4. Ora è il momento in cui dovrai usare il tuo auto-controllo per respingere
Sirius. Hai bisogno di sorprenderlo mentre ti guarda, o comportarti con
distacco mentre fa qualcosa in un qualche modo romantico o suggestivo. Auto-controllo,
Moony.
Mancavano
ancora due punti e Remus era nella disperazione.
Il foglio, che dava l’impressione fossero passati anni, giaceva accartocciato
tra le sue mani, dove era chiuso nel pugno. Avrebbe ucciso James. Doveva farlo.
L’aveva tenuto lontano da Sirius. Il suo piano era stupido. Stupido. Non
avrebbe funzionato. Avrebbe potuto mettersi con Sirius, ma ora non poteva più. James
aveva orribilmente rovinato le cose.
La parola auto-controllo gli risuonava nelle orecchie. Non riusciva a
controllarsi quando c’era Sirius attorno a lui.
Giaceva sul letto, piangendo silenziosamente mentre le lacrime percorrevano il
suo viso e macchiavano il cuscino. Non gli importava di asciugarle mentre gli
scivolavano lungo le guance.
Si sentiva stupido per aver creduto al piano di James. Si sentiva stupido per
averlo seguito. Domani si sarebbe alzato solo per usare il suo auto-controllo.
Il giorno
successivo non si aspettava nulla se non un tipico sabato mattina – o piuttosto
sperava in un tipico sabato mattina. Ma le cose non vanno mai a modo
proprio, perciò non ci contava molto.
Remus si svegliò alle otto del mattino, prima di chiunque altro, e si stava
vestendo quando ad un tratto la porta del dormitorio si spalancò e James fece
la sua entrata.
”Remus. Non posso crederci.” James borbottò. C’era un livido scuro sul suo
zigomo.
”Madama Chips non è riuscita a rimuoverlo?” Chiese scetticamente, indicando il
mento.
”No. Non riesco a credere che tu l’abbia fatto.”
”Fatto cosa, James?” Remus chiese, leggermente arrabbiato.
”Baciare Sirius.”
Remus sbottò. “Okay, cosa ti aspetti James?! Onestamente, il desiderio era così
forte – non è stato nemmeno divertente. Quando mi hai staccato da lui-“
”Non avrei dovuto farlo se l’avessi fatto tu da solo.”
”Io lo amo, James, non potevo respingerlo e basta! Sto diventando così
mostruosamente pazzo con la tua sfida idiota che non ti voglio nemmeno guardare!”
Remus esplose. “Dannazione a te. Dannazione al tuo stupido piano.”
James sospirò e si voltò.
”Remus,” disse con calma. “Non rinunciare. Va bene – sono stato un po’ stupido,
posso aver incasinato qualcosa, ma tu sarai in grado di rimettere a posto.” James
disse tranquillamente.
”No, tu lo farai,” Remus disse. “Io chiuso con questa stupida sfida.”
”Credimi, Remus. Guarda, ti ha consolato quando ‘ho rotto con te’, il che
significa che ci tiene-“
”Non m’importa se ci tiene, mi importa che ora lui pensa di non
piacermi, e che lo odio, perché tu-“ Lo colpì nello stomaco. “-mi hai
allontanato da lui!”
James chiuse gli occhi. “Mi dispiace Remus. Ho incasinato tutto ma ti prometto
che le cose andranno meglio. Ti aiuterò e tutto ciò che potrebbe andare male
sarà colpa mia. Va bene?”
”Non mi spingerai più via da qualcuno?” Remus chiese con calma.
”Promesso. Non ti spingerò più via da qualcuno,” James disse, e fece un sorriso
di scusa. “O spingerti addosso a qualcuno, questo è sicuro-“
”Oh, chiudi il becco.” Remus disse, quando sentì un brontolio di qualcuno che
si svegliava accanto a lui.
”Ma ascolta,” James disse frettolosamente in un sussurro mentre le lenzuola si
muovevano. “Starò altrove mentre Sirius è qui.”
”Perché?” chiese Remus irritato.
”Così puoi seguire le fasi, credimi, Remus, abbi solo fiducia in me-“
”Remus, sei tu?” chiese la voce roca di un Sirius appena svegliato.
”Sì.” Remus rispose con un tono di voce strano. Gli occhi di James si
spalancarono e si nascose dietro la poltrona.
”Cosa diavolo stai facendo?” Remus sibilò, ma James gli sussurrò Te l’ho
detto che non voglio essere in giro quando c’è Sirius.
Sirius si alzò dal letto, con i capelli tirati a lucido ma leggermente
arruffati, e il pigiama che gli ricadeva con eleganza.
”Stavi parlando con qualcuno?” Chiese con cautela, e Remus scosse
immediatamente la testa.
Auto-controllo. Auto-controllo. Auto-controllo.
”Di cosa hai bisogno, Sirius?” Si pentì quasi all’istante di averlo detto,
perché Sirius gli sembrò in un qualche modo ferito.
”Devo avere una ragione per vederti? Devo aver bisogno di qualcosa?”
”Di solito sì. Di solito vieni per rubarmi il cioccolato.” Remus sbottò.
”Sì beh non questa volta. Ma penso di aver bisogno di qualcosa.” Sirius disse
piuttosto speranzoso.
”Sì? Che cosa?”
Sirius lo guardò come se fosse ovvio, ma lo disse comunque.
”Tu.” Per un attimo si limitarono a fissarsi l’un l’altro, e il momento dopo
Sirius aveva chiuso lo spazio tra di loro.
Fu persino più disperato di quello precedente, perché ora le fasi erano nella
mente di Remus. Solo due parole gli risuonavano nelle orecchie. Auto-controllo.
Auto-controllo. Auto-controllo.
Gemette per la frustrazione quando sentì la lingua di Sirius sulle sue labbra.
Le sue mani risalirono il suo petto e con un forte ronzio nelle orecchie, lo
spinse via.
Sirius barcollò all’indietro, ferito e incredulo. Remus era assolutamente
vicino alle lacrime.
”O-oh,” Sirius disse, suonando come se avesse capito di non piacere a Remus,
che la sera prima cercava solo un po’ di conforto. “Non lo sapevo.” Uscì dalla
porta immediatamente e Remus crollò subito.
”Remus, mi dispiace così tanto… Ci sono ancora delle possibilità. Segui la fase
quattro.” James disse, uscendo da dietro la poltrona.
”Non posso saltare la fase quattro?” Chiese Remus con amarezza.
”No. Farà sì che Sirius ti voglia realmente.”
Remus sospirò, e trascinò James fuori dalla porta parlando con lui, prima
tristemente della sua sfortuna con Sirius e poi ridendo con lui di Quidditch.
Lui e James entrarono nella Sala Grande, e notarono gli occhi di Sirius su di
loro.
”Sirius ci sta fissando.” Remus mormorò imbarazzato.
”Shh.” James disse.
”Se non parliamo penserà che abbiamo smesso di parlare a causa sua, e poi
penserà che stavamo parlando di lui.” Remus vaneggiò.
”Pensavo di averti detto di fare silenzio.” James sibilò, mentre si
avvicinavano al tavolo. Sirius abbassò lo sguardo e si schiarì la gola.
”Allora,” Sirius disse. “Voi – voi vi siete rimessi insieme o cosa? E’ p-per
questo che stamattina tu…lo sai.” Disse con voce strozzata e Remus abbassò lo
sguardo. Gli occhi di James erano spalancati.
”No. Non ci siamo rimessi insieme. Veramente, dovrei dirti qualcosa – Remus e
io non siamo mai-“ James cercò di spiegare, ma Sirius fece un sorriso
forzato.
”Veramente, io ho qualcosa da dirvi.” Sirius disse, e si mise dall’altra parte
del tavolo.
”Ehm, okay.” James disse imbarazzato, mentre Remus assisteva piuttosto
tranquillo alla scena.
”Se tu fossi stato il ragazzo di Remus, avrei evitato di fare questo, ma dato
che non lo sei e che hai spezzato il cuore di Remus, lo farò,” Sirius disse e
in quel momento si sollevò le maniche. “Dannato segaiolo.” Sibilò e lo colpì
allo stomaco.
”Sirius!” Remus esclamò e si alzò, ma Sirius si era già allontanato dalla
scena.
Remus si inginocchiò accanto a James cercando di calmarlo e accarezzandogli la
spalla. “Stai bene?”
”Oh!” Sentì Sirius urlare furioso. “Così è di nuovo il tuo ragazzo!”
Sirius concluse, vedendo Remus parlare a James con apprensione.
”Sto bene, Lunastorta. Non era la prima volta che qualcuno mi colpiva allo
stomaco.”
”Oh mio Dio, cos’è successo a Potter?” Diverse persone si chiesero, e tutto
d’un tratto Remus vide Lily avvicinarsi a lui.
”Oh mio Dio, si stava cacciando di nuovo negli affari delle altre persone?” Chiese
e si inginocchiò accanto.
”Non ancora.” Remus sorrise.
”Ho studiato guarigione, lo sai.” Lily rassicurò James dolcemente, ed estrasse
la sua bacchetta.
”Tu pensi-“
”Non penso,” Lily disse a Remus. “Raggiungi Sirius, okay? Non hai visto cosa
stava succedendo?”
”No,” Remus rispose sorridendo. “Ero più focalizzato sul mio dannato amico sul
pavimento che si trascinava come un’anguilla.”
Remus non sapeva quanto Lily avesse capito, e probabilmente non aveva capito,
ma era bravissima nel comprendere velocemente i sentimenti delle persone.
Remus si alzò, sentendo James gemere di dolore dietro di lui.
”La gente ci sta fissando?” Chiese imbarazzato.
”Stai zitto. Ti farò un naso rotto se non metti la tua popolarità all’ultimo
scalino della tua lista di priorità del momento.”
A Remus non importava più delle fasi. Corse fuori dalla sala, dove gli studenti
borbottavano come ronzii di api.
”Sirius, torna qui!”
Remus non riuscì a trovare Sirius da nessuna parte. Non nei suoi passaggi
segreti preferiti, non nello sgabuzzino più vicino, e non a sporcare il bagno
delle ragazze aprendo tutti i rubinetti.
Quando Remus è nervoso e preoccupato, legge.
E probabilmente fu per questo che si stava mangiando le unghie nella sala
comune mentre voltava freneticamente le pagine del suo libro preferito.
Aveva voltato l’ultima pagina, quando un bigliettino cadde dal libro, sfiorando
i suoi piedi.
Non c’era niente sul fronte, così Remus pensò che qualcuno potesse aver perso
un biglietto che si era casualmente posato lì. Ma poi la sua curiosità di
solito celata ebbe la meglio e aprì il bigliettino.
Sapevo che l’avresti trovato. Sapevo che saresti venuto a cercarmi, o che ci
avresti provato, e poi ti saresti preoccupato e avresti letto questo libro come
fai sempre. E se lo stai leggendo ora allora scoprirai qualcosa.
Non so quando è successo, può essere che
sia dal momento in cui ti ho incontrato e che non me ne sia accorto. Penso che
fossi semplicemente troppo assorbito dalle altre cose, e ora realizzo che è
stata la cosa più stupida che abbia mai ignorato. Perciò mi dispiace di non
essermene mai accorto. Credo che se ora è troppo tardi e sei innamorato di
Ramoso o di qualcuno, sia colpa mia che non ho mai notato che amo il profumo
dei tuoi capelli, che amo lo sguardo nei tuoi occhi quando sei concentrato, e
che non posso trascorrere un giorno senza te. E ora è tempo che tu lo sappia.
Ti amo, Remus. E non farò nulla di drammatico, perciò tutto ciò che dirò è
questo.
Felpato
Remus
si sentiva assolutamente distrutto. Ma più di tutto era sorpreso.
Il piano di James aveva funzionato.
Grazie a tutte
le persone che hanno commentato, mi ha fatto davvero tanto piacere. Ci sentiamo
presto con il quinto (e ultimo) capitolo.
Faith