ha consociuto il clan Anderson-Evans-Lopez-Puckerman-Rose-Smythe al completo, per meglio dire quattro di loro sono rimasti particolarmente colpiti.
I loro sogni sono i loro desideri e per quel che riguarda Sebastian parte del suo passato che sarà messo nero su bianco nella seconda storia ma qui ci sono alcuni indizi.
Per quanto strano capitava spesso che i figli di unioni illegittime stessero con la famiglia del padre e ne venissero legittimati pertanto il documento che Quinn ha firmato ha valore legale. Come vedete Quinn pensa di rapire Beth e di fuggire con lei, mentre Thad è determinato ad avere delle risposte, risposte che solo Blaine, Wes, David e lo stesso Sebastian conoscono.
[1] Giacomo VI/I Stuart, Vi di Scozia e I d'Inghilterra, siccome la storia è ambientata a inizio marzo Elisabetta I Tudor è ancora viva e Giacomo è solo re di Scozia, la regina Anna: Anna di Danimarca: regina consorte di Scozia e d'Inghilterra, una delle donne più cornificate d'Inghilterra, forse l'attuale regina la batte
[2] Bernardo Tasso è il padre del più celebre Torquato, autore dell'Amadigi, poema su Amadigi di Gaula, il cavaleire perfetto
[3] piatto tipico scozzese formato da interiora di pecora
[4] Arbella Stuart: nipote di Maria Stuart, figlia di suo cognato, possibile erede al trono inglese e scozzese, prima di allora, bella, ricca e sventata, autentica VIP, la si diceva più bella ed elegante della stessa regina Anna

   
 
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