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Autore: telesette    08/02/2013    1 recensioni
Alla corte della Regina Maria Tsunade, vittima inconsapevole degli intrighi politici del Cardinale Orochilieu, il giustiziere mascherato Sanzashi combatte le ingiustizie a colpi di spada. Il mistero aleggia anche attorno al passato di una giovane fanciulla di nome Tenten che, desiderosa anche lei di combattere per il bene di Konoha, combatte al fianco del giustiziere col nome di Mokuren...
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Neji Hyuuga, Tenten, Un po' tutti | Coppie: Neji/TenTen
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Neji X Tenten'
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I giorni che seguirono si rivelarono assai più duri ed impegnativi di quanto Tenten potesse mai immaginarsi.
Sotto la guida severa del conte, e grazie anche ai suggerimenti e alla cortesia del fido maggiordomo Kosuji, la fanciulla dovette apprendere ben altro che a servirsi correttamente di un certo numero di posate.
Ogni mattina, al suono insopportabile di un odioso campanellino d'argento, Kaede e Koetsu si accingevano a svegliarla per il bagno mattutino. Tenten era dunque costretta ad infilarsi completamente nuda in una tinozza d'acqua gelida, troppo impegnata a battere i denti per avere la forza di protestare, e questo era solamente il primo tra i tanti supplizi della giornata.

- Su su, poche storie - mormorò Kaede, strofinandole energicamente le spalle. - Non c'è niente di meglio che un buon bagno freddo tonificante, per svegliarsi del tutto al mattino presto!
- Assassina - pensò Tenten, incapace di muovere le labbra intirizzite, mentre l'anziana domestica passava a rovesciarle ingenti secchiate lungo la schiena.

Vestita e profumata di tutto punto, la giornata di Tenten proseguiva con varie lezioni di comportamento.
Kosuji si era messo pazientemente ad inculcarle l'importanza dell'andatura e del portamento, costringendola a tenere una pila di libri sulla testa per trovare il più corretto equilibrio.

- La cosa importante è mantenere l'armonia del passo con movimenti fluidi ed aggraziati - spiegò il maggiordomo, constatando man mano i progressi della fanciulla. - Bene così, solo evitate di muovervi troppo in fretta altrimenti succede...
Purtroppo Tenten non si era ancora abituata a portare quelle enormi sottane e, vacillando goffamente in avanti, i libri le scivolarono dalla testa finendo sul pavimento con un tonfo.

- Questo - mormorò Kosuji con un sospiro.

La seconda fase dell'esercizio prevedeva il salire e ridiscendere più volte l'ampia scalinata della villa.
La regola imponeva di sollevare appena l'orlo della gonna, evitando di andare oltre la punta delle scarpe, e mantenere la posizione fiera ed eretta del busto. Di per sé poteva anche sembrare semplice, non fosse stato magari per quel dannato vestito col busto che stringeva terribilmente, ma le occorrevano almeno una ventina di minuti per percorrere una rampa di scale con quella andatura. Cosicché Tenten preferiva salire e scendere con maggiore libertà, stando bene attenta a non farsi vedere da nessuno, alzandosi completamente le gonne e lanciandosi su e giù per le scale con un'agile e veloce rincorsa.
Per provvedere alla sua istruzione, il conte Hiashi aveva disposto che Tenten studiasse con lo stesso precettore di sua figlia Hinata. Il professor Orokana era un individuo alto alto e secco secco, con occhiali spessi quanto due fondi di bottiglia e un orribile paio di baffi spioventi lunghi pressapoco una quarantina di centimetri, e il suo aspetto nell'insieme ricordava una specie di strano ortaggio antropomorfo piuttosto che un essere umano.
La prima volta che lo vide, Tenten dovette sforzarsi molto per non mettersi a ridere.

- In osservazione del terzo prospetto tetraqualgebrico, confrontandolo coi diagrammi e gli algoritmi della quinta scala di calcolo di Shinnosuke, possiamo applicare l'elevamento a potenza del risultato appena ottenuto e verificarne dunque l'attendibilità in funzione di un Logaritmo Quadresponenziale del decimo livello...

Tutto ciò che Orokana faceva durante le sue barbosissime lezioni era girare avanti e indietro, farfugliando cose incomprensibili con la sua vociaccia stridula, tanto da indurre Tenten ad una forte ed insostenibile sonnolenza.
Fortuna che Hinata, distogliendo l'attenzione del professore ogniqualvolta Tenten si addormentava, riusciva il più delle volte a "coprire" i pisolini della sua nuova compagna di studi.
Tenten e Hinata instaurarono fin da subito una reciproca simpatia, malgrado l'incredibile timidezza di quest'ultima. Sia Hinata che Hanabi, sua sorella minore, non erano propriamente delle grandi "chiacchierone"; sovente quando parlavano, avevano un tono di voce fin troppo basso; Tenten accettò senza problemi la loro amicizia, nonostante entrambe fossero socievoli quanto una coppia di scoiattolini timidi, e nel contempo riuscì anche ad immaginare più o meno cosa il conte sembrava effettivamente aspettarsi da lei.
Il tempo scorreva fin troppo lentamente a Villa Hyuga.
Da che Tenten si trovava lì, sembrava fosse passato non meno di un secolo e invece non erano trascorse più di cinque settimane.
Come promesso dal conte, Kosuji accompagnava regolarmente Tenten nel far visita ai suoi genitori ogni settimana. Suo padre e sua madre sorridevano e si dicevano sereni ogni volta che la vedevano arrivare. Tuttavia uscendo dal grande palazzo nobiliare, e rientrando a contatto con ciò che costituiva lo squallore delle vie popolari di Konoha, Tenten si rese conto che qualcosa era tristemente cambiato per lei rispetto a prima.
Nonostante le previsioni fin troppo ottimiste del genitore, gli amici e i conoscenti della fanciulla presero via via sempre maggiori ed evidenti distanze da lei.
Fin dalla sua prima visita alla casa paterna infatti, a bordo della ricca carrozza con su inciso lo stemma simbolo degli Hyuga, la gente cominciò a mormorare cose abbastanza sgradevoli sul suo conto.
Tenten si rese conto di non essere più la stessa ai loro occhi.
Non era più la semplice e modesta figlia di un'umile coppia di fiorai: i bambini che prima le correvano sempre incontro, per chiederle di giocare assieme a loro, adesso si tenevano rigorosamente a distanza; le madri di famiglia, mettendo da parte i cesti che recavano sottobraccio, chinavano malvolentieri lo sguardo al suo passaggio; e soprattutto i suoi vecchi amici d'infanzia ( Choji, Kiba, Shikamaru, Shino e tutti gli altri ) sembravano ora guardarla con occhi pieni di malcelato disprezzo.
Non era una di loro, non più adesso, era una nobile!
Tenten si ritrovò d'un tratto un'estranea, proprio tra le persone che l'avevano vista crescere, e tutto perché il suo aspetto era quello di una ricca signorina di buona famiglia. Agli occhi del paese appariva infatti come una delle tante damine arroganti e viziate, vestite elegantemente con nastri colorati e profumi costosissimi, venuta in mezzo a loro solo per ostentare il proprio lusso e la propria strafottenza. A nulla sembravano valere i ricordi, le lacrime e i sorrisi di un tempo, davanti alla "giovane adottata dal conte"...
Solamente i suoi genitori e l'amico Rock Lee riconoscevano ancora in lei la bontà del suo sguardo e la sincerità del suo cuore. Ma per tutti gli altri era solo una ricca damina di corte, capace di godersi una vita agiata e dissoluta, mentre buona parte del popolo invece soffriva la fame e ogni genere di soprusi.
Questa era indubbiamente la cosa che più le pesava della sua nuova condizione, aldilà delle lezioni e di tante altre cose di minore importanza, e ciò le procurava un dolore immenso.
Forse aveva accettato troppo frettolosamente l'offerta del conte Hyuga.
Forse il conte non era stato del tutto corretto, illustrandole solo e semplicemente i vantaggi.
In ogni caso, ora che era entrata a far parte di una ricca e nobile casata, nessuno più l'avrebbe accettata tra la gente comune. Troppi erano i motivi di astio e di odio, nei confronti di Sua Maestà e dei nobili che ruotavano attorno al suo nome e, per quanto Tenten lo desiderasse ardentemente, non poteva più tornare indietro.

 

( continua col prossimo capitolo )

   
 
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